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(Adnkronos) - La premier Giorgia Meloni è stata contattata personalmente dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump (ieri c'è stata una telefonata) e anche, a quanto apprende l'Adnkronos, dal segretario Usa Marco Rubio. Trump avrebbe sondato la premier sulla possibilità di organizzare l'incontro con Vladimir Putin lunedì prossimo a Roma sul conflitto in Ucraina. Il governo italiano avrebbe dato la sua disponibilità. L'agenzia di stampa russa Tass ha smentito che Roma possa essere la sede dell'incontro. "Non sarà in Europa", ha affermato una fonte, sottolineando che il continente non è stato preso in considerazione come sede del vertice. In queste ultime ore starebbero crescendo le quotazioni degli Emirati Arabi come sede "più terza" per il vertice Trump-Putin. L'incontro sarebbe il primo tra i leader della Casa Bianca e del Cremlino dall'invasione russa iniziata nel febbraio del 2022. Per il tycoon, che ha trascorso i primi mesi del suo secondo mandato a cercare - senza successo - di convincere Putin a fermare la guerra, dopo aver annunciato in campagna elettorale di poter chiudere il conflitto "in 24 ore", si sta finalmente avvicinando l'occasione di un confronto diretto con il suo omologo, dopo i numerosi colloqui telefonici degli ultimi mesi. Nelle ultime ore il presidente Usa ha confermato l'ipotesi di un faccia a faccia, assicurando che farà "tutto il possibile per fermare le uccisioni". Dal Cremlino il consigliere Yuri Ushakov ha parlato di "interesse di entrambe le parti" e indicato i prossimi giorni come obiettivo temporale. Fonti statunitensi e russe hanno confermato che i preparativi per il summit sono in corso, anche se la data definitiva non è ancora stata fissata. Kiev, dal canto suo, sta spingendo per un incontro trilaterale, con la partecipazione di Volodymyr Zelensky. L'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha proposto la formula a tre durante colloqui con il presidente russo, che però appare restio: "In generale è possibile, ma servono condizioni che oggi non ci sono", ha precisato Putin. I negoziatori russi, nei colloqui di giugno a Istanbul, avevano chiarito che un incontro diretto tra Putin e Zelensky potrebbe avvenire solo nella fase finale delle trattative, una volta concordati i termini della pace. Trump non ritiene che Putin debba incontrare il presidente ucraino prima del vertice 'vero' tra Mosca e Washington. Capitolo sede: Mosca parla di un accordo "di principio" senza svelare il nome, mentre Washington smentisce che il luogo sia stato deciso. Gli Emirati Arabi Uniti sono tra le opzioni indicate da Putin come "adatte", insieme a Turchia e Arabia Saudita, che in passato hanno ospitato incontri diretti tra delegazioni russe e ucraine. Anche la Cina resta in lizza, con l'ipotesi di un vertice ospitato da Xi Jinping a settembre. Escluse, come ha riferito la Tass, invece le capitali dei Paesi Nato, sia per ragioni politiche che per l'ostacolo rappresentato dal mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti del leader del Cremlino. Nonostante l'accelerazione diplomatica delle ultime settimane, sul piano negoziale le posizioni appaiono ancora distanti. Mosca pretende il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni annesse, la neutralità di Kiev e lo stop definitivo al piano di adesione alla Nato. L'Ucraina chiede invece un cessate il fuoco immediato, il rifiuto di riconoscere le annessioni e garanzie di sicurezza dagli alleati, inclusa la presenza di truppe straniere con funzione di peacekeeping. Pur ribadendo che la sovranità territoriale non è negoziabile, Zelensky ha ammesso che la riconquista delle aree occupate dovrà avvenire "attraverso la diplomazia e non sul campo di battaglia".
