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(Adnkronos) - Un addio straziante. "Lo stavo filmando mentre decollava, senza sapere che quello sarebbe stato l'ultimo volo della sua straordinaria vita". Con queste parole Mihaela Radulescu ha voluto ricordare il compagno Felix Baumgartner, base jumper e paracadutista austriaco di 56 anni, morto in un tragico incidente in Italia lo scorso 17 luglio, pubblicando il video degli ultimi istanti prima dell’incidente. Per oltre 12 anni Mihaela è stata al suo fianco in ogni impresa: "A ogni decollo e atterraggio, dal paracadutismo al parapendio, dai voli in elicottero al paramotore, fino agli spettacoli acrobatici. E quando non potevo essere presente per qualche volo in elicottero, usavamo il codice WLC - 'la chiamata di atterraggio della moglie'. Non ne ho mai perso uno", racconta. "Tranne... questo", ha aggiunto Mihaela condividendo con il mondo il suo dolore per la perdita del compagno. "Ora Felix Baumgartner torna a casa, lassù, dove è stato più felice che mai. Grazie a tutti per il vostro sostegno e per aver mantenuto alta la sua eredità unica. Quest'uomo era davvero speciale, sotto tanti aspetti, e farò in modo di continuare a raccontare la sua storia". Un dolore immenso quello di Mihaela che ora deve fare i conti con la quotidianità: "Devo affrontare lo shock, il dolore, le albe in cui posso preparare solo un caffè, non due...". Baumgartner, noto per il suo salto dalla stratosfera, era in vacanza nelle Marche e, durante un lancio con il parapendio, verosimilmente, è stato colto da un malore ed è precipitato in una struttura ricettiva di Porto Sant'Elpidio, in provincia di Fermo. Nell'impatto ha urtato una ragazza, un'animatrice del villaggio turistico che è rimasta ferita lievemente. Sul posto il personale sanitario e le forze dell'ordine. "Saluti vacanze volanti da Fermo Italia. Dove vai in vacanza quest'anno?", aveva scritto Felix Baumgartner su Facebook pochi giorni fa. "Una tragica fatalità che ci addolora. Esprimo tristezza per l'evento che ha colpito Felix Baumgartner, il base jumper e paracadutista più famoso al mondo, mentre era in vacanza nel nostro territorio. Tutta la comunità si stringe attorno ai suoi familiari", dice all'Adnkronos Massimiliano Ciarpella, sindaco di Porto Sant'Elpidio, spiegando che si tiene costantemente in contatto, in queste ore, sia con lo staff della struttura ricettiva dove è caduto il parapendio, sia con i carabinieri che stanno ricostruendo la dinamica dell'incidente "al momento ancora poco chiara: probabilmente è stato un malore, ma non è esclusa l'ipotesi di un problema meccanico o di una manovra di emergenza". Dopo l'incidente, "mi sono subito messo in contatto con la struttura ricettiva anche per avere informazioni sulle condizioni dell'animatrice del villaggio turistico urtata nell'impatto: dopo gli accertamenti del caso, mi è stato riferito che non ha nulla di grave", ha aggiunto il sindaco. Una vita all'insegna dell'adrenalina quella di Felix Baumgartner. Nato a Salisburgo, in Austria, il 20 aprile del 1969, Baumgartner è soprattutto noto per il Red Bull Stratos, il progetto che lo ha portato, il 14 ottobre del 2012, a lanciarsi dallo spazio, a 38.969,4 metri di altezza, e conquistare tre record mondiali: quello dell'altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, quello relativo all'altezza maggiore di un lancio da pallone aerostatico e, infine, quello della velocità massima raggiunta da un uomo in caduta libera, di ben 1.357,6 chilometri orari. La carriera di Baumgartner però comincia giovanissimo, quando inizia a lanciarsi con il paracadute a soli 16 anni. Nel 1988 avvia la collaborazione con il brand Redbull, diventandone presto e per lungo tempo l'atleta più famoso. Dagli anni '90 poi si cimenta anche nel base jumping, il lanciarsi nel vuoto da grattacieli, rilievi naturali, ponti. E anche qui conquista diversi primati e 14 record del mondo: l'austriaco infatti è, nel 1999, il primo a lanciarsi dalle Petronas Tower di Kuala Lumpur, in Malesia, e dalla statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, in Brasile. Nel 2004 si lancia dal viadotto di Millau, in Francia, e, nel 2006, dal grattacielo Turning Torso in Svezia. Poi nel 2007 Baumgartner si lancia per primo dalla Taipei 101, che gli costerà il divieto di ingresso nel Paese. Nel 2003 poi diventa il primo uomo ad attraversare in volo con una wingsuit il canale della Manica. Dopo l'impresa Stratos, Baumgartner inizia a effettuare voli commerciali con gli elicotteri e con aerei acrobatici, con cui coniuga il suo impegno per il sociale: ambassador di Wings 4 Life, fondazione per la ricerca sulle lesioni al midollo spinale, stava sviluppando una sua fondazione, Fly 4 Life. Nel 2014 spazio anche per la sua altra passione, l'automobilismo: partecipa con la squadra Audi race experience, a bordo di una R8, alla 24 ore del Nurburgring, piazzandosi con il suo team in nona posizione.
