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(Adnkronos) - La stabilità del governo è "il migliore indicatore economico" in un'Europa che arranca e con il rischio dazi alle porte. Adesso "con senso di responsabilità" di tutti, bisogna premere "al massimo" l'acceleratore sul Pnrr puntando al 30 giugno 2026, anche perché un'eventuale proroga andrebbe accordata da Bruxelles. Tommaso Foti, ministro agli Affari europei, Politiche di coesione e Pnrr in un'intervista in esclusiva all'Adnkronos affronta a tutto tondo i dossier economici sul tavolo in Italia e nell'Ue, dal ribasso delle stime sul pil oggi dall'Upb, all'impatto dei dazi Usa e della contrazione tedesca, la necessaria accelerazione del Pnrr, ma anche il nodo delle concessioni idroelettriche e il dibattito europeo sulle spese per la difesa. (Video 1) (Video 2) (Video 3) (Video 4) (Video 5) (Video 6) I dazi Usa, la Francia e Germania in crisi economica e la produttività italiana stagnante mettono a rischio la crescita dell'Italia, che a questo punto dipenderà ancora di più dal successo del Pnrr, ha una bella responsabilità sulle spalle, pensa che sarà possibile confermare gli obiettivi? "Il quadro risente di una situazione geopolitica in movimento e soprattutto di alcune crisi che hanno investito paesi Ue come la Germania che in passato avevano un ruolo di locomotiva e questa situazione si riverbera sull'Italia. Ma in questa fase i cui la Germania voterà a breve, la Francia ha un po' di impasse, la stabilità del governo italiano è sicuramente uno dei migliori indicatori economici perché questo dà fiducia agli investitori internazionali che sono quelli che spesso e volentieri sono mancati al nostro paese. Quanto all'impatto del Pnrr, abbiamo avuto una fase di progettazione, oggi siamo nella fase di attivazione di quei progetti, stiamo analizzando alcune situazioni che rappresentano alcune criticità per cercare di superarle ma dobbiamo essere realisti nel senso che impatto l'impatto del Piano sul pil italiano non deve essere circoscritto al 2025 o 2026, perché noi abbiamo un insieme di obiettivi di spesa ma anche di riforme i cui effetti si prolungano negli anni e anzi dovrebbero migliorare complessivamente la situazione economica del paese facilitando gli investimenti". Oggi l'Ufficio parlamentare di bilancio ha tagliato la stima sul pil prevedendo quest'anno +0,8% contro +1,2% indicato dal governo. Ribassi delle previsioni erano arrivati anche dai previsori internazionali, a questo punto pensa che il governo dovrà rivedere le stime contenute nel Piano strutturale di Bilancio? "Siamo all'inizio del mese di febbraio, io penso che tradizionalmente il punto lo facciamo verso fine aprile quindi è inutile oggi volersi focalizzare su dati che hanno un fondamento per l'elaborazione che viene fatta e per i soggetti che li elaborano ma quanto sarà il prezzo del gas ad aprile non posso prevederlo né io, né chi fa queste verifiche". Quali le criticità che ha rilevato nel Pnrr al suo arrivo al dicastero? "Il problema vero è che abbiamo una massa di spesa notevolissima, un'entità mai realizzata in Italia né mel secolo precedente, né in quello attuale, cosi iniziamo a dire le cose come stanno rispetto ai tempi ristretti. Questo piano nella fase di programmazione ha avuto una dimensione temporale notevole, circa la metà se non di più, ora siamo nella fase esecutiva e dobbiamo cercare sicuramente di accelerare ma tenere presente anche il livello delle imprese che possono fare fronte a questa mole di finanziamenti". La fondazione Openpolis dice che a circa tre anni dall'avvio del Pnrr è stato speso solo un terzo delle risorse (58,6 miliardi sui complessivi 194), considerando che il Piano scade tra un anno e mezzo resta del parere che non bisogna chiedere proroghe? "I dati di Openpolis si fermano al 30 novembre 2024, ora siamo a febbraio 2025. Ritengo di poter dire che probabilmente al 30 dicembre 2024 avremo più o meno contabilizzato 64 miliardi di spesa. Noi oggi abbiamo 120 miliardi incassati per le prime sei rate, siamo in una fase di dialettica con la Commissione Ue per avere i 18,5 miliardi di euro per la settima rata, poi l'ottava, la nona e la