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(Adnkronos) - L'attesa è finita. O quasi. Dopo una settimana febbrile, tra assegnazioni, prove, pioggia improvvisa e sguardi rivolti al cielo, Siena è pronta a ritrovare il suo rito più antico e identitario. Oggi, sabato 16 agosto, alle ore 19, tempo permettendo, si correrà il Palio dell'Assunta 2025, e Piazza del Campo è già una marea di emozioni, colori e tensione. La città vive il Palio non come un evento, ma come un battito del cuore collettivo. In gara ci saranno dieci Contrade: Pantera, Tartuca, Drago, Bruco, Giraffa, Aquila, Leocorno, Onda, Civetta e Valdimontone. Dieci bandiere, dieci popoli, dieci storie che si intrecciano in pochi minuti di corsa, ma che iniziano a scriversi mesi prima. E che oggi potrebbero entrare nella leggenda. Tutti gli occhi sono puntati su Leocorno, che ha pescato il binomio da sogno: il cavallo Diodoro montato da Giovanni Atzeni detto Tittia, il fuoriclasse dei Palii, già trionfatore a luglio con l’Oca. In caso di vittoria, sarebbe “cappotto” – ovvero la conquista di entrambi i Palii annuali – con lo stesso cavallo: un’impresa rarissima, che lo proietterebbe ancora più vicino al mito di Aceto (14 vittorie). Con 11 successi alle spalle, Tittia ha ormai confidenza con la storia. Ma Siena non regala mai vittorie, e soprattutto la Civetta, rivale storica del Leocorno, è pronta a rovinare la festa. Con Benitos e Scompiglio (alias Jonatan Bartoletti), la contrada del gufo ha messo in campo un’accoppiata da battaglia: Benitos ha già vinto proprio l’anno scorso, mentre Scompiglio è un veterano che conosce il tufo come le sue tasche. Non solo loro: Pantera, con il promettente Dino Pes detto Velluto su Viso d’Angelo, ha mostrato forza e affiatamento nelle prove. Occhi puntati anche su Valdimontone, che schiera l’esperto Gingillo (Giuseppe Zedde) su Anda e Bola, cavallo da sempre vicino al successo. La corsa, come sempre, è apertissima. Ancora una volta sarà un Palio che “parla sardo”: nove cavalli su dieci arrivano dalla Sardegna, cuore dell’allevamento anglo-arabo italiano, e otto fantini su dieci sono originari dell’isola. Una dominanza tecnica e culturale che conferma il legame tra l’isola e Piazza del Campo. L’unico cavallo toscano è proprio Diodoro, cresciuto a pochi chilometri da Siena, quasi a voler sottolineare quanto il destino del Palio sappia sempre intrecciare le radici e l’imprevisto. Quella di ieri è stata una vigilia turbolenta. Dopo una prima prova vinta dalla Pantera e la rivincita della Tartuca nella seconda, la pioggia del giovedì pomeriggio ha interrotto la terza prova, costringendo il sindaco Nicoletta Fabio a sospendere l’evento per ragioni di sicurezza. Un segnale ormai consueto: l’agosto senese è sempre più imprevedibile. Ma la città ha imparato ad aspettare. Ieri si è svolta la prova generale, anticamera solenne della corsa vera, con l’uscita delle Contrade dal Cortile del Podestà e l’aria densa di pathos e canto. E' stata la Nobil Contrada del Bruco a vincere questa volta con il cavallo Diamante Grigio e il fantino Mattia Chiavassa detto Tambani. Siena, in queste ore, è un palcoscenico internazionale. Nelle vie medievali si mischiano i contradaioli, i senesi di ritorno, i turisti e anche il jet set: Eddie Redmayne è stato visto alle prime prove, e domani potrebbero affacciarsi Sting e Madonna dai palchetti privati. Fra gli ospiti istituzionali, attesi anche il vicesindaco di Parigi Arnaud Ngatcha, l’ambasciatore italiano in Cina Massimo Ambrosetti, e numerosi attori italiani tra cui Maurizio Lastrico e Matteo Martari. Il Drappellone, opera dell’artista Francesco De Grandi, è stato svelato alla città tra gli squilli delle chiarine domenica 10 agosto. È lui il simbolo della gloria che oggi una contrada stringerà fra le mani. Un cencio che non è solo arte, ma identità. E oggi, la Carriera. Alle ore 19 in punto, dopo il Corteo Storico, toccherà al mossiere Renato Bircolotti chiamare i cavalli ai canapi, in base al numero d’orecchio assegnato nei sorteggi. L’ordine è il seguente: Drago, Aquila, Valdimontone, Bruco, Leocorno, Pantera, Onda, Civetta, Giraffa, con la Tartuca alla