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(Adnkronos) - ''Oggi sono mille giorni del governo, io che sono una persona rigida sono portata a vedere più quello che non è stato fatto e quello che non va...". Così la premier Giorgia Meloni, parlando oggi dal palco del Congresso nazionale della Cisl. "A me sembrano un po' de più...", ha scherzato la presidente del Consiglio, parlando quindi di un "tempo sufficiente per indicare la direzione intrapresa e il lavoro che si è fatto" e rivendicando la creazione di "più di mille di posti di lavoro al giorno" durante i mille giorni di esecutivo. "Dobbiamo tornare a gettare il cuore oltre l'ostacolo, dobbiamo tornare a credere in noi stessi, non solo nella capacità di sognare ma anche di realizzare i sogni per non dover inseguire nessuno ma se mai per correre e farti inseguire dagli altri", le parole dirette al sindacato. La presenza di Meloni al congresso, ha poi spiegato, è per "testimoniare ancora una volta la centralità per il governo del dialogo con le parti sociali". "Mi consentirete di rivolgere un saluto particolare a una persona che non so se conoscete, sottosegretario Luigi Sbarra, che sono fiera di poter annoverare nella squadra di governo", ha aggiunto la premier rivolgendosi alla platea. "Oggi la Cisl propone di stringere un patto della responsabilità'', "un'alleanza tra il governo e le parti sociali per fare squadra e raggiungere insieme obiettivi comuni. Voglio dire alla segretaria Fumarola e a tutti voi che il governo accoglie questa sfida. Siamo pronti - continua Meloni - a fare la nostra parte in questo cammino. Intendiamo farlo perché, come abbiamo dimostrato in questi anni, le nostre priorità sono abbastanza chiare: sostenere il lavoro, incentivare chi crea nuova e buona occupazione, difendere il potere d'acquisto dei lavoratori, far crescere i salari, aiutare le nostre imprese a rimanere competitive sui mercati, creare un ambiente favorevole agli investimenti nazionali e internazionali". Poi il capitolo dazi: ''Stiamo attraversando un periodo complesso, segnato da tensioni geopolitiche, da tensioni commerciali, che rendono il contesto internazionale molto incerto, molto instabile, con conseguenze inevitabili sull'economia reale, sulla tenuta dei livelli occupazionali e sulla produzione. In questi giorni, in particolare, come sapete, il governo è al lavoro per scongiurare una guerra commerciale con gli Stati Uniti, che dal mio punto di vista non avrebbe alcun senso e che impatterebbe soprattutto sui lavoratori. Tutti i nostri sforzi sono rivolti a questo, chiaramente, in collaborazione con gli altri leader, con la Commissione europea che ha la competenza sul dossier", ha sottolineato. Per quanto riguarda i "dati macroeconomici, pure in un contesto impossibile, ci restituiscono un quadro incoraggiante. L'economia italiana ha fatto registrare un andamento tutto sommato positivo in questi anni, con una crescita dello 0,7 per cento nel 2024, più 0,3 nel primo trimestre di quest'anno. L'occupazione - sottolinea la premier - continua a registrare numeri buoni. Con il livello più alto mai raggiunto di tasso di occupazione, crescono i contatti stabili, crescono i contratti a tempo indeterminato, diminuiscono i contratti precari. Questo è il dato che io considero più importante di qualsiasi altro, perché ho sempre pensato che la vera ricchezza di una nazione risieda nel lavoro e che la ricchezza non abbia alcun valore per una società se non si traduce anche in posti di lavoro di qualità". "Da come la vedo io, invece dell'aggiornamento giornaliero delle quotazioni delle società in borsa, sarebbe più interessante conoscere l'andamento società per società del numero di occupati che sono legati a quelle società...'', rimarca Meloni. Ancora dopo 1000 giorni di governo ''sono una persona rigida, vedo soprattutto quello che c'è ancora da fare. Ma vi dirò qual è il dato che da presidente del Consiglio mi rende più orgogliosa di questi quasi tre anni di governo: in media, in ognuno di questi mille giorni, sono stati creati più di mille posti di lavoro nuovi e a tempo indeterminato, per un totale di più di un milione di nuovi posti di lavoro'', ha quindi annunciato la premier. "Credo - ha sottolineato Meloni - che ci sia ancora anche su questo fronte molto da fare per colmare il divario che abbiamo con il tasso di occupazione rispetto alle altre grandi nazioni europee, ma è altrettanto vero (che il dato record sull'occupazione femminile, sia in termini percentuali, sia