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(Adnkronos) - Diogo Jota, 28enne giocatore portoghese del Liverpool, è morto oggi 3 luglio 2025 in un incidente stradale in Spagna. L'incidente, riferisce il quotidiano spagnolo Marca, è avvenuto nella provincia di Zamora. L'auto su cui l'attaccante viaggiava con il fratello Andre, 26 anni, secondo le prime ricostruzioni è uscita di strada mentre percorreva l'A52. Il veicolo ha preso fuoco dopo lo schianto. Secondo la testata portoghese Enfoque, anche il fratello di Diogo Jota - calciatore in Portogallo con il Penafiel - sarebbe deceduto nell'incidente. Diogo Jota, trionfatore in Premier League con il Liverpool e in Nations League con il Portogallo, si era sposato 10 giorni fa. Il matrimonio con Rute Cardoso è stato celebrato il 22 giugno, pochi giorni fa Jota aveva pubblicato le foto della cerimonia sul proprio profilo X. La coppia ha 3 figli di 4, 2 e 1 anno.
(Adnkronos) - Con la stagione estiva, Twiga Baia Beniamin si presenta con un’identità rinnovata: un format firmato LMDV Hospitality Group che unisce cucina mediterranea, influenze sudamericane e intrattenimento progressivo. La spiaggia è attiva ogni giorno dalle 10:30, con servizio pranzo attivo nel weekend (venerdì–domenica, 12:30–18:00) e, da luglio, tutti i giorni. Sempre da luglio, il locale apre anche a cena ogni venerdì e sabato, dalle 20:00 a mezzanotte. Il cuore della proposta gastronomica è la griglia a vista, su cui si preparano piatti di carne e pesce dal gusto diretto, con un mix tra tecnica mediterranea e sapori latini. Dalle 14:30, il DJ cambia il ritmo della giornata: la spiaggia si accende, il locale si trasforma e prende vita un format da beach party spontaneo, pensato per chi cerca un’esperienza rilassata ma piena di energia. “Con Twiga Baia Beniamin abbiamo rinnovato una tradizione, dando al locale un’identità più attuale, in linea con la nostra idea di ospitalità: cucina, musica e atmosfera in un flusso continuo”, afferma Carlo Ziller, ceo di LMDV Hospitality Group.
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.