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(Adnkronos) - Adolescende, The Pitt e The Studio hanno trionfato agli Emmy 2025. Stephen Graham, protagonista di 'Adolescence', premiata anche come miglior miniserie, ha vinto il premio come miglior attore protagonista e ha concluso il suo discorso con un 'Namaste!'. Gli Emmy Awards 2025 sono stati davvero speciali per la star 50enne che ha portato a casa due premi. All'inizio della serata, aveva infatti già vinto una statuetta per aver scritto la serie Netflix insieme al co-creatore Jack Thorne (miglior sceneggiatura). Dopo quello per miglior protagonista e miglior sceneggiatura, è lui a ritirare anche il premio più prestigioso della serata per 'Adolescence', quello come migliore miniserie. Per Aolescence premiato anche il 15enne Owen Cooper è diventato il più giovane attore maschile di sempre a vincere un premio come miglior attore. Il teenager ha vinto l'Emmy come miglior attore non protagonista in una miniserie. Il pubblico ha tributato a Cooper un caloroso applauso quando è salito sul palco per ringraziare il cast, la troupe e i suoi genitori. “Onestamente, quando ho iniziato questi corsi di recitazione un paio di anni fa, non mi aspettavo di trovarmi negli Stati Uniti, figuriamoci qui, ma penso che stasera sia la prova che se ascolti, ti concentri ed esci dalla tua zona di comfort, puoi ottenere qualsiasi cosa nella vita. Tre anni fa non ero nessuno, e ora sono qui. Chi se ne frega se ti metti in imbarazzo? Tutto è possibile”, ha detto Cooper. Con la sua vittoria, Cooper ha battuto il record di Michael A. Goorjian, che nel 1994, all'età di 23 anni, era diventato il più giovane vincitore della categoria. Secondo Deadline, l'attore ha anche superato il record di Scott Jacoby come attore più giovane ad aver mai vinto un Emmy in qualsiasi categoria recitativa. Jacoby aveva 16 anni quando vinse nel 1973 per “The Certain Summer”. La vittoria di Cooper è notevole vista la concorrenza. Ha prevalso sull'attore premio Oscar Javier Bardem (Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story), Bill Camp e Peter Sarsgaard (Presumed Innocent), oltre a Rob Delaney (Dying for Sex) e alla sua co-protagonista in Adolescence, Ashley Walters. 'The Pitt' ha vinto il premio come migliore serie drammatica agli Oscar della televisione americana. La serie ospedaliera, la cui prima stagione segue un frenetico turno di 15 ore al pronto soccorso di Pittsburgh, ha avuto un enorme successo di pubblico e di critica negli Stati Uniti. e ha battuto 'Severance' e 'The White Lotus'. 'The Studio”, satira sul dietro le quinte di Hollywood, ha vinto il premio come migliore commedia. La serie mette in scena un direttore creativo maldestro che cerca a tutti i costi di risanare i conti di un grande studio. Un'occasione per esplorare le angosce, le ipocrisie e le debolezze morali dell'industria audiovisiva americana, ma anche per rivolgerle una lettera d'amore. Tramell Tillman è stato il primo attore nero a vincere un Emmy come miglior attore non protagonista in una serie drammatica per il suo ruolo in 'Severance'. L'Emmy per il miglior talk show è andato a Stephen Colbert. Attrice in una serie drammatica: Britt Lower per Severance Attore non protagonista in una serie drammatica: Tramell Tillman per Severance Attrice non protagonista in una serie drammatica: Katherine LaNasa, The Pitt Regia per una serie drammatica: Adam Randall, Slow Horses Sceneggiatura per una serie drammatica: Dan Gilroy, 'Andor Attore in una serie comica: Seth Rogen, The Studio Attrice in una serie comica: Jean Smart, Hacks Attrice non protagonista in una serie comica: Hannah Einbinder, Hacks Attore non protagonista in una serie comica: Jeff Hiller, 'Somebody Somewhere Regia per una serie comica: Seth Rogen ed Evan Goldberg, The Studio Sceneggiatura per una serie comica: Seth Rogen, Evan Goldberg, Peter Huyck, Alex Gregory e Frida Perez, The Studio Attrice in una miniserie: Cristin Milioti, The Penguin Attore non protagonista in una miniserie: Owen Cooper, Adolescence Attrice non protagonista in una miniserie: Erin Doherty, Adolescence Regia per una miniserie: Filippo Barantini, Adolescence Sceneggiatura per una miniserie: Jack Thorne e Stephen Graham, 'Adolescence'
