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(Adnkronos) - Per le patologie reumatiche, la principale sfida per il reumatologo è riconoscere e interpretare correttamente e in tempi brevi i segni iniziali della malattia, ma anche quei fattori predittivi di evoluzione della patologia, non ancora clinicamente manifesti, che consentono di impostare una terapia mirata in fase precoce, che può salvare il paziente da danni irreversibili alle articolazioni e ad altri organi. Grazie all’imaging, oggi sempre più integrato a strumenti di intelligenza artificiale, è possibile riconoscere prima i segnali e intervenire in modo più efficace. Nelle persone affette da spondiloartriti, per esempio, la risonanza magnetica consente di ridurre i tempi di diagnosi da 7-14 anni a 3-4 mesi. Inoltre, l’elevata sensibilità, specificità e accuratezza della metodica si rivelano cruciali a scopo predittivo: 1 paziente su 4 con artrite reumatoide mostra, già in fase preclinica, un coinvolgimento dell’articolazione a livello del rachide cervicale che può evolvere in una patologia midollare potenzialmente grave, sulla quale è invece possibile intervenire precocemente, se individuata in stadio iniziale tramite imaging. Eppure, a fronte degli evidenti benefici per la salute e per la stessa sopravvivenza dei pazienti, e nonostante le indicazioni delle Linee guida europee Asas-Eular, la metodica è ancora sotto-utilizzata. Ad accendere i riflettori sui bisogni dei pazienti lungo il Patient Journey e sul ruolo cruciale dell’imaging per la corretta diagnosi e presa in carico dei pazienti reumatologici - oltre 5 milioni di persone in Italia – è la II edizione della Diagnostic Academy 2.0., l’innovativo progetto di formazione rivolto ai reumatologi italiani, in corso oggi e domani a Roma. Obiettivo dell’Academy è fare cultura sul valore diagnostico e predittivo della risonanza magnetica in Reumatologia, attraverso la condivisione di casi clinici reali di gestione dell’esame radiologico e di refertazione dell’immagine, che valorizzano la collaborazione tra reumatologo e radiologo, arricchita dall’esperienza diretta dei pazienti. "Trattare i pazienti prima che diventino malati - spiega Fausto Salaffi, associato di Reumatologia, responsabile del Centro per la diagnosi precoce e la terapia delle artriti della Clinica Reumatologica dell’Università Politecnica delle Marche, e responsabile scientifico dell’Academy, tra i massimi esperti nel campo dell’imaging in Reumatologia - è un obiettivo primario del reumatologo: la risonanza magnetica è una preziosa alleata nella diagnosi differenziale di artrite reumatoide e spondiloartriti, in quanto consente di riconoscere con accuratezza la distribuzione delle lesioni e le alterazioni infiammatorie in corso - sinovite, versamento articolare, edema osseo, entesite -, che identificano l’una o l’altra patologia e spiegano il dolore avvertito dal paziente. Inoltre, potendo risalire all’eziologia del dolore, la risonanza magnetica consente di escludere tutte quelle patologie che possono essere confuse con il dolore infiammatorio, ma che invece hanno natura infettiva, neoplastica, traumatica o meccanica. La corretta diagnosi è decisiva per impostare una strategia terapeutica tempestiva e appropriata, a beneficio di una prognosi migliore e, quindi, di una migliore qualità di vita per i pazienti". "Per molte persone con malattie reumatologiche, la diagnosi è un percorso ancora lungo e pieno di ostacoli, che può portare a conseguenze negative sulla salute fisica e psicologica della persona e dell’intero nucleo familiare. Oggi, grazie ai trattamenti disponibili, è possibile evitare danni irreversibili e avere una buona qualità della vita, ma è necessario un intervento il più tempestivo e appropriato possibile. Per questo, la diagnosi precoce è