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(Adnkronos) - Stop all'obbligo di esibire il documento per salire sull'aereo, addio al tetto dei 100 ml per i liquidi a bordo e animali in cabina. Il settore del trasposto aereo in Italia sta introducendo importanti novità che cambieranno le abitudini dei viaggi al alta quota. Il presidente dell'Enac, Pierluigi Di Palma, in un'intervista all'Adnkronos, illustra le misure che sono già operative ma che avranno bisogno di transitorio per consentire alle compagnie di adeguarsi. ''Alcune continuano a chiedere l'esibizione del documento di identità per salire a bordo'' ma negli aeroporti ''la regola la facciamo noi che siamo autorità'' e quindi, spiega il presidente, ''stiamo tollerando la situazione fino a ferragosto'', poi scatteranno le sanzioni. ''Le grandi compagnie hanno già accettato la novità perché per loro è una semplificazione'' mentre ''le low cost stanno facendo un po' di capricci''. ''Per noi non c'è l'obbligo'' quindi, avverte Di Palma, dopo ferragosto ''tollereremo un controllo a campione fuori dall'aereo. Le compagnie, se vogliono, possono fare il controllo in aereo perché in aereo è chiaro che loro hanno tramite il comandante un potere di polizia ma non fuori''. Mentre fuori dall'aereo ''è evidente che prevale la regola dell'Enac e quindi noi stiamo dicendo che al massimo tollereremo dei controlli a campione ma non certo su tutti i passeggeri''. ''Siamo ancora tolleranti un po' per evitare uno scontro, con sanzioni e quant'altro, ma poi è chiaro che al massimo potremo tollerare qualche controllo a campione prima di salire a bordo, non certo la totalità dei passeggeri. Al contrario inizieremo a fare ispezioni e sanzioni'', avverte il presidente. Attualmente ''stiamo tollerando una situazione per noi anomala ma che metteremo a posto''. Sarà invece necessario attendere la prossima estate per poter effettuare i controlli sena dover buttare la bottiglia dell'acqua o il barattolo della crema. Oggi sono solo 5 gli scali che hanno le attrezzature adeguate e ''chiaramente c'è un problema di adeguare i sistemi con le nuove macchine. C'è un problema anche di investimento e di disponibilità delle nuove macchine. Dove le macchine non sono adeguate è chiaro che il controllo è ancora quello tradizionale'', spiega Di Palma. ''Gli aeroporti si dovranno adeguare e noi saremo lì a sollecitarli'', assicura Di Palma. Dopo l'estate ''cominceremo a sollecitare, a fare un piano perché tutti gli aeroporti si possano dotare di queste macchine''. ''Non è solo un problema degli aeroporti'' ma, spiega il presidente, anche di produzione, da parte delle industrie, dei nuovi macchinari per effettuare i controlli. ''Noi faremo in modo che gli aeroporti acquisiscano nel più breve tempo possibile i macchinari per facilitare l'ingresso anche con i liquidi superiori a 100 millilitri''. ''Penso che da qui alla prossima stagione di traffico estivo sarà tutto a posto''. L'altra grande novità del 2025, la possibilità di portare gli animali a bordo degli aerei, è una misura ''molto attesa'' e ''già operativa'', sottolinea Di Palma. ''C'è chi ritiene che debbano andare in stiva'' ma ''è una battaglia culturale che vinceremo sicuramente''. ''Con la modifica della carta costituzionale e con le nuove leggi è evidente che noi riteniamo l'animale domestico parte della famiglia'', spiega il presidente. ''Per noi è evidente che si tratta di una compatibilità con gli altri passeggeri''. ''Sono gli operatori aerei che devono convincersi che tutto possa essere fatto, peraltro anche individuando una fetta di mercato che ha interesse a questo'', sottolinea il presidente. ''E' chiaro che c'è una resistenza culturale'' sugli animali a bordo degli aerei ed esistono delle ''regolamentazioni tecniche che ritengono il pet a bordo un problema di sicurezza, di safety''. ''Noi andremo all'Icao a settembre'' proprio per ''contaminare un po' tutto il resto del mondo, su questo nuovo new deal'', spiega Di Palma. ''Noi ci poniamo come un'Autorità che, a livello internazionale, ha capacità di far discutere e di proporre dei passi in avanti importanti''.
(Adnkronos) - Grande affluenza e un ospite d'eccezione alla 19ma Sagra degli Spinosini - Festa di Sant’Anna, organizzata dall'Associazione Sant'Anna di Centobuchi (Ascoli Piceno). Sabato 2 agosto, la festa ha accolto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha voluto celebrare di persona una delle eccellenze gastronomiche del territorio. Accolto dal presidente dell'Associazione Sant'Anna, Matteo Troiani, e da un folto pubblico, il ministro Lollobrigida ha trascorso la serata tra gli stand, immergendosi nell'atmosfera della sagra. Il momento più atteso è stato senza dubbio quello della 'prova ai fornelli': Lollobrigida si è cimentato nella preparazione degli Spinosini con prosciutto e limone insieme a Vincenzo Spinosi, ideatore della celebre ricetta, al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e allo staff della sagra. Questo piatto, inventato da Spinosi e apprezzato in tutto il mondo, continua a riscuotere un successo straordinario durante l'evento, confermando il legame tra tradizione e innovazione. Prima di congedarsi, Lollobrigida ha consegnato a Matteo Troiani, presidente dell'associazione, un riconoscimento speciale a sostegno della candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco. Un segnale forte che sottolinea l'importanza di manifestazioni come la Sagra degli Spinosini nella valorizzazione del patrimonio culinario nazionale. La visita del ministro non solo ha onorato il lavoro dell'Associazione Sant'Anna, ma ha anche posto un faro sulla qualità e sulla tradizione che rendono la cucina italiana unica al mondo.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.