dedica rata hanno una scansione tra il 2025 e il 30 giugno 2026, quindi ci rendiamo conto che non è che si possa fare un conto semplicemente matematico: noi in realtà abbiamo incassato 120 miliardi, ne abbiamo speso 64 ma probabilmente sono molti di più perché tra la spesa e la rendicontazione ci sono mediamente 2-3 mesi di assestamento della spesa. Dopodiché è evidente che in una mole di finanziamenti del genere con circa 262mila codici di spesa si capisce che vi sono delle situazioni di grande soddisfazione e situazioni di minore soddisfazione, e dobbiamo cercare di mettere in moto tutto quanto si prevedeva che partisse". Dunque ribadisce il 'no' ad una proroga dopo giugno 2026? "In un momento che dovrebbe essere di massima accelerazione se si inizia a parlare di proroga significa decisamente fermare ogni possibilità di massima accelerazione, sarebbe come se un allenatore di calcio si preoccupasse più dei 4-5 minuti di recupero dopo il 90esimo minuto anziché preoccuparsi di chiudere la partita al 90esimo, quando la partita è prevista concludersi nei tempi normali. Inoltre bisogna chiarire che quella di un'eventuale proroga non è decisione unilaterale, la chiedono i paesi interessati ma ovviamente deve convenire sulla proroga la Commissione europea. Meno si parla di proroga e meglio è, in secondo luogo bisogna vedere se ci sono altri paesi che la chiedono ma attualmente noi abbiamo un Piano in piena funzione, dobbiamo migliorarne le parti che registrano problematiche, cercando superarle, e obiettivo è rispettare i tempi che ci siamo dati e sui quali ci siamo impegnati. A condizioni normali l'obiettivo deve essere il 30 giugno 2026, poi cosa accadrà in questi 16 mesi lo vedremo, non sono il mago Otelma. Ma parlare di proroga rilasserebbe i soggetti attuatori". Ma non teme che i dazi Usa impattando eventualmente il Pil possano impattare indirettamente anche il Piano di ripresa e resilienza? "Penso che anziché essere i ventriloqui di Trump sia più positivo evitare elementi di situazione conflittuale ancora prima che si verifichino le condizioni. Nel momento in cui dovessere essere formalizzati e chiariti eventuali dazi, sarà la politica che dovrà fare la sua parte, ovviamente trattando con gli Usa in modo unitario, avendo chiaro che l'orizzonte deve essere quello di dimostrare nei fatti che l'economia europea serve anche all'economia americana e viceversa". Prima che da fattori esogeni ed esterni però il successo del Pnrr dipende dai players coinvolti, qual è il suo appello agli attori sul campo? "L'appello è che gli impegni che ognuno si è assunto vanno rispettati, dare il massimo possibile con senso di responsabilità, con la capacità, la costanza e la volontà che gli italiani sanno mettere in campo nei momenti in cui ne serve in misura superiore alla normalità. La vera riuscita del Pnrr non è l'affermazione o la sconfitta di un governo, di una maggioranza o un'opposizione, quella del Pnrr è una vittoria dell'Italia nel suo complesso, nel suo sistema di enti locali, soggetti attuatori, imprese, i tanti amministratori che ci hanno messo la faccia, il sistema di tutti coloro che cercano intervenire al meglio perché si realizzino condizioni di adempimento sostanziale del Piano". Il nodo delle gare per le concessioni idroelettriche adesso in Parlamento ricorda il caso dei balneari, che ha dato molto filo da torcere al governo, che soluzione auspica? "La questione della messa in gara delle concessioni idroelettriche è stata una scelta politica della maggioranza che sosteneva il governo Draghi e che oggi ha portato ad una situazione non facile anche perché questa modifica normativa è entrata a fare parte di uno dei target della terza rata del Pnrr che è stata già liquidata quindi se noi dovessimo cambiare oggi le regole del gioco dovremmo andare in una situazione in cui vengono sospese le rate del Pnrr e una possibile restituzione fino a 5 volte tanto, Una situazione che non è nelle possibilità del paese. Allora invece di stare in ambito normativo che sarebbe fatalmente oggetto di situazione di grande difficoltà per gli obiettivi del Pnrr, bisogna cercare di fare un discorso molto più diplomatico con la