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(Adnkronos) - Nuovi problemi legali e finanziari per Kevin Costner e per la sua ambiziosa saga western 'Horizon: An American Saga'. L'attore e regista statunitense è stato citato in giudizio in California per il mancato pagamento dei costi di noleggio dei costumi utilizzati nel secondo capitolo della serie. La società Western Costume ha depositato lunedì 22 dicembre, come riporta 'The Hollywood Reporter', una causa per violazione contrattuale presso un tribunale statale californiano contro Costner e la sua casa di produzione Territory Pictures. L'azienda chiede un risarcimento di circa 440 mila dollari, sostenendo che una parte significativa delle fatture relative ai costumi non sarebbe mai stata saldata e che alcuni abiti sarebbero stati restituiti danneggiati. Secondo l'atto di citazione, nel 2024 Western Costume aveva emesso una fattura di circa 134 mila dollari per il noleggio degli abiti di scena, ma la produzione non avrebbe rispettato le condizioni economiche concordate. All'inizio del 2025, la stessa produzione aveva già raggiunto un accordo transattivo per un'altra causa simile, sempre legata al mancato pagamento dei costumi utilizzati nel primo capitolo e nel sequel. Le difficoltà arrivano mentre Costner continua a cercare nuovi finanziamenti per completare la saga Horizon, concepita in quattro capitoli. Il secondo film, 'Horizon: An American Saga – Chapter 2', era previsto inizialmente per l'uscita nel 2024, ma è stato bloccato dopo i risultati deludenti del primo capitolo, che ha incassato circa 38,7 milioni di dollari a fronte di un budget stimato di 100 milioni. Al momento, il film non ha una data di uscita ufficiale. Il terzo capitolo della saga non risulta ancora completamente finanziato e rimane in sospeso. Nel frattempo, nello Utah sono iniziati i lavori di costruzione di un grande studio cinematografico da 100 milioni di dollari, promosso da Costner e Territory Pictures in collaborazione con un costruttore locale. Sul fronte giudiziario, a marzo è inoltre prevista un'udienza arbitrale che vede contrapposte la società di Costner, la banca finanziatrice City National Bank e il distributore New Line Cinema, per presunte violazioni di un accordo di co-finanziamento. Parallelamente, presso la Corte superiore di Los Angeles è pendente anche una causa intentata da una stunt performer del secondo capitolo, che accusa la produzione di discriminazione sessuale, molestie e ritorsioni in relazione a una scena non prevista dal copione girata senza la presenza del coordinatore dell’intimità, previsto contrattualmente. Un rappresentante della produzione non ha rilasciato commenti immediati sulla nuova causa legale, precisa "The Hollywood Reporter". (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - Si è concluso sabato 20 dicembre, a Salerno, il meeting di presentazione del Progetto 'Co-programmare con i giovani', iniziativa di rilevanza nazionale finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’annualità 2024 (ai sensi dell’art. 72 del D.lgs. n.117/2017), che vede l’ente del terzo settore Moby Dick Aps vestire il ruolo di capofila di un partenariato composto da 13 enti del terzo settore attivi su tutto il territorio nazionale. "Chiudiamo - afferma Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Aps - tre giornate di straordinaria intensità, ma soprattutto di grande concretezza. Il meeting 'Co-Programmare con i giovani' non è stato solo un evento, ma un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva. Abbiamo posto le basi per abbattere le barriere che spesso separano le nuove generazioni dai luoghi decisionali, dimostrando che il terzo settore può e deve essere il collante tra le istituzioni e i sogni dei ragazzi". "In queste ore di confronto – prosegue il presidente - abbiamo ribadito un concetto fondamentale: la legalità non è un concetto astratto o meramente normativo, ma si costruisce creando opportunità. Non esiste contrasto all'illegalità senza la valorizzazione del talento. Quando offriamo ai giovani gli strumenti per esprimersi e per incidere sul presente, sottraiamo spazio all'indifferenza e a qualsiasi forma di devianza. Come Moby Dick Aps, portiamo a casa la consapevolezza che la 'co-programmazione' non è un'utopia burocratica, ma l'unica strada percorribile. I giovani non