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(Adnkronos) - Stefania Orlando è stata eliminata dal Grande Fratello. La concorrente ha dovuto abbandonare la Casa nel corso della puntata del reality show andata in onda ieri, giovedì 13 marzo. È stato un appuntamento ricco di sorprese, confronti e rivelazioni. Ecco il riassunto della trentanovesima puntata. Il primo blocco è stato dedicato a Helena Prestes e alla gelosia che la concorrente prova nei confronti di Javier Martinez e di Zeudi Di Palma. La modella brasiliana crede che Zeudi sia gelosa di lei e che continui a provarci con Javier nonostante lui stia con Helena: "Io non mi fido di Zeudi, gioca con i sentimenti delle persone e non voglio che lui parli con lei", ha tuonato la modella. Spazio a Stefania Orlando, che prima del verdetto del televoto, è chiamata a confrontarsi in studio con Beatrice Luzzi. Tra le due non scorre buon sangue e infatti l'attrice ha ribadito di non aver apprezzato l'atteggiamento adottato in Casa dalla concorrente, e Stefania le ha contestato di essere stata attaccata per delle opinioni rilasciate prima di prendere parte a questa edizione Grande Fratello. Cesara Buonamici in studio ha preso le difese di Stefania: "Non sopporto che venga usato il disprezzo umano verso quelli che hanno un'opinione diversa dalla tua". Al termine della puntata, i concorrenti in nomination sono Chiara Cainelli, Mariavittoria Minghetti, Helena Prestes, Shaila Gatta e Javier Martinez. Il pubblico dovrà votare il concorrente che vuole salvare.
(Adnkronos) - "Quello del rischio di dazi Usa sui prodotti italiani ed europei è sicuramente un tema. Già l'export verso gli Usa è in leggero calo, rispetto al 2024 si registra quasi un 5% in meno. E ricordiamo che il 9,3% delle esportazioni regionali è diretto verso gli Usa, seguiamo in questa classifica la Lombardia, l'Emilia e la Toscana. In particolare, esportiamo macchinari, prodotto metalmeccanici, agroalimentare e tessile. E' quindi chiaro che qualsiasi impedimento a un flusso normale verso questi mercati è una forte preoccupazione". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Raffaele Boscaini, neo presidente di Confindustria Veneto, sul rischio dazi da parte degli Usa sui prodotti italiani ed europei e sui possibili effetti sull'economia regionale veneta. "Le minacce di Trump sappiamo che in ore e giorni possono diventare realtà -sottolinea Boscaini- e sappiamo che possono esserci anche retromarce. Quindi ad ora ci preoccupiamo di un'incertezza non desiderabile ma anche non ragionevolmente prevedibile". "Io credo che in Veneto -continua ancora il numero uno di Confindustria Veneto- ci sia un tessuto di aziende che per struttura e capacità imprenditoriale possono gestire bene questa problematica, con una corretta distribuzione delle proprie filiere in entrata e in uscita dei loro prodotti e il contraccolpo sarà più gestibile. D'altra parte, se si tratta di dazi molto importanti come quelli annunciati difficilmente un'azienda può riuscire ad assorbirli se non intervenendo appunto sull'aumento dei prezzi", spiega. E per Boscaini "è chiaro che una difesa contro questi dazi va trovata, non credo che una difesa efficace sia attivare una 'guerra' di dazi. Forse meglio andare a ragionare e contrattare, come in ogni guerra bisogna investire al massimo nella diplomazia". Boscaini traccia anche un quadro dello stato di salute delle imprese venete. "Non si può nascondere che c'è un indebolimento dell'attività economica con le esportazioni che sono in rallentamento, calano le assunzioni, in particolare nel metalmeccanico e nel calzaturiero, anche se abbiamo sempre la piena occupazione. Tutto ciò può essere un preludio a ulteriori criticità e quindi non va abbassata la guardia e vanno prese le necessarie contromisure. Per il 2025 abbiamo previsioni altalenanti, luci e ombre. Si stima un +0,9-1% di crescita del Pil che comunque sarebbe superiore alla media del Paese che si attesta sullo 0,7%. Il che conferma la dinamicità e la capacità di resilienza del