(Adnkronos) - L’università di Roma Tor Vergata è prima per il corso di laurea in Farmacia secondo la Classifica Censis delle Università italiane 2025/2026: un corso totalmente erogato in inglese che si pone l’obiettivo di un’alta formazione teorica e pratica. “Grande soddisfazione e orgoglio per il risultato della classifica - commenta Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’università di Roma Tor Vergata - che vede il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia al primo posto a livello nazionale nel punteggio generale dedicato a farmacia e farmacia industriale. E con i corsi di laurea nell’ambito economico, politico-sociale e della comunicazione del nostro Ateneo che si posizionano ai vertici per tipologia di ateneo e appartenenza territoriale”. “Farmacia ha riorganizzato il suo curriculum formativo - spiega Laura Di Renzo, coordinatrice del corso di laurea erogato in lingua inglese - con la sua trasformazione a corso di laurea professionalizzante, ponendo l’attenzione all’acquisizione di conoscenze trasversali per lo svolgimento della professione, che deve sempre più rispondere da una parte alle mutevoli esigenze della Farmacia dei Servizi e dall’altra alla strategia farmaceutica per l’Europa, in campo sanitario, ricerca, innovazione tecnologica, digitalizzazione”. A livello generale l’Ateneo, che si classifica ottavo (con punteggio 84,8 su 100) tra i grandi atenei statali in Italia, registra un importante terzo posto per internazionalizzazione (punteggio 83 su 100) e il corso di laurea in Farmacia ne è espressione chiara. “L’internazionalizzazione è da anni uno degli assi strategici del nostro corso di studi - spiega Di Renzo - grazie a numerosi accordi Erasmus+, programmi di doppio titolo e collaborazioni scientifiche con atenei e istituzioni estere, offriamo ai nostri studenti un'esperienza formativa che li prepara ad affrontare le sfide globali della professione farmaceutica”. “Questo riconoscimento conferma la solidità e la qualità del nostro progetto formativo, fondato su un approccio multidisciplinare, con l’impegno costante verso l’innovazione didattica, e testimonia l'efficacia del nostro percorso nel facilitare l’ingresso qualificato nel mondo del lavoro, sia in ambito clinico che nell’industria farmaceutica, nella ricerca e nella regolamentazione del farmaco” conclude Laura Di Renzo. Seconda a livello nazionale, ma prima a livello regionale e nel centro-sud per le lauree in area politico-sociale e comunicazione: Roma Tor Vergata resta salda nella propria posizione rispetto alla classifica dell’anno scorso con i corsi di laurea in Scienze della comunicazione, Scienze dell'Amministrazione e delle Relazioni internazionali, Global Governance. Anche l’area di Economia raggiunge risultati decisamente positivi: i corsi di laurea dell’area economica permettono e di raggiungere la quarta posizione a livello nazionale per le lauree magistrali e la quinta per le triennali. E considerando solo gli atenei di grandi dimensioni, Roma Tor Vergata è addirittura al primo posto per Economia. L’ateneo inoltre guadagna una buona posizione per quanto riguarda l’occupabilità, ponendosi al sesto posto, ma con l'alto punteggio di 97 su 110.
