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(Adnkronos) - Dalla ricerca condotta da Swg-Ey “emergono visioni molto diverse tra la popolazione, che guarda a un percorso molto vicino, chiede strade, servizi idrici, ad esempio, ma fatica ad avere una visione di lungo periodo, e la nuova classe dirigente, che, invece, si porta sul lungo periodo e chiede energia, stabilità, cybersicurezza. La tensione tra quella che è l'esigenza della popolazione e quello che è il bisogno espresso dai nuovi leader è un elemento chiave per l'Italia del futuro”. Commenta così Riccardo Grassi, head of research Swg, l’indagine condotta dall’azienda di ricerche di mercato e dalla rete di servizi professionali Ey, presentata all’evento ‘La classe dirigente del futuro. Governare la normalità, costruire l’eccellenza’, promosso a Roma da Orizzonte Italia, Kratesis e dalla stessa Swg. La ricerca ha voluto porre l’accento su infrastrutture moderne e Pubblica Amministrazione e ha evidenziato “una grossa sfiducia nei confronti della Pa e la necessità di recuperare non tanto un consenso, quanto una capacità di leggerla come propositiva e generativa”, sottolinea Grassi. Dall’indagine emerge una crescente consapevolezza tra i cittadini, soprattutto tra i più giovani, che il futuro del Paese passerà da una Pubblica Amministrazione capace di decidere e da infrastrutture moderne. “Da questo punto di vista le infrastrutture possono essere un grande volano. Un grande strumento per aumentare la fiducia dell'opinione pubblica nel Paese e nella sua crescita”, conclude l’head of research di Swg.
(Adnkronos) - Il valore assoluto delle agevolazioni, 41 miliardi di euro nel 2024, è dovuto per il 42% alla riduzione dell’aliquota ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti) a carico dei dipendenti (nel 2025 sostituita da interventi di natura fiscale) e per un altro 38% a tre agevolazioni: decontribuzione Sud, riduzione delle aliquote contributive per le prestazioni temporanee, sottocontribuzioni strutturali dei contratti di apprendistato. Emerge dal XXIV Rapporto annuale Inps. Prosegue, in Italia, la crescita dei contributi sociali (+5,9% rispetto al 2023 e +11,4% rispetto al 2022) che, al lordo delle agevolazioni, sono risultati pari a 263 miliardi di euro. La componente delle agevolazioni (sgravi e sottocontribuzioni) mostra una crescita percentuale ancora più accentuata, pari a +27,6% rispetto all’anno precedente e +72,1% rispetto a due anni prima. Mentre l’incidenza degli assicurati Inps, provenienti dai Paesi dell’allargamento dell’Unione europea, è diminuita negli anni (rappresentavano il 3,3% nel 2019 e sono il 2,9% nel 2024), quella dei provenienti da Paesi non comunitari è invece aumentata (10,2% nel 2019 e 12,4% nel 2024). Netto lo stacco per gli assicurati fino a 34 anni: nel 2024 i giovani sono aumentati dell’11,2% rispetto al 2019. In particolare, l’analisi delle transizioni per la componente giovanile fino a 34 anni, mette in luce un’accentuata mobilità, come si ricava dalla quota di usciti (561 mila nel 2024), pari all’8% degli assicurati nel 2023, di cui quasi un quarto stranieri. Nel 2024 i giovani sono 7,14 milioni, con una variazione di +141 mila rispetto al 2023. Tale variazione è il saldo di tre componenti: 1,16 milioni entrati, 561 mila usciti (non più assicurati), 461 mila transitati nella classe di età successiva per effetto dell’invecchiamento. La crescita del 5,9% degli assicurati Inps tra il 2019 e il 2024 è stata maggiore tra le donne (+6,7%) che tra gli uomini (+5,2%), nelle regioni meridionali (+7,4%) che nelle aree del Centro-Nord (+5,3%), e soprattutto è stata particolarmente rilevante tra i lavoratori provenienti da Paesi non comunitari (+28,8%). Nel 2024 gli assicurati Inps (vale a dire l’insieme di tutti i lavoratori, dipendenti e indipendenti, obbligati ai versamenti previdenziali) hanno superato i 27 milioni, evidenziando un incremento di circa 400 mila unità rispetto al 2023 (+1,5%) e di circa 1,5 milioni rispetto al 2019 (+5,9%). Sostanzialmente stabile, invece, il numero medio di settimane lavorate (circa 43 sia nel 2019 che negli ultimi due anni). La crescita degli assicurati è stata determinata, nel periodo 2019-2024, dall’allargamento continuo del bacino del lavoro dipendente privato (esclusi domestici e operai agricoli), passato da 15,5 milioni di assicurati nel 2019 a 16,9 milioni nel 2024 (+9,3%), mentre per i dipendenti pubblici, dopo la crescita negli anni a ridosso della pandemia (da 3,4 milioni nel 2019 a 3,6 milioni nel 2022), si è registrata una sostanziale stabilità attorno a tale livello. Rilevante anche l’apporto delle numerose categorie di lavoratori iscritti alla Gestione separata (+281 mila tra il 2019 e il 2024). In decrescita tutte le altre componenti, in particolare il lavoro autonomo tradizionale. Nei primi mesi dell’anno in corso, in Italia, il tasso di occupazione sfiora il 63%, il tasso di disoccupazione è attorno al 6%, il numero di occupati è al massimo storico di oltre 24 milioni di unità, la quota di lavoratori dipendenti con contratti temporanei è al 14%. L’occupazione dipendente a tempo indeterminato, che ha stabilmente superato la soglia di 16 milioni di occupati, risulta essere il driver della crescita degli ultimi anni.
(Adnkronos) - “I treni sono mezzi di trasporto già sostenibili, ma abbiamo voluto vivere la sostenibilità in maniera ancora più incisiva, ideando treni che consumino meno energia e sfruttando materiali riciclabili”. Così Maria Giaconia, direttore operations Regionale di Trenitalia, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. Lo stesso approccio, ossia di rendere ancora più green qualcosa già di per sé sostenibile, Trenitalia lo applica ai treni che prevedevano l’impiego anche di carburante diesel, come spiega Giaconia: “Sono stati ripensati così che possano utilizzare biocarburante. Lavoriamo non solo sulla sostenibilità ambientale, ma anche su quella sociale. I nostri nuovi treni infatti devono essere la risposta alle città del futuro, perché muoversi meglio significa vivere meglio. Abbiamo ripensato l’accessibilità dei treni, abbiamo lavorato anche sulla digitalizzazione, per fare in modo che le persone scelgano sempre più spesso il mezzo pubblico piuttosto che l’auto privata”. Un altro aspetto importante è quello dell’intermodalità, per fare ‘l’ultimo miglio’: “La stazione non sempre è in centro città e” per aiutare i viaggiatori a raggiungere la loro destinazione con i mezzi pubblici “abbiamo progettato, insieme agli operatori del Tpl, la combinazione treno e bus, acquistabile sulle nostre piattaforme. Abbiamo oltre 200 collegamenti che ci permettono di accedere ai posti più belli. Sostenibilità è anche permettere a tutti di arrivare in modo capillare ovunque, anche in quelle destinazioni un po’ meno battute”. “L’Eco Festival per noi è un appuntamento importante perché è un luogo per il confronto di idee e progetti necessari per un cambiamento verso la sostenibilità. Non siamo qui soltanto perché siamo operatori di trasporto pubblico ferroviario - puntualizza in conclusione Giaconia - ma perché ci crediamo fortemente. Per questo abbiamo voluto condividere questa partnership con l’Eco Festival”.