Commissione europea per vedere quali possibilità ci possano essere in una situazione che ha un'anomalia in Europa perché molti paesi hanno prorogato la concessione e noi abbiamo questa situazione di concessioni a gara. Quindi gli italiani potrebbero concorrere solo per l'Italia dove trovano anche la concorrenza straniera ma non potrebbero fare nessuna offerta per eventuali concessioni negli altri paesi europei per il semplice fatto che non ci sono le gare. Quindi all'Ue bisogna spiegare con ragionevolezza la situazione per trovare punti accordo per la parità con tutti soggetti nell'Unione". In Europa c'è sul tavolo un dossier che divide i paesi membri ed è quello delle spese per la sicurezza, con i 'frugali' che ipotizzano il ricorso anche ai fondi di coesione, cosa ne pensa? "Le spese per la difesa è meglio scorporarle dal Patto stabilità. Noi riteniamo che proprio perché i fondi di coesione servono ad eliminare le discrasie Nord-Sud debbano rimanere in capo alla coesione cioè destinati agli intenti per i quali la coesione è stata a suo tempo pensata, vagliata e finanziata". Infine un commento sul caso Almasri che infiamma il dibattito politico. "Penso che sia quanto meno singolare che si mandino avvisi di garanzia a quattro membri del governo sulla base di un esposto che a mio avviso non contiene la notizia di reato". (di Luana Cimino)
(Adnkronos) - Edizione e 21 Invest spingono l’acceleratore su 2100 ventures per nuove opportunità di sviluppo e investimento. A darne notizia è stato il presidente Alessandro Benetton durante una lezione a un’aula di 100 giovani studenti di Oxford italian society, che raduna gli italiani che studiano a oxford, e di united Italian Societies che raggruppa tutte le associazioni di alunni che dal Bel Paese portano avanti la loro formazione nel mondo. “E’ un progetto - ha detto - con cuore italiano ma con una grande ambizione europea, con sede a Milano e Londra. Vogliamo sostenere i migliori talenti nel fare impresa nel mondo, rafforzando i legami tra il mercato dell'innovazione italiano e quello internazionale” ha dichiarato il presidente, Alessandro Benetton, durante la lezione agli studenti di Oxford. Ad oggi, abbiamo realizzato oltre 25 investimenti. Una startup su due nel nostro portafoglio ha un founder italiano, alcuni di loro hanno studiato proprio qui ad Oxford” ha continuato l’imprenditore, rivolgendosi agli alunni che cercano ispirazione nelle storie come quelle rappresentate nel libro La Traiettoria. “Hanno business che stanno trasformando radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare: dando un nuovo valore ai dati, supportando l’innovazione digitale nelle industrie tradizionali e definendo nuovi modelli per la transizione globale verso un’economia sostenibile”. “Investire in startup, per un grande Gruppo come Edizione - ha spiegato - è una scelta strategica per sperimentare nuove forme di business. In questo modo creiamo una contaminazione virtuosa tra la visione di un investitore internazionale e di lungo periodo come Edizione, la logica e la disciplina dell’asset management 21 Invest e la capacità di innovare tipica delle startup. La velocità nel prendere decisioni, la capacità di reagire alle situazioni impreviste, l’attenzione a riempire nuovi spazi di business sono caratteristiche innate nelle startup, che possono migliorare sempre più il modo di affrontare il mercato delle nostre aziende partecipate. Siamo convinti che, grazie al nuovo assetto di 2100 Ventures, avremo una marcia in più nell’individuare e cogliere nuove opportunità di sviluppo”. 