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(Adnkronos) - Nell’ora e un quarto di interrogatorio negli uffici della Procura di Milano “ho fatto i nomi” degli aspiranti concorrenti del Grande Fratello che avrebbero ricevuto messaggi sessualmente espliciti da Alfonso Signorini. Così Fabrizio Corona, al termine dell’interrogatorio. “Per tre minuti ho parlato di revenge porn (il reato per cui è indagato, ndr) e per più di un’ora di Alfonso Signorini. Secondo me nel giro di cinque giorni gli busseranno a casa e quando gli faranno la perquisizione gli troveranno materiale allucinante. Se gli prendono il cellulare, trovano Sodoma e Gomorra”, ha detto Corona. Dopo la puntata di ‘Falsissimo’ dedicata a quello che ha chiamato il ‘sistema Signorini’, Corona sostiene di aver ricevuto “oltre centro” testimonianze di giovani, che avrebbero ricevuto messaggi dal conduttore del Grande Fratello dello stesso tenore di quelli mostrati nel format in onda su YouTube. Materiale sequestrato dalla procura dopo la denuncia presentata da Alfonso Signorini. Due - ha riferito l’ex re dei paparazzi, le denunce già pronte contro il giornalista, “che saranno depositate entrambe questa settimana”. Una - con le ipotesi di tentata estorsione e violenza sessuale - è quella dell’ex concorrente Antonio Medugno, intervistato nella puntata di ‘Falsissimo’ andata in onda ieri. “Mi arrabbio con chi mi dice che faccio le cose per vendetta, io non ho vendette contro nessuno”, ha continuato, aggiungendo: “Non sono stato qui per la mia indagine, ma per un’altra che si aprirà a breve”, ha detto Corona, convinto che il conduttore abbia fatto l’errore “per supponenza di denunciarmi per revenge porn” e così ha fatto “aprire un vaso di Pandora”. Infatti i pm – ha riferito – “mi hanno fatto una domanda sul revenge porn e poi sono stato più di un’ora a parlare dei reati gravissimi che commette da dieci anni Alfonso Signorini”. La decisione di fare una puntata di ‘Falsissimo’ su quello che Corona definisce il ‘sistema Signorini’ è venuta perché “era uno dei temi che volevo affrontare. Poi quando ho visto Signorini in tv presentare il suo libro ‘Amami quanto io t’amo’, mi sono detto: ‘Ci vuole un bel coraggio’. E quindi ho cominciato a fare telefonate su telefonate e ho recuperato migliaia di chat e migliaia di prove. Ho un sacco di altro materiale, ho delle sue foto clamorose”. Secondo Corona il conduttore “che ricopre un ruolo così importante, non può adescare in rete ragazzi eterosessuali e proporre loro un programma televisivo, che deve passare per dei casting e ci sono delle regole, in cambio di” favori sessuali. “Questo è un reato gravissimo”. Qualcosa che i giovani aspiranti ‘gieffini’ “si portano nella tomba e soffrono. Come Antonio Medugno ce ne saranno altri 10 o 15. Questa cosa verrà fuori e Signorini pagherà per quello che fa”. Nella querela che l’ex concorrente del reality intervistato nell’ultima puntata di ‘Falsissimo’ depositerà domani “c'è un reato granitico e se dopo la querela non vanno a fargli la perquisizione io mi lego qua davanti al Tribunale", ha annunciato Corona. Corona è arrivato stamani alla Procura di Milano per essere interrogato dai pm Alessandro Gobbis e Letizia Mannella, che hanno aperto l’indagine per revenge porn dopo la denuncia di Signorini (VIDEO). Il giornalista e conduttore del Grande Fratello ha sporto querela dopo che le chat e le foto che aveva scambiato con aspiranti concorrenti del Grande Fratello sono state pubblicate nella puntata ‘Il prezzo del successo’ del format ‘Falsissimo’ di Corona, dedicata a quello che l’ex re dei paparazzi ha chiamato il ‘sistema Signorini’. Si tratterebbe di una serie di messaggi e inviti sessualmente espliciti mandati dal conduttore agli aspiranti ‘gieffini’, a cui sarebbe stato promesso l’ingresso nel reality. Al momento, però, non risultano denunce presentate da potenziali vittime di questo ‘sistema’. L’ex concorrente Antonio Medugno ha rilasciato un’intervista, andata in onda nella puntata di ‘Falsissimo’ trasmessa ieri sera su YouTube, nonostante il sequestro del materiale della trasmissione effettuato domenica durante le perquisizioni della polizia in casa di Corona e nello studio di produzione del format. “Se mi fate fare l’interrogatorio, poi sapete che parlo a ruota”, ha detto Corona ai cronisti prima di entrare, con oltre mezz’ora di ritardo, nella stanza dell’interrogatorio, accompagnato dal legale Cristina Morrone.
