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(Adnkronos) - Sarebbero cinque gli indagati dalla Procura, per omicidio colposo, appartenenti al personale sanitario del Cardarelli di Campobasso, in relazione alla morte per sospetta intossicazione della sedicenne Sara Di Vita e di sua madre, Antonella Di Ielsi, 50 anni. La Squadra Mobile intanto ha sequestrato le cartelle cliniche e i resti degli alimenti nell’abitazione della famiglia a Pietracatella. Nel frattempo il padre, Gianni Di Vita e l’altra figlia di vent’anni sono stati trasferiti allo Spallanzani di Roma. Le attività investigative sono state avviate con urgenza per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e individuare le cause dei decessi. Allo stato attuale del procedimento, risultano iscritte nel registro degli indagati cinque persone, si tratterrebbe di personale di Pronto Soccorso e Guardia Medica. I reati ipotizzati sono relativi a omicidio colposo, lesioni personali colpose e responsabilità colposa in ambito sanitario. L’indagine si concentra in particolare sulla ricostruzione dell’intera catena degli interventi medici, con specifico riferimento ai precedenti accessi della quindicenne al Pronto Soccorso: la giovane, infatti, si sarebbe recata in ospedale due volte prima del decesso. Parallelamente, gli investigatori stanno esaminando anche le richieste di assistenza avanzate dalla madre nelle ore precedenti l’evento fatale. Considerata la complessità del quadro clinico, la Procura ha disposto accertamenti multidisciplinari, inclusi esami autoptici e consulenze specialistiche. Intanto nella mattinata di oggi, lunedì 29 dicembre la Polizia Scientifica e la Digos si sono recati nell’abitazione della famiglia Di Vita a Pietracatella. Gli operatori hanno effettuato sopralluoghi e prelievi, in particolare di alcuni alimenti presenti in casa, che verranno analizzati per verificare l’eventuale presenza di sostanze nocive e chiarire l’origine della sospetta intossicazione. La tragedia si è consumata dopo una cena a base di pesce alla vigilia di Natale, quando la famiglia composta da padre, madre e figlia si è sentita male. La ragazza di 16 anni non ce l’ha fatta ed è morta sabato sera al Cardarelli, la madre invece è deceduta nella mattinata di domenica nel reparto di Rianimazione dello stesso ospedale. Accertamenti medico-legali per chiarire le cause delle morti, presumibilmente un’intossicazione alimentare. La sera della vigilia avrebbero cenato con pesce e frutti di mare, delle cozze. Dopo poche ore, si sono sentiti tutti male. Si sono così recati al Pronto Soccorso dell’ospedale, ma sono stati rimandati indietro per due volte. Sabato sera dolori e coliche sono diventati insopportabili e tutti e tre sono tornati in ospedale in condizioni precarie. Figlia e padre sono finiti in rianimazione, la madre in medicina. Solo l’autopsia chiarirà se è stata un’intossicazione o un’intolleranza a causarne i decessi. Nella serata di ieri, il padre è stato quindi trasferito allo Spallanzani di Roma. Ora è ricoverato nel reparto di rianimazione del nosocomio romano dove c'è anche la figlia più grande che non aveva accusato sintomi e che si trova nel reparto ordinario. Le condizioni dell'uomo sono "stabili": "Il paziente proveniente dall'Azienda sanitaria regionale del Molise per sospetta malattia a trasmissione alimentare (Mta) in queste ore è sottoposto agli accertamenti del caso - riferisce l'Istituto nazionale per le malattie infettive 'Lazzaro Spallanzani' Irccs -. Il paziente è vigile e le sue condizioni sono stabili, ben controllate".
(Adnkronos) - "Oggi, MiaPensione riceve 10mila richieste di consulenza al mese, in maggioranza da parte di lavoratori dipendenti, ma anche da profili dirigenziali e professionisti con carriere discontinue. Il nostro obiettivo è sviluppare un ecosistema di educazione previdenziale, ma anche finanziaria rivolto alle nuove generazioni, affinché possano orientarsi con sicurezza in un sistema sempre più fragile, in particolar modo per quanto riguarda la previdenza complementare". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Andrea Martelli, fondatore di MiaPensione, realtà nata nel 2022 con l’obiettivo di riportare chiarezza e concretezza in un settore complesso e spesso poco accessibile. "L’azienda - sottolinea - per poter stare al passo con una domanda di consulenza in forte crescita, ricerca 10 nuovi collaboratori, in particolare: 5 consulenti previdenziali, 3 candidati per il team commerciale e 2 dedicati al customer service". “Volevamo offrire - spiega - risposte tempestive e affidabili ai lavoratori, in un contesto in cui enti e strumenti informativi non riescono a soddisfare la crescente domanda di orientamento. In pochi mesi abbiamo capito che il mercato aspettava un servizio come il nostro: da due persone siamo passati a 30 collaboratori, nel primo anno, e abbiamo assistito 1.700 persone; oggi i nostri clienti superano quota 20mila. Dallo scorso anno Moltiply Group spa ha acquisito il 51% di MiaPensione, credendo nella crescita di questo progetto”. “MiaPensione - racconta - dispone di un software proprietario in grado di rimappare il sistema previdenziale italiano e ricostruire carriere frammentate, una criticità sempre più diffusa oggi. Ai lavoratori garantiamo un’analisi personalizzata su quando potranno andare in pensione, quale importo aspettarsi e come ottimizzare la propria posizione. Valutiamo anche la convenienza del pensionamento anticipato e analizziamo opzioni come riscatto della laurea, ricongiunzione contributiva e versamenti volontari. Per i pensionati, invece, verifichiamo l’esattezza dell’assegno percepito, individuando possibili errori e miglioramenti”. Con un linguaggio chiaro e accessibile, i consulenti MiaPensione spiegano attraverso i canali social le novità del sistema pensionistico: “La previdenza, infatti, non riguarda solo gli over 60. Conoscere le regole permette ai giovani di pianificare scelte professionali consapevoli”. “Quando abbiamo iniziato per primi in Italia - sottolinea - non erano disponibili nel mercato del lavoro dei profili professionali adatti alle nostre esigenze. Vista la rapida crescita del business e la necessità di reperire nuove risorse, abbiamo selezionato le persone sulla base delle soft skill individuali, mentre la parte della competenza tecnica è stata resa possibile ingegnerizzando il percorso di formazione, grazie alla nostra academy interna che, grazie a un corso di formazione intensivo, in poche settimane permette al consulente di districarsi con sicurezza tra le mille finestre e opportunità del sistema previdenziale”.
