ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - I rischi per la fornitura di farmaci essenziali, con un particolare focus sugli antibiotici, fondamentali per la salute pubblica, sono al centro di un nuovo studio indipendente condotto in Europa da New Angle, agenzia di consulenza e ricerca, e sponsorizzato da Viatris, azienda globale che opera nell'ambito della salute. Lo studio 'Garantire l'accesso, migliorare la vita delle persone. Rafforzare l'accesso dei pazienti ai farmaci off-patent in Europa', che indaga le cause alla base della crescente indisponibilità di farmaci, è stato condotto in 16 Paesi europei (Austria, Belgio, Croazia, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito) e ha rilevato che tra il 2020 e il 2024 l'aumento vertiginoso dei costi di produzione - tra cui un incremento del 31,6% dei prezzi industriali, del 25,7% dei costi del lavoro, oltre a rincari energetici, all'aumento del costo dei materiali fondamentali e a un +23,4% di inflazione generale - combinato con il calo dei prezzi dei farmaci, ha creato un ambiente insostenibile che sta spingendo i fornitori fuori dal mercato e sta mettendo a rischio l'accesso dei pazienti ai farmaci. I dati - riporta una nota - mostrano che tra il 2020 e il 2024 il prezzo medio dei 10 principali antibiotici off-patent è diminuito del 10,4%, nonostante i forti aumenti dei costi di produzione e dell'inflazione. L'amoxicillina ha registrato un calo di prezzo di quasi il 19%, risultando tra i farmaci più colpiti dalle diffuse carenze segnalate nel comparto degli antibiotici fondamentali a metà 2025. Questo divario insostenibile - si legge - sta provocando uscite dal mercato, limitando ulteriormente l'accesso dei pazienti ai farmaci essenziali. I risultati evidenziano l'urgente necessità di riformare i sistemi nazionali di determinazione dei prezzi, per proteggere l'accesso a questi farmaci fondamentali per la salute pubblica e la cura dei pazienti. "Gli antibiotici off-patent - afferma Margarida Bajanca, Lead Researcher di New Angle - rappresentano una base essenziale dell'assistenza sanitaria: permettono il trattamento routinario delle infezioni e costituiscono lo standard consolidato per la profilassi chirurgica. Il nostro studio mostra che, mentre i prezzi continuano a diminuire come diretto risultato delle regole di determinazione dei prezzi e di approvvigionamento, i costi di produzione di questi farmaci stanno aumentando drasticamente, minacciandone la sostenibilità e la disponibilità a lungo termine. Senza riforme mirate - come adeguamento dei prezzi legati all'inflazione, prezzi minimi (floor price) o modelli di prezzo a più livelli - i pazienti in tutta Europa rischiano di perdere l'accesso a questi trattamenti, e ciò comprometterebbe la salute pubblica e accelererebbe la resistenza antimicrobica". "Viatris - dichiara il Country Manager dell'azienda in Italia, Fabio Torriglia - si impegna per garantire la disponibilità e l'accesso ai farmaci off-patent, con particolare attenzione agli antibiotici, e a educare sul loro corretto utilizzo, poiché rappresentano ancora un presidio indispensabile nella gestione di molte malattie infettive: la loro indisponibilità porterebbe a un peggioramento del già critico trend dell'antimicrobico-resistenza, che in Italia rischia di diventare un'emergenza sanitaria. Invitiamo i policymaker, i payer, i professionisti sanitari e i leader del settore a collaborare per attuare riforme che prioritizzino l'accesso dei pazienti e la resilienza della fornitura". Per Stefano Collatina, presidente di Egualia, i risultati di questo studio "sono perfettamente in linea con quanto emerso dal decimo Rapporto dell'Osservatorio Egualia–Nomisma, presentato la scorsa settimana. I farmaci equivalenti non sono una commodity: sono la spina dorsale delle terapie quotidiane per milioni di cittadini. Senza di loro non c'è un sistema sanitario sostenibile, non c'è autonomia strategica europea, non c'è equità per i pazienti. Se cede l'industria dei fuori brevetto - sottolinea - crolla l'intera impalcatura dell'accesso ai farmaci. Riteniamo importante riunire tutti gli interlocutori intorno a un tavolo per approfondire questo tema come ulteriore stimolo per invitare i policymaker all'azione". Nel dettaglio, sull'aumento dei costi, il report segnala inoltre l'impatto di: 1) Prezzi dell'energia, elettricità e gas. E' stato registrato un aumento significativo nel periodo, soprattutto del gas nel 2022 (+173,2%). Anche se i prezzi si sono in qualche modo stabilizzati, nel 2024 l'aumento è stato del 88,4% per il gas naturale e del 62,3% per l'elettricità; 2) Materiali fondamentali per la produzione di farmaci - come alluminio e materiali per il confezionamento - hanno subito forti rincari. Il prezzo dell'alluminio è aumentato del 40% e i costi degli imballaggi hanno avuto una crescita di quasi il 25% dal 2020. Sulla diminuzione dei prezzi, amoxicillina, amoxicillina con acido clavulanico e azitromicina - che insieme rappresentano il 52% del valore totale del mercato nel 2024 - hanno avuto un calo dei prezzi rispettivamente del 18,9%, 5,9% e 7,9%. Infine, per la carenza di antibiotici, a fronte di 240 prodotti ritirati dal mercato, sono stati registrati 385 episodi di carenza nei Paesi analizzati. Amoxicillina, azitromicina e altri farmaci essenziali sono stati tra i più colpiti. Sulla fragilità della fornitura, il consolidamento del mercato e la riduzione dei margini - secondo gli esperti - hanno portato a una diminuzione della diversità dei fornitori, aumentando il rischio di interruzioni nella