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(Adnkronos) - Quali sono i regali perfetti per Natale? Ogni scelta dipende, inevitabilmente, dalla persona che si ha di fronte, diversa per necessità e gusti, ma ci sono alcuni regali che è meglio non fare. A dirlo è la scienza. Una ricerca, pubblicata sul Journal of Retailing, ha stilato una vera e propria lista di presenti che potrebbero essere percepiti in maniera negativa da chi li riceve, e quindi è meglio evitare, a meno che non si tratti un esplicito desiderio natalizio. Ma quali sono questi regali? I due studiosi firmatari della ricerca, Linnéa Chapman, professoressa associata alla Florida International University e Farnoush Reshadi, che lavora al Worcester Polytechnic Institute, hanno delineato un vero e proprio campo di regali da evitare. Meglio non comprare tutti quegli articoli che si rifanno alla maxi area del "miglioramento personale", specialmente in riferimento alle capacità comunicative e all'aspetto fisico. Cinque esperimenti, si legge nella ricerca, condotti con oltre 1300 partecipanti hanno indagato il modo in cui i destinatari rispondono a questo tipo di regali. Quelli che ricevono presenti per il miglioramento personale hanno commenti e reazioni più negative rispetto a chi non li riceve. L'effetto è spiegato nel dolore che hanno quando gli viene 'mostrato' un aspetto che devono migliorare. Ma andando sul pratico, ecco una piccola lista di regali da evitare: abbonamenti in palestra, té o alimenti dimagranti o che possano richiamare alla dieta oppure tappetini per fare yoga. Richiami alla forma fisica possono essere considerati anche, ad esempio, smartwatch che contano passi e calorie bruciate. Mentre sempre nell'ambito del "miglioramento personale" si trovano prodotti come trattamenti per la pelle o corsi per lo sviluppo personale.
(Adnkronos) - "E' una manovra economica in chiaroscuro, e noi chiediamo al governo di modificarla in alcune parti che non ci convincono. Quella di scendere in piazza con la manifestazione nazionale di sabato 29 novembre al Teatro Brancaccio di Roma è una scelta fatta con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, e a nostro parere molto accorta. Cercando di sollecitare il governo su alcuni temi che sono cari alla Feneal, alla Uil e ai nostri iscritti. Pensiamo all'evasione fiscale che nella manovra non trova risposta adeguata, non c'è niente sulla lotta a questo fenomeno. E poi c'è il tema dell'innalzamento dell'età pensionabile, che è impensabile per un settore come quello edile che vede tanti infortuni mortali di lavoratori over 60". Così, con Adnkronos/Labitalia, Mauro Franzolini, segretario generale della FenealUil, il sindacato di categoria della Uil che rappresenta i lavoratori dell'edilizia, dei manufatti, del legno, dei lapidei, racconta i motivi alla base della manifestazione nazionale del prossimo 29 novembre della Uil e delle sue categorie per chiedere al governo modiche alla manovra economica. Secondo Franzolini ci sono anche aspetti "positivi" nella manovra come "ad esempio la detassazione degli aumenti nei contratti nazionali che è una norma chiesta espressamente dalla nostra Confederazione, e che siamo riusciti a ottenere. E questo non può che farci dare un giudizio positivo, perché ci sono tanti lavoratori che vedono gli aumenti falcidiati dalle tasse. Quindi un giudizio in chiaroscuro, abbiamo perplessità su alcuni elementi e quindi sollecitiamo il governo a intervenire, ma anche un giudizio positivo su un tema che è così caro ai lavoratori dipendenti, come quello degli aumenti contrattuali", conclude.
(Adnkronos) - La XVII Conferenza nazionale sull’efficienza energetica organizzata dagli Amici della Terra ha aperto i lavori ponendo al centro l’esigenza di resettare le politiche europee. “L’analisi dei dati e dei risultati raggiunti dall’Unione Europea evidenzia con chiarezza una verità ormai difficilmente contestabile: il percorso delineato dall’European Green Deal si è rivelato inefficace e contraddittorio - afferma la presidente degli Amici della Terra Monica Tommasi - Per chi, come Amici della Terra, ha espresso fin dall’inizio posizioni critiche verso l’impianto del Green Deal, il suo fallimento non rappresenta una sorpresa. Ma oggi, con una consapevolezza più diffusa anche sul piano istituzionale, come testimoniano le recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, diventa imprescindibile avviare una riflessione basata su fatti, dati e responsabilità politiche”. "Per superare l'impasse europea non basta correggere i limiti del Green Deal: occorre abbandonarne l’impostazione ideologica, fondata su un approccio catastrofista al cambiamento climatico e sempre più condizionato dalle strategie economiche e geopolitiche della Cina", osservano gli Amici della Terra per i quali "è necessario rilanciare le politiche energetico-climatiche europee con una nuova impostazione basata su neutralità tecnologica, obiettivi realistici e priorità all’efficienza energetica, valorizzando il ruolo delle pompe di calore, del teleriscaldamento, del recupero energetico dei rifiuti, di biocarburanti, e massimizzando le sinergie con le filiere industriali italiane ed europee". Per Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, “è urgente rivedere il quadro normativo europeo per consentire una transizione energetica realmente sostenibile. Le imprese nostre associate stanno investendo in bioGpl, Dme rinnovabile e bioGnl, ma servono regole chiare e flessibili che valorizzino i biocarburanti nell'utilizzo finale sia per la mobilità leggera e pesante sia per il settore residenziale". "Chiediamo che il processo di revisione dei regolamenti comunitari sulle emissioni di CO2 sia rapido, elimini il bando dei motori a combustione interna e introduca il 'carbon correction factor' per riconoscere il contributo dei carburanti rinnovabili - afferma Cimenti - Allo stesso tempo, anche nel settore residenziale è fondamentale adottare un approccio pragmatico: le moderne caldaie a condensazione alimentate da gas rinnovabili consentono di raggiungere i target della direttiva Epbd con costi molto più contenuti e senza disagi per i consumatori, dimostrando che la decarbonizzazione può essere perseguita con soluzioni tecnologiche diversificate e non basate su un’unica opzione. Solo così sarà possibile ridurre le emissioni, sostenere gli investimenti e garantire soluzioni accessibili ai cittadini, evitando obiettivi irrealistici che rischiano di penalizzare l’Europa e l’Italia”.