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(Adnkronos) - "La leucemia mieloide acuta (Lma) Flt3-Itd è una malattia ad alto impatto. Celebrare nuovi traguardi dell’innovazione, parlare di una miglior prognosi e di riduzione delle recidive su malattie così importanti apre il cuore. A mio avviso, però, è necessario un cambio di passo nella presa in carico delle persone, soprattutto degli anziani". Così, Davide Petruzzelli, presidente dell'associazione ‘La lampada di Aladino Ets’, commenta il recente via libera dell'Agenzia del farmaco (Aifa) alla rimborsabilità di quizartinib, il primo farmaco lanciato in Italia da Daiichi Sankyo in ematologia. Si tratta di una nuova opzione terapeutica per la Lma Flt3-Itd positiva di nuova diagnosi, una forma aggressiva associata a un rischio maggiore di recidiva e a una prognosi sfavorevole. L'approvazione si è basata sui risultati dello studio di fase 3 Quantum-First, pubblicato su The Lancet, che ha dimostrato come l’aggiunta di quizartinib alla chemioterapia standard ad alte dosi, con o senza trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche di consolidamento, seguita da monoterapia di mantenimento fino a circa 3 anni, migliora significativamente la sopravvivenza globale e riduce il rischio di mortalità del 22% rispetto alla chemioterapia standard. "L’obiettivo - sottolinea Petruzzelli - è vivere una vita di qualità. Penso sia un traguardo raggiungibile, anche grazie al supporto psicologico, un aspetto già normato sotto il profilo operativo ma che, di fatto, non è ancora esigibile. È necessario, quindi, attivarsi per calare a terra ciò che abbiamo scritto ovunque, dal piano oncologico in avanti". Esiste infatti "la Rete nazionale dei tumori rari (Rntr), approvata in Conferenza Stato-Regioni, ma salvo pochissime eccezioni, di fatto non è stata ancora implementata". La Rntr "descrive centri hub and spoke, definendo chi può curare cosa e in quale modo - chiarisce - e descrive anche come il paziente può entrare nella Rete. Sulla carta abbiamo tutto, nella pratica resta da declinare ciò che è stato identificato nelle esigibilità dei malati". Sono aspetti che raccontano la necessità di "passare a una rete istituzionalizzata più alta - conclude - che renderebbe l'accesso ai servizi più omogeneo".
(Adnkronos) - Sono oltre 6.000 i visitatori che hanno varcato la sede dello stabilimento di Pedrignano (PR), il più grande e sostenibile pastificio del mondo. Lo fa sapere il Gruppo Barilla, che conferma il proprio impegno come azienda aperta, trasparente e vicina alle persone, proprio in occasione Settimana della cultura d’impresa (da 14 al 28 novembre). Le visite guidate rientrano nel progetto 'Porte aperte', un’iniziativa che promuove la conoscenza diretta della tradizione, della qualità e dell’innovazione che da quasi 150 anni rendono Barilla un’eccellenza italiana nel mondo. Consumatori, associazioni, enti, istituzioni e scolaresche hanno potuto scoprire da vicino il percorso che unisce cultura, storia e tecnologia: dalla Collezione Barilla d’Arte Moderna all’Archivio storico Barilla, fino all’esplorazione dello Stabilimento di Pedrignano. Il 2025 ha registrato più di 260 gruppi partecipanti, con un indice di gradimento prossimo al 100%: un segnale forte dell’interesse e dell’apprezzamento del pubblico per un’iniziativa che valorizza l’apertura e la trasparenza come principi fondanti della cultura d’impresa Barilla. Barilla ha inoltre aderito al programma Imprese aperte Parma, offrendo sessioni di visita dedicate sia ai privati sia agli studenti dell’Its tech & food academy e dell’Università di Parma, con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni alle professioni e alle competenze della filiera alimentare. Il successo di 'Porte aperte' si conferma anche per il 2026, con oltre 90 gruppi già prenotati. Per chi non riuscisse a partecipare alle visite, è sempre possibile conoscere da vicino la storia del marchio al Museo della Pasta, realizzato con il contributo del Gruppo Barilla nella corte agricola di Giarola (PR), insieme al Museo del Pomodoro-info su www.museidelcibo.it. Infine, nel cuore di Parma, la storica Bottega Barilla accoglie i visitatori con un percorso immersivo che unisce passato e futuro, tradizione e innovazione. I programmi delle prossime visite e degli eventi Imprese aperte Parma 2026 saranno disponibili da maggio su www.impreseaperteparma.com/barilla.
(Adnkronos) - Un borgo di appena 52 abitanti, a 650 metri d’altitudine nell’Alta Langa piemontese, che è diventato un modello di sostenibilità e inclusione. È Bergolo, in provincia di Cuneo, guidato dal sindaco Mario Marone, tra i Comuni premiati al Cresco Award 2025 – Comuni sostenibili e Agenda 2030. «Negli ultimi cinque-sei anni – ha raccontato Marone – abbiamo recuperato terreni incolti e avviato progetti agricoli senza uso di pesticidi, grazie anche alla collaborazione con associazioni che gestiscono programmi Erasmus+ dell’Unione Europea». Ogni anno il paese ospita fino a 600 giovani da tutta Europa e dal Maghreb, coinvolti in attività di educazione ambientale e coltivazioni sostenibili. Tra le iniziative più significative, un orto didattico e nuovi terreni comunali destinati alla coltivazione biologica, per offrire opportunità di lavoro ai giovani che scelgono di restare o trasferirsi in montagna. «Vogliamo arrivare a 100 abitanti – spiega Marone – e contrastare lo spopolamento valorizzando l’ambiente e la vita a contatto con la natura. Puntiamo anche sull’apicoltura e sull’educazione ecologica: i piccoli Comuni possono essere grandi laboratori di futuro».--