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(Adnkronos) - Apertura all'insegna delle stelle nella puntata di Domenica In in onda oggi, domenica 28 dicembre, con Paolo Fox protagonista assoluto e l’Oroscopo del 2026, tra previsioni, delusioni e sorprese. In studio, a fare da cornice alle rivelazioni astrali, Nino Frassica, Francesco Paolantoni, Chiara Francini, Nicola Savino, Giorgio Pasotti, Giucas Casella e la Signora Coriandoli. Si parte con l'Ariete, rappresentato proprio da La Signora Coriandoli: per il segno si legge una forte voglia di cambiamento e perseveranza. Paolo Fox annuncia un vero cambio di rotta nel 2026. L’amore, per ora, resta sullo sfondo: meglio storie 'mordi e fuggi', ma marzo potrebbe riservare una sorpresa sentimentale, con una primavera più serena. Amore cinque stelle, lavoro quattro, fortuna tre. Per il Toro c'è Enzo Miccio, che ammette di lasciarsi alle spalle anni complessi. Il Toro è il segno della cura, dell’immagine e dell’estetica. Sarà un 2026 di assestamento, senza strappi ma con maggiore consapevolezza. Amore e lavoro quattro stelle, fortuna tre. I Gemelli, reduci da due anni di blocco, vedono ora la luce: il 2026 sarà l'anno della ripartenza e del recupero. Amore e lavoro cinque stelle, fortuna quattro. Nel segno del Cancro c’è Giorgio Pasotti: governato dalla Luna, il Cancro vive di emozioni e cambiamenti d’umore, ma il bilancio è decisamente positivo. Amore cinque stelle, lavoro quattro, fortuna tre. Per il Leone, con Teo Mammucari, Paolo Fox parla chiaro: sarà uno dei segni migliori dell’anno. Ambizioso, scenico, vincente, come i grandi campioni che sanno prepararsi prima di trionfare come Federica Pellegrini e Jannik Sinner. Cinque stelle piene per amore, lavoro e fortuna. Attenzione alla Vergine, che si è sentita sballottata nel 2025. Il nuovo anno parte però con buone opportunità. Quattro stelle in tutte le categorie. La Bilancia, con la padrona di casa, Mara Venier, è alla ricerca dell’equilibrio perduto. I primi mesi saranno impegnativi, ma la situazione migliorerà progressivamente. Amore e fortuna quattro stelle, lavoro cinque: un anno che può lasciare il segno. Doppia presenza per lo Scorpione, con Giucas Casella e Nicola Savino. Il consiglio è uno solo: cogliere l’attimo. E Giucas rilancia anche sul piano personale: “Mi sposo". Fox però consiglia: "Entro luglio". Amore e lavoro quattro stelle, fortuna tre. Il Sagittario, con Chiara Francini, resta fedele alla sua natura libera e imprevedibile: fa quello che sente, anche a costo di deludere. Se qualcosa non funziona, va avanti senza rimpianti. Il 2026 riporta la voglia di investire su se stessi. Cinque stelle su tutta la linea. Il Capricorno, segno che tende a chiudersi a riccio: una difesa che può diventare forza, ma anche solitudine. Affronterà molte sfide in autonomia, con risultati solidi soprattutto sul lavoro. Amore e fortuna quattro, lavoro cinque. A chiudere il viaggio tra le stelle del 2026 è Francesco Paolantoni con il segno dei Pesci. I Pesci hanno una sensibilità assoluta, capici di intuire le cose ancora prima che accadano. Sono fortunati e forti, amabili e che sanno amare. Amore quattro stelle, lavoro e fortuna cinque.
(Adnkronos) - Si è concluso sabato 20 dicembre, a Salerno, il meeting di presentazione del Progetto 'Co-programmare con i giovani', iniziativa di rilevanza nazionale finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’annualità 2024 (ai sensi dell’art. 72 del D.lgs. n.117/2017), che vede l’ente del terzo settore Moby Dick Aps vestire il ruolo di capofila di un partenariato composto da 13 enti del terzo settore attivi su tutto il territorio nazionale. "Chiudiamo - afferma Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Aps - tre giornate di straordinaria intensità, ma soprattutto di grande concretezza. Il meeting 'Co-Programmare con i giovani' non è stato solo un evento, ma un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva. Abbiamo posto le basi per abbattere le barriere che spesso separano le nuove generazioni dai luoghi decisionali, dimostrando che il terzo settore può e deve essere il collante tra le istituzioni e i sogni dei ragazzi". "In queste ore di confronto – prosegue il presidente - abbiamo ribadito un concetto fondamentale: la legalità non è un concetto astratto o meramente normativo, ma si costruisce creando opportunità. Non esiste contrasto all'illegalità senza la valorizzazione del talento. Quando offriamo ai giovani gli strumenti per esprimersi e per incidere sul presente, sottraiamo spazio all'indifferenza e a qualsiasi forma di devianza. Come Moby Dick Aps, portiamo a casa la consapevolezza che la 'co-programmazione' non è un'utopia burocratica, ma l'unica strada percorribile. I giovani non chiedono solo di essere ascoltati, chiedono di decidere insieme a noi. Da domani – conclude Piemonte - il nostro impegno sarà trasformare le idee emerse in questi giorni in azioni tangibili, perché il futuro non è qualcosa che si attende, ma qualcosa che si progetta insieme". L'ente del terzo settore Moby Dick Aps guida il progetto in qualità di capofila nazionale, con l'obiettivo dichiarato di coinvolgere operatori e giovani di tutte le regioni italiane in un percorso di partecipazione attiva e co-programmazione delle politiche giovanili. Al centro, l’esigenza di ascoltare i bisogni reali dei giovani, stimolare il dialogo con le istituzioni e favorire la nascita di idee e iniziative per comunità più