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(Adnkronos) - I reali di Inghilterra, Carlo e Camilla, saranno in Parlamento il prossimo 9 aprile. Davanti alle Camere riunite a Montecitorio, per una cerimonia in programma alle 14.50, prenderanno la parola i presidenti Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa e poi re Carlo. Prima della cerimonia, alle ore 14, il presidente del Senato La Russa riceverà Re Carlo e la Regina Camilla a Palazzo Madama. Di due giorni fa invece la notizia che è stata rinviata di "comune accordo", visto il recente lungo ricovero di Papa Francesco in ospedale, la visita in Vaticano di re Carlo e della regina Camilla, prevista l'8 aprile. Lo ha annunciato Buckingham Palace in una nota. I sovrani hanno inviato "al Papa i loro migliori auguri per la sua convalescenza e non vedono l'ora di fargli visita in Vaticano una volta che si sarà ripreso", si legge nel comunicato.
(Adnkronos) - Fondirigenti, il fondo interprofessionale di Confindustria e Federmanager leader in Italia per il finanziamento della formazione continua dei dirigenti, nell’ambito del piano di attività 2025, lancia l'Avviso nazionale dedicato allo sviluppo delle competenze manageriali per affrontare le sfide dei nuovi scenari competitivi e due iniziative strategiche dedicate alla promozione della qualità della formazione. Politiche economiche protezionistiche e aumento dei dazi, tensioni commerciali globali, diversità di approcci alle tematiche ambientali, rapidi progressi dell'intelligenza artificiale, spinte contrastanti sulle politiche di D&I e un mercato del lavoro alle prese con problematiche strutturali sono le principali sfide che, come evidenziato da analisi e studi dei principali osservatori nazionali e internazionali, manager e imprese italiane devono affrontare. In questo contesto sfidante e mutevole, Fondirigenti rafforza il proprio impegno nel supportare la managerializzazione delle imprese italiane con l’Avviso 1/2025 che stanzia 10 milioni di euro per piani formativi finalizzati allo sviluppo delle competenze. “Con il primo Avviso dell’anno - commenta il direttore generale di Fondirigenti, Massimo Sabatini - vogliamo mettere a disposizione di imprese e dirigenti competenze e strumenti utili ad affrontare questa fase così incerta e complessa. I manager sono oggi chiamati a guidare le aziende, i team e le persone ad essi affidati attraverso un cambiamento sempre più spinto, e l’investimento formativo è la principale carta da giocare per leggere e governare queste trasformazioni”. L'Avviso, che prevede specifiche premialità per le piccole imprese, finanzia con un contributo massimo di 12.500 euro ad azienda, piani formativi, singoli o aggregati, focalizzati su quattro macroaree, ciascuna articolata in specifici ambiti di intervento: Cambiamenti dei mercati, attraverso strategie di internazionalizzazione, diversificazione, gestione dei rischi geopolitici e riorganizzazione delle supply chain; Intelligenza Artificiale, Innovazione tecnologica e digitale, attraverso applicazione dell'Ia ai processi aziendali, cybersecurity e gestione etica delle nuove tecnologie; Nuovi paradigmi della sostenibilità, rafforzando le competenze su economia circolare, efficientamento energetico, finanza sostenibile e strategie di Diversity & Inclusion; People Management, con priorità quali attraction e retention dei talenti, workforce planning, gestione intergenerazionale e sviluppo di leadership data-driven. La presentazione dei piani formativi dovrà avvenire, attraverso l'area riservata delle aziende sul sito di Fondirigenti, dalle ore 12.00 del 10 aprile 2025 fino alle ore 12.00 del 16 maggio 2025. Il testo integrale dell'Avviso e le Linee guida per la presentazione sono disponibili nella sezione dedicata sul sito di Fondirigenti. L'Avviso costituisce un elemento centrale della strategia integrata del Fondo, che punta al rafforzamento della competitività delle imprese e delle professionalità manageriali attraverso la promozione della formazione di qualità. In questo quadro si collocano anche altre iniziative, quali il Catalogo delle eccellenze formative 2024 e la partnership con Aif per il Premio Eccellenza Formazione. "La formazione - sottolinea il presidente di Fondirigenti, Marco Bodini -rappresenta un investimento strategico imprescindibile per mantenere e accrescere l’employability del management e la competitività del sistema produttivo italiano. Con le nostre iniziative, oltre a finanziare la formazione, offriamo alle imprese aderenti e ai loro dirigenti una bussola per orientarsi nel panorama delle migliori pratiche formative, favorendo la condivisione di esperienze innovative e di successo, che possono essere fonte di ispirazione per