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(Adnkronos) - Una morte all’apparenza naturale celava invece un omicidio in famiglia. È stata la perseveranza degli investigatori a svelare, a più di un mese di distanza, un omicidio dietro la morte in casa, nella notte tra il 12 e il 13 gennaio scorso, di una donna di 75 anni in via Adolfo Wildt, in zona Lambrate, a Milano. A finire in manette è stato il figlio di 48 anni, separato e con problemi economici, accusato di aver soffocato la madre. A tradire l’uomo l’autopsia che ha svelato che l’anziana non era morta per una caduta in casa. Alla base dell’omicidio un movente economico: dopo il delitto il figlio ha incassato 30mila euro. E' stato proprio l'uomo a chiamare il 112 per soccorrere la madre. Agli agenti ha raccontato che la donna, con diverse patologie, era caduta ma l'orario indicato e alcuni elementi non hanno convinto del tutto. A insospettire i poliziotti anche alcuni interventi recenti: erano state segnalate un paio di liti dopo che il quarantottenne, consulente, era tornato a vivere a casa della madre, dopo una separazione difficile. Altro tassello contro il figlio l'aver incassato, il giorno dopo la morte della madre, un bonifico fatto dal conto della donna al suo per una cifra di 30mila euro. Interrogato su questo aspetto ha preferito non rispondere alle domande degli inquirenti. L'autospia, disposta dalla pm Giancarla Serafini, ha infine certificato i sospetti: il medico legale ha certificato la morte per soffocamento. Per l'uomo è scattato l'arresto per omicidio e maltrattamenti.
(Adnkronos) - Non solo concessioni balneari e Bolkestein, e il rischio di nuovi 'scioperi degli ombrelloni' da parte delle imprese. A preannunciare un'estate 'incandescente' sulle spiagge italiane è anche l'allarme che lancia Guido Ballarin, presidente di Anab, l'associazione nazionale degli assistenti bagnanti, gli operatori che garantiscono la sicurezza e le operazioni di salvataggio sulle spiagge italiane. "Nel nostro Paese -spiega Ballarin ad Adnkronos/Labitalia- c'è una sempre più crescente carenza di assistenti bagnanti. E questo è dovuto al fatto che questo mestiere è ritenuto poco attrattivo principalmente per due fattori: salari bassi, che quando va bene arrivano a 1.300 euro, con contratti poco rappresentativi e con poche tutele, e stagione di lavoro troppo corta, che al Nord dura da maggio a settembre, mentre al Sud anche meno", sottolinea Ballarin spiegando che nel Milleproroghe "per fortuna i brevetti sono stati prorogati per la stagione balneare 2025 e c'è stato lo stop al divieto per i minorenni, altrimenti le difficoltà nel reperire personale sarebbero state anche maggiori". Una situazione allarmante che ha spinto Anab anche a scrivere alla premier Meloni e al vice premier Salvini. "Ogni anno -spiega- sono tra i 14mila e i 30mila gli assistenti bagnanti che lavorano sulle spiagge e anche nelle piscine. Sono persone con famiglia e chiedono naturalmente più garanzie e migliori condizioni di lavoro. Serve innanzitutto un coordinamento nazionale sull'apertura delle spiagge, e quindi sulla stagione di lavoro degli assistenti, per allungare e rendere omogenea in tutto il Paese la stagione. Siamo disponibili a discutere sull'allungamento della stagione di lavoro, eventualmente anche con altri impegni per quanto riguarda sempre l'ambiente balneare, quindi l'allestimento delle spiagge e quant'altro", sottolinea. Ma il problema è anche il contratto che viene applicato a questi lavoratori. "Noi chiediamo che vengano applicati i tre contratti che riteniamo più rappresentativi, come quelli del turismo, del terziario e dei pubblici esercizi che danno tutele e salari che arrivano anche a 1.800 euro, ma questo raramente avviene e le aziende applicano contratti che non vogliamo definire irregolari o pirata, ma che garantiscono salari che arrivano al massimo a 1.300 e con meno tutele per il lavoratore", sottolinea. E da Anab, nella missiva indirizzata a Meloni e Salvini, è