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(Adnkronos) - Oggi, lunedì 8 dicembre 2025, si celebra il dogma dell'Immacolata Concezione, una delle ricorrenze più importanti per la religione cattolica. Letteralmente 'concepimento senza macchia', nella giornata di oggi "l’universo festeggia la concezione di Anna avvenuta per opera di Dio, perché questa concepì colei dalla quale sarebbe nato il Verbo", ossia la Vergine Maria, immune quindi dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. La festa ebbe origine nella Chiesa di Gerusalemme, presso cui era sempre viva la memoria del sito della casa natale di Maria nelle vicinanze della Porta e della Piscina Probatica, cioè delle pecore. La concezione senza peccato originale di Maria è un evento cosmico, perché la Vergine, nata da un seno sterile, santifica il seno sterile della natura e innesta sulla sua infecondità la fecondità della virtù, preparando così una dimora per il Creatore. Ecco perché Maria, sin dalle origini del cristianesimo, è venerata dai fedeli come la 'Tutta santa'. La solennità, è introdotta a Roma da papa Sergio I (687-701). Pio IX nel 1854 con la bolla ‘’Ineffabilis Deus’’ proclama il dogma della Concezione Immacolata di Maria. Come da tradizione, i romani e diverse organizzazioni oggi lasciano fiori alla statua della Vergine in piazza Mignanelli. Alle 16 arriverà anche papa Leone XIV che sarà accolto dal cardinale vicario Baldo Reina e dal sindaco Roberto Gualtieri. Come ormai da sempre, i primi a rendere omaggio all’Immacolata sono stati i Vigili del fuoco, in onore dei 220 colleghi che l’8 dicembre del 1857 inaugurarono l’opera: alle 7 sono saliti fino in cima per deporre la propria ghirlanda di fiori sul braccio della Vergine. Prima del Papa, sono numerosi i gruppi e le personalità che lasceranno serti floreali ai piedi della colonna alta 12 metri, progettata dall’architetto Luigi Poletti, sulla cui sommità svetta la statua in bronzo realizzata dallo scultore Giuseppe Obici. Alle 8.30 è intervenuto il Corpo della Gendarmeria Vaticana, con la banda che eseguirà un inno alla Madonna; poi la parrocchia di Sant’Andrea delle Fratte, il Sovrano Ordine di Malta, la Legio Mariae, il Circolo S. Pietro, la Fondazione Don Gnocchi, l’Unitlasi, diversi istituti scolastici. Alle 9, nella chiesa di Trinità dei Monti, ci la messa presieduta da monsignor Francesco Pesce, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, con i lavoratori delle aziende romane più importanti, comprese le comunali e municipalizzate, che si recheranno poi a portare il proprio omaggio alla statua mariana. Ad animare la giornata ci saranno i Frati Minori Conventuali della vicina parrocchia dei Santi XII Apostoli. Nella basilica, tra l’altro, si tiene la più antica novena all’Immacolata di Roma: dal 29 novembre fino al 7 dicembre, ogni giorno, è prevista alle 17.45 la recita del Rosario e il canto delle litanie; poi, alle 18.30, la messa presieduta da un cardinale con il canto del “Tota Pulchra”, composto proprio da un frate minore conventuale, padre Alessandro Borroni (Senigallia 1820 – Assisi 1896). “Ogni anno, nella nostra basilica dei Santi XII Apostoli, celebriamo la novena e la solennità dell’Immacolata Concezione: un tempo di grazia che illumina il cammino dell’Avvento, nella dolce attesa dell’incontro con Gesù, Salvatore del mondo - ricorda padre Francesco Celestino, parroco della basilica -. I francescani nutrono un affetto particolare verso l’Immacolata – sottolinea il sacerdote –. Basti pensare ai tanti santi che hanno amato profondamente Maria: san Francesco, sant’Antonio di Padova, beato Giovanni Duns Scoto, san Bonaventura, san Francesco Antonio Fasani, san Massimiliano Kolbe. Fu proprio un francescano, Papa Sisto IV, nel 1477, a concedere la licenza di celebrare solennemente la festa dell’8 dicembre, gettando i primi semi dell’attuale novena. Egli diffuse ampiamente la devozione all’Immacolata ben prima della proclamazione del dogma da parte di Pio IX nel 1854”.
