ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Lutto nel mondo dello spettacolo. Sabato 16 agosto è morto Pippo Baudo alle 20 a Roma. Il popolare conduttore televisivo e radiofonico aveva 89 anni. Da Sanremo a Fantastico, ha fatto la storia della televisione. Era nato a Militello il 7 giugno del 1936. Ha condotto tredici Festival di Sanremo e decine di programmi tra cui Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Settevoci, Novecento e Serata d'Onore. Era ricoverato da qualche giorno al Campus Bio-Medico della Capitale. "Se ne è andato serenamente" con "il conforto dei sacramenti" come ha confermato il suo avvocato Giorgio Assumma. "Ci lascia a 89 anni Pippo Baudo, uno dei più grandi protagonisti della storia della televisione italiana" scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Il suo volto e la sua voce hanno accompagnato intere generazioni, regalando emozioni, sorrisi e momenti indimenticabili. Grazie di tutto". "Con la scomparsa di Pippo Baudo l’Italia perde uno dei volti più amati e riconoscibili della propria storia televisiva" ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli . "Con lui scompare la personificazione più autorevole e popolare di un pezzo fondamentale dell’autobiografia artistica italiana. Uomo di spettacolo e di grande sensibilità culturale, capace di unire generazioni attraverso il linguaggio dell’intrattenimento, Baudo, attraverso la tv, ha avuto la capacità di raccontare il Paese nelle sue trasformazioni. A nome mio personale e del Ministero della Cultura esprimo cordoglio e vicinanza ai familiari”. Pippo Baudo, all'anagrafe Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, nasce a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, figlio unico dell'avvocato Giovanni Baudo e della casalinga Innocenza Pirracchio. Nel suo paese natale debutta ragazzino nel Cine Teatro Tempio (proprietà del cavaliere Salvatore Tempio, un amico di famiglia), intrattenendo il pubblico negli intervalli di prose e liriche anche suonando il pianoforte. Si diploma al Liceo Classico "Bonaventura Secusio" di Caltagirone e in seguito studia giurisprudenza all'Università degli Studi di Catania; nell'ultimo anno di liceo, assieme ai compagni di classe, mette in scena la commedia "L'ex alunno" di Giovanni Mosca; quindi durante il corso di studi universitari conosce l'amico Tuccio Musumeci e insieme intraprendono la strada dello spettacolo: Musumeci in qualità di comico e Baudo nelle vesti di spalla e presentatore. Si interessa dunque a vari generi di spettacolo, consegue la laurea in legge ma non eserciterà mai alcuna professione forense. La sera prima del giorno fissato per la discussione della tesi, Pippo ha uno spettacolo di piazza a Catania che presenta in smoking: finisce dopo la mezzanotte e, sempre in smoking, si fa dare un passaggio da un motocarro che lo trasporta a Palermo dove si laurea. Alla fine degli anni Cinquanta entra come pianista e cantante nell'Orchestra Moonlight con cui ha, nel 1959, la sua prima apparizione televisiva, durante il varietà "La conchiglia d'Oro", programma condotto da Enzo Tortora. La svolta della sua carriera avviene domenica 6 febbraio 1966: la bobina con la prevista puntata del telefilm americano "Rin Tin Tin" non perviene, e la Rai decide di trasmettere la puntata pilota di "Settevoci", che era stata registrata a Milano (in seguito le riprese si trasferirono a Roma) e giudicata "intrasmissibile" dai vertici dell'azienda: un successo clamoroso, che vale la riproposizione del programma per le domeniche successive (e negli anni seguenti) ed il decollo improvviso della sua carriera. Nel 1967 conduce la trasmissione "Eccetera, eccetera" insieme a Gino Bramieri e Marisa Del Frate. Nel 1968 presenta per la prima volta il Festival di Sanremo (manifestazione musicale a cui, negli anni seguenti, legherà in particolar modo il suo nome, divenendone anche direttore artistico in numerose edizioni) accanto a Luisa Rivelli e nello stesso anno è anche il conduttore di "Un disco per l'estate" 1968, manifestazione che presenta anche l'anno seguente. Baudo detiene il record di conduzioni del Festival di Sanremo, avendolo presentato 13 volte. Ottenuto il grande successo in Ri, diventa in breve tempo (come Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora e Raimondo Vianello) una figura storica della televisione italiana; proprio da Corrado, dal quale si recò per partecipare a "Rosso e nero" affacciandosi così sul mondo dello spettacolo televisivo, Baudo ha poi ereditato trasmissioni importanti per la sua carriera quali "Canzonissima", di cui presenta l'edizione 1972 accanto a Loretta Goggi (l'ultima ad andare in onda di sabato sera) e quella del 1973 accanto a Mita Medici, retrocessa alla domenica pomeriggio. Nel 1975 Pippo Baudo è il conduttore del quiz domenicale abbinato alla Lotteria Italia "Un colpo di fortuna" accanto a Paola Tedesco; l'anno dopo è la volta di "Chi?", altro quiz della domenica pomeriggio (trasmesso all'interno di "Domenica in") in cui è affiancato da Elisabetta Virgili e nel 1977 è la volta di "Secondo voi" (suo primo programma a colori), altro quiz sempre abbinato alla Lotteria Italia trasmesso nel pomeriggio domenicale, in cui lancia Jinny Steffan, Fioretta Mari, Tullio Solenghi e Beppe Grillo. Tutte queste trasmissioni vanno in onda sulla Rete 1. Nel 1979 conduce, sempre sulla Rete 1, prima il varietà del sabato sera "Luna Park" in cui è affiancato da Tina Turner e che vede il debutto televisivo della soubrette italo-americana Heather Parisi (divenuta in seguito una star della tv italiana) mentre nell'autunno dello stesso anno, succede a Corrado alla conduzione di "Domenica in", programma con cui Baudo arriverà alla definitiva consacrazione, conducendolo con grande successo fino al 1985. Dal 1984 al 1986 conduce inoltre, sempre con enorme successo, tre edizioni dello storico varietà del sabato sera di Rai 1, abbinato anch'esso alla Lotteria Italia, "Fantastico", in cui tiene a battesimo showgirl come Lorella Cuccarini, Alessandra Martines, Galyn Gorg ed attori come Manlio Dovì, Tosca D'Aquino, Nino Frassica ballerini come Francesca Sposi ed il soprano Cecilia Bartoli. Tutte e tre le edizioni (ed in special modo quella del 1986) registreranno un grande successo di pubblico, sbaragliando la concorrenza di Canale 5. Alla conduzione di "Fantastico", in onda nella stagione autunnale, Baudo alterna, in quel periodo, quella di "Serata d'onore", varietà in onda il venerdì sera sempre su Rai 1, trasmesso in diretta da Montecatini Terme, in onda nelle primavere 1983, 1984, 1985 e 1986. Sempre negli anni Ottanta è alla guida di tre edizioni del Festival di Sanremo: nel 1984 in cui fu affiancato da Edy Angelillo, Elisabetta Gardini, Tiziana Pini, Iris Peynado e le piccole Isabella Rocchietta e Viola Simoncioni, nel 1985 in cui fu affiancato da Patty Brard e nel 1987: la finale di quest'ultimo festival registrò una media di oltre 17 milioni di telespettatori, record rimasto ancora oggi imbattuto. Con l'avvento della televisione privata Pippo Baudo collabora all'avvio dell'emittente catanese Antenna Sicilia per la programmazione del palinsesto e presentando personalmente alcuni spettacoli tra cui, per diversi anni, il Festival della nuova canzone siciliana e "I siculissimi", insieme a Tuccio Musumeci. Conduce inoltre nel 