(Adnkronos) - Si è concluso sabato 20 dicembre, a Salerno, il meeting di presentazione del Progetto 'Co-programmare con i giovani', iniziativa di rilevanza nazionale finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’annualità 2024 (ai sensi dell’art. 72 del D.lgs. n.117/2017), che vede l’ente del terzo settore Moby Dick Aps vestire il ruolo di capofila di un partenariato composto da 13 enti del terzo settore attivi su tutto il territorio nazionale. "Chiudiamo - afferma Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Aps - tre giornate di straordinaria intensità, ma soprattutto di grande concretezza. Il meeting 'Co-Programmare con i giovani' non è stato solo un evento, ma un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva. Abbiamo posto le basi per abbattere le barriere che spesso separano le nuove generazioni dai luoghi decisionali, dimostrando che il terzo settore può e deve essere il collante tra le istituzioni e i sogni dei ragazzi". "In queste ore di confronto – prosegue il presidente - abbiamo ribadito un concetto fondamentale: la legalità non è un concetto astratto o meramente normativo, ma si costruisce creando opportunità. Non esiste contrasto all'illegalità senza la valorizzazione del talento. Quando offriamo ai giovani gli strumenti per esprimersi e per incidere sul presente, sottraiamo spazio all'indifferenza e a qualsiasi forma di devianza. Come Moby Dick Aps, portiamo a casa la consapevolezza che la 'co-programmazione' non è un'utopia burocratica, ma l'unica strada percorribile. I giovani non chiedono solo di essere ascoltati, chiedono di decidere insieme a noi. Da domani – conclude Piemonte - il nostro impegno sarà trasformare le idee emerse in questi giorni in azioni tangibili, perché il futuro non è qualcosa che si attende, ma qualcosa che si progetta insieme". L'ente del terzo settore Moby Dick Aps guida il progetto in qualità di capofila nazionale, con l'obiettivo dichiarato di coinvolgere operatori e giovani di tutte le regioni italiane in un percorso di partecipazione attiva e co-programmazione delle politiche giovanili. Al centro, l’esigenza di ascoltare i bisogni reali dei giovani, stimolare il dialogo con le istituzioni e favorire la nascita di idee e iniziative per comunità più inclusive, sostenibili e partecipative. Durante la giornata di chiusura sono stati affrontati due temi centrali per lo sviluppo del terzo settore: legalità e talento. Nel corso del talk sul tema 'Beni confiscati, quale futuro per gli Ets', sono intervenuti il prefetto Maria Rosaria Laganà, Direttore dell'Anbsc - agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; Don Aniello Manganiello, Prete anticamorra; RevMan, Poliziotto Rapper; Anthony Lo Bianco, Presidente Valentia Aps; I Ragazzi di Via D’Amelio, Associazione Antimafia e di Promozione della Legalità. Nel panel successivo, l'attenzione si è spostata sul tema 'Generazione potenziale e talenti', con ospiti del mondo ecclesiastico a quello istituzionale, da quello dello sport a quello cultura, come: Michele Sciscioli, amministratore delegato dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato; Claudio Gubitosi, fondatore del Giffoni Film Festival; Don Roberto Faccenda, responsabile della pastorale giovanile della Diocesi di Salerno - Campagna – Acerno; Francesco Fiore e Roberta Borrelli, componenti della nazionale italiana di tennis per trapiantati; Pierluigi Gigante, Attore. Il meeting si è concluso con gli interventi di Ciro Castaldo, segretario Generale della Fondazione Banco di Napoli; Domenico Credendino, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana; Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Aps. Con Moby Dick Aps capofila compongono il partenariato di 'Co-programmare con i giovani' le associazioni: Tdm 2000 (Sardegna), Associazione Valentia Aps (Calabria), Fattoria pugliese diffusa Aps (Puglia), Piazza Viva Aps (Trentino Alto Adige), Campus Salute Aps (Campania), Festival della Filosofia in Magna Grecia (Campania), Senza confini Aps (Liguria), Amici del Villaggio Aps (Veneto), Mo.d.a.v.i. Aps-RA (Lazio), Sciara Progetti Aps / Ets (Emilia Romagna), Opes Aps (Toscana).
(Adnkronos) - Il Consorzio Erp Italia, uno dei principali Sistemi Collettivi senza scopo di lucro attivi in Italia per la gestione dei Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei rifiuti di pile e accumulatori, ha realizzato l’indagine Swoa – Survey Waste & Opportunities Awareness – con l’obiettivo di misurare il livello di conoscenza, percezione e comportamento degli italiani rispetto al riciclo dei rifiuti elettronici. La fotografia emersa dalla ricerca, condotta su un campione rappresentativo di oltre 1.200 cittadini tra i 20 e i 60 anni, restituisce un quadro chiaro: il tema dei Raee è ancora poco conosciuto, nonostante la crescente attenzione verso la sostenibilità. Il 73% degli italiani si considera preparato, ma più della metà (56%) non sa cosa significhi l’acronimo Raee, e solo il 44% lo collega correttamente ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche i comportamenti dichiarati raccontano di un’Italia a due velocità: il 41% afferma di riciclare correttamente i Raee, ma tra questi una parte significativa li conferisce in modo scorretto – il 25% nell’indifferenziato e il 22% tramite operatori non ufficiali. Il 36% conserva dispositivi elettronici a casa perché non sa dove portarli. Un dato che evidenzia come la volontà di fare bene ci sia, ma sia spesso frenata dalla mancanza di informazioni pratiche o dalla difficoltà di accesso ai punti di raccolta.Accanto a questi ostacoli culturali e logistici, l’indagine evidenzia una domanda latente di servizi più vicini ai cittadini. Tra le proposte più condivise spiccano l’introduzione di contenitori condominiali dedicati (65%), la raccolta porta a porta anche per i Raee (60%) e più campagne informative sui canali tradizionali e digitali (55%).