(Adnkronos) - Ha appena compiuto 15 anni Berberè, riconosciuta come la 'settima miglior pizzeria artigianale al mondo' da 50 Top Pizza. Fondata a Bologna nel 2010 dai fratelli calabresi Matteo e Salvatore Aloe, oggi conta 21 locali in Italia, in città come Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino e Verona, e ben 5 locali a Londra. Proprio con una nuova apertura nella capitale inglese, a Westfield Stratford City, si appresta a chiudere questo 2025. E a inaugurare l'inverno è una nuova specialità, la Pizza Concia d’Inverno, disponibile in tutte le pizzerie Berberè, ideata dal team dei fratelli Aloe insieme ai fondatori della post-trattoria romana Mazzo. La collaborazione tra Berberè e Mazzo nasce a San Lorenzo, quartiere romano dove i fratelli Aloe hanno inaugurato lo scorso maggio una nuova pizzeria. Proprio qui lavorano Francesca Barreca e Marco Baccanelli, anima e corpo di Mazzo, avanguardisti di un nuovo modo di concepire la trattoria, luogo dove il gusto si mescola con arte, musica e design. Questo approccio, caro anche a Berberè, ha dato luogo ad un sodalizio creativo dal quale è nata la Pizza Concia d’Inverno, espressione di romanità, ma anche di italianità nel mondo. “Siamo una pizzeria di quartiere e ci piace creare relazioni con chi ci abita e lavora accanto. Mazzo è a pochi passi da noi ed è stupendo poter avere un posto del cuore così vicino. Francesca e Marco hanno creato un luogo speciale, dove non solo si mangia benissimo, ma è un piacere fermarsi, ogni volta che se ne ha l’occasione. Se volessimo descriverlo con un’immagine sinestetica, da Mazzo il cibo, la musica, il servizio hanno il colore del calore: quello dei fornelli accesi e degli abbracci sinceri", racconta Matteo Aloe, founder di Berberè. La sinergia tra Mazzo e Berberè prende forma in questa pizza speciale, la 'concia d’inverno': si tratta di una base bianca di fiordilatte con guanciale in cottura, arricchita da una concia di cavolo romanesco e pecorino maremmano semi-stagionato. Come tutte le pizze Berberè, è preparata con impasto da lievito madre vivo, farine biologiche di tipo 1 e e ispirata alle ricette della cultura gastronomica. Nella guarnitura a farla da padrone è la concia di cavolo romanesco. Come dicono Francesca e Marco, “per noi è legata ai ricordi d’infanzia, è una ricetta del cuore e della romanità, che ci permette di evidenziare la componente vegetale, da sempre fondamentale nella nostra cucina: un piatto povero che diventa comfort food per eccellenza, mangiato da solo con il pane o, come nel nostro caso, sulla pizza insieme al guanciale". Preparata con aceto di mele e menta, così come si faceva nelle case romane, si combina perfettamente con il resto degli ingredienti, per un gusto della pizza deciso e adatto alla stagione invernale. Come spiega Matteo Aloe, co-founder di Berberè, “l’acetico della concia sposa perfettamente il grasso dei formaggi e la sapidità del guanciale, creando un equilibrio molto piacevole". Quanto alla nuova apertura di Londra, segna il quinto locale del brand nella città, aggiungendosi alla più recente pizzeria, Marylebone, inaugurata ad agosto, e a Clapham, Kentish Town e Tottenham Court Road. Il nuovo locale, che può ospitare fino a 88 coperti e dispone di una terrazza con 16 posti a sedere, si unirà a Wahaca e Tanjia nel progetto 'The Street' del centro commerciale. Gli interni sono stati curati in collaborazione con Atelier Ochre. Il locale si ispira a laboratori e spazi industriali riconvertiti. La facciata ad arco di 7,5 metri, che richiama la Galleria Vittorio Emanuele di Milano, dà il tono al locale e si riflette in un pergolato aperto, mentre all'interno l'attenzione si sposta naturalmente dal forno per la pizza al bar, celebrando l'arte e l'energia della preparazione della pizza. I motivi e le texture evocano i classici ambienti