(Adnkronos) - Il lavoro nel turismo cresce, ma la mancanza di personale rischia di arrestare bruscamente la corsa di un settore che traina l’economia italiana da anni. Nel 2024 questo comparto ha continuato a creare occupazione, superando 1,5 milioni di addetti (+2,1% rispetto al 2023 e +21,5% rispetto al 2014). Ma dietro i numeri da record si nasconde un paradosso: mai così tanti lavoratori introvabili. Rispetto al 2019, quando i profili mancanti erano 210mila (24,6%) il numero delle assunzioni di difficile reperimento si è triplicato, toccando quota 604 mila (51,8%). E a farne le spese sono soprattutto le aziende del Centro Nord. Secondo l'analisi della Fondazione Studi consulenti del lavoro, 'L’occupazione nel turismo, tra opportunità e limiti di crescita', elaborata su dati Istat, le imprese faticano soprattutto a trovare cuochi, pasticcieri, gelatai e camerieri. Un’emergenza silenziosa che rischia di inceppare il motore di uno dei comparti chiave dell’economia nazionale. Se, da un lato, il settore si consolida e vede aumentare soprattutto il lavoro dipendente (9% in cinque anni) nelle aree del Centro Italia così come nel Mezzogiorno, dall’altro continua a scontare difficoltà crescenti nell’intercettare i profili richiesti. A mancare sono soprattutto cuochi (irreperibili nel 61,7% dei casi), pasticcieri e gelatai (59,8%), camerieri (54,7%), baristi (50,6%) e, ancor di più, i tecnici della produzione e preparazione alimentare (76,4%). La difficoltà riguarda in modo particolare le regioni che negli ultimi anni hanno assistito a una crescita del fabbisogno di figure per il comparto ricettivo-ristorativo: è il caso, ad esempio, della Sicilia, Calabria e Sardegna. Ma le regioni dove si registra più affanno sono nel Centro-Nord: dopo il Molise (66,6% dei profili giudicati irreperibili dalle aziende), spiccano Umbria (61,1%), Trentino Alto Adige (58,4%), Lazio (58,1%), Piemonte e Val D’Aosta (55,7%). A pesare sul comparto, evidenzia l'analisi, sono fattori strutturali significativi: l’assenza sistemica di percorsi formativi idonei che producano personale qualificato in misura adeguata alle richieste, stagionalità e intensità del lavoro. In questa situazione, tuttavia, si intravedono dei segnali positivi: negli ultimi anni è cresciuta, infatti, la domanda di lavoratori con qualifica di formazione professionale, la cui incidenza sul totale delle assunzioni previste è passata dal 43,2% del 2019 al 51,7% del 2024. Piccolo segnale di un’evoluzione in corso anche se ancora molto lenta. “Il turismo rappresenta un volano per l’economia del nostro Paese, ma non possiamo ignorare l’altra faccia della medaglia: la difficoltà crescente nel trovare lavoratori qualificati rischia di trasformarsi in un’emergenza strutturale che mette a rischio lo sviluppo futuro del comparto e l’andamento positivo dell’occupazione. Oggi più che mai è fondamentale vincere la sfida del reperimento delle competenze investendo nella formazione mirata, soprattutto aumentando gli Its”, ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca.
(Adnkronos) - L'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm-Wmo) ha certificato il nuovo record mondiale per il fulmine più lungo: ben 829 km in un noto hotspot per le tempeste negli Stati Uniti, le Grandi Pianure del Nord America. Il 'megaflash' - fa sapere il Wmo in una nota - si è verificato nell'ottobre 2017, durante un violento temporale: si è esteso dal Texas orientale fino a Kansas City, una distanza equivalente a quella tra Parigi e Venezia in Europa. Un'auto impiegherebbe dalle otto alle nove ore e un aereo commerciale almeno 90 minuti per coprire quella distanza. "I fulmini sono fonte di meraviglia ma anche un grave pericolo che miete numerose vittime in tutto il mondo ogni anno e rappresentano quindi una delle priorità dell'iniziativa internazionale 'Early Warnings for All'. Queste nuove scoperte evidenziano importanti preoccupazioni per la sicurezza pubblica in merito alle nubi elettriche, che possono produrre fulmini che percorrono distanze estremamente grandi, hanno un impatto significativo sul settore dell'aviazione e possono innescare incendi boschivi", ha dichiarato il segretario generale dell'Omm Celeste Saulo. Il Comitato per gli Estremi Meteorologici e Climatici dell'Omm, che tiene registri ufficiali degli estremi globali, emisferici e regionali, ha riconosciuto il nuovo record con l'aiuto delle più recenti tecnologie satellitari. I risultati sono stati pubblicati sul Bulletin of the American Meteorological Society. Il nuovo record di 829 km presenta un margine di errore di ± 8 km. È di 61 chilometri superiore al record precedente, che copriva una distanza di 768 ± 8 km in alcune zone degli Stati Uniti meridionali il 29 aprile 2020. "Questo nuovo record dimostra chiaramente l'incredibile potenza dell'ambiente naturale. Inoltre, la valutazione dell'Omm di eventi estremi ambientali come questo record testimonia i significativi progressi scientifici nell'osservazione, nella documentazione e nella valutazione di tali eventi. È probabile che esistano anche eventi estremi ancora più gravi e che saremo in grado di osservarli man mano che nel tempo si accumuleranno ulteriori misurazioni di fulmini di alta qualità", ha affermato il professor Randall Cerveny, relatore del rapporto sugli estremi meteorologici e climatici dell'Omm.