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(Adnkronos) - Si battono tutte le piste nell’indagine sulla morte della 15enne Sara Di Vita e della mamma, la 50enne Antonella Di Ielsi, decedute dopo la cena della Vigilia. Non è esclusa neanche quella dell’avvelenamento da parte di terze persone. Un’ipotesi residuale, viste le circostanze di quanto accaduto, ma la procura diretta da Nicola D’Angelo non lascia chiusa nessuna pista, neanche quella dell’omicidio. Al momento quindi "nessuna ipotesi è esclusa: funghi velenosi, conserva contaminata. Tutto dipende dagli esiti dell'autopsia su Sara Di Vita, 15 anni, appena conclusa, e dall'esame medico-legale sulla madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, ancora in corso. Ammettiamo che trovino una sostanza sospetta, che venga trovato un veleno qualunque, è chiaro che il quadro cambia. Quindi ripeto, nessuna ipotesi è esclusa, neanche quella dell'avvelenamento", spiega intanto all'Adnkronos l'avvocato Paolo Lanese, legale di Giovanni Di Vita, padre di Sara e marito di Antonella. A seguire l'esame autoptico anche l'anatomopatologo nominato dalla famiglia Di Vita, il prof. Marco Di Paolo. Resi intanto noti i nomi dei cinque medici indagati. Nel procedimento risultano indagati tre medici del pronto soccorso del Cardarelli — Maria Balbo, Ramon Aldo Olivieri e Pietro Vuotto — e due colleghi della Guardia medica, Angela Maria Castelluzzo e Michele Formichella, con le ipotesi, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose. Secondo quanto emerso, madre e figlia, pur in presenza di sintomi, sarebbero state rimandate a casa in due occasioni. Per quanto riguarda le condizioni dei familiari superstiti, l'Inmi Spallanzani di Roma informa che, "vista l'evoluzione favorevole del quadro clinico, il paziente proveniente dall'azienda sanitaria regionale del Molise per sospetta malattia a trasmissione alimentare (Mta) è stato trasferito dal reparto di rianimazione in reparto ordinario". Così in una nota l'Irccs. "Padre e figlia continuano ad essere debitamente assistiti dall'équipe medica e supportati dal team di psicologi dell'istituto", precisa lo Spallanzani dove sono ricoverati il marito e padre della 50enne e della 15enne morte e l'altra figlia.
(Adnkronos) - Capodanno è festa e attrazioni, ma non solo, anche tanto lavoro. E anche nei parchi divertimento, come spiega ad Adnkronos/Labitalia David Tommaso, direttore generale di Cinecittà World, il parco divertimenti del cinema e della tv di Roma che resta aperto durante le feste, da Santo Stefano all’Epifania, con un’offerta ricca di attrazioni, show, magia e un Capodanno non-stop dalle 6pm alle 6am. “Anche durante le feste i Parchi divertimento restano tra le mete più amate per il tempo libero", racconta. "Cinecittà World -spiega- è tra le destinazioni preferite a Roma per trascorrere le festività in famiglia e con gli amici, grazie a un’offerta per tutte le età. Non siamo solo divertimento, ma un luogo che crea magia ed emozioni, oltre a generare occupazione. La sola notte del 31 dicembre oltre 300 persone saranno impiegate nel parco per garantire una grande festa a tutti gli ospiti che saluteranno qui il nuovo anno”, sottolinea. Tra gli appuntamenti più attesi c’è la notte di San Silvestro: 12 ore di intrattenimento in un unico biglietto per un pubblico trasversale che va dalle famiglie ai più giovani. Il 31 dicembre, il Parco si trasforma in un grande Villaggio del divertimento e dà il benvenuto al 2026 con 40 attrazioni aperte fino a tarda notte, cene e cenoni, spettacoli dal vivo, fuochi d’artificio, DJ set e un palinsesto musicale trasversale che attraversa tutte le generazioni. Sulla Cinecittà Street risuonano i grandi successi italiani dagli anni ’70 a oggi, mentre il Teatro 1 diventa un campo di battaglia musicale con il Capodanno Millennium Bug, una sfida esplosiva all’ultimo tormentone tra Viva gli anni ’90 VS Viva gli anni 2000: un solo palco per un viaggio nel tempo tra dj set, ballerini, performers ed effetti speciali. Ritmi più intensi con Face 2 Face Nye by Neon, un format ad alto impatto hard, tech ed electro con sei dj set in doppia console sullo stesso palco. Largo ai ritmi più calienti al Teatro 4 con le sonorità coinvolgenti delle hit latine e reggaeton. Il periodo delle feste si arricchisce con esperienze immersive e spettacoli a tema. Fino al 6 gennaio, la Christmas Street si imbianca con nevicate scenografiche. Sulla nuova pista di ghiaccio, si pattina come nei grandi classici cinematografici, ma si può anche volare sulla slitta di Santa Claus con la montagna russa virtuale I-Fly. Tra gli show, a regalare grandi emozioni ci pensa 'La Notte che cambiò il Natale', mentre le risate sono assicurate con 'Elf-Express Lettere dal West'. Le festività si chiudono il giorno dell’Epifania insieme alla stagione 2025, con la Befana che porta dolci, animazione e un’ultima giornata di festa per grandi e piccoli.
(Adnkronos) - «Rendere il territorio più sano, più pulito e più biodiverso»: con questo obiettivo, cinque anni fa, è nato il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, che oggi celebra un traguardo storico con la messa a dimora del 100.000° albero. A sottolinearne il valore è Maria Paola Chiesi, presidente del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma che definisce il risultato tutt’altro che scontato. «Ci siamo dati un obiettivo quantitativo perché è importante avere dei traguardi. Centomila alberi in cinque anni sembravano una sfida ambiziosa, e invece ce l’abbiamo fatta», afferma. Un successo reso possibile, spiega Chiesi, «grazie alla collaborazione delle istituzioni, dei privati, delle aziende, dei cittadini e delle associazioni», che rende questo risultato «il simbolo di una comunità che si prende cura di se stessa e del proprio territorio». La posa del Ginkgo biloba in viale Du Tillot segna anche l’avvio di un nuovo progetto: la nascita dell’arboreto urbano di Parma, concepito come museo a cielo aperto dedicato alla cura del territorio e alle generazioni future. È un Ginkgo biloba, pianta antichissima e straordinariamente resistente, a rappresentare il significato profondo del 100.000° albero piantato dal progetto KilometroVerdeParma. «La scelta non è casuale -spiega Maria Paola Chies-. Il ginkgo ci lega alla storia del pianeta: cresce lentamente, diventa imponente, ed è il simbolo di un amore per il territorio che richiede tempo ma si costruisce in modo solido». Chiesi ha aggiunto che l’albero messo a dimora in viale Du Tillot è anche il primo tassello dell’arboreto urbano, destinato a diventare «una grande biblioteca di alberi, con centinaia di specie diverse». Un progetto che guarda lontano e che nasce dalla partecipazione condivisa di cittadini, bambini, istituzioni e partner. «Prendersi cura oggi del territorio significa costruire benessere, qualità della vita e futuro per le generazioni che verranno», conclude.