1982 la kermesse musicale estiva "Vota la voce" in onda su Canale 5, mentre nell'autunno 1983 conduce su Retequattro (all'epoca di proprietà della Mondadori) il gioco a premi "Un milione al secondo" in onda nella prima serata del giovedì. Nell'autunno del 1987, in seguito ad una accesa polemica con l'allora presidente della Rai Enrico Manca, che lo definì nazional popolare, Baudo passa clamorosamente a Fininvest con un contratto esorbitante in esclusiva di tre anni, ed inizia dunque a condurre il varietà "Festival" accanto a Lorella Cuccarini (soubrette da lui scoperta a "Fantastico"), in onda il venerdì sera su Canale 5. Il successo del varietà però è di molto inferiore alle aspettative prefissate e nel gennaio 1988 Baudo, terminata la trasmissione, decide di rescindere il contratto in esclusiva che aveva in essere con Fininvest, pagando una cospicua penale. Sempre nell'autunno 1987 ha condotto, sempre su Canale 5, anche la rubrica d'interviste "Tu come noi" all'interno del contenitore domenicale "La giostra". Rientrerà a Viale Mazzini nel 1989, grazie all'intervento dell'amico Ciriaco De Mita, allora presidente del Consiglio, ricominciando da Rai 2 con una nuova edizione di "Serata d'onore". Nella stagione 1991-1992 ritorna alla guida di "Domenica in". Nei primi anni Novanta Baudo viene nominato direttore artistico di Rai 1 ed è in tale veste che nel 1994 idea e conduce (assieme ad altri conduttori di punta dell'azienda) il quiz "Luna Park", grazie al quale riesce a risollevare dopo anni la fascia preserale di Rai 1, superando in poco tempo negli ascolti il quiz di Canale 5 "La ruota della fortuna" di Mike Bongiorno, che da anni dominava quella fascia oraria. Sempre in questo periodo dei primi anni Novanta) Baudo è alla guida anche di altri programmi di successo della prima serata di Rai 1 ovvero: "Gran premio" nel 1990 (programma che segna il suo ritorno su Rai 1), "Fantastico '90" in onda nell'autunno dello stesso anno in cui è affiancato da Marisa Laurito, Jovanotti e Giorgio Faletti, "Partita doppia" nel 1993 e "Numero Uno", condotto tra il 1994 ed il 1995 ed i varietà nostalgici "Papaveri e papere" nel 1995 e "Mille lire al mese" nel 1996 condotti in coppia con Giancarlo Magalli. Inoltre, in questo stesso periodo, conduce con enorme successo di pubblico e critica ben cinque edizioni consecutive del Festival di Sanremo dal 1992 al 1996 (nelle edizioni dal 1994 al 1996, Baudo fu anche direttore artistico della manifestazione), affiancato rispettivamente da Milly Carlucci, Brigitte Nielsen ed Alba Parietti nel 1992, da Lorella Cuccarini nel 1993, da Anna Oxa e Cannelle nel 1994, da Anna Falchi e Claudia Koll nel 1995 e da Sabrina Ferilli e Valeria Mazza nel 1996. Nel 1997, Baudo approda per la prima volta in teatro, dove lavora con Garinei e Giovannini nel musical "L'uomo che inventò la televisione", interpretato accanto a Gigliola Cinquetti, Peppe Quintale e Lello Arena. Sempre nel gennaio 1997 Baudo passa nuovamente a Canale 5, ma anche questa seconda esperienza del presentatore siciliano sulle reti commerciali si rivelerà poco positiva: i risultati dei suoi programmi non sono buoni: lo show d'esordio, "Una volta al mese", varietà con un'insolita - televisivamente parlando - cadenza mensile è un flop, così come il primaverile "La canzone del secolo": la trasmissione viene addirittura spostata dalla prima serata all'ora di pranzo della domenica; non andrà meglio neanche con "Tiramisù", varietà in onda nell'autunno 1997. Nell'estate 1998, conduce l'edizione di quell'anno di "Vota la voce". L'avventura a Mediaset termina, e Baudo sembra in seria crisi professionale, crisi dovuta anche allo