(Adnkronos) - Più caldo e, insieme, una riduzione media delle precipitazioni entro la fine del secolo in tutto il bacino del Mediterraneo e in Italia dove questi cambiamenti saranno accompagnati da un marcato incremento della frequenza degli eventi estremi con temporali intensi e alluvioni improvvise soprattutto durante la stagione autunnale sulle Alpi. È quanto emerge da uno studio Enea. “Abbiamo utilizzato proiezioni climatiche regionali ad altissima risoluzione (fino a 5 km) che, come una lente di ingrandimento, ci hanno permesso di conoscere con estrema precisione gli impatti attesi al 2100, soprattutto in relazione agli eventi estremi e ai fenomeni locali - spiega la coordinatrice dello studio Maria Vittoria Struglia, ricercatrice del Laboratorio Enea Modelli e servizi climatici - Le proiezioni climatiche regionali sono uno strumento estremamente utile per stimare in modo più affidabile gli impatti del cambiamento climatico su scala locale. Consentono inoltre di progettare strategie di adattamento mirate, che tengano conto delle specificità territoriali e stagionali”. Il team Enea ha realizzato simulazioni sia per il clima passato (1980-2014), utili a quantificare le variazioni già in atto, sia per il clima futuro (2015-2100), utilizzando tre scenari socioeconomici e climatici di riferimento. Gli scenari spaziano da quelli in cui vengono attuate politiche di sostenibilità ambientale a quelli in cui le politiche di decarbonizzazione non sono centrali nei modelli di sviluppo. Sulla base di queste proiezioni, sono stati stimati gli effetti del cambiamento climatico sulla temperatura superficiale e sulle precipitazioni in Italia. Secondo lo studio, nelle aree montuose si prevede un aumento delle temperature estive con punte fino a +4,5 °C e fino a +3,5 °C in autunno nello scenario a più elevato impatto. Si tratta di un riscaldamento significativo che, in queste zone, non è riprodotto dai modelli globali a bassa risoluzione. Sul fronte delle precipitazioni il clima tenderà a diventare generalmente più secco in tutte le stagioni, in particolare durante l’estate. Tuttavia, nei due scenari più critici, ci si attende un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi soprattutto sull’Italia settentrionale e, in particolare, nelle zone alpine e subalpine. Entrando nel dettaglio delle elaborazioni Enea, alla fine del secolo (2071-2100), in inverno si potrebbe verificare un aumento dell’intensità delle precipitazioni soprattutto nelle Alpi occidentali, a differenza delle Alpi orientali dove si registra una lieve diminuzione; mentre nell’Italia meridionale l’intensità diminuirà, con un calo particolarmente marcato sui rilievi principali della Sicilia. In primavera il quadro è simile a quello invernale, ma con un aumento più diffuso dell’intensità sull’intero arco alpino. In estate viene rilevata una diminuzione generalizzata dell’intensità delle precipitazioni estreme, soprattutto lungo le coste tirreniche. In autunno, nello scenario più severo, infine, si registra un aumento significativo dell’intensità delle piogge estreme su gran parte del territorio italiano, con incrementi più marcati nelle aree in cui gli impatti climatici previsti risultano già più intensi (Nord Italia). La simulazione regionale ad alta risoluzione mostra un cambiamento delle precipitazioni diverso - e in alcune aree persino opposto - rispetto a quanto previsto dal modello globale a bassa risoluzione. “Negli ultimi anni, lo sviluppo di tecnologie sempre più potenti ha reso possibile proiezioni climatiche regionali molto più dettagliate che hanno permesso di valutare gli impatti locali del cambiamento climatico e dei rischi connessi al clima, nonché supportare politiche di adattamento e mitigazione. Questo rappresenta un progresso significativo per la regione mediterranea, un hotspot climatico caratterizzato da una morfologia fortemente eterogenea (un bacino semi-chiuso circondato da rilievi montuosi alti e complessi), che richiede analisi ad alta risoluzione. La regione è infatti particolarmente vulnerabile agli impatti di fenomeni meteorologici estremi su scala locale, che possono influenzare in modo significativo il benessere e l’economia delle comunità locali”, conclude Struglia.