rincorsa. Poi, silenzio. E l’esplosione. Sarà un Palio segnato dalla rivalità, dalla tecnica, dalla tensione e – come sempre – dall’imprevedibile. Perché a Siena, non basta essere favoriti: bisogna saper vincere la corsa più bella del mondo. La diretta tv è su La7, con la telecronaca di Pierluigi Pardo e il commento di Giovanni Mazzini. (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - Al via la mostra 'Made in Gubbio', il viaggio nel cuore più autentico della città dei Ceri, in Umbria, ospitato dall’8 agosto al 28 settembre al Muam - Museo Arti e Mestieri, a Palazzo Beni, dove tra esposizioni, incontri e approfondimenti le eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio saranno al centro dell’attenzione. “Un percorso, ma anche un’esperienza che vuole raccontare la città attraverso le mani, le storie e le passioni di chi la vive ogni giorno ovvero gli artigiani, i maestri del gusto, i custodi di tradizioni secolari. Sarà un vero e proprio omaggio all’eccellenza artigianale e agroalimentare del territorio eugubino, un intreccio di saperi e sapori che parla di identità, appartenenza e bellezza", spiega Alessandro Maurilli, curatore della mostra. Ogni spazio del Museo sarà trasformato in un mondo da esplorare: ambienti dedicati alle antiche arti e mestieri che ancora oggi definiscono il volto di Gubbio, affiancati da una sala speciale dove il cibo diventa racconto, memoria, cultura. A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, due video emozionali accompagneranno i visitatori: uno, realizzato ad hoc, dedicato agli artigiani e alle loro storie, l’altro pensato come un ritratto visivo della città, capace di evocare tutta la magia di Gubbio. Saranno presenti anche alcuni dispositivi multimediali al fine di rendere più immersiva e dinamica la visita. A completare l’esposizione e per approfondire i singoli mestieri, anche una raccolta di volumi cartacei, grazie alla collaborazione con la Biblioteca Sperelliana, disponibili per la consultazione. All’interno del Museo sarà inoltre presente un desk informativo sugli artigiani presenti in mostra e, ogni opera esposta, avrà accanto un qr code che riporta direttamente al sito dell’artigiano che l’ha realizzata. L’iniziativa verrà arricchita anche da un’esposizione di manufatti realizzati dai ragazzi della Società Cooperativa Sociale Asad che hanno maturato esperienze nell’ambito dell’artigianato artistico attraverso il progetto 'Fili di Futuro'. Dopo il taglio del nastro oggi, dall’8 agosto il Museo sarà sempre aperto per ospitare gli appassionati che arriveranno in città. E già in questo primo fine settimana le arti saranno in diretta per tutti, grazie al Simposio di Scultura sul tema 'Il Genio del Luogo', a cura di Giuseppe Allegrucci, che vedrà alcuni scultori da tutta Italia cimentarsi nella realizzazione di opere. L’appuntamento è sabato 9 agosto dalle 10 alle 22 e domenica 10 agosto dalle 10 alle 19 in piazza Ex Seminario. Le sculture prenderanno forma ispirandosi al territorio e alla materia di Gubbio, le opere realizzate saranno poi esposte al Muam fino al 13 settembre, giornata in cui è prevista una Asta di Beneficenza e il ricavato delle opere vendute andrà al Comitato per la Vita 'Daniele Chianelli'. Gli artisti presenti saranno gli eugubini Giuseppe Allegrucci, Marco Grassini, Gianluca Ghirelli, e i calabresi Guerino Lento (da Scarcelli) e Anna Monia Paura, (da Fuscaldo). Il filo conduttore della mostra saranno le persone, gli artigiani. Le loro mani, la loro esperienza, la saggezza. Per renderli ancora più protagonisti saranno i loro volti, ritratti dal fotografo Daniele La Monaca, ad accompagnare il percorso della mostra. Non solo: per esaltare le maestranze artigianali del territorio, i visitatori potranno portare con sé un ricordo di questa esperienza grazie ai souvenir unici, realizzati a mano dagli stessi artigiani protagonisti della mostra. Inoltre, durante tutto il periodo espositivo, il Muam si animerà con eventi, incontri, dimostrazioni e laboratori: una serie di momenti speciali in cui approfondire, condividere, emozionarsi. Un invito ad avvicinarsi, a scoprire, a sentire Gubbio con occhi nuovi. 