scalpore destato dalla vicenda delle telepromozioni. Accusato di avere richiesto compensi personali extra, per interpretare in modo più convincente le telepromozioni pubblicitarie, Pippo Baudo (così come Mara Venier e Rosanna Lambertucci) viene indagato dal Tribunale di Milano, dove nel 1998 patteggia la pena di un anno e nove mesi per concussione ed altri reati dopo avere risarcito il fisco e le aziende danneggiate. Lui stesso ammetterà, qualche anno dopo, di aver passato interi mesi a non far niente e a sperare in una telefonata. La telefonata tanto attesa arriva nel 1999: Rai 3 gli offre la conduzione di "Giorno dopo giorno", quiz pomeridiano che ripercorre gli eventi principali del XX secolo, successivamente approdato addirittura in prima serata con il titolo "Novecento": questa versione in prima serata, visti i buoni ascolti, viene in seguito promossa da Rai 3 a Rai 1. Dopo aver riconquistato la platea televisiva, nel 2002 viene chiamato a risollevare le sorti del Festival di Sanremo dopo l'insuccesso dell'edizione 2001, condotta da Raffaella Carrà. Al suo fianco vuole Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere: i risultati sono ottimi, tanto che ritorna all'Ariston anche nel 2003 (affiancato stavolta da Serena Autieri e Claudia Gerini), ma questa volta non ottiene il successo previsto. Nell'autunno 2003 conduce su Rai 3 il programma "Cinquanta" in cui viene ripercorsa la storia della Rai, dei suoi programmi e dei suoi protagonisti. Il varietà va in onda su Rai 3 per dieci prime serate, per poi culminare con un grande show in prima serata intitolato "Auguri Tv" trasmesso dalla Rai a reti unificate il 3 gennaio del 2004, giorno del cinquantesimo anniversario dall'inizio ufficiale delle trasmissioni televisive in Italia. Nell'autunno del 2004 Baudo litiga con la dirigenza Rai e abbandona l'azienda pubblica. Nella primavera 2005 fa però pace con il direttore di Rai 1 Fabrizio Del Noce in diretta tv e torna sulla prima rete di Stato poche settimane dopo, con il varietà "Sabato italiano", che però non riesce a superare gli ascolti della concorrenza di Mediaset. Il 2 ottobre 2005, dopo l'ultima sua partecipazione nella stagione 1991-92, torna per l'ottava volta alla conduzione del contenitore domenicale "Domenica in", di cui in passato aveva complessivamente condotto sette edizioni, da solo o in coppia con altri presentatori o presentatrici: a Baudo è affidato il preserale "Ieri, oggi e domani" (poi "7 giorni", dall'autunno 2008), per il quale verrà confermato anche nelle quattro stagioni successive, sempre con un ottimo riscontro di ascolti: in una puntata del 2005, con ospiti Roberto Benigni e Claudio Baglioni, il programma viene seguito da oltre 10 milioni di telespettatori, mentre nella puntata del 27 dicembre 2009 da oltre 4 milioni di telespettatori con punte del 32% di share, dimostrando di essere ancora un personaggio molto amato. Nel 2007 Pippo Baudo torna con successo a condurre il Festival di Sanremo, in coppia con Michelle Hunziker. Questa partecipazione gli permette di ottenere il primato tra i presentatori del Festival, superando le 11 partecipazioni di Mike Bongiorno. Gli elevati compensi, settecentocinquantamila euro per Baudo e un milione per la Hunziker, sono stati oggetto di polemica. Però gli ascolti sono molto buoni e nel 2008 presenta nuovamente il Festival, questa volta affiancato nella conduzione da Piero Chiambretti, (l'anno precedente conduttore del Dopofestival). I due volti femminili scelti per affiancare i due mattatori nella kermesse del 2008 sono due attrici, Bianca Guaccero ed Andrea Osvart. Ma il calo di ascolti rispetto all'edizione precedente è molto alto