un aspetto cruciale del Patient Journey e la parte più importante della cura - afferma Antonella Celano, presidente Apmarr Aps-Ets, l’Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare -. Un approccio strutturato, basato sulla diagnosi precoce, sulla multidisciplinarietà e sulla personalizzazione della terapia, che possono trarre grande beneficio da un impiego più diffuso delle tecniche di imaging, è in grado di migliorare significativamente gli esiti clinici e la qualità della vita dei pazienti". Oltre al supporto alla diagnosi, le metodiche di imaging sono utili nel monitoraggio della progressione della malattia, offrendo allo specialista la possibilità di personalizzare i trattamenti, valutare l’efficacia degli interventi e ridurre l’impatto delle complicanze extra-articolari che possono mettere a rischio la sopravvivenza stessa del paziente. "Basti pensare - continua Salaffi - che il 20% dei pazienti con artrite reumatoide sviluppa un’interstiziopatia a livello polmonare, con infiammazione diffusa e fibrosi del tessuto del polmone, che espone a un rischio di mortalità di tre volte superiore. In presenza di specifici fattori di rischio, la Tac ad alta definizione consente di valutare accuratamente il rischio di sviluppo ed evoluzione del danno polmonare, supportando il reumatologo nella scelta della cura più appropriata per gestire sia la patologia di base, cioè l’artrite reumatoide, sia la complicanza polmonare". Il progetto formativo si avvale del supporto di Celltrion Healthcare, l’azienda sudcoreana sostenitrice di un modello virtuoso di diffusione del know-how tecnico-clinico a beneficio di una più efficace gestione del paziente reumatologico, basato su un approccio multidisciplinare e sulla condivisione di casi clinici reali, grazie al coinvolgimento dei massimi esperti italiani nei campi della Reumatologia e della Radiologia. Al centro dei lavori dell’Academy 2.0, che quest’anno raddoppia con una seconda sessione in programma nel mese di ottobre, c’è l’indispensabile collaborazione tra reumatologo e radiologo ai fini della corretta individuazione delle lesioni e dei segni clinici, della diagnosi di malattia e del monitoraggio terapeutico. "La risonanza magnetica è la tecnica di prima scelta nella diagnosi precoce dell’artrite reumatoide e delle spondilo-artriti durante la cosiddetta 'fase di transizione del dolore' in cui è possibile identificare con accuratezza alcuni segni indicativi della presenza di una malattia subclinica, tuttavia non è ancora diffusa in modo capillare - dichiara Marina Carotti, professore associato del Dipartimento di Scienze Radiologiche dell’Università Politecnica delle Marche, consigliere e vicepresidente Sezione di studio di Radiologia Muscolo-scheletrica della Sirm Società italiana radiologia medica e interventistica -. Al di là delle criticità strutturali legate a un accesso alla tecnologia non omogeneo sul territorio nazionale, esiste un gap culturale e formativo che va colmato. È essenziale trasferire al reumatologo l’importanza di far riscorso all’imaging e di richiedere indagini diagnostiche specifiche per il singolo paziente; mentre il radiologo va 'educato' a riconoscere le lesioni da valorizzare con l’imaging per dare informazioni utili al reumatologo per la scelta del migliore approccio terapeutico". Da non sottovalutare anche il ruolo dell’Ia per valutazioni cliniche sempre più rapide e accurate. "Al giorno d’oggi, quando parliamo di diagnostica non possiamo non tenere in considerazione l’Intelligenza Artificiale e i nuovi software, importanti strumenti a supporto degli specialisti che, implementati con avanzate piattaforme di machine-learning, possono elaborare enormi quantità di dati e osservazioni restituendo valutazioni predittive sull’evoluzione della malattia" conclude Salaffi.
