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(Adnkronos) - Il dual innovation model “è il nuovo modo di Eni di fare innovazione e ricerca che abbiamo lanciato formalmente quest’anno. Un modello di innovazione duale. Significa fare innovazione guardando non solo al mercato interno, ma valutando anche l’applicazione delle proprie tecnologie su mercati terzi”. Lo ha detto all’Adnkronos Giacomo Silvestri, presidente di Eniverse Ventures, in un’intervista. “Fin dalle prime fasi cerchiamo partner con cui sviluppare queste innovazioni tecnologiche: partner industriali, tecnologici, ma anche commerciali, per promuovere il prodotto, e finanziari” aggiunge. Un approccio che ha ricevuto “importanti riconoscimenti, come il premio di Smau per l’innovazione, e quello dall’International Chamber of Commerce a Parigi” conclude.
(Adnkronos) - “In occasione del convegno ‘LaborDì’ promosso dalle Acli di Roma, volto a favorire l'inserimento delle giovani generazioni nel mondo del lavoro, il Santo Padre Leone XIV rivolge agli organizzatori, ai relatori e ai presenti tutti il beneaugurante saluto. Egli esprime apprezzamento per l'importante iniziativa e auspica che essa susciti il coinvolgimento di istituzioni, imprese, educatori e comunità per individuare percorsi di formazione per creare spazi dove i giovani possano essere protagonisti della loro vita ed esprimere appieno i talenti”. E' quanto si legge in un telegramma inviato dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in occasione dell’edizione 2025 dell’evento dedicato all’incontro tra giovani e mondo del lavoro, in svolgimento a Roma. "E’ necessario investire competenze tecniche ma anche in valori umani quali la creatività, solidarietà e la mutua cooperazione, perché il lavoro oltre a essere un mezzo necessario di sostentamento è anche luogo in cui la persona scopre la propria vocazione, cresce nella responsabilità e contribuisce al bene comune - prosegue il telegramma - il Sommo Pontefice, mentre assicura la sua preghiera affinchè l'evento sia momento fecondo di ascolto e di proposte concrete, capaci di accendere nuove luci sul futuro lavorativo della Capitale, di cuore invia la desiderata benedizione apostolica”.
(Adnkronos) - "Dall'inizio di quest'anno c'è l'obbligo di introduzione del 25% di riciclato nelle bottiglie, quindi andiamo a toccare con mano e abbiamo toccato con mano dal vivo in questo 2025 che cosa vuol dire obbligare qualcuno a mettere del riciclato". Queste le parole di Corrado Dentis presidente Coripet, il consorzio autonomo, volontario che opera nella raccolta e nell'avvio a riciclo dei contenitori per liquidi in Pet, intervenendo alla Conferenza Nazionale Industria del Riciclo 2025, promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con Conai e Pianeta2030, con il patrocinio di Mase e Commissione Europea. "Abbiamo dato il 25% di riciclato, quello che è obbligatorio per legge, a tutti i consorziati produttori – prosegue Dentis – quindi rispettano gli obblighi normativi. Questo l'abbiamo fatto grazie ad una catena di custodia che parte dalla raccolta e segue tutta la filiera fino alla consegna ai soci di un Pet riciclato di altissima qualità, qualitativamente elevato. Abbiamo condotto in questi anni assieme all'Università Federico II di Napoli uno studio completo su più di mille campionature effettuate su tutta la filiera. La capacità di produzione del polimero in estremo oriente è 12 volte superiore a quella di tutta l'Europa. Quindi abbiamo dimensioni e dinamiche non comparabili. Siamo riusciti, ciononostante, attraverso questo nuovo modello, a garantire i presupposti per ottemperare alla legge, dando ai nostri soci un polimero, peraltro, a condizioni economiche estremamente stabili, che è tracciato made in Italy (dalla raccolta alla produzione) e rispetta perciò anche le norme che prevedono l’obbligo di utilizzo di E-Pet europeo”. “Il nostro modello riguarda più del 40% dell’immesso a consumo e auspichiamo che anche tutti gli altri produttori sposino il modello Coripet. Ma al momento la restante quota di mercato, approfittando di un vuoto normativo privo di sanzioni, non rispetta gli obblighi, continuando ad usare il Pet vergine di importazione, favorito da un prezzo più basso. Questo è un qualcosa che va colmato a stretto giro, anche perché la concorrenza, quella che arriva dalla Cina, riguarda sia il polimero vergine che sui polimeri riciclati”.