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(Adnkronos) - Quattrocento euro pur di riavere la keybox. A Roma l'assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato va avanti nella lotta senza quartiere dichiarata alle scatolette portachiavi che hanno invaso il centro della capitale e che gli sono costate anche qualche minaccia social. Tanto che questa mattina, con gli agenti della Polizia locale di Roma Capitale e il personale Ama al seguito, Onorato ha condotto in prima persona un'operazione di 'ripulitura' nella zona dell'Esquilino. A un certo punto l'assessore, come si vede nel video, è stato avvicinato da una donna orientale che si è 'autodenunciata' e gli ha chiesto la restituzione della keybox: la donna, dipendente di una struttura ricettiva di via Carlo Alberto, dopo qualche scambio di informazioni con i vigili, ha contattato telefonicamente il titolare del bed and breakfast dove lavora: "Al telefono l'uomo, italianissimo, si è dichiarato il titolare di quella scatolina - spiega Onorato - e ora sta venendo qui. Verrà fatto il verbale, pagherà i 400 euro di sanzione e poi la Polizia di Roma Capitale verificherà se la lavoratrice era in regola, se l'appartamento era autorizzato o meno e se la struttura è abusiva o regolare: al momento qui non vedo cartelli che dovrebbero esporre il Cin, il codice identificativo nazionale. Questo dà l'idea del far west nel quale stiamo mettendo le mani seriamente". Lotta alle keybox, l'assessore Onorato all'Esquilino - Video Roma fa guerra alle keybox ma arrivano minacce di morte: "E' ora di spolverare la Beretta"
(Adnkronos) - Sono le regioni del Centro e del Nord-Est le aree geografiche 'mozzarella lover' in Italia. Dal Lazio fino al Friuli, passando per l’Emilia Romagna, ecco i territori che hanno trainato i consumi di mozzarella di bufala campana Dop nel 2024. L’anno appena trascorso ha visto un aumento dei consumi interni e una leggera flessione dell’export di Bufala Campana. È quanto emerge dal report sulla filiera elaborato dal Consorzio di Tutela e presentato nell’ambito della giornata di studio 'Mozzarella di Bufala Campana Dop: direzione Futuro' alla Camera di commercio di Caserta. L’analisi dei dati 2024 ha evidenziato una produzione di 55 milioni 718mila chilogrammi di mozzarella di bufala campana Dop, pari a + 0,23% sul 2023, con uno sprint nell’ultimo trimestre che ha consentito di recuperare un’annata segnata da una serie di congiunture, a partire dalle difficoltà dell’export, passato dal 38,3% del 2023 al 36,8% del 2024 sul totale della produzione. I Paesi al vertice della classifica sono la Francia (che sale dal 29% al 31,8%, assorbendo da sola un terzo dell’export), la Germania (con una quota passata dal 15,7% del 2023 al 18,1% dello scorso anno) e la Spagna (cresciuta dal 5,1% all’8,1%). Si affacciano anche new entry tra i mercati di destinazione, come la Norvegia e la Thailandia, censiti per la prima volta. Tra i Paesi ritenuti più interessanti per il futuro figurano invece l’Europa dell’Est, il Messico e poi il continente asiatico, dagli Emirati Arabi fino a Singapore e Malesia. E per il 2025 il Consorzio è pronto a lanciare una campagna di promozione in Europa da oltre 1 milione di euro, concentrando le risorse in mercati strategici come Francia, Germania, Inghilterra e Paesi Bassi. Sul versante interno, aumentano i consumi in Italia, saliti al 63,2% rispetto al 61,7% del 2023. A dare il maggior contributo sono il Nord-Est del Paese (consumi aumentati dal 16,6% al 24,5%) e il Centro (dal 17,9% al 23,5%), mentre le vendite nel Nord Ovest passano dal 39,6% al 32,3% e al Sud dal 26% al 19,7%. “Abbiamo vissuto un anno in chiaroscuro”, commenta il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo, e aggiunge: “Di fronte alle difficoltà, dettate dal contesto internazionale e dalla crisi dei consumi, la filiera però è riuscita a reggere, con risultati sostanzialmente in linea con il 2023. Questo deve spingerci a programmare bene il futuro, a delineare strategie efficaci per affrontare i rapidi cambiamenti in atto. Tutti gli attori della filiera devono impegnarsi a guardare nella stessa direzione di sviluppo, lavorando insieme”. A elencare le priorità d’azione è il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani: “Occorre risolvere alcuni nodi fondamentali, in particolare il ripristino di un equilibrio perduto in merito alla destagionalizzazione della produzione di latte. I dati ci dicono che si continua a produrre più latte nei mesi invernali, quando la domanda cala, e meno latte in primavera-estate, quando invece aumenta la richiesta di mozzarella Dop. Questo squilibrio ha portato ad avere un eccessivo quantitativo di latte congelato, che non può essere utilizzato per la Dop, e dunque va frenato anche con meccanismi premiali nei confronti degli allevatori virtuosi". "Un contratto tipo - prosegue - è la via per uniformare e regolamentare l’intera filiera, ma non nei prezzi, che vengono decisi dal mercato e da nessun altro. Inoltre, dobbiamo sfruttare al meglio le moderne tecnologie per rafforzare il nostro sistema di tracciabilità. Infine, dobbiamo puntare sempre più sulla qualità del nostro prodotto, comunicando al consumatore cosa rappresenta e le caratteristiche che lo legano al territorio di origine”. Proprio sul fronte della tracciabilità, Michele Blasi, del Dipartimento Qualità Agroalimentare (Dqa, l’ente terzo incaricato dal 2013 di svolgere i controlli e la certificazione della filiera della mozzarella di bufala campana Dop), fotografa fotografia i primi 10 anni di attività di una piattaforma unica, che non esiste in nessun altro comparto agroalimentare: “Oltre 1 milione di dati controllati, circa 10mila visite ispettive che in un decennio hanno contribuito a garantire trasparenza e tracciabilità di uno dei prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare, la mozzarella di bufala campana Dop”, sottolinea, spiegando come funziona il sistema: “Il Dqa trasmette alla piattaforma tracciabilità della filiera bufalina i dati dei caseifici e dei raccoglitori del latte iscritti al piano dei controlli della mozzarella di bufala campana Dop". "I dati - chiarisce - vengono inviati alla piattaforma implementata dal Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) e dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno. Il latte acquistato, la mozzarella di bufala campana Dop e non Dop prodotta, le altre tipologie di trasformati e il latte congelato: queste sono le informazioni che, come previsto per legge, il Dqa gestisce e che da sempre sono a disposizione delle autorità di controllo, come gli uffici della Repressione frodi, le Asl, i carabinieri Forestali e quelli dei Nuclei antisofisticazioni. Ad oggi, il Dqa ha rilasciato più di 400 credenziali per l’accesso diretto ai dati, sul proprio portale, ai pubblici ufficiali addetti ai controlli”. Del futuro della tracciabilità parla Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Izsm): “L’applicazione dell’innovazione tecnologica al sistema di tracciabilità è l’elemento fondamentale per garantire trasparenza e integrità all’intera filiera bufalina. Stiamo lavorando all’impiego dei migliori strumenti informatici, quelli più innovativi ed efficienti per dare a questo comparto sempre maggior risalto. Non sfuggirà ai consumatori che la trasparenza e l’immediata ricezione dei dati, nelle sedi istituzionali, può garantire sempre di più i produttori e gli allevatori, nell’interesse della tutela delle produzioni”. Gli scenari che si delineano per la filiera nel 2025 guardano innanzitutto all’estero, per diffondere la conoscenza e l’unicità della mozzarella di bufala Dop, insieme al Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop e in sinergia con il Consorzio del Prosciutto di San Daniele. Sono previsti da un lato seminari esteri con il coinvolgimento di ambasciate, consolati e uffici Ice e dall’altro iniziative con operatori del settore, portando la Bufala Dop nei luoghi di tendenza per i giovani europei, con l’obiettivo di conquistare questa fascia di consumatori. Le iniziative partiranno in primavera e dureranno per tutto il 2025, affiancate da una campagna di comunicazione e da studi di mercato condotti da Nomisma per conoscere e interpretare correttamente le abitudini del consumatore. Oltre ai progetti mirati, nel 2025 sarà incrementata la partecipazione alle fiere di settore all’estero con due tappe negli Stati Uniti per Pizza Expo a Las Vegas e per il Fancy Food a New York.