chiedono solo di essere ascoltati, chiedono di decidere insieme a noi. Da domani – conclude Piemonte - il nostro impegno sarà trasformare le idee emerse in questi giorni in azioni tangibili, perché il futuro non è qualcosa che si attende, ma qualcosa che si progetta insieme". L'ente del terzo settore Moby Dick Aps guida il progetto in qualità di capofila nazionale, con l'obiettivo dichiarato di coinvolgere operatori e giovani di tutte le regioni italiane in un percorso di partecipazione attiva e co-programmazione delle politiche giovanili. Al centro, l’esigenza di ascoltare i bisogni reali dei giovani, stimolare il dialogo con le istituzioni e favorire la nascita di idee e iniziative per comunità più inclusive, sostenibili e partecipative. Durante la giornata di chiusura sono stati affrontati due temi centrali per lo sviluppo del terzo settore: legalità e talento. Nel corso del talk sul tema 'Beni confiscati, quale futuro per gli Ets', sono intervenuti il prefetto Maria Rosaria Laganà, Direttore dell'Anbsc - agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; Don Aniello Manganiello, Prete anticamorra; RevMan, Poliziotto Rapper; Anthony Lo Bianco, Presidente Valentia Aps; I Ragazzi di Via D’Amelio, Associazione Antimafia e di Promozione della Legalità. Nel panel successivo, l'attenzione si è spostata sul tema 'Generazione potenziale e talenti', con ospiti del mondo ecclesiastico a quello istituzionale, da quello dello sport a quello cultura, come: Michele Sciscioli, amministratore delegato dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato; Claudio Gubitosi, fondatore del Giffoni Film Festival; Don Roberto Faccenda, responsabile della pastorale giovanile della Diocesi di Salerno - Campagna – Acerno; Francesco Fiore e Roberta Borrelli, componenti della nazionale italiana di tennis per trapiantati; Pierluigi Gigante, Attore. Il meeting si è concluso con gli interventi di Ciro Castaldo, segretario Generale della Fondazione Banco di Napoli; Domenico Credendino, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana; Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Aps. Con Moby Dick Aps capofila compongono il partenariato di 'Co-programmare con i giovani' le associazioni: Tdm 2000 (Sardegna), Associazione Valentia Aps (Calabria), Fattoria pugliese diffusa Aps (Puglia), Piazza Viva Aps (Trentino Alto Adige), Campus Salute Aps (Campania), Festival della Filosofia in Magna Grecia (Campania), Senza confini Aps (Liguria), Amici del Villaggio Aps (Veneto), Mo.d.a.v.i. Aps-RA (Lazio), Sciara Progetti Aps / Ets (Emilia Romagna), Opes Aps (Toscana).
(Adnkronos) - Il Consorzio Erp Italia, uno dei principali Sistemi Collettivi senza scopo di lucro attivi in Italia per la gestione dei Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei rifiuti di pile e accumulatori, ha realizzato l’indagine Swoa – Survey Waste & Opportunities Awareness – con l’obiettivo di misurare il livello di conoscenza, percezione e comportamento degli italiani rispetto al riciclo dei rifiuti elettronici. La fotografia emersa dalla ricerca, condotta su un campione rappresentativo di oltre 1.200 cittadini tra i 20 e i 60 anni, restituisce un quadro chiaro: il tema dei Raee è ancora poco conosciuto, nonostante la crescente attenzione verso la sostenibilità. Il 73% degli italiani si considera preparato, ma più della metà (56%) non sa cosa significhi l’acronimo Raee, e solo il 44% lo collega correttamente ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche i comportamenti dichiarati raccontano di un’Italia a due velocità: il 41% afferma di riciclare correttamente i Raee, ma tra questi una parte significativa li conferisce in modo scorretto – il 25% nell’indifferenziato e il 22% tramite operatori non ufficiali. Il 36% conserva dispositivi elettronici a casa perché non sa dove portarli. Un dato che evidenzia come la volontà di fare bene ci sia, ma sia spesso frenata dalla mancanza di informazioni pratiche o dalla difficoltà di accesso ai punti di raccolta.Accanto a questi ostacoli culturali e logistici, l’indagine evidenzia una domanda latente di servizi più vicini ai cittadini. Tra le proposte più condivise spiccano l’introduzione di contenitori condominiali dedicati (65%), la raccolta porta a porta anche per i Raee (60%) e più campagne informative sui canali tradizionali e digitali (55%).