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(Adnkronos) - “Torna il fascismo? Quando si è disperatamente alla ricerca di argomenti per delegittimare l’avversario si arriva a dire anche questo… ma è una cosa che fa ridere e fa ridere anche chi la dice perché sa che non è vero”. Così Gianfranco Fini alla presentazione del libro ‘Il terzino e il Duce’ di Alessandro Fulloni con il direttore dell’Adnkronos, Davide Desario. “Il centrosinistra? Ci si può anche mettere tutti insieme contro le destre - continua l'ex presidente della Camera e ministro - ma poi si dura poco. Serve un progetto. Il centrosinistra non ha trovato il modo di stare in campo né l’allenatore. È un problema di contenuti”. “Antisemitismo? Oggi c’è l’antisemitismo. Ha una matrice nazi fascista? In minima parte. È alimentato da Santa Romana Chiesa? No. È alimentato da chi, anche in buona fede, ritiene che Israele sia la causa non solo di quello che sta accadendo a Gaza ma anche dell’impossibilità di tradurre in fatti la soluzione dei ‘due popoli, due stati’”, continua. Ma i massacri, sottolinea Fini, “sono sempre conseguenza delle guerre, una guerra che per Israele è integralmente di difesa”. "La reazione degli italiani alle leggi razziali? C’è stata una reazione? La domanda forse è questa. Non si aveva la più pallida idea di cosa significasse realmente. Non c’era la libertà di stampa”, continua l'ex An.
(Adnkronos) - Promoter, animatori di villaggi vacanze, addetti al confezionamento di regali. Poi magazzinieri, mulettisti e addetti al picking, lavapiatti, aiuto cuochi e camerieri: dalle elaborazioni dell’Osservatorio Assolavoro Datalab emerge che per il Natale 2024 saranno più di 40mila le opportunità offerte dalle agenzie per il lavoro. Nella top ten delle macrocategorie professionali più gettonate per il Natale, quest'anno cresce la domanda anche per profili legati al turismo e agli eventi: oltre ai 'Babbo Natale' e agli animatori dei villaggi, infatti, serviranno fundraiser per le raccolte fondi e, per i più piccoli, tate e baby sitter. Per quanto riguarda il personale del food&beverage e della produzione agroindustriale si cercano aiuto panettieri e pasticceri industriali. Aumenta anche la richiesta di magazzinieri e mulettisti, operatori dei trasporti e personale di accoglienza. Dalla grande distribuzione, ai mercati e ai negozi annunci, poi, per allestitori, commessi e addetti ai reparti per far fronte ai picchi di fabbisogno in vista del Natale. Solitamente sono posizioni per le quali si richiede disponibilità a lavorare su turni e nei giorni festivi, flessibilità negli orari e, per chi lavora a contatto con il pubblico, buona conoscenza di almeno una lingua straniera. Si tratta per lo più di contratti di lavoro in somministrazione, ovvero con le tutele e la retribuzione tipica del lavoro dipendente e, per quelli a tempo determinato, con occasioni doppie di reimpiego allo scadere del rapporto di lavoro. Nel bimestre novembre-dicembre i gruppi professionali di riferimento ai quali appartengono le offerte di lavoro legate al Natale alimenteranno in tutto circa 340mila richieste di profili. La somministrazione, inoltre, nel periodo in esame offrirà complessivamente in tutti i settori circa 150mila opportunità di lavoro. Nel solco delle attività di analisi condotte da Assolavoro Datalab, l’Osservatorio dell’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, la ricerca sulle figure natalizie è stata condotta su dati interni al settore e su fonti terze qualificate. Con l’elaborazione e la diffusione dei dati rilevanti sulle competenze e sulle professioni più ricercate nel mercato del lavoro, Assolavoro punta anche a favorire un maggior collegamento tra il sistema della scuola e il mondo del lavoro, nell’ambito del protocollo siglato tra Assolavoro e il ministero dell’Istruzione e del Merito. Per candidarsi è possibile contattare le singole agenzie per il lavoro. L’elenco delle principali filiali delle agenzie per il lavoro, accreditate presso l’apposito albo del ministero del Lavoro, è disponibile sul sito di Assolavoro.
(Adnkronos) - Qual è il rapporto tra informazione e sostenibilità? In che modo il mondo della comunicazione può essere parte attiva nella costruzione di un futuro sostenibile? Come percepiscono i cittadini gli aspetti legati alla sostenibilità? Quali sono le implicazioni della Direttiva Csrd, emanata dall'Unione Europea nell'ambito del Green Deal a dicembre 2022 per regolamentare la comunicazione delle informazioni non finanziarie da parte di alcune organizzazioni e che rende obbligatoria dall'esercizio 2024 la rendicontazione societaria di sostenibilità per tutte le aziende dell'Ue? Di questi e di molti altri temi si è discusso ieri sera presso la sede dell’Associazione Civita nel corso del nuovo appuntamento del ciclo 'Quando la sostenibilità incontra…' dedicato all’informazione. Ad animare i confronto, Simonetta Giordani, segretario generale Associazione Civita; Carlo De Masi, presidente Adiconsum; Mario De Pizzo, giornalista politico-parlamentare del Tg1; Luca Ferlaino, fondatore di SocialCom.; Sabrina Florio, presidente di Anima per il sociale nei valori d'impresa; Fabio Insenga, vicedirettore di AdnKronos; Marcello Presicci, presidente Advisory Board, fondazione Educazione Finanziaria ed Economica. L'iniziativa è partita dal presupposto che la sfida della sostenibilità è oggi al centro dell’agenda globale. E il ruolo dell’informazione in questo contesto è cruciale perché la sinergia tra sostenibilità e informazione può guidare un cambiamento positivo. Si avverte infatti uno scollamento tra consumatori, aziende e istituzioni sulla necessità di raggiungere gli obiettivi posti dal Green Deal e l’informazione e la comunicazione giocano un ruolo chiave nel promuovere consapevolezza e responsabilità, in quanto fattori di facilitazione nei processi di condivisione delle strategie decisionali. Un cambiamento importante, sottolineato nel corso dell’evento, è rappresentato dalla direttiva Csrd che, oltre a introdurre un obbligo legale, rappresenta un’opportunità per le aziende di migliorare le prestazioni Esg e di creare valore a lungo termine. Inoltre, garantisce una maggiore trasparenza e confrontabilità delle informazioni sulle prestazioni ambientali, sociali e di governance, consentendo agli investitori e agli altri stakeholder di prendere decisioni più consapevoli e sostenibili. Altro tema toccato è stato quello relativo alla direttiva 2024/825 riguardante la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione che proibisce comunicazioni su temi ambientali c risultino generiche e ingannevoli, inibendo la pratica del greenwashing. Gli intervenuti hanno convenuto sul fatto che, accanto al rispetto delle norme, è necessario sensibilizzare gli addetti ai lavori ad adottare una comunicazione responsabile che contribuisca alla costruzione di un futuro sostenibile. Inoltre, è indispensabile accompagnare i consumatori nell’acquisizione di informazioni accurate e nel compimento di scelte consapevoli.