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(Adnkronos) - Alta tensione in semifinale di Supercoppa. Al termine della sfida tra Napoli e Milan di oggi, giovedì 18 dicembre, non c'è stata la consueta stretta di mano tra i due allenatori. Antonio Conte e Massimiliano Allegri infatti non si sono incrociati al triplice fischio, con il tecnico del Napoli che è andato in campo a salutare i suoi giocatori, mentre quello del Milan è corso negli spogliatoi. Durante il giro di campo Conte ha incrociato invece Landucci, storico secondo di Allegri, stringendogli la mano. Le scintille tra le due panchine sono durate per tutti i novanta minuti e sono esplose, evidentemente, al termine del match. La panchina del Napoli ha protestato a più riprese per decisioni dell'arbitro Zufferli giudicate non adeguate, come in occasione della manata di Maignan a Politano, per cui Conte chiedeva il rosso mentre il direttore di gara, dopo un rapido check del Var, ha lasciato giocare. In quell'occasione, al 55', è nato un acceso battibecco tra le due panchine con protagonisti Allegri e il dirigente del Napoli Lele Oriali, che si è rivolto anche al quarto uomo 'raccomandandosi' di segnare a referto le parole, piuttosto colorite, dell'ex allenatore della Juventus. Sul finale di gara è stato proprio Conte a rivolgersi ad Allegri con un eloquente "Ma basta", dopo l'ennesima protesta del tecnico livornese.
(Adnkronos) - "Labordì è un’iniziativa interessante per far incontrare i ragazzi con il mondo del lavoro. La parola che ho scelto è coraggio: il coraggio di manifestare ed esprimere le tante potenzialità che questi ragazzi straordinari si portano dentro; il coraggio di qualche caduta e fallimento per potersi rialzare; il coraggio di affrontare le difficoltà che il mondo del lavoro oggi presenta e il coraggio di guardare al futuro". Con queste dichiarazioni, il Cardinale Baldassare Reina, vicario della Diocesi di Roma, è intervenuto in occasione dell’edizione 2025 di LaborDì, l’evento promosso dalle Acli di Roma dove i giovani incontrano il mondo del lavoro. Un incontro che il Cardinale definisce "stimolante" per "la vivacità dei ragazzi che vi hanno partecipato. Una vivacità contagiosa - dice - guardarli negli occhi ci riempie di speranza", conclude.
(Adnkronos) - Mundys mette in campo una nuova società Benefit dedicata alla lotta al cambiamento climatico. Neya, questo il nome del nuovo asset controllato al 100%, sarà focalizzata sulla selezione e adozione di iniziative prevalentemente “nature based” per la rimozione del carbonio, con l’obiettivo di produrre crediti CO2 utili per la decarbonizzazione delle infrastrutture di trasporto nelle quali opera Mundys, a livello globale. Sono limitate, ad oggi, le società nate in Europa con l’obiettivo della rimozione di CO2; ciò ha motivato la scelta di Mundys di avviare questa iniziativa sperimentale, allo scopo di verificare la solidità di questa innovativa branca di business. Il valore del mercato internazionale dei crediti di carbonio nel 2024 è stato di circa 115 miliardi di dollari, per il 2030 le stime prevedono circa 300 miliardi di dollari, con possibilità di crescita fino a oltre 500 miliardi. E’ in questo contesto che Neya si inserisce con la propria missione per la rimozione permanente di CO2 dall’atmosfera, attraverso soluzioni come il rimboschimento e la gestione sostenibile di foreste e terreni agricoli, promuovendo la sostenibilità ambientale e sociale. Neya diventa immediatamente operativa in Madagascar con la promozione di un progetto di riforestazione per 500 ettari lungo le coste a Nord dell’isola (nelle zone di Sofia e Melaky). Il ripristino delle piantagioni in aree deforestate localmente negli ultimi decenni contribuirà alla rimozione di CO2, grazie alla particolare tipologia di piante prescelte. Le mangrovie, infatti, sono foreste costiere tropicali formate da alberi e arbusti capaci di vivere in acque salmastre tipicamente lungo le coste, le foci dei fiumi e le lagune. Hanno radici aeree che spuntano dal fango o dall’acqua e sono fondamentali perché proteggono le coste dall’erosione e dalle tempeste, ospitano molte specie di pesci, uccelli e crostacei, e immagazzinano grandi quantità di carbonio. Il progetto, denominato “Ma Honko”, si avvale di un’azienda locale che genererà occupazione sul territorio nello spirito di produzione di valore lungo la filiera, al centro della strategia di business sostenibile della visione di Mundys. L’attività detiene i requisiti per ottenere la certificazione Gold Standard, ente internazionale che attesta la qualità e la credibilità dei progetti che riducono le emissioni di gas serra, assicurando al contempo benefici sociali e ambientali misurabili. I crediti di carbonio generati, nel tempo, potranno così contribuire a compensare le emissioni delle infrastrutture di Mundys, a loro volta in corso di progressiva riduzione grazie all’esecuzione del framework di sostenibilità messo in campo dalla Capogruppo. Una strategia, quella ESG di Mundys, trasparente e responsabile e che le ha appena nuovamente fatto conseguire – per il terzo anno consecutivo – il livello A-list, massimo score rilasciato da CDP (ex Carbon Disclosure Project), rating internazionale di riferimento per la valutazione delle performance climatiche e ambientali su oltre 25.000 aziende. Lungo la roadmap di sostenibilità della Capogruppo sono molti i traguardi segnati fin qui, anche in termini di leadership innovativa, solco nel quale Neya sembra segnare il prossimo passo. Mundys è stata, infatti, tra le prime società in Italia a dotarsi di un Climate Action Plan per promuovere la transizione energetica e la decarbonizzazione delle attività economiche lungo tutta la catena del valore in ambito aeroportuale, autostradale e dei servizi di mobilità, ponendosi obiettivi chiari e concreti, tra i quali l’azzeramento delle emissioni nette dirette (Scope 1 & 2) entro il 2040.