italiani e si ritrovano nei pavimenti in marmo rosso a forma di girandola, nelle piastrelle della cucina e nella griglia del soffitto in legno. Una palette di bianchi sbiaditi dal sole, verdi pistacchio e rossi polverosi è esaltata da dettagli in acciaio inossidabile e illuminazione di recupero, che conferiscono un aspetto vissuto ma raffinato al locale. Berberè è diventata rapidamente rinomata nella capitale per il suo caratteristico impasto con lievito madre vivo, con una fermentazione di 24 ore, e per l’uso di ingredienti stagionali. Il loro impasto è il risultato di molti anni di ricerca e viene preparato quotidianamente con farina biologica di tipo 1. La pizza viene lasciata lievitare per 24 ore in un ambiente a temperatura controllata per assicurare la stessa esperienza gustativa in ogni pizzeria, garantendo una pizza morbida all’interno e croccante all’esterno. Uno dei piatti più apprezzati del menù è la Montanarina, una pallina di pasta fritta molto leggera e croccante. Il menù delle pizze, invece, comprende una selezione dei tanto amati e riconoscibili classici e una serie di creazioni uniche firmate Berberè, come la popolare 4 formaggi con funghi e tartufo (gorgonzola, mozzarella fiordilatte di Napoli, parmigiano reggiano stagionato 24 mesi, provola, funghi misti e olio al tartufo); la diavola piccante (salame piccante, ‘nduja, pomodoro biologico e mozzarella fiordilatte); e l’ultima aggiunta al menù, Peppe’s (carne di agnello macinata, pomodoro biologico, aglio, cipolla rossa, pecorino sardo, olio piccante e menta). Berberè è molto orgoglioso di sostenere sia i produttori locali londinesi che i fornitori italiani selezionati con cura. Continua a collaborare con: Passione Vino, su una selezione di vini naturali italiani, con Kofee di Marco Arrigo, fondatore del Bar Termini, incorporandolo magistralmente nel loro tiramisù fatto in casa, e con la signature brew di Walthamstow. Matteo e Salvatore Aloe, fondatori di Berberè commentano: “Siamo entusiasti di collaborare con un brand così stimato a livello globale come parte della nostra strategia di espansione continua. Negli ultimi dodici mesi abbiamo più che raddoppiato il nostro portafoglio di pizzerie a Londra e non vediamo l’ora di portare la nostra pizza artigianale in un polo culturale come Stratford, accogliendo da Berberè sia una nuova clientela che residenti locali". Chris Betts, General Manager di Westfield Stratford City, dichiara: “L’arrivo di Berberè a The Street rafforza la reputazione di Westfield Stratford City come destinazione per una cucina autentica, informale e di alta qualità. Il loro focus sulla pizza artigianale e un design curato offre un’esperienza distintiva e non vediamo l’ora che i visitatori possano godere di ciò che hanno da offrire".
(Adnkronos) - “La mostra ‘Oltreplastica’ racconta sia il passato glorioso della relazione tra il disegno e la produzione industriale e la plastica sia le possibilità future aperte dalle bioplastiche, nel contesto della transizione ambientale, al servizio della produzione di largo consumo”. È quanto affermato da Antonio Funiciello, responsabile Identity Management di Eni, all’inaugurazione della mostra Oltreplastica, curata da Frida Doveil e realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. “Come Eni siamo al secondo anno di nostra collaborazione con Adi Design Museum. L’anno scorso siamo stati presenti con una mostra dedicata al nostro brand, alla sua evoluzione e a come è cambiato e si è attualizzato. Quest'anno siamo qui con la mostra 'Oltreplastica' - conclude - che ha lo scopo di raccontare non soltanto il grande viaggio del rapporto tra la plastica, il design e il disegno industriale, ma anche le soluzioni che Eni, soprattutto attraverso la sua società Versalis, propone con la bioplastica, al servizio ancora una volta del disegno industriale”.