2100 Ventures è un venture capital europeo nato dall’intesa tra Alessandro Benetton e tre giovani professionisti esperti del settore finanziario e del venture capital internazionale: Andrea Casasco, Andrea Gennarini e Andrea Gurnari. Il venture è caratterizzato da parole chiave che sono proprie della strategia più trasversale messa in campo da Alessandro Benetton: innovazione e start-up. E’ così che 2100 Ventures investe in imprenditori di tutto il mondo che stanno plasmando il futuro, dalla burocrazia ai servizi alla persona, dalla finanza ai processi aziendali, utilizzando i dati per guidare la transizione verso un'economia sostenibile e promuovendo l'innovazione digitale nei settori tradizionali. Con sedi a Milano e Londra, 2100 Ventures promuove oggi oltre 25 start-up internazionali (in ben 8 Paesi europei:) in fase early-stage (Pre-seed, Seed) nei settori Software as a Service (SaaS), intelligenza artificiale (AI), fintech e data e ClimateTech, per lo più di nazionalità italiana o con founder italiani all’estero. Si tratta ormai, dati i volumi raggiunti nel giro di soli due anni, di un vero e proprio snodo tra il mercato del venture capital italiano e quello europeo che punta al meglio del talento imprenditoriale internazionale 4 dei loro founder sono alumni della Oxford University - favorendo dunque una continua contaminazione e scambio di opportunità. La contaminazione, d’altra parte, insieme alla 'sperimentazione del fare' rientrano nella strategia di business perseguita da Alessandro Benetton in Edizione e in 21 Invest che quindi, quasi come un naturale percorso sul solco avviato, ora decidono di supportare l’attività di 2100 Ventures, dandogli così la possibilità di investire in migliori talenti a livello europeo. Va anche ricordato che l’innovazione è il driver per lo sviluppo e la crescita e che, in tandem con la sostenibilità, rappresenta il network dal quale transita la contaminazione, grazie a esperienze come quelle messe in campo nei cosiddetti 'Innovation hub' nelle aziende del Gruppo Edizione. Da quello dell’aeroporto di Fiumicino, dove si sperimentano i servizi hi-tech per gli aeroporti, al programma Next di Avolta per gli autogrill e l’esperienza food & beverage dei viaggiatori. L’obiettivo, ora attraverso la spinta apportata a 2100 Ventures, è investire nei migliori founders e supportarli nel diventare realtà di successo. Ad esempio. 2100 Ventures investe in realtà ad alto potenziale di successo: il co-fondatore di Desia, Raffaele Terrone, è un 2nd time founder, essendo co-fondatore di Scalapay, unicorno italiano dei pagamenti, e vantando quindi un solito track record. Desia (UK): gli investitori professionisti spesso si trovano a dover analizzare manualmente una mole enorme di dati, un processo che richiede tempo e precisione. Desia risolve questo problema con una piattaforma di intelligenza artificiale che semplifica le analisi e le valutazioni degli obiettivi di investimento. Fondata da Raffaele Terrone (cofondatore di Scalapay e precedentemente in Goldman Sachs), Alessandro Amaro e Mehmet Öner Yalçin, tutti con esperienza in Advent International, Desia utilizza una tecnologia avanzata per trasformare un processo complesso in uno strumento veloce ed efficace. 2100 Ventures insieme ai grandi nomi del venture capital europeo: a luglio 2024, LocalGlobe e ETF Partners, fondi di Venture Capital di primo piano a livello Europeo, hanno guidato la raccolta di 12,5 milioni di dollari (circa 11,6 milioni di euro) sostenendo l’espansione di Cubbit, in Europa. Cubbit (Italy): il cloud storage tradizionale dipende da data center centralizzati, con un impatto negativo sull’ambiente. Cubbit offre un cloud distribuito che garantisce sicurezza, privacy e sostenibilità, eliminando l’uso di data center. Fondata a Bologna nel 2016 da un'idea di Marco Moschettini, Stefano Onofri, Alessandro Cillario e Lorenzo Posani, la startup rappresenta un passo avanti verso un futuro tecnologico ecologico. 2100 Ventures investe in competenze su tutti i territori, nazionali e internazionali: il fondatore di Autone, Adil bouhdadi è di origini francesi, vive a Milano e la sua startup è basata tra Parigi e Londra. Autone (France): le aziende del settore retail, in particolare fashion e beauty, spesso affrontano sfide complesse nella gestione dell’inventario su diversi canali distributivi. autone offre una piattaforma software che con Artificial Intelligence migliora il processo decisionale, ottimizzando la gestione degli SKU e aumentando marginalità e vendite. Fondata da Adil e Harry, ex dipendenti di multinazionali del lusso come Kering e LVMH, la startup è stata selezionata da Y-Combinator, il più prestigioso acceleratore di startup al mondo ha già effettuato round successivi ricevendo funding da fondi