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(Adnkronos) - Vladimir Putin in teoria dice sì al dialogo con l'Ucraina, ma la Russia va avanti verso gli obiettivi. E Donald Trump non è contento. I due leader si confrontano in un colloquio di circa un'ora, la telefonata serve soprattutto al presidente della Russia per ribadire una serie di paletti che restringono la via verso la fine della guerra. Il presidente degli Stati Uniti, solitamente loquace tra dichiarazioni e post social, stavolta usa poche parole per descrivere il colloquio: "Abbiamo avuto una lunga telefonata, abbiamo parlato di molte cose. Abbiamo parlato dell'Iran, abbiamo parlato dell'Ucraina. Non c'è stato nessun progresso. Non sono contento", dice Trump, concentrato soprattutto sull'approvazione della sua legge di bilancio, rispondendo alle domande dei giornalisti prima di tenere un comizio in Iowa. Pochi secondi anche per parlare dello stop alla fornitura di alcune armi per l'Ucraina: "Stiamo dando armi, stiamo cercando di aiutare. Ma Biden ha svuotato il nostro paese, dobbiamo essere sicuri di averne abbastanza per noi". L'argomento verrà affrontato in un colloquio con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, forse già nelle prossime ore. Più dettagliato il resoconto del Cremlino sulla telefonata, la quarta in un mese e mezzo tra i due leader e la sesta dall'inizio dell'anno. Putin, che ha abbandonato in tutta fretta un Forum per essere puntuale all'appuntamento telefonico, secondo il Cremlino ha sottolineato la disponibilità di Mosca a proseguire il processo di negoziazione con l'Ucraina anche se la Russia "non rinuncerà ai suoi obiettivi" nell'operazione speciale. "Il nostro presidente ha affermato che la Russia persegue i suoi obiettivi, ovvero l'eliminazione delle cause profonde ben note che hanno portato alla situazione attuale", ha detto ai giornalisti il consigliere diplomatico di Putin, Yuri Ushakov. Più delle parole, in questo momento, contano i segnali che arrivano dal terreno: la presenza di decine di migliaia di soldati russi a ridosso della regione ucraina di Sumy sono un segnale poco equivocabile. Da una parte, Mosca prepara una potenziale spallata sul campo. Dall'altra, Putin manifesta l'intenzione "di continuare a cercare una soluzione politica e negoziata al conflitto. Ha informato dei progressi nell'attuazione degli accordi di natura umanitaria, raggiunti durante il secondo ciclo di contatti diretti russo-ucraini a Istanbul", ha aggiunto Ushakov. "Trump ha nuovamente sollevato la questione della rapida cessazione delle azioni militari in Ucraina. Il tema della fornitura di armi americane all'Ucraina non è stato toccato". Putin e Trump non hanno discusso di un loro possibile incontro. "No, non c'è stata una discussione specifica sulla possibilità di un incontro, ma sapete benissimo che questa idea è ancora nell'aria e, se necessario, si raggiungerà un accordo specifico al riguardo. Ma questa volta questo argomento non è stato toccato", ha detto Ushakov, che ha - come sempre - definito il dialogo cordiale: ''Non si sa chi ha riattaccato per primo". I due interlocutori, a sentire Mosca, hanno discusso della "possibilità di scambiarsi film che promuovano i valori tradizionali vicini alla Federazione Russa e all'amministrazione presidenziale statunitense".