e l'anno successivo la conduzione del Festival di Sanremo viene dunque affidata a Paolo Bonolis. In autunno ripropone "Serata d'onore", il sabato sera su Rai 1, che però ottiene bassi ascolti, venendo sconfitto dalla fortissima concorrenza di Maria De Filippi, con il suo programma "C'è posta per te". Il 18 dicembre 2009 viene invitato a "I migliori anni", lo spettacolo curato e condotto da Carlo Conti su Rai 1 in prima serata, per celebrare i suoi 50 anni di attività televisiva ed anche come anello di chiusura della trasmissione di rievocazione dei ricordi musicali del Ventesimo secolo. Dalla stagione televisiva 2010/2011, lascia la conduzione di "Domenica In", venendo sostituito dalla conduttrice Lorella Cuccarini, con il suo nuovo segmento "Domenica In... Onda". Dal 20 settembre 2010 torna quindi così a condurre "Novecento" su Rai 3. Dal 16 marzo 2011 è di nuovo su Rai 1 conduce insieme a Bruno Vespa "Centocinquanta", il programma dedicato al centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. La trasmissione, che dopo il successo della prima puntata con il 24% di share raccoglie ascolti modesti, è chiusa anzitempo alla quarta puntata, contraddistinta dai palesi dissapori tra i conduttori durante la diretta e dal violento litigio dietro le quinte tra Baudo e il capo-struttura Rai Claudio Donat Cattin. L'8 marzo 2012 conduce eccezionalmente su Italia 1 una puntata de "Le Iene" accanto ad Ilary Blasi ed Enrico Brignano, sostituendo Alessandro Gassman. Nell'autunno 2012 torna in prima serata su Rai 3 con il programma "Il viaggio", che ripropone nell'estate 2013. A febbraio è ospite della puntata "Sanremo Story" del 63º Festival della canzone italiana dove ritira il Premio Città di Sanremo accolto da una lunga standing ovation dalla platea del Teatro Ariston. Per la prima volta va in onda con i capelli bianchi. Nella stagione 2013-2014 ricopre il ruolo di giurato, insieme a Jury Chechi e Amanda Lear, a "Si può fare!", talent show condotto da Carlo Conti, e approda a San Marino Rtv per condurre la trasmissione "Una serata sul Titano". Inoltre il 20 maggio 2014 apre lo show-evento "Stasera Laura: ho creduto in un sogno" di Laura Pausini. Nella stagione 2014-2015 ricopre per il secondo anno il ruolo di giurato nel talent show di Rai 1 "Si può fare!", mentre il 20 luglio dello stesso anno conduce una puntata della rubrica estiva di Rai 1 Techetechetè. Nella stagione 2015-2016, per la prima volta dopo oltre 50 anni di carriera, non presenta alcuna trasmissione, ma si limita a intervenire come ospite in alcuni programmi e in particolare in più occasioni al talk show di Rai 3 "Ballarò". Libero dagli impegni televisivi, aumenta notevolmente il numero di partecipazioni a serate, convegni, manifestazioni, gala di beneficenza e presentazioni di libri in giro per l'Italia. Il 7 giugno 2016, in occasione del suo 80º compleanno, interviene alla prima serata dei Wind Music Awards, condotti da Carlo Conti e Vanessa Incontrada, dove viene festeggiato dal pubblico dell'Arena di Verona. Nella stagione 2016-2017 torna a presentare "Domenica in" per la tredicesima e ultima volta e prende parte al programma di Rai 2 "I fatti vostri" con una rubrica quindicinale dal titolo "Storie di televisione", all'interno della quale ripercorre la storia della Rai e dei suoi personaggi e programmi più celebri. Nel 2018 pubblica la sua autobiografia "Ecco a voi. Una storia italiana", scritta con Paolo Conti ed edita da Solferino, e torna in coppia con Fabio Rovazzi alla guida di Sanremo Giovani, manifestazione che aveva già condotto nel 1993, 1994, 1995 e 2001. Nel 2019 viene celebrato con uno show-evento in onda il 7 giugno in