sviluppare percorsi formativi su misura. In un'epoca di trasformazioni radicali, la qualità della formazione diventa il fattore discriminante per affrontare con successo le sfide del futuro". Il Catalogo 2024, disponibile gratuitamente online, nella Open Innovation Library, offre una selezione di oltre quaranta percorsi formativi di eccellenza realizzati tra il 2023 e il 2024 dalle aziende aderenti e scelti per il loro impatto e valore. I percorsi selezionati in questa terza edizione, sono raccolti in quattro aree di intervento, rappresentative di altrettanti ambiti chiave, in cui la trasformazione sfrutta appieno il ruolo abilitante della formazione manageriale: Gestione e sviluppo delle risorse umane, Sostenibilità e governance responsabile, Innovazione e Transizione digitale, Pianificazione strategica e sviluppo del business. L’impegno di Fondirigenti nella raccolta delle buone pratiche, prosegue anche per il 2025: le aziende interessate possono candidarsi da partire da oggi, sul sito fondirigenti.it, alla quarta edizione del Catalogo. Completa il quadro delle iniziative finalizzate alla promozione della qualità della formazione la collaborazione con il Premio Eccellenza Formazione (Pef) dell'Associazione Italiana Formatori (Aif), giunto alla sua decima edizione. Quest’anno, le aziende aderenti potranno candidare, entro il 30 aprile 2025, i propri progetti formativi alla Menzione speciale Fondirigenti, seguendo le indicazioni riportate sul sito dell’Aif. Per maggiori informazioni: www.fondirigenti.it.
(Adnkronos) - Due terzi dei principali fiumi italiani è attualmente a rischio erosione con arretramenti della costa che arrivano fino a 10 metri all’anno. Il quadro emerge da uno studio pubblicato sulla rivista 'Estuarine, Coastal and Shelf Science' e condotto da Monica Bini e Marco Luppichini del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. La ricerca ha analizzato i cambiamenti delle coste sabbiose italiane negli ultimi 40 anni, dal 1984 al 2024, con particolare attenzione ai delta fluviali. Utilizzando un software che analizza immagini satellitari, Bini e Luppicchini hanno ricostruito l’evoluzione della costa italiana. Il risultato è che il 66% dei 40 principali fiumi italiani è soggetto all’erosione costiera, percentuale che sale 100% se si escludono le aree protette da difese artificiali. “Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sull'evoluzione delle coste italiane - spiega Marco Luppichini - in particolare incidono la diminuzione delle precipitazioni e l’aumento degli eventi meteorologici estremi che alterano il ciclo idrologico e la capacità dei corsi d’acqua di trasportare sedimenti fino alla costa. A questo si aggiungono l’innalzamento del livello del mare, che contribuisce alla scomparsa di tratti di litorale, e l’incremento della temperatura delle acque superficiali del Mediterraneo che intensifica tempeste e mareggiate, accelerando il processo erosivo e riducendo la resilienza delle spiagge”. Secondo lo studio, le aree più a rischio erosione sono il delta del Po, il Serchio, l’Arno, e l’Ombrone in Toscana e il delta del Sinni in Basilicata, tutte zone caratterizzate da un forte arretramento della linea di costa e da una significativa perdita di sedimenti dovuta a fattori climatici e antropici. Il delta del Po è una delle zone più vulnerabili a causa dell'innalzamento del livello del mare e della riduzione del trasporto sedimentario. Nonostante alcune aree mostrino avanzamenti della costa, molte parti registrano un progressivo arretramento, in particolare nei settori meno protetti da opere artificiali. In Toscana le foci dell’Arno e del Serchio sono soggette ad un arretramento costante di 2-3 metri all’anno mentre il delta dell’Ombrone registra una delle situazioni più critiche, con tassi di erosione fino a 5-6 metri all’anno. La ridotta disponibilità di sedimenti, dovuta a modifiche antropiche lungo il corso del fiume, e l'aumento delle mareggiate rende infatti questa zona particolarmente fragile, mettendo a rischio gli ecosistemi del Parco della Maremma e le attività economiche legate al turismo e all’agricoltura. Il delta del Sinni, in Basilicata, rappresenta infine uno dei casi più estremi, con un’erosione che supera i 10 metri all'anno, una delle più alte in Italia. “E’ chiara l’urgenza di adottare strategie sostenibili per gestire le coste, mitigare gli effetti dell’erosione e proteggere le aree più fragili - conclude Luppichini - grazie al nostro studio abbiamo realizzato un database omogeneo per l’intero territorio nazionale così da aiutare una possibile pianificazione degli interventi a difesa delle zone più a rischio, come i delta fluviali, veri e propri 'hotspot' della crisi climatica in corso”.