Veneto", spiega. Secondo Boscaini, in particolare, "ci sono criticità legate al fabbisogno energetico, alla carenza di personale qualificato e alla capacità di attrarre investimenti che poi possono svilupparsi sul territorio in modo interessante". E Boscaini sulla sua elezione alla guida di Confindustria Veneto si è detto "onorato che ci sia stata una unanime convergenza sulla mia figura e una unità di visione che è importante in una fase complicata come quella attuale". "Il ruolo e l'obiettivo di Confindustria Veneto è di fungere da collettore delle istanze delle Confindustrie territoriali e provinciali, portandole all'attenzione del governo locale e della nostra rappresentanza a Roma", aggiunge. "A questo scopo un asset significativo è anche la Fondazione Nord Est che svolge una funzione di servizio verso le imprese in termini di osservatorio sull'andamento dell'economia e di analisi dei nuovi trend strategici", sottolinea. Boscaini mette in evidenza anche le misure necessarie alle imprese peer affrontare il futuro. "Sul dl bollette sicuramente si apprezza molto lo sforzo del governo. Se il nostro obiettivo è quello di essere nelle condizioni ideali non ci saremmo anche con questo intervento, ma lo sforzo è apprezzabile", sottolinea. Secondo Boscaini, comunque, "ci sono tante altre situazioni che si può pensare di migliorare". "Come ad esempio - spiega - rafforzare le pmi anche sui canali internazionali con delle politiche ad hoc. E poi c'è il tema della sburocratizzazione: gli imprenditori sopportano tante cose ma lacci e lacciuoli sono quelli che impediscono gli investimenti su territori, imposte occulte che creano costi alle aziende". "E poi dobbiamo aumentare gli ingressi legali nel nostro Paese di lavoratori stranieri, ne abbiamo bisogno nella manifattura e nell'agroindustria. E' un bisogno che va gestito e si possono fare cose molto buone sia per il nostro Paese sia per chi ha lasciato il proprio per trovare un po’ di benessere e costruirsi un futuro migliore", aggiunge. E sulle "Olimpiadi invernali Milano Cortina" sottolinea che "possono arrivare ricadute economiche per i territori e le nostre imprese, anche in termini di strutture sportive che restano sul territorio. E' chiaro che quando si decide di ospitare una manifestazione di questo livello, sono incomprensibili le polemiche relative alla costruzione degli impianti necessari, come ad esempio la pista di bob. Il tema piuttosto è quello di sfruttarli al massimo per i prossimi 50 anni come abbiamo fatto a Verona con lo stadio dopo i lavori di Italia '90", conclude.
(Adnkronos) - Aira, società di tecnologie per l’energia pulita, ha preso parte per il secondo anno consecutivo a Key - The Energy Transition Expo 2025, dal 5 al 7 marzo 2025 a Rimini. “In un momento in cui l’emergenza climatica e l’inquinamento sono al centro dell’agenda globale, è fondamentale accelerare la transizione verso soluzioni energetiche più sostenibili - afferma Anthony Loizeau, Ceo di Aira Italia - In Italia, l’adozione delle pompe di calore è ancora limitata, ma Aira si pone come punto di riferimento del cambiamento, con l’obiettivo di aumentare significativamente l’utilizzo e ridurre l’impatto ambientale del riscaldamento domestico. Partecipare per il secondo anno consecutivo a Key - The Energy Transition Expo è un’ulteriore conferma del nostro impegno nel guidare questa trasformazione e offrire ai consumatori tecnologie più efficienti, connesse e sostenibili”. Aira ha sviluppato una tecnologia innovativa che integra pompe di calore di ultima generazione con Aira Intelligence, un sistema avanzato che sfrutta machine learning, simulazioni termodinamiche e ottimizzazione dei consumi per garantire il massimo risparmio energetico. Grazie a strumenti come il Heatloss Calculator, il Device Manager e la Tariffa Aira Dynamic, Aira permette di monitorare in tempo reale il comportamento dell’impianto, autocalibrare il riscaldamento in base alle abitudini dell’utente e ridurre i costi grazie all’adattamento dinamico al prezzo dell’energia.