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(Adnkronos) - Sono scomparsi nel nulla da martedì 29 ottobre Maria Zaccaria e Pietro Montanino, due neosposi di Frattamaggiore, a Napoli, ma residenti a Cesa in provincia di Caserta dove sono stati visti l'ultima volta. Sono usciti a piedi senza dire dove andavano, hanno lasciato i figli in compagnia dei nonni e hanno fatto l'ultima telefonata martedì alle 17 circa, per avvisare la sorella di lei che avevano avuto un imprevisto ed era necessario andare a riprendere il bambino al calcetto. Da quel momento il telefono di Pietro è irraggiungibile. Quello di Maria invece era stato lasciato a casa. "Venerdì scorso (25 ottobre) li ho uniti in matrimonio, al comune, col rito civile - racconta sui social Enzo Guida, sindaco di Cesa - e martedì sono scomparsi nel nulla. Si sono allontanati a piedi, senza lasciare tracce, lasciando due bambini a casa della nonna". Da qualche ora è partito l'avviso anche sui social, dopo la denuncia presentata dai familiari mercoledì mattina. "Chiunque abbia notizie, se qualcuno li ha visti, se vi capita di incontrarli, per cortesia, comunicate tutto immediatamente alle forze dell'ordine" chiede il primo cittadino. All'appello di Enzo Guida si è aggiunto quello di don Maurizio Patriciello: "Pietro Montanino e Maria Zaccaria, genitori di due bambini, sono scomparsi da Frattamaggiore martedì 29 ottobre. Aiutiamoli a fare ritorno a casa. Diffondiamo la notizia. Il Signore ci benedica". Nelle due comunità del Casertano e del Napoletano sono ore di apprensione per la sorte dei due giovani sposi.
(Adnkronos) - “Tutti vogliono la tradizione perché la tradizione sa di buono. Si potrebbero riassumere così i risultati della ricerca, ma i significati che quest’affermazione sottende sono profondi e molteplici, radicati nelle individualità dei ‘tutti’ che hanno partecipato alla ricerca e che scelgono la tradizione italiana a tavola (90%). Ma come è possibile che un’umanità così varia, condivida con tanta convinzione una scelta così netta? Semplice, perché la tradizione a tavola - come in molti altri ambiti della cultura umana - non esiste. Esistono molteplici tradizioni. Una moltitudine infinita di sapori, memorie e certezze, di ricette e di gesti, di momenti e di profumi che si combinano in modo diverso e unico. Perché la tradizione è viva, si contagia, si arricchisce, si trasforma, rimanendo sempre e in ogni sua manifestazione, vera". Così Francesca Spadaro, psicologa e neuroscienziata, su Knorr BuonCibo. "E ci sono piatti -continua- su cui si è pronti ad osare di più come il minestrone, le polpette, la pasta al forno e il risotto, probabilmente perché già ogni regione, ogni paese, ogni casa ha già la sua ricetta, diversa da tutte le altre. O perché sono ricette di base che più facilmente di altre si aprono a contemporanee variazioni e contaminazioni: dalle polpette di legumi, al risotto vegano al minestrone dall’allure orientale". "Tutti vogliono la tradizione, come la ricerca commissionata da Knorr ha dimostrato perché la tradizione sa di buono ed è una certezza che mette d’accordo tutti. È il nostro cibo buono, attraverso cui ci raccontiamo, svelando noi stessi nel passato ed esprimendoci nel presente”, conclude.
(Adnkronos) - Come azienda quotata, parte di un gruppo quotato”, sulla sostenibilità “abbiamo preso degli impegni con gli investitori e con la comunità finanziaria. Gli investimenti proseguono e vanno in un quadro regolatorio che a volte è un po' complesso”. Così Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs & Sustainability Director Coca-Cola Hbc Italia, in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma, ricorda il “dibattito dell'anno scorso sul regolamento europeo relativo all'imballaggio, che rischiava di smontare un approccio dell'azienda che rappresento, ma più in generale dell'azienda italiana, ad esempio, preferendo il riuso. Questo complica” la situazione “perché, come multinazionale, ma vale per tutte le realtà multinazionali, ci inseriamo in un contesto culturale normativo specifico”. L’azienda ha deciso “di investire, ad esempio, sul riciclo - prosegue Pierini - Abbiamo 6 stabilimenti produttivi nel Paese in 5 regioni e ovviamente gli investimenti in sostenibilità, che dal 2010 a quest'anno montano a mezzo miliardo di euro, si concentrano particolarmente sull'attività industriale: nuovi impianti, nuovi strumenti, nuovi sistemi, nuovi processi. L'area su cui ci siamo molto concentrati, in questo periodo, è proprio quella del packaging che è al 100% riciclabile perché abbiamo la plastica più nobile, il Pet, facilmente riutilizzabile, il vetro, l'alluminio. Si trattava di utilizzare sempre meno materia prima e anche, se possibile, di anticipare quelle tendenze che la normativa europea, che poi nell'ambito ambientale guida la normativa nazionale, ci imponeva”. A tale proposito “abbiamo fatto una cosa, anticipando i tempi - che i consumatori odiano, ma che l'Europa ci chiede di fare - Sono i famosi tappi collegati alle bottiglie che, tra l'altro, vanno a mettere più plastica di prima. Ma è una scelta europea, alla quale ci siamo adeguati. Abbiamo poi tolto i colori dai nostri prodotti e lavorato sulla sensibilizzazione dei consumatori sulla sicurezza dei prodotti alimentari". “La priorità ambientale per noi non è solo il packaging - aggiunge Pierini - C'è un grande tema che vediamo ricorrere anche nelle nuove linee guida della nuova Commissione europea che è l'acqua. Noi, come industria, di acqua ne utilizziamo tanta, è la nostra materia prima. I nostri stabilimenti sono circondati da acqua di superficie, molto spesso ci sono delle risaie intorno a noi o coltivazioni agricole simili. Nello stabilimento, il nostro più grande d'Europa, che abbiamo a sud di Verona, a Nogara, ci siamo posti l'obiettivo di fare qualcosa in più. Non prendiamo l'acqua dall'acquedotto, ma abbiamo dei pozzi che vanno in profondità. La purificano e, grazie agli investimenti industriali, abbiamo un water ratio, che è l'utilizzo di acqua per litro di bevanda prodotta, tra i più bassi in Europa, pari a 1.56. Lo 0.56 in più, che non finisce nella bottiglia - conclude - ritorna depurato nell'ambiente”.