disponibilità e compromettendo la continuità delle cure. In linea con il contesto europeo, anche in Italia - prosegue la nota - si registrano gli stessi trend con un generale aumento dei costi, una diminuzione dei prezzi e problematiche legate alla disponibilità di diverse molecole. Nel periodo 2020-2024, i prezzi degli antibiotici off-patent sono diminuiti del 21,6%, mentre i costi di produzione e del lavoro sono aumentati rispettivamente del 26,3% e del 9,3%. In particolare, l'amoxicillina ha registrato un calo di prezzo del 38,4%, seguita dall'azitromicina con un calo del 26,7%. Le possibili misure suggerite dai relatori del rapporto includono: 1) Indicizzazione dei prezzi all'inflazione e ai costi di produzione. I prezzi dovrebbero essere soggetti a un meccanismo automatico di indicizzazione, basato sull'inflazione o su indici concordati di costi sanitari, per supportare la sostenibilità economica e la disponibilità dei farmaci in presenza di aumenti dei costi di produzione; 2) Prezzi minimi. Il prezzo di un medicinale non dovrebbe scendere al di sotto di un valore definito (floor price), per evitare che il farmaco venga venduto al di sotto del costo di produzione sostenibile, prevenendo distorsioni di mercato che limitano la concorrenza; 3) Modelli di prezzo a più livelli. I prezzi dei medicinali dovrebbero variare in base al livello di concorrenza, permettendo ai prezzi di aumentare o diminuire in funzione del numero di fornitori presenti sul mercato, favorendo una competizione sana tra più produttori; 4) Riforma degli appalti pubblici. Inclusione di gare con più vincitori e di criteri non legati al solo prezzo, come l'affidabilità della fornitura e gli standard ambientali. Questi interventi di policy mirati - concludono gli esperti - contribuirebbero a stabilizzare la fornitura e a proteggere l'accesso ai farmaci essenziali, riconoscendo ulteriormente il valore terapeutico dei medicinali off-patent.
(Adnkronos) - “A marzo, insieme a Nestlé, abbiamo costruito un bando che ha avuto due obiettivi: lavorare sull’empowerment al femminile e diffondere nel territorio umbro la cultura del dono. Questo secondo punto è importante perché il crowdfunding aiuta le organizzazioni a coinvolgere il territorio e a partecipare alla realizzazione dei progetti”. Così la presidente della Rete del Dono, Valeria Vitali, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto della Cooperativa Pepita volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne. “Il bando si è composto in diversi momenti. Il primo è stato quello della definizione degli ambiti dell’intervento. Abbiamo deciso che il focus era quello di potenziare le competenze delle donne. Il secondo è stato quello di selezionare le organizzazioni che presentassero i progetti interessanti sul territorio umbro; poi portare avanti un percorso formativo sul digital fundraising e il crowdfunding; infine arrivare alla selezione che abbiamo condiviso con Nestlé e i suoi lavoratori e le lavoratrici”, ha continuato Vitali. “Del progetto di Pepita ci ha convinto il fatto che è trasversale e intergenerazionale - ha concluso la donna - Un’idea che coinvolge non solo le giovani, ma anche le donne anziane che mettono a disposizione delle nuove generazioni, la loro esperienza e il loro background”.
(Adnkronos) - "Nel 2020 abbiamo lanciato la 'Circular for Zero', che ci ha posto come obiettivo nel 2045 di avere emissioni zero, che chiaramente per una società farmaceutica, che comunque ha impianti di produzione, è un obiettivo molto sfidante. Noi già oggi abbiamo tutte le nostre fabbriche che si affidano esclusivamente a fonti di energia rinnovabili e contiamo ad arrivare nel 2045 all'obiettivo. Da questo poi nascono tante altre progettualità, la cui cosa più importante è far sì che siano tangibili e calate sul territorio". Così Alfredo Galletti, corporate vice president e gm Novo Nordisk Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ tenutosi oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. che ha ricordato come il cammino dell'azienda in ambito di sostenibilità sia iniziato 50 anni fa, nel 1975. "Una delle progettualità a cui tengo maggiormente -ha continuato- è il nostro 'Cities for Better Health', che è una partnership fatta con varie città a livello di tutto il mondo, che inizia da dieci anni fa. E noi in Italia abbiamo partnership con vari comuni e copriamo 23 milioni di italiani, con progettualità piccole e ben specifiche, fatte in accordo con le istituzioni locali e secondo i bisogni di ciascuna città o di ciascuna realtà. Perché poi chiaramente questo obiettivo, la nostra ambizione non la possiamo raggiungere da soli e chiaramente tutti gli attori devono prendervi parte", ha sottolineato. E Galletti ha sottolineato che "abbiamo molta attenzione per la biodiversità, con ad esempio un'oasi ecologica con 60 mila api, in Toscana, che abbiamo creato per continuare a garantire il nostro impegno per la biodiversità". "E c'è anche innovazione dal punto di vista ambientale e di sostenibilità nei nostri prodotti. Qualche mese fa abbiamo lanciato la prima insulina settimanale al mondo. Chiaramente le nostre penne sono usa e getta, mentre prima un'iniezione giornaliera richiedeva chiaramente uno spreco di plastica che deve essere smaltita. Noi non solo ne abbiamo una settimanale, ma abbiamo anche messo in piedi un sistema di riciclo che si chiama ReMed, in sette città italiane con più di 230 farmacie dove il paziente può riportare queste penne una volta utilizzate e noi le ricicliamo e da questo facciamo svariati materiali", ha concluso.