come General Catalyst, confermando il suo potenziale rivoluzionario. A seguire altri investimenti. Juniper (UK): Le assicurazioni sanitarie tradizionali spesso trascurano la salute riproduttiva e genitale, lasciando molti senza un’adeguata copertura. Juniper colma questa lacuna con un programma assicurativo completo, pensato per supportare dipendenti di medie e grandi aziende e garantire benessere riproduttivo per tutti i generi. Fondata da Ambra Zhang, che ha ideato la startup dopo aver vissuto in prima persona le difficoltà di ottenere cure per la sindrome dell’ovaio policistico, Juniper rappresenta una soluzione innovativa e inclusiva. BonusX (Italy): molte persone aventi diritto a prestazioni sociali non riescono ad accedervi a causa di processi complessi e opachi. BonusX semplifica l’accesso a servizi pubblici e agevolazioni fiscali, aiutando i cittadini a scoprire e richiedere i benefici che spettano loro. Fondata nel 2022 da Giovanni Pizza e Fabrizio Pinci, BonusX ha già supportato oltre 250mila persone, gestendo pratiche per un valore di 16 milioni di euro distribuiti in bonus. Foreverland (Italy): Lo spreco alimentare è una delle principali sfide globali. Foreverland riduce gli sprechi utilizzando sottoprodotti come la carruba per creare alimenti sostenibili e gustosi andando a sostituire il cacao, principale causa di deforestazione. Fondata come società benefit, la startup foodtech si impegna a sostenere le economie locali e il settore alimentare, con una missione orientata al futuro e all’ambiente. Beyond Aero (France): L’aviazione regionale ha bisogno di soluzioni sostenibili per ridurre le emissioni. Beyond Aero sviluppa aerei elettrici a idrogeno che promettono di rivoluzionare il settore con un futuro a zero emissioni. Fondata nel 2020 da Eloa Guillotin, Hugo Tarlé e Valentin Chomel, la startup ha un team di oltre 45 esperti con esperienza in aziende leader. Beyond Aero ha sedi a Tolosa, Parigi e Los Angeles. Swap (UK): Swap – nell’epoca di massimo lustro per l’e-commerce - ha sviluppato un'unica soluzione integrata per l'intera infrastruttura logistica dei commercianti, partendo dai due elementi più complessi del puzzle: i resi e le operazioni transfrontaliere. Il team di Swap gestisce direttamente tutti i rapporti con corrieri, fornitori di protezione pacchi e partner per il riciclo, restituendo tempo prezioso alle aziende. Fondata da Sam Atkinson e Zach Baliet nel 2022, è basata a Londra. Kurrent (US): Kurrent offre una piattaforma dati nativa che fornisce dati in tempo reale e di importanza critica per il business, arricchiti dal contesto storico. Kurrent non si limita a memorizzare lo stato attuale dei dati, ma registra anche le modifiche che i dati subiscono nel temp documentando cosa è cambiato, perché è cambiato e l'ordine in cui le modifiche sono avvenute. Kurrent permette che le decisioni aziendali possono essere guidate da un contesto storico completo. Con sede a San Francisco, la tecnologia nativa per eventi di Kurrent è utilizzata in contesti ad alta criticità nei settori della finanza, tecnologia, petrolio e gas, manifattura, retail, sanità, automotive, pubblica amministrazione e molti altri settori a livello globale. JetHR (Italy): La gestione delle paghe e del personale nelle PMI è spesso complessa e burocratica. JetHR automatizza queste attività, rendendo più semplici operazioni come assunzioni, pagamenti e contrattualizzazioni. Fondata da Marco Ogliengo e Francesco Scalambino, la startup si rivolge alle PMI con 1-500 dipendenti, abbattendo barriere amministrative e migliorando l’efficienza nella gestione delle risorse umane. 2100 Ventures intende continuare ad investire in settori emergenti, sostenendo i founder delle startup in portafoglio nella creazione di imprese di successo e scoprendo nuovi talenti da valorizzare. L'ottimismo sull'ecosistema italiano è palpabile, soprattutto nell'ambito dell'innovazione industriale. 2100 Ventures, consapevole che non esiste una formula magica per prevedere il successo delle start-up, si impegna ad aumentare le probabilità di successo dei fondatori in qualsiasi circostanza. L'obiettivo è investire in soluzioni innovative che plasmeranno il futuro secolo, contribuendo al progresso e alla leadership dell'Italia in settori chiave dell'innovazione tecnologica.