in termini assoluti, con il superamento del tetto dei 10 milioni di donne lavoratrici, rappresenta un segnale positivo e il segnale di un'inversione di tendenza sulla quale bisogna continuare a lavorare". "Voi - ha continuato - siete consapevoli quanto me che noi veniamo da una lunga stagione di stagnazione dei salari che ha fortemente penalizzato i lavoratori rispetto a quanto avveniva nel resto d'Europa. Però, da diversi mesi, stiamo registrando un'inversione di tendenza, seppur ancora non sufficiente. Da troppi anni in Italia la produttività è stagnante e questo rappresenta non soltanto un ostacolo per la competitività delle nostre imprese sui mercati e per la crescita economica dell'Italia, ma anche per l'aumento dei salari, perché la produttività è il vero motore di ogni sistema economico, in grado di innescare una crescita sostenuta e duratura". "Aumenti salariali e produttività - ha sottolineato quindi Meloni - sono due facce della stessa medaglia, si alimentano a vicenda. Per questo non possiamo rassegnarci a essere condannati alla bassa produttività, dobbiamo investire questa costante, è il momento di farlo, sfruttando al meglio le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cogliendo le opportunità che arrivano dalle grandi trasformazioni di questo tempo". Investire in produttività "significa sostenere gli investimenti, in particolare gli investimenti ad alto contenuto tecnologico. Significa delineare una politica industriale che punti allo stesso tempo sulle filiere produttive tradizionali ad alto valore aggiunto e su quelle che sono più innovative. Equivale a rafforzare quegli strumenti che si stanno rivelando efficaci per lo sviluppo del tessuto produttivo, dalla ZES unica per il Mezzogiorno fino alla decontribuzione per giovani e donne, competenze che il sottosegretario Sbarra ha sotto la sua responsabilità", ha detto ancora. ''Io - ha continuato la premier - ho accettato questo invito perché volevo sottolineare ancora una volta la centralità che il governo attribuisce al dialogo con le parti sociali, con i lavoratori, con le imprese, con i corpi intermedi, con chi si fa interprete portatore delle istanze di una specifica categoria e difende quelle istanze mantenendo, però, come bussola sempre l'interesse generale. Il confronto è una delle cifre di questo governo, io penso che lo abbiamo dimostrato in molte occasioni fin dall'insediamento. Qualcuno ci accusa di essere sordi alle richieste del sindacato, di non sapere ascoltare i lavoratori, di ignorare e addirittura di calpestare i bisogni del Paese reale. E figuriamoci se io che faccio politica da qualche anno, non capisco cosa muova queste critiche. Però la realtà dice qualcosa di molto diverso, la realtà dice che è stato questo governo a riaprire le porte di quella sala verde di Palazzo Chigi, cioè il luogo nel quale storicamente si svolgono gli incontri tra il governo e le parti sociali, che qualcuno prima di noi aveva scelto di tenere chiuse e non si è trattato di incontri vuoti". "Abbiamo creduto nel dialogo - ha rimarcato Meloni -. Abbiamo dialogato senza pregiudizi con chi non aveva pregiudizi, abbiamo scelto di concentrarci sulle cose concrete, sul merito, perché dialogare non vuol dire essere sempre d'accordo". "Io, che vengo da una storia politica, rispetto la dinamica del conflitto, ma quando la dinamica del conflitto mette al centro i contenuti reali e non quando la logica è antagonista e massimalista per principio, perché quella logica massimalista e antagonista per principio è una logica che nuoce alle persone, ai lavoratori, alle democrazie''. ''Nuoce a tutti perché "non offre risultati, quando invece si ha la capacità di confrontarsi anche in maniera dura sul merito delle cose, come abbiamo fatto spesso noi, i risultati arrivano e sono arrivati", le parole di Meloni. "Sono arrivati - ha sottolineato la premier - perfino quando la distanza tra le posizioni di partenza sembrava apparentemente incolmabile. La concretezza, il buonsenso e la franchezza con cui ci siamo confrontati ci ha permesso di fare sintesi, ci ha permesso di costruire insieme alcune risposte che l'Italia aspettava da molto tempo". E ''una di queste è richiamata nel titolo di questo congresso, il coraggio della partecipazione. E' stato proprio quel coraggio - rivendica - che ci ha permesso di consegnare finalmente all'Italia, 77 anni dopo l'entrata in vigore della Costituzione, una legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa, che - lo voglio dire