(Adnkronos) - Cucinare si conferma la qualità più attraente per i single italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni: secondo un’indagine, l’85% considera la cucina una vera e propria “green flag” in amore. Non solo: il 53% dichiara di essere più propenso a connettersi con qualcuno su un’app di incontri se questo condivide l’interesse per la cucina, mentre il 26% non prenderebbe nemmeno in considerazione un appuntamento con chi non sa cucinare. L’indagine, commissionata da Knorr e Tinder, ha rivelato che il 58% degli intervistati ha cucinato un pasto o imparato a cucinare per impressionare un potenziale partner, e il 70% ammette di essere più incline a dire "sì" a un secondo appuntamento dopo essere stato conquistato da una cena eccezionale. Per aiutare i single italiani a migliorare il proprio approccio agli appuntamenti, Knorr lancia la campagna #UnlockYourGreenFlag, un invito a valorizzare il potere della cucina per creare connessioni. “Mentre navighiamo tra red flag, cucinare è una green flag sicura”, spiega il brand, che incoraggia i single a inserire i propri interessi culinari nei profili di dating. Il 46% dei single crede che cucinare dimostri creatività, mentre il 44% lo associa alla capacità di prendersi cura degli altri e il 45% all’indipendenza. Tra le abilità culinarie più apprezzate spiccano la creazione di ricette originali (56%), la preparazione dell’impasto (47%) e le tecniche di taglio (22%). Meno rilevanti, invece, sono il rompere le uova con una mano (16%) o la tecnica del flambé (14%). Occhio però alle esagerazioni: un italiano su quattro (25%) ammette di aver gonfiato o mentito sulle proprie capacità culinarie per fare colpo, e il 12% confessa di aver comprato cibo pronto per fingere di averlo cucinato. Quando arriva il momento di scegliere cosa cucinare, le lasagne al ragù sono la scelta più sicura (23%). Anche una pasta all’amatriciana ha buone probabilità di successo (13%). Attenzione però a non commettere errori che potrebbero rovinare la serata: mancanza di condimenti (30%), eccesso di aglio (21%), porzioni troppo piccole (12%) sono considerati i principali passi falsi, mentre i piatti pronti al forno sono un grande “turn-off” per il 14% degli intervistati. Sul quando invitare il partner a cena il 28% dei single ritiene che il terzo appuntamento sia il momento ideale per proporre una serata romantica con un pasto fatto in casa. Knorr e Tinder dimostrano che la strada per il cuore passa dalla cucina: '#UnlockYourGreenFlag!'. “La nostra recente indagine sulle green flag mostra che uscire con qualcuno è diventato più difficile, con il 91% degli uomini e il 94% delle donne che concordano sul fatto che sia più impegnativo che mai", commenta Devyn Simone, esperta di relazioni di Tinder. "In un’epoca in cui sembra che siamo circondati da red flag, le persone desiderano qualcosa di positivo e universale, come cucinare. Cucinare è la massima green flag perché è più di una semplice abilità; è un modo per connettersi, mostrare creatività e dimostrare cura per gli altri. Non sorprende che i single si stiano rivolgendo alla cucina come luogo per accendere nuove connessioni”, sottolinea. Oltre alla cucina, altri interessi che catturano l’attenzione dei single italiani sono il cambiamento climatico (70%) e lo sport (63%). Mentre il saper scrivere poesie (38%), il trading di criptovalute (30%) e l’astrologia (27%) risultano invece essere meno attraenti. “Con '#UnlockYourGreenFlag', Knorr sta supportando i single promuovendo la green flag universale su cui tutti possiamo essere d'accordo: cucinare", commenta Melissa Passeri, trade & marketing manager di Knorr Italia. "Come il tuo alleato in cucina, siamo in missione per dire al mondo quanto possa essere potente. Indipendentemente dal fatto che tu sia esperto o meno, cucinare per qualcuno è un ottimo modo per dimostrare creatività, connettersi con il proprio partner e mostrare che ci tieni", sottolinea. "La nostra ricerca mostra che qualcosa di semplice, come aggiungere la cucina tra gli interessi o le abilità al proprio profilo di incontri, può essere un incentivo per conquistare un potenziale partner. Dopo tutto, il cibo è il linguaggio universale dell’amore, quindi ha senso che qualcosa di così semplice sia in grado di accendere la passione. Per cui, se stai cercando l’amore – o semplicemente un assaggiatore per la tua ultima ricetta – prova ad arricchire il tuo profilo aggiungendo la cucina”, conclude. Nell’ambito della campagna '#UnlockYourGreenFlag', Knorr sta collaborando con esperti di cucina e appuntamenti, come Tinder, per condividere consigli e trucchi utili sia in cucina che nella vita reale, in modo che i single d’Italia possano unirsi grazie al fascino della cucina.