(Adnkronos) - “Il 30 giugno la Regione Emilia-Romagna ha varato l’ordinanza che determina lo stop all’attività lavorativa in esterno nelle ore calde. Mentre la normativa entrava in vigore, Ait El Hajjam Brahim, quarantasettenne titolare dell’impresa 'Veneto pavimenti Sas' di Treviso si accasciava al suolo stendendo il calcestruzzo nel parcheggio di una scuola in provincia di Bologna lasciando orfani 3 figli e vedova la moglie. Il Veneto ha emanato il decreto che mira a tutelare la salute dei lavoratori che svolgono attività all’aperto nella giornata di ieri. Sempre in Veneto e sempre ieri, precisamente a Tezze sul Brenta (Vicenza), intorno alle ore 15.00 due operai sono stati colti da malore mentre lavoravano dentro una buca. Uno dei due è in coma all’Ospedale di Bassano del Grappa. Ad oggi sono 13 le Regioni italiane che hanno consentito l’entrata in vigore delle norme anti-calore: Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Le vittime citate sono solo le ultime in ordine cronologico ma invito tutti a riflettere su quanti, in questo momento, continuino a lavorare nei campi del nostro Paese sottotraccia, nella voragine silenziosa del sommerso". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia il presidente nazionale Anmil, Antonio Di Bella, commentando l'entrata in vigore delle norme anti calore "Morire sul lavoro - sottolinea - è un dramma che mai troverà giustificazione. Una notizia, un moto di denuncia che, con cadenza giornaliera, anima l’indignazione e la protesta di quanti, come Anmil, lottano ogni giorno per porre fine alla strage. Invito ancora tutti a riflettere sul fatto che dietro le vittime accertate dalla cronaca, oltre al silenzio destinato al mondo del sommerso, esiste ancora un altro tipo di silenzio: quello relativo a quanti, a causa dell’esposizione ad agenti altamente nocivi – quali le temperature altissime che sentiamo sulla nostra pelle in questi giorni – contraggono malattie professionali tra le più lesive". "Come Associazione - avverte - che da oltre 80 anni tutela le vittime degli incidenti sul lavoro e i loro superstiti, non smetteremo mai di ribadire quanto le normative anti-caldo dovrebbero diventare un automatismo all’arrivo della stagione estiva, scrivendo – una volta per tutte – un piano strutturale". "Com’è possibile si chiede il presidente Di Bella - che lo scorso 27 giugno, solo per citare un esempio, non fosse in vigore alcuna normativa in una Regione come la Sardegna che, in alcune zone, ha raggiunto picchi di 41°? Sono settimane che il termine 'bollino rosso' è tornato a troneggiare in quotidiani e telegiornali". "E ancora - aggiunge - la fascia oraria di stop lavorativo più largamente diffusa, quella tra le ore 12.30 e le ore 16.00, si ritiene realmente efficace? Crediamo, invece, che una norma che consenta il ricorso agli ammortizzatori sociali per i dipendenti delle realtà che operano in esterno nel periodo estivo rappresenti un atto doveroso per favoreggiare la rapidità dell’attuazione di questi meccanismi di prevenzione e di tutela della salute dei lavoratori sostenendo il lavoro delle aziende". "In serata - ricorda - il ministro Calderone ha convocato le parti sociali per la sottoscrizione di un 'protocollo caldo' contenente misure di attenzione per i lavoratori esposti ad alte temperature. Un atto necessario e doveroso ma che arriva con un ritardo che uccide".
(Adnkronos) - “I treni sono mezzi di trasporto già sostenibili, ma abbiamo voluto vivere la sostenibilità in maniera ancora più incisiva, ideando treni che consumino meno energia e sfruttando materiali riciclabili”. Così Maria Giaconia, direttore operations Regionale di Trenitalia, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. Lo stesso approccio, ossia di rendere ancora più green qualcosa già di per sé sostenibile, Trenitalia lo applica ai treni che prevedevano l’impiego anche di carburante diesel, come spiega Giaconia: “Sono stati ripensati così che possano utilizzare biocarburante. Lavoriamo non solo sulla sostenibilità ambientale, ma anche su quella sociale. I nostri nuovi treni infatti devono essere la risposta alle città del futuro, perché muoversi meglio significa vivere meglio. Abbiamo ripensato l’accessibilità dei treni, abbiamo lavorato anche sulla digitalizzazione, per fare in modo che le persone scelgano sempre più spesso il mezzo pubblico piuttosto che l’auto privata”. Un altro aspetto importante è quello dell’intermodalità, per fare ‘l’ultimo miglio’: “La stazione non sempre è in centro città e” per aiutare i viaggiatori a raggiungere la loro destinazione con i mezzi pubblici “abbiamo progettato, insieme agli operatori del Tpl, la combinazione treno e bus, acquistabile sulle nostre piattaforme. Abbiamo oltre 200 collegamenti che ci permettono di accedere ai posti più belli. Sostenibilità è anche permettere a tutti di arrivare in modo capillare ovunque, anche in quelle destinazioni un po’ meno battute”. “L’Eco Festival per noi è un appuntamento importante perché è un luogo per il confronto di idee e progetti necessari per un cambiamento verso la sostenibilità. Non siamo qui soltanto perché siamo operatori di trasporto pubblico ferroviario - puntualizza in conclusione Giaconia - ma perché ci crediamo fortemente. Per questo abbiamo voluto condividere questa partnership con l’Eco Festival”.