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(Adnkronos) - Carlo Conti ha fatto chiarezza: dopo il quinto festival di Sanremo ha deciso di mettere un punto. Nel 2027 ci sarà con tutta probabilità un nuovo direttore artistico e un nuovo conduttore. Chi potrebbe sostituirlo? Enrico Papi non ci pensa due volte e si fa avanti: il conduttore di 'Sarabanda' propone il suo nome come successore. Si tratta di una gag social. In un video, condiviso sui suoi profili, Papi sta scrivendo, concentrato, al computer. Sopra l'immagine si legge la frase: "Stai inviando la candidatura come nuovo direttore artistico di Sanremo". E poi chiarisce nella descrizione del post: "Qui per il dopo Carlo Conti". Tanti utenti hanno commentato supportando il conduttore: "Magari", "Sarebbe fantastico", "Mi piacerebbe molto vederti a Sanremo".
(Adnkronos) - Il mondo aziendale assomiglia sempre più a una giungla: all’apparenza piena di opportunità, ma costellata di insidie invisibili che rischiano di bloccare sul nascere il percorso dei giovani professionisti. Secondo recenti ricerche internazionali, i giovani professionisti guardano con grande attenzione a opportunità di crescita e percorsi su misura. "Le trappole non sono mai dichiarate: si presentano in silenzio, con segnali impercettibili che chi è all’inizio tende a sottovalutare. Imparare a riconoscerle significa non farsi logorare e, soprattutto, non perdere di vista la propria energia e i propri obiettivi", spiega Alessandro Castelli, senior hr, strategy & communication advisor. Temi, dai segnali deboli al falso cameratismo, dall’indecisione aziendale ai ruoli rigidi – Castelli li approfondisce nel suo audiolibro 'La giungla aziendale. Spoiler: tu sei la preda?', (https://www.alessandrocastelli.it/pubblicazioni-audiolibri), offrendo strategie pratiche per orientarsi e crescere nel mondo del lavoro. Gli avvertimenti in azienda non arrivano mai urlati. Un manager che smette di rispondere, un collega che cambia improvvisamente atteggiamento, un progetto che perde priorità senza spiegazioni: sono dettagli che parlano più di mille mail ufficiali. Chi li ignora rischia di restare tagliato fuori dalle decisioni. L’ambiente di lavoro pullula di sorrisi e inviti a pranzo, ma questo non equivale a solidarietà. Spesso si tratta di relazioni strumentali, che svaniscono al primo cambio di scenario o di convenienza. Fidarsi troppo può trasformarsi in vulnerabilità. Basta un incarico mancato o una consegna in ritardo perché la credibilità si incrini. E, in un contesto aziendale competitivo, la reputazione non è solo immagine: è la vera moneta di scambio che determina accesso a opportunità, progetti e visibilità. Gli organigrammi rigidi trasformano i talenti in numeri. Un giovane con competenze trasversali può sentirsi soffocato in una casella prestabilita, senza possibilità di sperimentare. Non è un caso che sempre più under 30 scelgano di cambiare azienda piuttosto che restare intrappolati. Dopo aver riconosciuto segnali deboli, falso cameratismo, indecisione e ruoli rigidi, la vera domanda è: come orientarsi e crescere in questo contesto complesso? Alessandro Castelli individua quattro chiavi strategiche per affrontare la giungla aziendale e trasformare le insidie in opportunità: soft skill come moneta del futuro; attenzione all’overskilling; formazione reale e immersiva, andare oltre il 'welfare di facciata'. Il vero antidoto a un ambiente 'tossico' è la libertà di scelta. Aggiornare continuamente le proprie competenze, ampliare il network e coltivare passioni parallele significa non dipendere da un unico habitat. Una sorta di 'paracadute professionale' sempre pronto. "Il rischio maggiore non è cadere in una trappola, ma restare fermi a subirla", conclude Castelli. "Solo chi sviluppa consapevolezza e flessibilità riesce a trasformare la giungla aziendale in un ecosistema fertile, dove non si sopravvive soltanto, ma si cresce e si fa la differenza", conclude.
(Adnkronos) - “In giornate come quella di oggi si riescono a creare delle sinergie importanti fra il mondo del riciclo e dell’economia circolare e il retail, in una chiusura del cerchio della sostenibilità”. Sono le dichiarazioni di Alessandro Persia, amministratore delegato di Ripet, alla XV edizione dello Human&Green Retail Forum 2025, dal titolo ‘La dieta mediterranea come bussola del retail sostenibile’ presso la Fondazione Università degli Studi di Milano (UniMi). “Ripet S.r.l è una società che produce eco compattatori intelligenti per la gestione e la raccolta degli imballaggi primari, lattine e bottiglie, principalmente in Italia - spiega Persia - Sicuramente la nostra tecnologia vede una riduzione volumetrica drastica degli imballaggi raccolti, generando un risparmio di CO2 immenso. La tecnologia applicata ai compattatori determina una sostenibilità ambientale, prima ancora di quella economica, per la raccolta degli imballaggi stessi. Trovarsi a questo forum mette insieme più attori anche attorno al tema della sostenibilità”, conclude.