prima serata su Rai 1 dal titolo "Buon compleanno... Pippo", in cui Baudo festeggia 83 anni di età e 60 anni di carriera televisiva: alla serata prendono parte numerosi ospiti, tra i quali Al Bano e Romina Power, Ficarra e Picone, Fiorello, Jovanotti, Laura Pausini e Lorella Cuccarini. Il 4 novembre dello stesso anno è ospite della prima puntata dello show "Viva RaiPlay!" in onda eccezionalmente in access su Rai 1. Il 14 giugno 2020, in occasione degli 84 anni compiuti una settimana prima, prende parte all'iniziativa "Domenica con..." su Rai Storia, per la quale diventa simbolicamente direttore di rete per un giorno, realizzando e firmando un palinsesto ad hoc che ha coperto la programmazione del canale dalle ore 9:00 alla mezzanotte successiva. Nel 2021 è giudice per il Premio Tim ad "Amici" di Maria De Filippi. Dal 27 luglio al 10 agosto dello stesso anno, per tre martedì, approda in prima serata su Rai 3 come commentatore insieme ad Antonio Di Bella de "La grande opera" all'Arena di Verona, un ciclo di appuntamenti speciali per accompagnare il pubblico televisivo dentro l'Arena di Verona e vivere in prima fila la grande opera. Il 16 ottobre partecipa alla prima puntata della sedicesima edizione di "Ballando con le stelle" - in qualità di "ballerino per una notte" - e il 18 dicembre alla terza ed ultima puntata del varietà musicale di Claudio Baglioni "Uà - Uomo di varie età". Nel 2023 torna in video attraverso alcuni videomessaggi: due rilasciati al Tg2 in occasione del suo 87º compleanno (7 giugno) e nel ricordo dell'amico Toto Cutugno all'indomani della scomparsa (23 agosto), e quattro per salutare su Rai 1 le ospitate di Cecilia Bartoli il 27 settembre a "La volta buona", e Brigitte Nielsen (24 settembre), Laura Pausini (26 novembre) e Vincenzo Mollica (10 dicembre) a "Domenica in". Il 3 gennaio e 28 febbraio 2024 appare in collegamento nei programmi televisivi "Rischiatutto 70" e "La Tv fa 70", serata-evento per celebrare i 70 anni della Rai.
(Adnkronos) - Fu un potente sovrano centroeuropeo Premysl Ottocaro II, nato intorno al 1233, secondogenito del re Venceslao I e di Cunegonda degli Hohenstaufen, che, incoronato nel 1261, fu il quinto re boemo della dinastia dei Premyslidi. Era detto anche ‘Re di ferro e d'oro’, ma mai avrebbe potuto immaginare che, quasi ottocento anni dopo, a lui sarebbe stato dedicato un fiore. Non un fiore qualunque, ma il garofano di Klatovy, una specie rarissima di bocciolo che viene coltivato solo in questa cittadina della Repubblica Ceca, fondata nel Medioevo appunto da Premysl Ottocaro II. In omaggio alle gesta di questo regnante, che temporaneamente unì alla Boemia i paesi austriaci lasciati in eredità dagli estinti Babenberg senza però riuscire a reggerli contro gli emergenti Asburgo, la municipalità di Klatovy ha deciso di battezzare con il suo nome una nuova varietà del famoso garofano simbolo della città. La cerimonia si è svolta nel mese di luglio, nella giornata conclusiva del Festival internazionale del Folklore, giunto alla 30ma edizione, che ogni anno propone un ricco programma di musica, danza, mostre, mercatini dell’artigianato e una esposizione dedicata proprio a questi specialissimi fiori. La festa, infatti, è stata l’occasione anche per introdurre una nuova varietà di garofano e svelarne il nome. Un evento non di poco conto per la cittadinanza e per tutti gli appassionati del genere. Basti pensare che il garofano di Klatovy è chiamato anche ‘fiore divino’ e ogni specie nuova che vede la luce è frutto del lavoro e della cura di anni, svolti con passione dal custode del giardino espositivo di Klatovy, situato di fronte al Museo della città, Peter