(Adnkronos) - Servizio di raccolta a domicilio anche per le capsule esauste di caffè in alluminio: la Giunta di Palazzo Marino ha approvato le linee di indirizzo per un accordo di programma tra il Comune, Amsa, Nespresso Italiana e il Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio (Cial) per l’avvio del primo progetto sperimentale del servizio, grazie a una collaborazione tra pubblico e privato che integra di fatto il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. La raccolta sarà operativa dal mese di settembre 2025 e sarà effettuata a domicilio, in tutto il comune di Milano. Il servizio potrà essere attivato contestualmente a un nuovo ordine di capsule sul sito Nespresso.it al momento del check-out, selezionando l’opzione 'Riconsegna e ricicla le tue capsule Nespresso usate' nonché da app e servizio clienti, e non comporterà costi aggiuntivi. Sarà possibile consegnare al corriere massimo due sacchetti contenenti esclusivamente capsule esauste in alluminio, utilizzando la recycling bag Nespresso o in normali sacchetti. Obiettivo dell'iniziativa - a cui potranno aderire anche altre aziende che producono e commercializzano capsule per caffè o altri infusi siglando lo stesso accordo - è in un’ottica di economia circolare di migliorare ulteriormente i processi di recupero dell'alluminio, che essendo un materiale riciclabile all'infinito contribuisce in modo significativo alla riduzione dei rifiuti destinati allo smaltimento. Il servizio inoltre ottimizza i trasporti e riduce l'impatto ambientale della logistica grazie all’uso di veicoli elettrici in partnership con Wora Delivery, che consente il conferimento a un punto di stoccaggio intermedio per poi essere lavorate da un impianto che suddivide alluminio e caffè. Il progetto aggiunge una ulteriore possibilità di riciclo che si affianca all’opzione già attiva da 14 anni, di riportare le capsule usate in alluminio nei punti vendita Nespresso e riciclerie convenzionate su tutto il territorio nazionale. Le capsule ritirate rientreranno nel sistema dedicato di raccolta e riciclo di capsule in alluminio 'Da Chicco a Chicco', sviluppato già dal 2011 grazie a un protocollo di intesa tra Nespresso, Cial, Utilitalia e Cic (Consorzio italiano Compostatori), e che consente di dare una seconda vita ai due materiali che compongono la capsula: l’alluminio, viene fuso e riciclato al 100%, e il caffè residuo, può essere trasformato in compost e utilizzato in una risaia da cui viene riacquistato il riso per donarlo a Banco Alimentare e Fondazione Progetto Arca. "Siamo felici di questo accordo con Nespresso e Cial, oltre che con Amsa, per la raccolta delle capsule di caffè: è un gesto concreto e responsabile che rappresenta un passo in più nella filiera del riciclo dell'alluminio e dell'economia circolare che contribuirà ad aumentare la raccolta differenziata della nostra città - ha detto l'assessora all'Ambiente e Verde Elena Grandi - Ogni piccola azione quotidiana, come il corretto smaltimento di queste capsule, può avere un impatto significativo sull’ambiente”. “Questo progetto - spiega Monica Pellegrini, direttrice Operativa di Nespresso Italiana - segna un nuovo importante tassello che si aggiunge al nostro impegno costante per il riciclo e il recupero delle capsule di caffè in alluminio, iniziato in Italia oltre 14 anni fa, con il progetto 'Da Chicco a Chicco' entro cui questo nuovo accordo si inserisce, con l’obiettivo di portare a riciclo anche le capsule che saranno raccolte dal servizio e domicilio. Rappresenta inoltre un unicum sul territorio italiano che speriamo possa rappresentare un esempio virtuoso e circolare di impatto concreto ambientale e sociale”. “In questa fase di sperimentazione - aggiunge Matteo Di Poce, specialista in Sostenibilità di Nespresso Italiana - stimiamo di raccogliere e riciclare nel solo Comune di Milano, con il servizio a domicilio, oltre 80 tonnellate di capsule nel corso di un anno, recuperando oltre 50 tonnellate di caffè esausto e più di 5 di alluminio da rimettere in circolo”. “L’impegno del nostro Consorzio per far sì che l’alluminio non finisca mai in discarica, ci spinge a sperimentare e supportare nuove sfide e nuovi sistemi di captazione di questo prezioso metallo, riciclabile al 100% e all’infinito. Il packaging in alluminio, in Italia, grazie alla raccolta differenziata di milioni di cittadini, viene riciclato con ottimi risultati, circa il 70% di quanto immesso sul mercato, ponendo il nostro Paese ai primi posti in Europa”, ha dichiarato Stefano Stellini, direttore generale Cial.