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(Adnkronos) - Non c'è dubbio che 'Baby Reindeer' sia stato il successo televisivo più inaspettato di questa stagione. Senza aver ricevuto una spinta pubblicitaria e senza avere volti noti su cui fare leva, questa piccola miniserie britannica è diventata un successo mondiale grazie al passaparola. Dopo l'apprezzamento del pubblico internazionale arrivano i più importanti della televisione: sei Emmy Awards per la miglior serie limitata o antologica, la miglior sceneggiatura e il miglior attore protagonista (tutti andati a Richard Gadd, che ha scritto, prodotto e interpretato la miniserie), per la miglior attrice non protagonista a Jessica Gunning, per il miglior montaggio e per il miglior casting. Nel ritirare il premio come Miglior sceneggiatore in una miniserie, Gadd ha tenuto un discorso commovente, con cui ha tentato di ispirare chi al momento sente di aver toccato il fondo e pensa che sia impossibile risalire. "Dieci anni fa ero a pezzi e non pensavo che sarei mai riuscito a rimettere insieme la mia vita e rimediare a ciò che mi era capitato. Oggi sono qui con uno dei più importanti premi per la scrittura televisiva", ha detto sul palco. "Non voglio sembrare arrogante, ma voglio essere di incoraggiamento - ha spiegato - per tutte le persone che stanno affrontando un momento difficile. Perseverate, niente dura per sempre. Non importa quanto si mette male, poi va sempre meglio. Se stai soffrendo vai avanti, ti assicuro che le cose miglioreranno".
(Adnkronos) - "Lo sottolineo spesso e l'ho sottolineato anche ultimamente alla presentazione dei dati che sono stati resi noti da Banca d'Italia, poco prima dell'estate, sullo stato dell'economia calabrese. E cioè che è vero che la Calabria in termini di valore assoluti ha un export ancora poco significativo a livello nazionale. Però attenzione abbiamo delle serie storiche dal 2020 in poi che segnalano una crescita costante e continua a due cifre dell'export calabrese che ci hanno portato da un valore di 397 milioni di euro sul Pil a 897 milioni del 2023. E in un anno peraltro particolarmente severo sotto il profilo macroeconomico per la fiammata inflazionistica, per i conflitti mondiali, per quello che è stato anche la politica restrittiva della Bce sui temi del credito. E quindi ormai questa serie storica indica una tendenza ben precisa: cioè l'apertura ai mercati internazionali della nostra regione". Così, con Adnkronos/Labitalia, Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, commenta gli ultimi dati Istat sull'export che vedono una crescita del 18% della Calabria nel primo semestre 2024. Un dato, sottolinea Ferrara, "trainato dall'agroalimentare. Stiamo parlando di un'attività internazionale sicuramente significativa. E' una tendenza, secondo me, importante da sottolineare che ovviamente va assecondata, incoraggiata e accompagnata". E le misure messe in campo in ambito regionale hanno colpito nel segno. "Dalla Regione Calabria, sulla base anche di nostre sollecitazioni, è stato messo in azione un bando destinato all'internazionalizzazione delle imprese che è andato molto bene, tanto che che la Regione ha implementato i fondi. Il successo di questa misura indica la voglia delle imprese di poter e di voler internazionalizzarsi. Queste misure vanno incoraggiate, vanno riproposte in maniera sistematica perché danno la possibilità a tutte le imprese che ancora non l'hanno fatto di potersi attrezzare per competere anche sui mercati fuori Regione, soprattutto su quelli fuori il Paese". Ma non è solo l'export dell'agroalimentare calabrese a crescere. "Tutti i settori devo dire che stanno dando segnali positivi, penso alla metalmeccanica, l'abbigliamento, anche il digitale. E speriamo che il turismo sia finalmente grande attrattore di clientele internazionali". Ma per Ferrara l'internazionalizzazione delle imprese calabresi passa "dall'implementazione di infrastrutture e logistica. Lo abbiamo visto con il porto di Gioia Tauro, le aziende vanno sostenute anche mettendo in campo modalità logistica adeguate per la consegna dei loro prodotti. E ben vengano i sostegni al sistema aeroportuale", conclude.