Pošefka, sotto l’egida dell'Associazione ceca di giardinaggio Klatovské Karafiáty. Il garofano di Klatovy ha oltre duecento anni di storia. A coltivarlo per primo, e definirlo pomposamente ‘divino’, nel Settecento, fu il botanico e naturalista svedese Carlo Linneo, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Ma in Repubblica Ceca è arrivato per mano di un nobile, il barone Josef Volšanský, che, reduce dalle guerre napoleoniche, lasciando Nancy, in Francia, per fare ritorno nella sua città natale, portò con sé dei semi del prezioso fiore. Correva l’anno 1813 e da allora i giardinieri di Klatovy hanno continuato a coltivarlo e a selezionarne le varietà e così, piano piano, il garofano divenne il simbolo di Klatovy e la sua fioritura una tradizione locale di fama internazionale. Sì, perché è solo in questa cittadina della Boemia meridionale che cresce questa qualità di garofano, dalle mille varietà e sfumature di colore, che si possono ammirare alla Festa annuale di luglio di Klatovy che culmina in un vero e proprio pellegrinaggio. Ma è stato naturalmente protagonista anche di infinite fiere internazionali di settore, da Amsterdam a Vienna, guadagnando premi prestigiosi, menzioni speciali e medaglie d’oro. A metà del XX secolo, è stata creata anche l’associazione di giardinieri e botanici di Klatovy, che ha il compito di tutelare questa preziosa coltivazione. Il garafono di Klatovy è una specie perenne, si pianta nella prima decade di maggio ed è noto per resistere alle gelate, grazie ai suoi robusti steli alti fino a mezzo metro, per i petali a corona dai bordi frastagliati, con un diametro di 6-8 centimetri, il profumo inebriante e per i bellissimi colori che assume in tutte le sue varietà, dal giallo al viola, dal rosa all’arancio, anche in versione bicolore. Tutte sono rigorosamente classificate secondo il loro aspetto. A prendersene cura è il custode del piccolo giardino, pronto a spiegare tutto su questa leggendaria storia ai visitatori, negli orari di apertura al pubblico. Klatovy, quindi, è conosciuta da oltre un secolo come ‘città del garofano’. Ed è anche la ‘porta’ della Selva Boema, il parco nazionale considerato il ‘tetto verde’ d’Europa, che si estende a Sud, al confine tra la Boemia e la Baviera. Si può intravedere salendo in cima alla famosa Torre Nera (Černé věže), simbolo della città, che si erge sull’edificio del Comune nella piazza principale, con i suoi 81 metri di altezza, accanto alle torri bianche, che sono invece i campanili del duomo. Città di torri e guglie, ma anche di mummie. Qui ci sono, infatti, le catacombe conservate sotto alla chiesa gesuita dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria e di San Ignazio: servivano come tomba per i membri dell'Ordine, i loro simpatizzanti e i cittadini più importanti, di cui ancora oggi si possono vedere ben 38 corpi mummificati. Un’altra attrazione della città è la farmacia barocca, una delle più antiche del paese. Si chiama ‘U Bílého jednorožce’ (‘Dall'Unicorno bianco’) e ancora oggi si può vedere questo corno leggendario che le ha dato il nome. La farmacia è stata in funzione fino al 1966, per poi diventare un museo che conserva gli arredi barocchi riccamente intagliati e gli strumenti originali. Per tutte le informazioni si possono visitare i siti web della città www.klatovy.cz, della regione www.turisturaj.cz e nazionale www.visitczechia.com.
