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(Adnkronos) - La decisione presa dal presidente francese Emmanuel Macron di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina è "giusta" e va accompagnata da un negoziato "chiaro" con l'Anp, che deve riconoscere sia lo Stato di Israele sia il suo bisogno di "sicurezza". E l'esempio della Francia dovrebbe essere seguito da altri Stati europei, compresa l'Italia di Giorgia Meloni, e pure dall'Unione Europea. Lo dice all'Adnkronos Daniel Cohn-Bendit, tra i protagonisti del Maggio francese in gioventù e poi a lungo europarlamentare con i Verdi. Quella di riconoscere lo Stato di Palestina, ricorda l'ex capogruppo dei Verdi-Ale, "è un'idea che difendo da oltre dieci anni. Credo che, per difendere la soluzione a due Stati, bisogna assolutamente riconoscere lo Stato di Palestina e riconoscere il 'governo', tra virgolette, di Ramallah come governo provvisorio dello Stato palestinese". Nell'ambito di questa decisione, precisa, "occorre un negoziato molto chiaro con la parte palestinese: se lo Stato francese riconosce lo Stato di Palestina, il governo provvisorio dello Stato palestinese riconosce lo Stato di Israele e le esigenze di sicurezza dello Stato di Israele". Secondo Cohn-Bendit, anche l'Ue nel suo insieme dovrebbe seguire l'esempio di Parigi: "Credo - dice - che l'Unione Europea, a partire dal momento in cui riconoscesse lo Stato di Palestina, come la Francia, avrebbe un ruolo di mediazione, prima di tutto, e anche un ruolo importante, per permettere allo Stato palestinese di lottare contro Hamas". L'Unione, tuttavia, è paralizzata dalla regola dell'unanimità: "Lo so, l'Ue è bloccata dalla Germania, dall'Ungheria, dalla Slovacchia...è per questo che la presa di posizione della Francia è giusta. Ci deve essere chiarezza: uno Stato palestinese, riconosciuto, che riconosce il bisogno di sicurezza dello Stato di Israele. E dopo bisogna lottare contro Hamas". Secondo il politico e scrittore franco-tedesco, anche altri Paesi potrebbero seguire la via aperta da Parigi: "La Gran Bretagna, la Svezia..", elenca. Per Cohn-Bendit, la mossa di Macron "va nella direzione dei 28 Paesi che hanno chiesto il cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe israeliane da Gaza". Anche l'Italia, dunque, dovrebbe riconoscere lo Stato di Palestina? "Ma sicuramente, anche l'Italia", risponde. Certo, precisa, "non sono nella testa di Giorgia Meloni, non lo so". Tuttavia, osserva, "credo che sia una falsa solidarietà verso lo Stato di Israele, quella di non riconoscere lo Stato di Palestina. La sicurezza di Israele dipende dall'esistenza di uno Stato palestinese indipendente che riconosce lo Stato di Israele". Crede che la decisione francese possa mettere in moto un processo di evoluzione, che consenta di superare lo stallo attuale? "Inshallah", a Dio piacendo, risponde.
(Adnkronos) - “Ancora una volta da Bruxelles arriva un diktat che sa di ricatto: le proposte del Governo italiano sulle concessioni balneari vengono bocciate da funzionari non eletti, che nessuno conosce e nessuno ha mai votato, ma che pretendono di decidere il destino delle nostre coste e delle migliaia di famiglie che da generazioni lavorano per dare al turismo italiano un volto umano, accogliente, vincente. Ma stavolta l’Italia non può piegarsi. Il Tavolo tecnico di Palazzo Chigi, con il lavoro di ben nove Ministeri e i rappresentanti delle regioni, lo ha detto a chiare lettere: la risorsa in Italia non è scarsa. Le nostre coste non sono un bene limitato, non c’è alcun motivo per metterle a gara e svendere il frutto del lavoro di intere comunità a multinazionali pronte a fare razzia delle nostre spiagge". Lo dichiara Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia Federturismo Confindustria. "E allora diciamolo forte: basta svendere l’Italia! Basta accettare -continua Licordari- lezioni di 'mercato libero' da chi, in realtà, vuole solo spalancare le porte ai potenti dell’Europa del Nord. Vogliono farci credere che la Bolkestein sia un obbligo? Falso! È una scelta politica. E se Bruxelles pensa di piegarci con le sue minacce, stavolta si sbaglia di grosso. L’Italia deve alzare la testa. Basta sottomettersi a un’Europa che tratta gli Stati membri come vassalli e non come popoli sovrani. Le nostre spiagge non sono in saldo. Non sono un regalo da fare a chi specula dall’estero", continua. "Sono un patrimonio nazionale, costruito da lavoratori italiani con decenni di sacrifici, tasse pagate e investimenti. Il Governo ha il dovere morale e politico di resistere: nessuna svendita, nessuna gara che distrugga l’economia balneare. Se Bruxelles continuerà con il suo atteggiamento da tiranno burocratico, Roma deve reagire. La sovranità del nostro Paese viene prima di ogni trattato, prima di ogni direttiva scritta da tecnocrati che non conoscono nemmeno la nostra realtà. Questa non è solo una battaglia per le imprese balneari. È una battaglia per l’Italia", conclude.
(Adnkronos) - Iren ha rinnovato il proprio Programma Emtn (Euro Medium Term Notes) incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. L’approvazione del Prospetto Emtn sul mercato italiano, funzionale all’emissione di titoli obbligazionari, consente di diversificare le fonti di finanziamento, rafforzare la presenza di Iren sul mercato dei capitali e contribuire allo sviluppo di un mercato obbligazionario nazionale sempre più competitivo, trasparente e orientato alla sostenibilità. La costituzione del nuovo Programma Emtn è stata celebrata con una cerimonia “Ring the Bell” avvenuta stamattina a Palazzo Mezzanotte, in Piazza degli Affari a Milano, alla presenza di rappresentanti di Iren, Consob e Borsa Italiana. L’operazione si inserisce nella strategia aziendale volta a rafforzare la presenza sul mercato obbligazionario: attualmente il Gruppo ha in circolazione bond senior per un ammontare complessivo di 3,5 miliardi di euro, inclusi sei green bond, in linea con gli obiettivi ESG del Gruppo, oltre all’emissione, a gennaio 2025, del primo bond ibrido da 500 milioni di euro. Il Programma EMTN ha ricevuto il giudizio “BBB” da parte delle agenzie di rating Fitch Ratings e S&P Global Ratings. L’operazione ha visto il coinvolgimento di Mediobanca in qualità di Arranger e di Goldman Sachs International, Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB) e UniCredit nel ruolo di Dealer. Iren è stata assistita dallo studio legale Legance e le banche sono state assistite dallo studio legale Gianni & Origoni. “Il rinnovo del programma Emtn, per la prima volta approvato da Consob e quotato sul Mot è un passo importante per la nostra società, perché ci consentirà di raccogliere nuovi capitali sui mercati finanziari in maniera ancora più efficiente. Questo per realizzare gli investimenti industriali del nostro Piano. – dichiara Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo di Iren – L’operazione è in linea con la strategia finanziaria di privilegiare gli strumenti obbligazionari ed in particolare i finanziamenti di tipo sostenibile, che oggi sono pari circa al 90% del debito totale”.