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(Adnkronos) - Veronica Maya e il marito, il chirurgo plastico Marco Moraci, sono stati ospiti oggi, giovedì 6 novembre, a La volta buona. La conduttrice e showgirl, spesso al centro di critiche sui social per presunti ritocchi estetici, ha affrontato l'argomento con grande trasparenza, chiarendo una volta per tutte la verità. "È una responsabilità grande essere marito di una persona del mondo dello spettacolo, perché come fai fai è sempre sbagliato", ha spiegato Moraci. "Mi sono trovato in un calderone per non aver fatto nulla sul viso di mia moglie, l'unica cosa che ho fatto è il seno". Veronica Maya ha poi confermato le parole del marito, aggiungendo: "Anche quando sto in bikini mi dicono sui social che sono tutta rifatta, dalla testa ai piedi. Io sono ex ballerina, ho fatto 8 ore di danza al giorno per anni. Marco mi ha fatto botox e laser per macchie, ma sul mio corpo non ha mai fatto nulla", ha spiegato.
(Adnkronos) - Rafforzare l’educazione alla sicurezza e alla consapevolezza dei propri diritti tra le studentesse e gli studenti che si preparano a entrare nel mondo del lavoro. E' questo l’obiettivo del nuovo concorso promosso da Cgil, Flc e dal patronato Inca, rivolto alle classi quarte e quinte degli istituti tecnici e professionali. L’iniziativa, che nasce nell’ambito delle celebrazioni per gli 80 anni di Inca Cgil, prende il via in sette città simbolo - Bari, Bologna, Catanzaro, Palermo, Perugia, Potenza e Torino - capoluoghi delle regioni più colpite da infortuni e morti sul lavoro in relazione agli occupati. (VIDEO) Il progetto si concentra su chi si prepara a entrare nel mondo del lavoro, attraverso i percorsi pcto (ex alternanza scuola-lavoro), per offrire strumenti concreti di consapevolezza e prevenzione. Le studentesse e gli studenti parteciperanno a incontri e moduli formativi sui rischi, sui diritti e sui comportamenti da adottare, con materiali multimediali che richiamano anche casi di cronaca recenti. L’obiettivo è duplice: promuovere una cultura della sicurezza e far comprendere che, anche durante i tirocini, ragazze e ragazzi hanno gli stessi diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. A conclusione del percorso, le classi realizzeranno podcast, video e altri prodotti multimediali sul tema, che saranno valutati in un concorso nazionale con un premio di 1.000 euro per le scuole vincitrici di ogni città. La premiazione verrà fatta in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, il 28 aprile 2026. "Portare la cultura della sicurezza nelle scuole - spiega Lorella Brusa, del collegio di presidenza di Inca Cgil - significa formare le lavoratrici e i lavoratori di domani rendendoli consapevoli dei propri diritti e offrendo loro gli strumenti per tutelarsi, nell’arco di tutta la loro vita. Il sindacato lavora per i diritti di tutte e tutti, e noi, come Inca Cgil, li aiutiamo a farli valere: offriamo assistenza gratuita a chi resta senza lavoro, a chi si infortuna, a chi parte per l’estero e, un domani, quando arriverà il momento della pensione, saremo ancora al loro fianco. E' un impegno che dura da oltre ottant’anni e che oggi si rinnova nelle scuole, parlando alle nuove generazioni con un linguaggio adatto a loro e con lo sguardo rivolto al futuro. Perché la sicurezza è un diritto, una conquista e un valore da praticare ogni giorno". "Quello della sicurezza - sostiene - è un tema importante: nessun lavoro vale la vita e i giovani questo devono averlo presente. Nel modulo verranno date anche indicazioni su comportamenti utili da tenere nel momento in cui si verificasse un infortunio sul lavoro, in modo che questo bagaglio di competenze resti a loro ma venga in qualche modo trasmesso a tutti i loro compagni. Questi giovani formati diventino ambasciatori per la sicurezza perché ogni studente formato diventa un portatore di cultura della sicurezza nella scuola, ma soprattutto nella sua realtà extrascolastica. Un appello poi alle istituzioni affinché mettano sempre più al centro dell'alternanza la presa in carico della sicurezza dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro e alle aziende affinché prendano in carico questa tematica". "Chiediamo da anni - sottolinea Graziamaria Pistorino, segretaria nazionale Flc Cgil - di eliminare l'obbligatorietà dei pcto e di investire nella scuola per riportare nei laboratori l'apprendimento attraverso l'esperienza diretta e la sperimentazione attiva, - eppure in queste ore la legge di bilancio taglia i fondi per la sicurezza e l’edilizia scolastica. Il progetto congiunto Inca, Cgil e Flc offre la corretta formazione a chi per la prima volta sperimenta il contatto con i rischi del mondo produttivo. Formazione alla cittadinanza oggi significa anche formazione alla sicurezza: studentesse e studenti sono cittadine e cittadini di domani ma, già da oggi, hanno il diritto vivere contesti sicuri e cambiare le regole di un gioco mortale che in Italia produce tre vittime ogni giorno. La sicurezza sui luoghi di lavoro non è solo un insieme di norme, ma è un percorso culturale per la società intera su cui bisognerebbe investire seriamente e non tagliare". “E' importantissimo - conclude Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil - oggi più che mai, di fronte a una catena di infortuni e malattie professionali che purtroppo non accenna a fermarsi, che la cultura del diritto alla salute e all’incolumità personale e collettiva sia diffusa fin dall’età scolare, e soprattutto nelle occasioni di primo approccio con il mondo del lavoro La diffusione delle conoscenze relative alla prevenzione è necessaria e urgente, anche per mettere in discussione un modello di organizzazione del lavoro che, non rispettando le regole fondamentali di ambienti sani, sicuri e correttamente strutturati, si rivela sempre più negativo per le condizioni delle persone e per gli esiti che produce”. Un messaggio rivolto alle nuove generazioni, perché la sicurezza non sia un obbligo formale, ma un diritto essenziale di tutte e tutti.
(Adnkronos) - Alla fiera Ecomondo 2025, Elevion Group ha presentato la sua visione strategica per la decarbonizzazione delle imprese e il modello ESCo basato su partnership 'win-win' e investimento zero per il cliente. Cuore dell’approccio è il 'bee hive', un ecosistema per il B2B che integra efficienza energetica, bioenergie, trattamento acque, tecnologie digitali e sostenibilità ambientale. L’obiettivo: ridurre i tempi di impatto dei progetti e garantire sicurezza e continuità operativa nel lungo periodo. “Sul mercato italiano - spiega Claudio Sanna, amministratore delegato di Elevion Italia - portiamo soluzioni integrate che combinano tecnologie diverse e fonti rinnovabili con modelli contrattuali innovativi, in piena logica di servitization. È un approccio che costruisce relazioni di fiducia e di lungo periodo con i clienti, personalizzate sulle loro esigenze”. Grazie a un network di oltre 80 aziende specializzate in Europa, Elevion Group offre un approccio end-to-end che copre l’intero ciclo di vita dei progetti: dalla progettazione alla gestione e manutenzione, con l’obiettivo di sostenere concretamente la transizione energetica delle imprese italiane.