(Adnkronos) - Sono 90 le località rurali che hanno ricevuto il riconoscimento Spighe Verdi 2025, rispetto alle 75 dello scorso anno: 17 sono i nuovi ingressi, 2 i Comuni non confermati. Le Spighe Verdi 2025 per i Comuni rurali, alla decima edizione, sono state annunciate nel corso della cerimonia di premiazione che si è svolta a Roma presso il Cnr alla presenza dei sindaci vincitori. Spighe Verdi è un programma nazionale della Fee - Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione Fee Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. "Il 2025 segna un forte incremento del programma Spighe Verdi - dichiara Claudio Mazza, presidente della fondazione Fee Italia - ben 17 nuovi ingressi che testimoniano la crescente attenzione delle amministrazioni locali verso uno sviluppo rurale realmente sostenibile. Questo dato, che arriva nel decimo anno del programma, rappresenta un segnale concreto di cambiamento, in cui la gestione del territorio, la qualità ambientale e il benessere delle comunità diventano priorità condivise e strumenti di crescita. Spighe Verdi non è un riconoscimento simbolico: è un percorso volontario, rigoroso e trasparente, che richiede impegno costante, visione amministrativa e capacità di coinvolgimento del tessuto sociale e produttivo del territorio. L’adesione di così tanti Comuni a questo modello con convinzione testimonia che anche le località rurali italiane stanno finalmente prendendo consapevolezza del proprio ruolo centrale nella costruzione di un futuro sostenibile per il nostro Paese”. “Il programma Spighe Verdi conferma anche nel 2025 la sua funzione strategica per la crescita dei Comuni rurali e delle aree interne del nostro Paese - ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - L’agricoltura è protagonista di questo percorso: dalle pratiche sostenibili all’economia circolare, dalla tutela del paesaggio alla valorizzazione delle produzioni tipiche e dell’accoglienza. Sono questi i pilastri che guidano il lavoro delle imprese agricole e che ritroviamo pienamente negli obiettivi fissati da Fee Italia”. Le Spighe Verdi 2025 sono state assegnate in 15 Regioni. Il Piemonte ottiene il maggior numero di riconoscimenti con 18 Spighe Verdi (cinque ingressi): Acqui Terme, Alba, Bra, Canelli, Carignano, Castiglione Falletto, Centallo, Cherasco, Chiusa di Pesio, Gamalero, Gavi, Guarene, Monforte d’Alba, Narzole, Poirino, Pralormo, Santo Stefano Belbo e Volpedo. Salgono a 10 le località per la Calabria (tre nuovi Comuni): Belcastro, Cariati, Crosia, Miglierina, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia Marina, Trebisacce, Villapiana. Le Marche vantano 9 località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia, Sirolo. Segue la Toscana che ottiene 8 riconoscimenti: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Gambassi Terme, Grosseto, Massa Marittima, Orbetello. Sono 8 le Spighe Verdi in Umbria (un ingresso e un’uscita): Deruta, Gubbio, Montecastrilli, Montefalco, Norcia, Scheggino, Todi, Trevi. Anche la Puglia ottiene 8 Comuni Spighe Verdi: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Maruggio, Nardò, Ostuni, Troia. La Campania ottiene 7 riconoscimenti (con un ingresso): Agropoli, Ascea, Capaccio-Paestum, Foiano di Val Fortore, Massa Lubrense, Monteforte Cilento, Positano. Sono 5 le località del Lazio (un ingresso e un’uscita): Canale Monterano, Gaeta, Rivodutri, Sabaudia, San Felice Circeo. In Liguria i Comuni sono 4 (con due nuove località): Andora, Borgio Verezzi, Lavagna, Sanremo. La Sicilia arriva a 3 località con due nuovi Comuni: Modica, Ragusa, Vittoria. Con un nuovo Comune, salgono a 3 anche le Spighe Verdi in Abruzzo: Gioia dei Marsi, San Salvo e Tortoreto. Il Veneto vanta 2 località: Montagnana e Porto Tolle. Sono 2 i Comuni Spighe Verdi anche in Basilicata (un nuovo ingresso) - Nova Siri e Pisticci - e in Lombardia: Ome e Sant’Alessio con Vialone. Uno è il Comune in Emilia-Romagna, Parma.