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(Adnkronos) - "Finché il governo italiano sperpererà i soldi dei contribuenti, l'Italia crollerà, dall'economia alle torri". Sono le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova che sul proprio canale Telegram commenta il cedimento che ha interessato la Torre dei Conti ai Fori Imperiali, a Roma. Il crollo viene associato alla carenza di risorse visto l'impegno finanziario di Roma per sostenere l'Ucraina. "A titolo di promemoria, a maggio di quest'anno il ministero degli Esteri italiano ha riferito che 'il sostegno italiano all'Ucraina, inclusi gli aiuti militari e i contributi versati attraverso i meccanismi dell'Ue, ammonta a circa 2,5 miliardi di euro, di cui circa un miliardo di euro destinato ai rifugiati, 310 milioni di euro a sostegno del bilancio dello Stato e 93 milioni di euro per attività umanitarie", conclude la Zakharova nel suo post. La Farnesina, a quanto si apprende, ha convocato domani al ministero l'ambasciatore russo a Roma, Alexey Paramonov. "Da Mosca parole vergognose" ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. L'ultima volta che l'ambasciatore russo era stato convocato dalla Farnesina risale allo scorso 30 luglio. In quell'occasione, Paramonov era stato convocato dopo la pubblicazione sul sito del ministero degli Esteri russo di dichiarazioni - giudicate da Mosca come "russofobe" - di politici occidentali, compresi quelli italiani, tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "A nessuno in Italia, proprio a nessuno, sarebbe mai venuto in mente di gioire, di speculare su un incidente, una tragedia in cui siamo ancora tutti coinvolti come popolo italiano", affermano ancora le fonti della Farnesina, rivendicando che "l’Italia ha sempre fatto e farà sempre il contrario: manterremo i nostri modi civili, la nostra educazione". "Lo abbiamo fatto anche in questi mesi quando in Russia è stato attaccato un centro commerciale. Esprimeremo sempre e comunque solidarietà e amicizia per i più deboli, per chi è in difficoltà, per chi è sotto attacco. Per questo appoggiamo il popolo ucraino. Perché siamo italiani", concludono. Le parole di Zakharova diventano un caso, con reazioni veementi dalla politica italiana. "Le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sono inaccettabili, stupide e volgari. E tanto più gravi mentre i soccorritori - a cui va il nostro ringraziamento - ancora stanno scavando per tirare fuori dalle macerie un operaio", dice a stretto giro Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera. "Sono anni che vengono tollerate uscite improvvide e offese al nostro paese da esponenti del governo russo. Chiediamo al ministro degli esteri di convocare l’ambasciatore russo per esprimere lo sdegno del nostro governo e di tutti i cittadini per affermazioni ciniche che manifestano solo l’intolleranza e la violenza di un regime autoritario e aggressivo". "Le parole di Maria Zakharova sono vergognose e rientrano perfettamente nei manuali della propaganda del Cremlino: prendere un fatto di cronaca e strumentalizzarlo per diffondere odio e discredito verso i Paesi europei che sostengono l’Ucraina" dichiara la vicepresidente del Parlamento europeo ed europarlamentare del Pd, Pina Picierno, definendo "l'attacco da manuale, cinico e calcolato, contro l’Italia e contro l’Europa". "Farabutti i russi e i loro sostenitori qui in Italia", scrive Carlo Calenda, leader di Azione, su X. "La portavoce del Cremlino Zakharova invece di preoccuparsi per i giovani russi mandati a morire in Ucraina per la folle guerra imperialista di Putin, prende in giro l’Italia per il crollo della Torre dei Conti a Roma. Dopo aver inserito nella lista nera il presidente Mattarella, siamo di fronte all’ennesimo atto di provocazione nei confronti del nostro Paese. Il vicepremier Salvini, ammiratore di Putin, forse riderà alle battute che stanno facendo in Russia mentre si sta cercando di estrarre un operaio che lavora nel cantiere, ma il governo dovrebbe reagire con decisione e convocare subito l’ambasciatore", dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi. "Maria Zakharova s'intromette in una vicenda interna al nostro Paese, con una metafora stiracchiata a metà strada tra il messaggio obliquo e l'augurio di disgrazie per l'Italia: resta il fatto che la sua è una speculazione politica indegna e inqualificabile, da rimandare al mittente". dice Enrico Borghi, vice-presidente di Italia Viva, a proposito del post su Telegram. "Parole inaccettabili di fronte al dolore e al coraggio di chi sta ancora scavando. Serve rispetto" attacca, poi, sui social l'assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative di Roma Capitale, Tobia Zevi. "Ai feriti va il mio pensiero più sincero e la gratitudine a vigili del fuoco, forze dell’ordine e sanitari che sono intervenuti prontamente e continuano a lavorare per mettere in sicurezza l’area. La preoccupazione resta alta, ma anche la fiducia nel loro lavoro, coraggioso e instancabile".