(Adnkronos) - Condividere l'auto tra colleghi che percorrono lo stesso tragitto. In Italia sono già numerose le aziende che, insieme al loro mobility manager, hanno scelto di promuovere il carpooling aziendale e lo dimostrano i dati del primo semestre 2024: si registrano 290.256 viaggi in carpooling certificati ovvero l’equivalente di oltre 166mila auto tolte dalle strade, 553.516 kg di CO2 in meno e un risparmio totale per i dipendenti di 845.660 euro. È quanto emerge dall'Osservatorio Aziende In Movimento realizzato da Jojob Real Time Carpooling, che ha analizzato i dati delle 2.926 sedi aziendali e le abitudini dei 177.637 dipendenti coinvolti dalle aziende che hanno a disposizione il servizio di carpooling aziendale per la tratta casa-lavoro. Tramite l’app di Jojob e le campagne di comunicazione promosse dal suo team, i mobility manager delle aziende possono infatti diffondere e incentivare l’uso dei trasporti condivisi e a basso impatto ambientale: i dipendenti delle aziende che aderiscono a Jojob possono pubblicare e rendere disponibili i propri tragitti casa-lavoro, trovare autisti e passeggeri compatibili come ad esempio colleghi o dipendenti di aziende limitrofe. "Il nuovo Osservatorio con focus specifico sulla mobilità delle aziende ci aiuta a comprendere meglio anche il tessuto economico del Paese e le relative esigenze dei lavoratori - dichiara Gerard Albertengo, Ceo e fondatore di Jojob - Il carpooling offre significativi benefici sia alle aziende che ai dipendenti, soprattutto in contesti urbanizzati come la Lombardia o il Piemonte. In generale, emerge sempre più nettamente l’importanza, all’interno della struttura aziendale, della figura del Mobility Manager, responsabile della pianificazione e della gestione della mobilità aziendale: grazie al suo lavoro è possibile implementare soluzioni per ridurre l'impatto ambientale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, aumentando al tempo stesso il benessere dei lavoratori”. L’Osservatorio Aziende in Movimento di Jojob ha permesso di fotografare l'andamento del carpooling in tutta Italia, individuando anche le regioni e le province in cui si registrano più viaggi condivisi, nonché le differenti abitudini dei carpooler. Analizzando nel dettaglio il numero di sedi attive nelle singole regioni italiane, sul primo gradino del podio troviamo la Lombardia con il 18,3% delle aziende ad aver adottato il carpooling. A seguire l’Emilia-Romagna che registra un 16,7% delle sedi sul totale nazionale. Al terzo posto il Lazio con l'8,7% delle sedi. A livello provinciale, al primo posto troviamo Roma con il 7,6% di sedi attive sul totale nazionale. Al secondo posto la provincia di Brescia, con il 4,3%, mentre al terzo gradino si trova Trento con il 4,1% delle sedi. Tra i settori in cui operano le aziende che promuovono il carpooling si distingue il metalmeccanico che, pur rappresentando solo il 6,1% delle sedi, registra il maggior coinvolgimento dei dipendenti, ovvero il 24,06% del totale. Le aziende metalmeccaniche ad aver adottato il carpooling aziendale sono realtà di grandi dimensioni e situate in contesti suburbani, pertanto ideali per il carpooling perché spesso raggiungibili soltanto con l’ausilio di mezzi privati. A scegliere la mobilità condivisa insieme a Jojob sono anche le aziende del settore bancario, con il 16,9% dei dipendenti sul totale, seguito da quello alimentare (11,3% dei dipendenti); un dipendente su 10 che fa carpooling proviene invece dal settore della logistica (10%). Secondo l’indagine di Jojob Real Time Carpooling, il carpooler 'medio' è un dipendente attento in primis al risparmio economico (61,4%), motivato però anche dalla volontà di compartecipare alla riduzione dell'impatto ambientale (15,4%) e dalla socializzazione offerta dalla condivisione del viaggio (6,5%), accanto a chi adotta la soluzione del carpooling aziendale perché non ha alternative di trasporto pubblico o privato (5,6%). La maggior parte dei carpooler divide le spese organizzando l'utilizzo delle auto private a turno (64%), mentre il 13,5% approfitta della transazione gestita dall’app di Jojob per restituire al guidatore le spese sostenute. Il 14% afferma che l’autista non richiede alcun contributo, mentre nell’8,5% dei casi i carpooler si accordano per un compenso quotidiano o periodico da riconoscere all’autista. Oltre la metà dei dipendenti (53%) afferma di condividere l’auto per una media di 5 giorni a settimana, mentre il 18,2% condivide il tragitto casa-lavoro per una media di 4 giorni a settimana e il 15,9% per 3 giorni.