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(Adnkronos) - "Due milioni di tonnellate raccolte e riciclate ogni anno confermano il valore ambientale e industriale della nostra attività. Ogni tonnellata di legno riciclato significa minori emissioni, risparmio di risorse e sostegno a una filiera che unisce imprese, istituzioni e cittadini nella sfida della sostenibilità. Visione, fiducia, fare sistema: sono parole chiave per un’economia sostenibile che rispetti l’uomo e l’ambiente”. Così Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, consorzio nazionale che si occupa della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi di legno, in occasione della partecipazione a Ecomondo 2025.
(Adnkronos) - “L'obiettivo di questo evento è creare una connessione necessaria tra imprese e università, Its Academy, ricerca e istituzioni, in modo da lavorare insieme per creare percorsi mirati sulle nuove competenze richieste dal mondo del lavoro”. Lo ha affermato Alda Paola Baldi, vicepresidente Unindustria con delega al Capitale umano, partecipando oggi al convegno organizzato nella capitale da Unindustria, in collaborazione con Università Campus-biomedico di Roma, ‘Future skills - Capitale umano e Ai per il lavoro che cambia. Dove formazione e impresa si incontrano’. Secondo i dati Unioncamere, oltre il 60% delle imprese italiane prevede nei prossimi anni un fabbisogno crescente di profili formati nelle tecnologie Ia e digitali, ma segnala una difficoltà crescente nel reperirli, si legge in una nota. Emerge dunque chiara l’esigenza di creare nuove competenze. L’evento promosso da Unindustria vuole perciò “creare dei percorsi di orientamento consapevole ed efficace che coinvolgano i giovani fin dai primi anni di scuola e accompagnino questa transizione con responsabilità e lungimiranza”, ha concluso Baldi.
(Adnkronos) - “Negli ultimi anni in Europa, con il Green deal e con la transizione energetica, abbiamo assistito a una deriva a causa di un processo di deindustrializzazione del continente. Nel settore dell'automotive, ad esempio, 13 milioni di occupati, tra diretti e indiretti, sono a rischio. Il tema del secolo è quello di coniugare il giusto fabbisogno di sostenibilità ambientale con la competitività. Un continente come l'Europa, con 400 milioni di abitanti, non può vivere di servizi, di intelligenza artificiale e di grandi tecnologie da sviluppare, ha bisogno di lavorare e produrre”. E' l’analisi di Giuseppe Ricci, industrial transformation chief operating officer Eni, durante la conferenza ‘Europa e industria unite per la competitività’, organizzata da Sdgs Leaders a Roma, per lanciare il Summit 2025 e presentare la ‘Dichiarazione competitività 2026’, in collaborazione con Storyfactory. Un documento che vede le principali imprese italiane e i rappresentanti delle istituzioni europee unite per tradurre in azione le linee indicate dal Rapporto Draghi sulla necessità di rilanciare la competitività dell’Europa. “L'industrializzazione sostenibile e il mantenimento della competitività delle imprese è fondamentale”, sottolinea Ricci che poi spiega la strategia di Eni per la transizione energetica e la decarbonizzazione: “Comprende un mix di soluzioni, coltivando la neutralità tecnologica per poter mantenere competitività durante il percorso di miglioramento della sostenibilità e decarbonizzazione fino al net-zero. Un compito difficilissimo - ammette - soprattutto in settori fortemente in trasformazione, ma l'abbiamo potuto fare cercando dei modelli che fossero in grado di coniugare continuamente la sostenibilità ambientale con quella economica”. “Non bisogna tralasciare la sostenibilità sociale”, avverte esprimendo ancora preoccupazione per il settore dell’automotive, un esempio di come lo scenario internazionale potrebbe cambiare se “migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia o milioni di persone perdono il lavoro”. In quel caso, per Ricci “il green deal ‘va a farsi benedire’ insieme alla stabilità sociale del Paese”.