'Made in Gubbio' non è solo una mostra, ma un omaggio alla storia della città. È Gubbio che si mostra, fiera, al mondo. Lo stesso logo di 'Made in Gubbio' vuole essere un ponte tra il passato e il presente della città, andando a sottolineare quello che rappresenta uno degli aspetti più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Il logo, infatti, riporta la sigla che Mastro Giorgio Andreoli apponeva sulle sue maioliche. Inventore della tecnica del lustro, Mastro Giorgio, nato a Inta, nel Comune di Verbania sul lago Maggiore, è una figura molto conosciuta ed apprezzata che stabilì la sua bottega proprio a Gubbio. Una delle sue firme si componeva di due lettere, la 'M' e la 'G' sovrastate da un punto. "Questa sigla, nell’interpretazione che abbiamo voluto darle, rappresenta l’acronimo di Made In Gubbio. Con una sigla abbiamo cercato di racchiudere la forte tradizione radicata a Gubbio con la volontà di aprirla agli occhi di tutti", conclude il curatore.
(Adnkronos) - In Italia è Sos incendi. Dal 1° gennaio al 18 luglio 2025 nella Penisola si sono verificati 653 incendi che hanno mandato in fumo 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. Una media di 3,3 incendi al giorno con una superficie media bruciata di 47,5 ettari. A scattare questa fotografia è Legambiente che ha diffuso nei giorni scorsi il suo nuovo report 'L’Italia in fumo'. Stando al report di Legambiente, che ha analizzato e rielaborato i dati Effis (European Forest Fire Information System), dei 30.988 ettari di territorio bruciati nei primi sette mesi del 2025, 18.115 hanno riguardato ettari naturali (ossia aree boscate); 12.733 hanno interessato aree agricole, 120 aree artificiali, 7 aree di altro tipo. Il Meridione si conferma l’area più colpita dagli incendi con sei regioni in cima alla classifica per ettari bruciati. Maglia nera alla Sicilia, con 16.938 ettari bruciati in 248 roghi. Seguita da Calabria, con 3.633 ettari in 178 eventi incendiari, Puglia con 3.622 ettari in 69 eventi, Basilicata con 2.121 ettari in soli 13 roghi (con la media ettari per incendio più alta: 163,15), Campania con 1.826 ettari in 77 eventi e la Sardegna con 1.465 ettari in 19 roghi. Tra le regioni del Centro e Nord Italia: ci sono il Lazio (settimo in classifica) con 696 ettari andati in fumo in 28 roghi e la Provincia di Bolzano (ottava in classifica) con 216 ettari in 3 roghi e la Lombardia. Per l’associazione ambientalista, "ad oggi il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari". Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafia diffuso il 10 luglio scorso, nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali, un dato però in calo del 12,2% rispetto al 2023. “Per contrastare gli incendi boschivi - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - non basta concentrarsi sull’emergenza estiva o su singole cause, ma è fondamentale adottare un approccio integrato che integri prevenzione, rilevamento, monitoraggio e lotta attiva. Bisogna puntare sulla prevenzione attraverso una gestione territoriale efficace, che includa l’uso ecologicamente sostenibile delle risorse agro-silvo-pastorali. Ma è anche fondamentale promuovere e remunerare i servizi ecosistemici, sostenendo e rivitalizzando le comunità rurali nelle aree interne e montane affinché possano riappropriarsi di una funzione di presidio territoriale. Allo stesso tempo è importante applicare la normativa vigente per arginare qualsiasi ipotesi di speculazione futura sulle aree percorse dal fuoco, ed estendere le pene previste per il reato di incendio boschivo a qualsiasi rogo. È cruciale rafforzare le attività investigative per individuare i diversi interessi che spingono ad appiccare il fuoco, anche in modo reiterato. L’analisi approfondita dei luoghi colpiti e dei punti d’innesco accertati può costruire una mappa investigativa essenziale per risalire ai responsabili”. Da segnalare anche gli incendi scoppiati in aree naturali. Su 30.988 ettari di territorio bruciati, 6.260,99 hanno riguardo aree Natura 2000 in 198 eventi incendiari. A livello regionale, Puglia e Sicilia risultano le regioni più colpite da incendi in aree Natura 2000.