(Adnkronos) - Nella giornata di oggi si è tenuto un incontro istituzionale tra Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia, appartenente al sistema di Federturismo Confindustria ed il suo direttore Antonio Barreca, e Base Balneare e il commissario europeo al Turismo, Apostolos Tzitzikostas. Durante il colloquio è stata consegnata una memoria illustrativa ufficiale contenente le istanze del comparto balneare italiano in merito alla corretta applicazione della Direttiva Bolkestein e lo stato del contenzioso italiano approdato alle Sezioni Unite sul tema della scarsità della risorsa naturale. Il documento, elaborato da Assobalneari Italia e Base balneare, evidenzia la necessità di un approccio più equilibrato e realistico parte delle istituzioni europee, che tenga conto delle peculiarità storiche, economiche e sociali del modello balneare italiano e della tutela dei diritti acquisiti dai concessionari che da decenni operano e investono nel settore. Durante l’incontro, il Presidente di Assobalneari e l'Avvocato Nicolò Maellaro per Base Balneare hanno formalmente richiesto un tavolo di confronto con le istituzioni europee competenti, con l’obiettivo di individuare soluzioni normative che garantiscano certezza giuridica, continuità imprenditoriale e salvaguardia dell’occupazione lungo le coste italiane. "Abbiamo ribadito con forza - hanno dichiarato Licordari e Maellaro - che non si può applicaE'È fondamentale che l’Europa ascolti la voce dei territori e comprenda che il sistema balneare italiano così come quello degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, rappresenta una risorsa strategica per l’economia del turismo nazionale, fatta di imprese familiari, lavoro, identità e presidio ambientale". Assobalneari Italia e Base Balneare auspicano che questo confronto possa essere il primo passo verso una nuova fase di dialogo e collaborazione con la nuova dirigenza politica dell’Unione Europea, affinché le future scelte in materia siano il frutto di una volontà politica consapevole e non delle scelte di oscuri tecnocrati che, con la loro influenza proveniente da loro ruolo di intoccabili, riescono ad indirizzare decisioni che sono più il frutto di pressioni di poteri forti a discapito dell’interesse comune, e che tengano conto della specificità e della sostenibilità del comparto balneare italiano e di quello degli altri Paesi che hanno le loro coste sul mar Mediterraneo, valorizzando coloro che nel corso degli anni hanno investito e creato occupazione inventando il modello di turismo balneare che oggi viene esportato come modello in altri Paesi del mondo.
(Adnkronos) - Si alza il sipario sulla cerimonia di premiazione della sesta edizione dell’Italia Green Film Festival (Igff) in programma questa sera nello storico Teatro Argentina di Roma. Sotto la guida del presidente onorario Franco Nero e del direttore artistico Pierre Marchionne, il Festival si conferma come il primo evento internazionale in Italia interamente dedicato al cinema sostenibile, ambientale e sociale. Un progetto riconosciuto da realtà autorevoli come Unesco, Parlamento Europeo, ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Roma e Wwf. A condurre la serata, due voci femminili forti e preparate, Vittoriana Abate e Francesca Rasi, affiancate dallo stesso Pierre Marchionne. Sul Green Carpet, insieme a Franco Nero, sfileranno grandi nomi del panorama cinematografico e culturale italiano, tra cui Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Enrico Lo Verso e l’architetto Massimiliano Fuksas, oltre alla raffinata voce del soprano Erika Nakanishi, che impreziosirà la serata con un’esibizione esclusiva. Durante la serata la consegna delle Golden Leaf 2025, premi conferiti alle opere e alle personalità che si sono distinte per l’eccellenza artistica e per l’impegno nei confronti dell’ambiente e dei diritti sociali. I titoli vincitori saranno rivelati durante la serata. “Non premiamo solo film, ma la visione di un mondo possibile - afferma Pierre Marchionne - un mondo in cui la cultura sa ispirare, educare e promuovere nuove consapevolezze”. A presiedere la giuria internazionale, lo scrittore e ambientalista di fama mondiale Sergio Bambaren, autore di best seller tradotti in tutto il mondo, affiancato da esperti del settore cinematografico, artistico e scientifico. Grande attenzione anche alla moda etica, con la partecipazione degli stilisti Mariel Spiridigliozzi, Rosso D’Aquinum e Diana Dieppa, interpreti di una bellezza che dialoga con l’ambiente e con i valori della sostenibilità. Appuntamento il 26 giugno, alle 18.30, in Largo di Torre Argentina.