(Adnkronos) - Al via la prima fase di ComuniCiclabili, il progetto promosso da Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), alla sua ottava edizione, che valuta e attesta l’impegno dei territori nazionali nell’incentivare la ciclabilità come modello di mobilità sostenibile. Obiettivo per i prossimi mesi è quello di puntare sul Meridione che ad oggi 'pedala' più lentamente rispetto al Nord: è in quest’area, quindi, che si concentra oggi l’impegno della Federazione. L’iniziativa ComuniCiclabili, che lo scorso anno ha coinvolto quasi 180 Comuni, prevede, in tre appuntamenti, l’assegnazione di bandiere gialle con 'bikesmile' che attestano il miglioramento del benessere urbano e della fruibilità dei territori. Il 2025 si preannuncia particolarmente sfidante e già caratterizzato da importanti novità: Aosta cresce da 3 a 4 bikesmile, meritato riconoscimento agli sforzi compiuti nello sviluppo di infrastrutture e servizi dedicati ai ciclisti. Non da meno sono Mondolfo (PU) e Ascoli Piceno, che conquistano il terzo bikesmile, testimoniando un forte impegno nel sostenere chi sceglie le due ruote. Rocca San Giovanni (CH), Comune attraversato dalla Via Verde dei Trabocchi, fa il suo debutto nel network con 4 bikesmile. Oltre a questi, grazie a una sempre più serrata collaborazione con le amministrazioni locali, ben 20 Comuni hanno rinnovato il loro impegno nella rete delle città bike-friendly. Si tratta di Campo San Martino (PD), Cupra Marittima (AP), Fermo, Firenze, Francavilla al Mare (CH), Gaggiano (MI), Gorgonzola (MI), Lignano Sabbiadoro (UD), Locorotondo (BA), Merano (BZ), Ortona (CH), Ostuni (BR), Pesaro, Piacenza, Serrone (FR), Sestri Levante(GE), Soave (VR), Sovèrzene (BL), Turriaco (GO), Vaglio Basilicata (PZ). L’obiettivo di Fiab per i prossimi mesi è quello di puntare sul Meridione: lo stato dell’arte attuale fotografa, infatti, un’Italia che procede a due velocità. Emerge, in particolare, un significativo divario fra il Nord, dove la fascia orientale è nettamente più virtuosa, e il Sud. La Federazione vuole affrontare queste sfide e colmare le differenze, trasformando la mobilità sostenibile in opportunità e priorità da garantire a tutta la popolazione. “Quest’anno sarà fondamentale concentrarci sulle città meridionali del nostro Paese. Il supporto che vogliamo offrire non coinvolge solo la mobilità ma, ancor prima, la qualità della vita, lo sviluppo turistico e il contrasto alla desertificazione economica e demografica - commenta Alessandro Tursi, presidente Fiab - Il nostro approccio di affiancamento ai Comuni nelle azioni di miglioramento della viabilità urbana, della sicurezza stradale, della qualità della vita e del benessere nei centri abitati, è basato sul confronto costruttivo e sulla condivisione di best practice. Questo virtuoso modello si è rivelato vincente e vogliamo diffonderlo in tutta la Penisola". "Le amministrazioni del Mezzogiorno hanno un'opportunità unica - prosegue Tursi - Le infrastrutture ciclabili richiedono investimenti relativamente contenuti rispetto ad altre opere pubbliche, e con l'avvento delle bici elettriche, anche il tema dei dislivelli, spesso citato come ostacolo, trova una semplice soluzione. Il turismo in bicicletta sta registrando numeri impressionanti e rappresenta un volano economico che nessun territorio può permettersi di ignorare". Il riconoscimento attribuisce ai territori un punteggio da 1 a 5, rappresentato da altrettanti bikesmile sulla bandiera e assegnato sulla base di un’attenta analisi dei molteplici aspetti che interagiscono con la bicicletta quale mezzo di trasporto sostenibile: oltre al cicloturismo, la mobilità urbana, la governance e la comunicazione-promozione. Ogni Comune partecipante riceve non solo un riconoscimento, ma anche preziose indicazioni su misura per continuare a migliorare e progredire nel proprio percorso verso la sostenibilità. I Comuni hanno ancora tempo fino al 15 febbraio per aderire a questa edizione, che prevede altri 2 appuntamenti di ComuniCiclabili in programma a marzo e giugno.