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(Adnkronos) - A quanto si apprende, è stata disposta una vigilanza per la giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma Silvia Albano, dopo i messaggi di minacce arrivati sulla sua mail e sui social di Magistratura democratica (di cui il giudice è presidente dal novembre 2023) e in relazione ai quali il magistrato ha sporto denuncia. La misura è stata decisa nel corso di un comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica in prefettura a Roma. Si tratta di una vigilanza generica radiocollegata che prevede passaggi di pattuglie e non posti fissi con riferimento al luogo di lavoro e all'abitazione della giudice. "Il fatto che sia stata disposta la vigilanza per la giudice Albano denota il brutto clima che si respira non solo nei confronti di chi difende lo stato di diritto, ma anche verso chi applica la legge" dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi. "I continui attacchi del governo alla magistratura quando non emette sentenze gradite a palazzo Chigi, e il fatto che l'esecutivo e la maggioranza stiano producendo atti legislativi che di proposito scavalcano il diritto comunitario e sono palesemente in contrasto con le norme internazionali, dimostra come ci sia una strategia ben precisa per aprire uno scontro istituzionale tra poteri dello Stato. Servirebbe uno sforzo da parte di governo e maggioranza per abbassare i toni che alimentano la tensione, come accaduto alla giudice Albano oggetto di minacce e alla quale ribadiamo la nostra solidarietà".
(Adnkronos) - “Tutti vogliono la tradizione perché la tradizione sa di buono. Si potrebbero riassumere così i risultati della ricerca, ma i significati che quest’affermazione sottende sono profondi e molteplici, radicati nelle individualità dei ‘tutti’ che hanno partecipato alla ricerca e che scelgono la tradizione italiana a tavola (90%). Ma come è possibile che un’umanità così varia, condivida con tanta convinzione una scelta così netta? Semplice, perché la tradizione a tavola - come in molti altri ambiti della cultura umana - non esiste. Esistono molteplici tradizioni. Una moltitudine infinita di sapori, memorie e certezze, di ricette e di gesti, di momenti e di profumi che si combinano in modo diverso e unico. Perché la tradizione è viva, si contagia, si arricchisce, si trasforma, rimanendo sempre e in ogni sua manifestazione, vera". Così Francesca Spadaro, psicologa e neuroscienziata, su Knorr BuonCibo. "E ci sono piatti -continua- su cui si è pronti ad osare di più come il minestrone, le polpette, la pasta al forno e il risotto, probabilmente perché già ogni regione, ogni paese, ogni casa ha già la sua ricetta, diversa da tutte le altre. O perché sono ricette di base che più facilmente di altre si aprono a contemporanee variazioni e contaminazioni: dalle polpette di legumi, al risotto vegano al minestrone dall’allure orientale". "Tutti vogliono la tradizione, come la ricerca commissionata da Knorr ha dimostrato perché la tradizione sa di buono ed è una certezza che mette d’accordo tutti. È il nostro cibo buono, attraverso cui ci raccontiamo, svelando noi stessi nel passato ed esprimendoci nel presente”, conclude.
(Adnkronos) - “L'economia circolare italiana è una esperienza di successo e di primato europeo. La prima legge che ha stabilito qualche cosa in merito al recupero degli oli minerali usati, è del 1940”. Così Riccardo Piunti, presidente Conou, Consorzio nazionale oli usati, intervenendo oggi dell'evento Adnkronos Q&A ‘Transizione green, investimenti e strategie’, al Palazzo dell’Informazione di Roma, sottolinea che in “Conou l'economia circolare è totale, perché raccogliamo tutto l'olio minerale usato e lo rigeneriamo al 98%. È il risultato di un modello organizzativo straordinario che nasce 40 anni fa dalla cooperazione fra le aziende, principalmente aziende petrolifere di lubrificanti, sulla base dell'idea, che ‘chi inquina paga’, poi diventata responsabilità del produttore”. Nella rigenerazione “l'Europa è al 61%, quindi un 40% dell'olio viene bruciato. In Italia invece è praticamente zero - sottolinea Piunti - E questo accade nonostante l'Europa abbia stabilito che la rigenerazione è la cosa migliore che si possa fare dal punto di vista ambientale. Il tema è nell’organizzazione del sistema che fa questo in maniera spontanea, questo è vincente. Il consorzio è un arbitro indipendente, senza fine di lucro e come tale credibile”. Nel settore degli oli minerali “l'Europa è sempre stata molto tiepida nel fissare degli standard. Pensate che anche i tassi di raccolta ufficiali che dà l'Europa in uno studio del 2023 sono l'82%: e l'altro 18% dove va? Sono 500 mila tonnellate. Sembrava che l’Ue volesse fare degli standard, l’anno scorso, poi hanno detto no, aspettiamo. Quindi hanno ribadito l'importanza di modelli circolari come quelli italiani, ma non hanno più forzato la mano e forse c'è qualche interesse, qualche lobby - conclude - che è abituato a bruciare l'olio usato”.