(Adnkronos) - "La digitalizzazione può e deve essere uno strumento al servizio della persona, della comunità, della solidarietà. Il rischio, invece, è che la logica del profitto e della velocità prevalga sul bene comune: la sfida di un nuovo umanesimo è rimettere la persona al centro, senza cadere nella tentazione di ridurla a un dato, a un algoritmo, a un profilo consumatore". Così, con Adnkronos/Labitalia, Francesco Boccia, ideatore di Digithon, dopo il confronto sul tema dell'intelligenza artificiale con il Cardinale Matteo Maria Zuppi, nel corso della maratona digitale a Bisceglie. Secondo Boccia, "un algoritmo per quanto sofisticato non ha in sè il concetto di perdono, comprensione o dell'empatia. La tecnologia aumenta, tocca ogni aspetto della società e delle relazioni sociali ed economiche ma anziché essere focalizzata sul miglioramento della vita delle persone, in molti casi aumenta le diseguaglianze, causato o dalla prevaricazione del più forte o dal divario digitale che a sua volta alimenta nuove forme di disuguaglianza", sottolinea. E per Boccia "accesso alla rete, competenze digitali e uso critico delle tecnologie non possono essere privilegi di pochi. Un umanesimo rinnovato deve promuovere giustizia: l’inclusione digitale diventa parte dell’inclusione sociale. La solidarietà deve passare anche attraverso l’educazione digitale". Secondo l'ideatore della maratona digitale "le tecnologie ci rendono sicuramente più connessi, ma non necessariamente in relazione. È un paradosso: più contatti, meno legami. Ma è aumentata anche la cattiveria umana, sia nel mondo online che, purtroppo anche nella vita reale". "Oggi ci troviamo nella situazione -ha concluso Boccia- in cui i potenti della terra, 70enni e 80enni hanno in mano le chiavi dell'intelligenza artificiale e anziché utilizzarla per migliorare la condizione degli esseri umani la utilizzano per distruggere territori e massacrare interi popoli. Mettere la persona al centro, nella società di oggi, vuol dire avere il coraggio di dire no alla legge del più forte che utilizza il progresso per aumentare potere e profitto".
(Adnkronos) - Nell’estate 2025, su 388 campionamenti effettuati nelle acque costiere e lacustri in 19 regioni, il 34% è risultato oltre i limiti di legge, cioè 1 campione su 3. In particolare, il 35% dei punti campionati con Goletta Verde è risultato inquinato o fortemente inquinato con una media di un punto ogni 80 km; per i bacini lacustri, il 30% dei punti campionati da Goletta dei Laghi è risultato oltre i limiti di legge. Questo il bilancio finale delle campagne estive di Legambiente, Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2025. Anche quest’anno foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago si confermano punti critici: il 54% dei punti analizzati (101 su 188) è risultato inquinato o fortemente inquinato. Situazione migliore per i campioni prelevati direttamente in mare o nelle acque del lago, ossia in aree lontane da foci o scarichi, dove solo il 15% dei punti campionati è risultato oltre i limiti di legge (30 su 200). Al problema dell’inquinamento, si affianca quello della crisi climatica. Legambiente, rielaborando i dati forniti dalle immagini satellitari di Copernicus, ha calcolato che a giugno e luglio la temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo è stata di 25,4°C, la più calda dal 2016 ad oggi, collocandosi al primo posto nell’ultimo decennio, e superando i precedenti record del 2022 (media 25,2°C) e quello del 2024 (25,1°C) e i valori degli anni fino al 2021 che erano intorno ai 24,5°C. Un aumento sensibile di circa mezzo grado centigrado che mette a repentaglio la biodiversità marina e che amplifica gli eventi meteorologici più estremi, osserva Legambiente. Di fronte al bilancio emerso da Goletta Verde e dei Laghi, l'associazione torna a ribadire "l’urgenza di approvare un piano nazionale per la tutela delle acque costiere e interne che abbia al centro una governance integrata su più livelli prevedendo piani di adattamento ai cambiamenti climatici; più risorse economiche da destinare al servizio di depurazione per ammodernare gli impianti rispondendo ai più stringenti parametri per il trattamento e riuso delle acque reflue; più controlli da parte di Regioni, Arpa e Comuni sui punti critici e una migliore gestione delle acque interne". “Al governo - commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - chiediamo di definire e approvare al più presto un piano nazionale per la tutela di mare e laghi, investendo su innovazione e sostenibilità per ammodernare i sistemi di depurazione e per diffondere il riuso in agricoltura delle acque depurate. Sullo sviluppo delle rinnovabili in mare, dopo l’approvazione del decreto porti, è urgente stanziare le risorse economiche necessarie per infrastrutturare i due hub cantieristici di Taranto e di Augusta, che potranno garantire anche nuova occupazione green a due aree portuali che hanno sempre avuto a che fare con la logistica delle fonti fossili”.