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(Adnkronos) - Rambo 2.0. Dopo cinque film e oltre quarant'anni di onorata carriera cinematografica, la saga di Rambo si prepara a rinascere con una nuova veste e con un nuovo volto, quello dell'attore Noah Centineo. Il celebre soldato solitario, simbolo di un'intera generazione di action movie, tornerà sul grande schermo in una veste inedita, giovanile. A raccogliere l'eredità di Sylvester Stallone sarà l'attore statunitense Centineo, 29 anni, conosciuto al grande pubblico per i suoi ruoli in 'The Recruit' e 'Black Adam' e nella serie televisiva 'The Fosters'. Secondo quanto riportato da testate di settore come 'The Wrap' e 'Deadline', il progetto sarà un prequel incentrato sugli anni formativi di John Rambo, in particolare durante il suo servizio come membro delle forze speciali dei Berretti Verdi nella guerra del Vietnam. La regia è stata affidata al finlandese Jalmari Helander, già noto per i film d'azione 'Big Game - Caccia al presidente' e 'Sisu - L'immortale'. Per la prima volta nella storia del franchise, Sylvester Stallone - che nel 1982 diede volto e anima al personaggio in 'Rambo' dell regista Ted Kotcheff - non sarà coinvolto nella produzione. L'attore oggi 79enne ha interpretato Rambo per l'ultima volta nel 2019, nel capitolo finale 'Rambo: Last Blood', ambientato su una ranch negli Stati Uniti sud-occidentali. I dettagli della trama del prequel sono ancora riservati, ma secondo le prime indiscrezioni, il film racconterà l'ascesa militare di Rambo e i traumi che hanno forgiato il suo carattere silenzioso e tormentato. Le riprese dovrebbero iniziare all'inizio del 2026. Il casting di Centineo - volto emergente di Hollywood e spesso associato a ruoli giovanili o romantici - segna una svolta audace per il franchise, che mira così a conquistare un pubblico più giovane, pur mantenendo l'intensità drammatica e l'azione che hanno reso Rambo un'icona del cinema. Resta ora da vedere se la nuova generazione accoglierà con favore questo ritorno alle origini, e se Centineo saprà reggere il peso di un personaggio tanto carismatico e controverso.
(Adnkronos) - Nei giorni scorsi il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno ha scritto, in tema di riforme professionali, al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro dell’Università Anna Maria Bernini. Alemanno, che riveste anche la carica di vice presidente vicario di Confassociazioni, senza entrare nel merito delle problematiche di governance o di modernizzazione di altre categorie, prendendo spunto dalla proposta di modifica del dlgs.139/2005, presentata dal Consiglio nazionale Dcec, ha evidenziato la necessità di salvaguardare le professioni di cui alla legge 4/2013. Si legge infatti nella lettera: "Dallo scorso mese di maggio, proprio in tema di riforma dell’albo unico Dcec, sulla stampa specializzata si legge della volontà del Governo di iniziare l’iter modificativo con l’emanazione di una legge delega che fornisca le indicazioni di massima per la riforma, da attuarsi con decreto legislativo. Della predetta legge delega al Governo, sempre dal maggio scorso, circola una bozza, che all’art. 2 lettera a) prevede la salvaguardia dell’attività di altre professionalità: ferme rimanendo le competenze attribuite dalla normativa vigente alle altre professioni regolamentate nei suddetti ambiti". Pur condividendo tale indicazione è necessario, al fine di evitare interpretazioni strumentali e discriminazioni, inserire dopo la parola ambiti la seguente indicazione 'o dalla Legge n. 4 del 14/01/2013'. In questo modo il Governo garantirebbe la salvaguardia di tutte le professionalità operanti nella nostra Nazione". La missiva di Alemanno dei tributaristi Int si conclude poi con un riferimento alla normativa dell’Unione europea in materia di professioni e con un appello ai rappresentanti del Governo: "Evitare ulteriori riserve in ambito professionale che sfocino in un regime di monopolio, evidentemente deleterio per i cittadini consumatori e per altre categorie professionali, è l’ obiettivo della direttiva (UE) 2018/958 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 giugno 2018, relativa a un test di proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione delle professioni o di modifiche di quelle già esistenti, direttiva recepita integralmente dallo Stato italiano con il Decreto Legislativo 16 ottobre 2020, n. 142. Mi appello pertanto a Voi affinché si evitino esclusive per attività oggi libere e che in ambito professionale siano rispettati i diritti di chi svolge, come i tributaristi, la propria professione nel rispetto delle norme e in particolare della Legge 4/2013. Migliaia di donne e di uomini che lavorano e danno lavoro e che rappresentano un’ importante risorsa per la Nazione". Dopo la pausa estiva i tributaristi Int auspicano che scendano in campo le Confederazioni di rappresentanza delle singole associazioni, con l’obiettivo unitario di tutelare tutte le professionalità ex lege 4/2013.
(Adnkronos) - La Conferenza Unificata ha espresso parere positivo allo schema di legge delega per lo sviluppo del nuovo nucleare sostenibile. “Con grande soddisfazione - ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto - prendo atto della valutazione della più autorevole sede di confronto interistituzionale. Ora il testo sarà trasmesso rapidamente al Parlamento, per avviare un percorso molto atteso, che può dare all’Italia l’opportunità di sviluppare un’energia sicura, pulita, innovativa e orientata alla decarbonizzazione. Una strada di futuro su cui oggi facciamo un altro passo avanti”. "L’intesa raggiunta oggi in Conferenza Unificata sul disegno di legge delega per il nucleare sostenibile rappresenta un passaggio decisivo verso una strategia energetica moderna, sicura e a basse emissioni. È il risultato di un confronto costruttivo con Regioni, Province e Comuni, che hanno dimostrato responsabilità e visione condivisa. Il nucleare di nuova generazione potrà affiancare le fonti rinnovabili, garantendo stabilità e competitività al sistema produttivo. Avanti ora con il confronto parlamentare”, dichiara il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava. Il provvedimento punta a definire un quadro normativo organico sull’intero ciclo di vita della nuova tecnologia nucleare, sia a fissione sia a fusione. Il governo sarà delegato a varare uno o più decreti legislativi per disciplinare la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l’esercizio dei nuovi moduli, rivedere le competenze istituzionali, promuovere ricerca e formazione e riorganizzare la gestione degli impianti esistenti, dei rifiuti e del combustibile esaurito.