sinceramente - è una conquista storica, è una conquista storica per tutti, perché la legge d'iniziativa popolare che la CISL ha proposto e il governo ha sostenuto con convinzione nel suo percorso parlamentare, rappresenta la declinazione concreta di una visione autenticamente sussidiaria del lavoro e della produzione''. Cioè, ha spiegato la premier, "non si tratta più di una mera esecuzione di ordini gerarchicamente impartiti dall'alto, ma si tratta della piena espressione della capacità delle persone grazie al loro coinvolgimento nella gestione". ''Sono d'accordo con la segretaria Fumarola quando dice che l'approvazione di questa legge non rappresenta un punto d'arrivo, ma va semmai visto come un punto di partenza. Per questo voglio dire alla segretaria Fumarola e a tutti voi che potrete contare sul governo su ogni ulteriore passaggio". Per "molto tempo il nostro problema è stato che noi abbiamo dimenticato di credere in noi stessi, di credere nel valore che abbiamo, di credere nel potenziale che abbiamo. Abbiamo dimenticato di sognare, abbiamo tirato un po' i remi in barca, abbiamo preferito, diciamo così, l'odore un po' stantio dello status quo rispetto al profumo del coraggio del cambiamento. E oggi il primo compito fondamentale che dobbiamo assolvere è questo: tornare a gettare il cuore d'oltre ostacolo, tornare a credere in noi stessi'', perché "questa è una nazione che ha tutte le carte in regola per non dover inseguire nessuno, ma semmai per correre e farsi inseguire dagli altri...'', ha sottolineato ancora Meloni. ''Come diceva Eleanor Roosevelt, la realtà è fatta dai sogni di chi ha il coraggio di crederci. Vi ringrazio e buon Congresso", il saluto di Meloni che ha poi concluso tra gli applausi il suo lungo intervento. “Siamo molto soddisfatti dell’apertura di Meloni” sul Patto per la responsabilità, il commento della leader Cisl Daniela Fumarola, al discorso della premier dal palco del XX Congresso di via Po, a margine dell’assise sindacale. “Subito dopo la chiusura del congresso saremo pronti a lavorare sui contenuti perché c’è l’urgenza di mettersi attorno ad un tavolo e fissare gli obiettivi e le azioni da portare avanti, perché le persone si aspettano cose concrete in questi tempi difficili”, ha affermato. E a chi gli chiede se spera che anche Cgil e Uil possano aderire al patto, Fumarola ha risposto: “l’idea del nostro patto si poggia su tre parole chiave cioè ‘concertazione, partecipazione e contrattazione’ e abbiamo indicato un perimetro all’interno del quale abbiamo chiamato a corresponsabilità tutti i soggetti riformisti. Andremo avanti con chi ci sta, esattamente come successo nell’84 – ha detto riferendosi al patto di San Valentino – che ovviamente aveva un contesto completamente diverso rispetto a questo”. E ha concluso: “Bisogna che ognuno metta da parte le proprie particolarità, i propri punti di vista probabilmente ideologici. Noi ci siamo e speriamo che questo campo, e quello che ha proposto la presidente Meloni, sia il campo più ampio possibile”.
(Adnkronos) - Nel 2024, lo stock di pensioni è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2023. I pensionati erano circa 16,3 milioni (di cui 15,7 pensionati Inps), di cui il 51% femmine, e l’importo lordo della spesa pensionistica era di circa 364 miliardi di euro, di cui 355 miliardi di euro per pensioni erogate dall’Inps. Si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps. Nel triennio 2019-2021, l’età effettiva di pensionamento anticipato si colloca su livelli superiori rispetto alla media precedente e successiva. Questo andamento riflette il ricorso consistente a Quota 100, uno strumento che ha consentito l’uscita anticipata con un requisito anagrafico di 62 anni di età e un requisito contributivo di 38 anni, inferiore a quello dell’anticipata ordinaria. Con l’esaurirsi dei pensionamenti legati a Quota 100, l’età di accesso al pensionamento anticipato è tornata sui livelli precedenti all’introduzione della misura. Va, inoltre, sottolineato come il peso dei pensionamenti anticipati sul totale dei pensionamenti (inclusi quelli per vecchiaia e nelle gestioni dei dipendenti pubblici) si sia progressivamente ridotto, fino a scendere, per la prima volta nel 2024, al di sotto del 50%. Le prestazioni previdenziali hanno assorbito il 92% del totale, con un importo medio lordo mensile di circa 1.444 euro, a fronte di un importo medio lordo mensile dei trattamenti assistenziali (pensioni e assegni sociali e prestazioni agli invalidi