arrivata una proposta chiara: garantire la sicurezza in modo uniforme su tutte le spiagge italiane, con la gestione da parte dello Stato degli assistenti bagnanti. Nella missiva si sottolinea che "il sistema di salvataggio in mare è gestito da una pluralità di concessionari, una situazione che determina una frammentazione delle risorse e delle attrezzature disponibili. Tale frammentazione non solo genera inefficienze operative, ma compromette anche l’uniformità del livello di sicurezza lungo il territorio nazionale. Per tali ragioni, proponiamo che il sistema di salvataggio in mare venga gestito direttamente dallo Stato Italiano", "L'ideale -dice Ballarin- sarebbe che il servizio diventasse come i vigili del fuoco o come la forestale, un corpo riconosciuto dallo Stato e gestito dallo Stato. Questa sarebbe la soluzione migliore, in alcune nazioni il servizio di salvataggio è gestito a livello statale e funziona perfettamente bene", aggiunge. E sul confronto di ieri tra vice premier Salvini e le imprese balneari conclude: "Finchè le parti interessate interagiscono tra di loro e non convocano l'unica associazione di categoria degli assistenti bagnanti presente a livello nazionale, e quindi i veri referenti del salvataggio, non ci sarà la possibilità per noi di raccontare cosa sta succedendo davvero nel nostro comparto. Attendiamo di essere convocati dalla politica per potere spiegare cosa serve per avere dei miglioramenti nel nostro settore".
(Adnkronos) - Si è conclusa con successo la partecipazione di Agn Energia a Key - The Energy Transition Expo 2025, l’evento di riferimento per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, tenutosi a Rimini dal 5 al 7 marzo. Con oltre 65 anni di esperienza nel settore energetico, Agn Energia ha portato alla fiera una visione della transizione energetica che coniuga innovazione e continuità, promuovendo un’integrazione equilibrata tra fonti tradizionali e rinnovabili, in un’ottica di neutralità tecnologica. Lo stand Agn Energia si è trasformato in un vero e proprio hub di incontro e confronto per installatori, venditori e professionisti del settore. Con una struttura aperta, dotata di sale riunioni, schermi digitali e speciali biciclette per accumulare energia, lo spazio espositivo ha offerto ai visitatori un’esperienza interattiva tra informazione, networking e innovazione. Agn Energia ha posto il fotovoltaico al centro della propria partecipazione, senza dimenticare il proprio ruolo storico nel settore dell’energia. Attiva nel Gpl dal 1958, l’azienda promuove un mix energetico bilanciato, per accompagnare famiglie e imprese verso una transizione sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. “Key 2025 è stata per noi molto più di una fiera - dichiara Alessandro Sugo, direttore della divisione Energy&Efficiency di Agn Energia - Abbiamo creato uno spazio di dialogo e collaborazione, in cui il nostro knowhow, maturato con oltre 5.000 impianti fotovoltaici installati, si è incontrato con l’entusiasmo di chi condivide il nostro impegno per un modello energetico sempre più orientato alla sostenibilità. Abbiamo riscontrato grande interesse non solo per le soluzioni Imagn di cui il fotovoltaico fa parte, ma anche per il nostro approccio alla transizione energetica: un percorso di innovazione che valorizza la complementarità tra le diverse fonti disponibili e mette al centro le esigenze di famiglie, aziende e comunità”. L’esperienza a Key 2025 ha confermato l’importanza di un modello basato sulla collaborazione, la formazione continua e l’innovazione. “Guardiamo al futuro con ottimismo - conclude Sugo - forti del risultato raggiunto nel 2024 con mille impianti fotovoltaici installati. La partecipazione e l’interesse riscontrati a Key 2025 ci confermano che siamo sulla strada giusta. Continueremo a investire in ricerca e sviluppo, a rafforzare le sinergie con i nostri partner e a promuovere una filiera energetica sempre più consapevole del suo ruolo nella transizione”.