inclusive, sostenibili e partecipative. Durante la giornata di chiusura sono stati affrontati due temi centrali per lo sviluppo del terzo settore: legalità e talento. Nel corso del talk sul tema 'Beni confiscati, quale futuro per gli Ets', sono intervenuti il prefetto Maria Rosaria Laganà, Direttore dell'Anbsc - agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; Don Aniello Manganiello, Prete anticamorra; RevMan, Poliziotto Rapper; Anthony Lo Bianco, Presidente Valentia Aps; I Ragazzi di Via D’Amelio, Associazione Antimafia e di Promozione della Legalità. Nel panel successivo, l'attenzione si è spostata sul tema 'Generazione potenziale e talenti', con ospiti del mondo ecclesiastico a quello istituzionale, da quello dello sport a quello cultura, come: Michele Sciscioli, amministratore delegato dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato; Claudio Gubitosi, fondatore del Giffoni Film Festival; Don Roberto Faccenda, responsabile della pastorale giovanile della Diocesi di Salerno - Campagna – Acerno; Francesco Fiore e Roberta Borrelli, componenti della nazionale italiana di tennis per trapiantati; Pierluigi Gigante, Attore. Il meeting si è concluso con gli interventi di Ciro Castaldo, segretario Generale della Fondazione Banco di Napoli; Domenico Credendino, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana; Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Aps. Con Moby Dick Aps capofila compongono il partenariato di 'Co-programmare con i giovani' le associazioni: Tdm 2000 (Sardegna), Associazione Valentia Aps (Calabria), Fattoria pugliese diffusa Aps (Puglia), Piazza Viva Aps (Trentino Alto Adige), Campus Salute Aps (Campania), Festival della Filosofia in Magna Grecia (Campania), Senza confini Aps (Liguria), Amici del Villaggio Aps (Veneto), Mo.d.a.v.i. Aps-RA (Lazio), Sciara Progetti Aps / Ets (Emilia Romagna), Opes Aps (Toscana).
(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. (Video) Il comparto continua a investire risorse e competenze per migliorare le proprie performance ambientali e accelerare il percorso verso la neutralità climatica al 2050. Lo scorso 24 settembre, presso la Camera dei Deputati, Federbeton ha presentato la propria Strategia di decarbonizzazione, che traccia un percorso chiaro di riduzione progressiva delle emissioni tramite leve strategiche. Nella definizione della strategia sono stati individuati interventi di breve e medio periodo che sfruttano tecnologie già mature come l’impiego di combustibili alternativi e l’utilizzo di materiali sostitutivi del clinker, il semilavorato componente prevalente del cemento - spiega la Federazione del settore - La leva chiave per la decarbonizzazione del settore, con uno sviluppo a lungo termine, è la cattura della CO2, una tecnologia che richiede ingenti investimenti e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e stoccaggio. La cattura è fondamentale perché nella produzione di cemento il 60-65% delle emissioni dirette di CO2 deriva dalle stesse reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile. “Cemento e calcestruzzo sono materiali straordinari e insostituibili, che garantiscono la sicurezza e la durabilità delle nostre case, scuole, ospedali. Sono fondamentali per le nostre infrastrutture e città, alimentano la crescita economica e sociale del Paese e contribuiscono concretamente alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e durevoli - ha sottolineato Paolo Zelano, vicepresidente di Federbeton Confindustria - La nostra sfida è mantenere alta la competitività dell’industria italiana continuando a progredire sul fronte della sostenibilità, in particolare quella ambientale. Questo è possibile solo attraverso un impegno collettivo, rafforzando il legame tra industria, ambiente e società”. Il Rapporto di Sostenibilità di Federbeton, come ogni anno, mostra l’impegno, i risultati e gli ambiti di miglioramento della filiera. Emerge, fra l’altro, che il settore conferma la propria circolarità: l’industria del cemento utilizza da anni scarti di altri processi produttivi in sostituzione dell’8% delle materie prime necessarie; i produttori di calcestruzzo preconfezionato e manufatti riutilizzano in media il 29% delle acque di processo ed il 62% degli scarti di produzione, rispettivamente; inoltre, è in aumento la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta dalle aziende stesse. Il Rapporto richiama l’attenzione anche su alcune criticità che non permettono all’industria di esprimere pienamente le proprie potenzialità: “Il tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili con combustibili alternativi nel settore del cemento resta fermo al 26%, lontano dalla media europea del 56%, principalmente a causa di iter amministrativi complessi e disomogenei sul territorio nazionale. I combustibili alternativi sono una soluzione già disponibile, ma al di là dello sforzo dell’industria, è necessario un intervento delle istituzioni al fine di ottenere un’applicazione omogenea sul territorio nazionale del processo di autorizzazione”. Un’altra criticità che emerge dal Rapporto è quella relativa “all’impiego di aggregati recuperati nella produzione di calcestruzzo. Nonostante le potenzialità del settore, questa pratica resta limitata per l’assenza di un mercato nazionale per prodotti conformi agli standard dei calcestruzzi strutturali. Anche in questo caso è necessaria un’azione di sistema che coinvolga produttori, utilizzatori e istituzioni”.