civili) di poco più di 500 euro. Dei pensionati italiani, il 96% circa percepiva almeno una prestazione dall’Inps e aveva un reddito lordo mensile medio di circa 1.884 euro. Il restante 4% non beneficiava di prestazioni da parte dell’Inps, ma percepiva rendite Inail, pensioni di guerra o pensioni da casse professionali, fondi pensione ed enti minori. Nel 2024, le prestazioni liquidate dall’Inps, ovvero il flusso di nuovi trattamenti previdenziali e assistenziali, sono cresciute del 4,5% rispetto all’anno precedente, avvicinandosi a 1,6 milioni. Di queste, il 55% consiste in prestazioni previdenziali e il 45% in assistenziali, con importi medi mensili pari rispettivamente a 1.302 e 493 euro. Per quanto riguarda la distribuzione tra gestioni, le prestazioni di tipo previdenziale erogate dall’Inps erano per il 47% a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, con un importo lordo medio mensile pari a 1.408 euro. Il 30% era a carico della Gestione lavoratori autonomi e parasubordinati (importo medio pari a 942 euro) e il 19% era a carico della Gestione dipendenti pubblici (importo medio 2.221 euro). Per quanto riguarda il flusso di nuovi beneficiari di trattamento pensionistico le prestazioni liquidate dall’Istituto nel 2024 sono cresciute del 4,5% rispetto al 2023 avvicinandosi a 1,6 milioni. In termini di composizione, le prestazioni previdenziali liquidate nel 2024 sono cresciute del 2,9%, per effetto di un aumento del 14,5% delle pensioni di vecchiaia e dell’11,8% delle pensioni di invalidità, a fronte di un calo del 9% delle anticipate, in flessione dal 2022 a fronte dell’inasprimento dei requisiti delle ‘quote’ e dell’Opzione donna.
(Adnkronos) - L’energia solare potrebbe presto trovare una nuova e sorprendente applicazione: il fondo del mare. Una ricerca pubblicata sulla rivista Energy & Environmental Materials ha, infatti, dimostrato che le celle solari a perovskite possono funzionare in modo efficiente anche in ambiente acquatico, aprendo la strada a tecnologie energetiche innovative per l’uso subacqueo. Lo studio è frutto della collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche – coinvolto con l’Istituto di struttura della materia (Cnr-Ism) e l’Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf) - l’università di Roma Tor Vergata e la società BeDimensional Spa, leader nella produzione di materiali bidimensionali. Sotto i 50 metri di profondità, solo la luce blu-verde riesce a penetrare efficacemente: le celle solari a perovskite, già note per la loro efficienza e versatilità, si sono dimostrate particolarmente adatte a sfruttare questa luce residua. I test condotti con una specifica perovskite di composizione FAPbBr₃, hanno mostrato prestazioni sorprendenti: immerse nei primi centimetri d’acqua, queste celle producono più energia rispetto a quando sono esposte all’aria. “Merito delle caratteristiche ottiche dell’acqua e del suo effetto rinfrescante, che migliora l’efficienza del dispositivo”, spiega Jessica Barichello, ricercatrice del Cnr-Ism che ha coordinato lo studio. “Un ulteriore test di durata ha verificato anche l’aspetto ambientale: grazie all’efficace incapsulamento, basato su un adesivo polimerico idrofobico sviluppato da BeDimensional, dopo 10 giorni di immersione in acqua salata, le celle solari hanno rilasciato quantità minime di piombo, ben al di sotto dei limiti imposti per l’acqua potabile”. “Grazie alla collaborazione con il Cnr-Ism e BeDimensional e alla tecnologia disponibile nel nostro laboratorio Chose, abbiamo validato l’intero processo per l’applicazione del materiale fotovoltaico in perovskite in ambienti subacquei dove vengono sfruttate efficacemente le sue proprietà. Una nuova sperimentazione per noi - commenta Fabio Matteocci, professore associato del dipartimento di Ingegneria elettronica dell’università di Roma Tor Vergata - dal momento che il nostro studio parte dallo sviluppo di nuovi dispositivi fotovoltaici semitrasparenti tramite processi industriali facilmente scalabili per applicazione su edifici”. Oggi troviamo pannelli solari su tetti, serre, edifici, persino nello spazio, ma l’ambiente marino è ancora una frontiera poco esplorata. “Questo lavoro pionieristico non solo mostra che le perovskiti possono operare anche in condizioni umide, ma apre nuove possibilità per l’utilizzo sostenibile dello spazio subacqueo, sempre più impiegato in attività come l’agricoltura marina, l’invecchiamento del vino e altre applicazioni innovative”, conclude Barichello.