(Adnkronos) - "Serve avere una visione per il futuro del Paese e secondo noi la storia industriale che ci ha contraddistinto è quello su cui bisogna puntare, il famoso Made in Italy che ci ha resi conosciuti in tutto il mondo. E oggi qui abbiamo 25 delle nostre maggiori eccellenze a livello mondiale che hanno ritenuto di legare questo loro brand a questo momento celebrativo. Servono investimenti che non devono andare solo sulle macchine, come già si sta parlando in questa prossima legge di bilancio, ma noi sosteniamo che altrettanta attenzione vada data alle competenze". Così, a margine dell'assemblea per gli 80 anni di Federmanager, Mario Cardoni, direttore generale della Federazione, conversando con Adnkronos/Labitalia. "Abbiamo bisogno -ha ribadito Cardoni- di imprese maggiormente managerializzate, oggi ne abbiamo solo un 5%. Perché è questo che fa la differenza, quindi le macchine da solo non danno quella crescita valoriale che invece un sistema organizzato, guidato, in modo consapevole e professionale può dare". Così, a margine dell'assemblea per gli 80 anni di Federmanager, Mario Cardoni, direttore generale della Federazione, conversando con Adnkronos/Labitalia. E ancora, secondo il direttore generale di Federmanager, serve "uno Stato più leggero, in cui la fiscalità sia meno pesante e sia più equamente distribuita. Abbiamo un problema dell'evasione che continua ad essere molto serio, molto importante e questo mette un po' in difficoltà anche il sistema dei servizi pubblici, come la sanità e potremmo avere in prospettiva anche dei seri problemi sul piano previdenziale".
(Adnkronos) - Endiale, il Sistema Collettivo Nazionale per la Gestione Alternativa degli Oli Lubrificanti Esausti in Grecia, ha ospitato il Consorzio Conou per una collaborazione di tre giorni, che si è svolta ad Atene dal 20 al 22 ottobre 2025. Scopo dell’incontro - si spiega in una nota - lo scambio di esperienze e know-how sui temi della gestione della filiera degli oli usati e dell'economia circolare. All'ordine del giorno sono stati discussi tre argomenti principali: da una parte, le attività necessarie per promuovere e mostrare gli effetti benefici della rigenerazione degli oli lubrificanti usati sull'ambiente, sulla salute pubblica e sull'economia, per sensibilizzare i decisori politici e i cittadini. Dall’altra, come rafforzare la ricerca e la tecnologia in collaborazione con istituti di istruzione e ricerca per la tutela ambientale basata sulle buone pratiche dell'economia circolare, per una produzione industriale sostenibile e per l'estrazione di dati scientifici affidabili. E, infine, si è parlato di cooperazione per intraprendere congiuntamente l'iniziativa di creare una rete di sistemi alternativi europei di gestione dei rifiuti. Il Ceo di Endiale, George Deligiorgis, ha dichiarato: "Il dialogo, la cooperazione e lo scambio di buone pratiche sono una condizione necessaria per un successo ancora maggiore nella gestione alternativa degli oli lubrificanti esausti. In questo contesto, abbiamo avuto l'opportunità di un produttivo incontro di tre giorni con uno dei sistemi europei di rigenerazione dei lubrificanti di maggior successo, come il CONOU italiano, la cui delegazione desidero ringraziare calorosamente per questa costruttiva collaborazione. Continuiamo a impegnarci quotidianamente per la massima efficienza possibile nella gestione alternativa degli oli lubrificanti esausti, con benefici per tutti e l'attuazione concreta dell'Economia Circolare." Il Presidente del Conou, Riccardo Piunti, ha aggiunto: "Sono particolarmente grato di aver avuto l'opportunità di incontrare e discutere con il management di Endiale dei principi, degli standard e del modello organizzativo dell'economia circolare, nonché della sua applicazione agli oli lubrificanti di scarto nei nostri Paesi, che sono ai vertici d'Europa. Siamo concordi nel ritenere che la circolarità non sia un processo spontaneo e possa essere raggiunta solo attraverso un modello organizzativo come quello che entrambe le parti stanno implementando".