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(Adnkronos) - Si aprirà con due assenze di rilievo il vertice dei Brics in programma oggi e domani a Rio de Janeiro in Brasile. Non ci saranno, infatti, né il presidente cinese, Xi Jinping, né quello russo, Vladimir Putin. Un segnale che ridimensiona il peso del gruppo delle 10 economie emergenti, nato come alternativa al G7 e che di recente si è allargato a nuovi membri, fattore quest'ultimo che potrebbe averlo indebolito, invece, che rafforzato. I leader del gruppo Brics, riuniti oggi e domani a Rio de Janeiro, dovrebbero condannare i dazi commerciali "indiscriminati" voluti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, affermando che sono illegali e rischiano di danneggiare l'economia globale. Secondo una bozza delle conclusioni del vertice, visionata dall'Afp, le nazioni emergenti che rappresentano circa la metà della popolazione mondiale e il 40% della produzione economica sono pronte a unirsi per affrontare le "serie preoccupazioni" sui dazi statunitensi. Il premier Li Qiang guiderà la delegazione cinese in Brasile al posto del presidente Xi Jinping. Nessuna motivazione ufficiale è stata fornita da Pechino, se non generici "impegni sovrapposti" del presidente, senza ulteriori dettagli. La sua assenza appare comunque inusuale, considerando che Xi ha partecipato a tutti i vertici Brics negli ultimi 12 anni. Diverso il caso della Russia. Vladimir Putin, su cui pende un mandato di arresto della Corte penale internazionale per crimini di guerra, legati alla deportazione forzata di minori ucraini, ha probabilmente rinunciato al viaggio per evitare imbarazzi ai padroni di casa. Il Brasile è infatti firmatario dello Statuto di Roma, che impone l'obbligo di arresto nei confronti di ricercati dalla Corte penale internazionale. Già lo scorso anno Putin aveva rinunciato a partecipare di persona al vertice di Johannesburg dal momento che il Sudafrica non ne aveva garantito l'immunità diplomatica. Nato nel 2009 con Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, nel 2024 il gruppo Brics ha compiuto un importante allargamento, accogliendo Indonesia, Iran, Egitto, Etiopia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. L'ampliamento ha, però, accentuato la diversità interna, sia sul piano economico che politico, con un crescente sbilanciamento verso regimi autoritari. Secondo diversi analisti, la crescente eterogeneità del gruppo rischia di comprometterne l'efficacia e l'assenza di Xi e Putin, in questo contesto, potrebbe ridurre l'impatto politico del summit, sollevando interrogativi sulla coesione e sulla direzione politica del blocco. Il governo brasiliano, che ospita il vertice, punta a utilizzare l'incontro come piattaforma per promuovere un'agenda riformista e multilaterale. Tra i temi prioritari figurano la transizione verso l'energia verde, la cooperazione internazionale sui vaccini e la proposta di estendere lo status di 'nazione più favorita' a tutti i membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). "La multipolarità non è una minaccia, ma un'opportunità - ha dichiarato l'ambasciatore del Brasile a Londra ed ex ministro degli Esteri, Antonio Patriota in un intervento all'Overseas Development Institute -. Il mondo non può attendere un altro conflitto globale per avviare la riforma del sistema multilaterale. È il momento di agire". Il percorso, tuttavia, non appare semplice. Il Brics, osservano alcuni analisti, resta un organismo eterogeneo e privo di un meccanismo decisionale efficace. "Era già un gruppo difficile da gestire prima dell'allargamento. Ora è ancora più complesso", ha scritto Christopher Sabatini, esperto di politica latino-americana di Chatham House. Sabatini ha evidenziato i contrasti interni su vari fronti, dalla riforma del Consiglio di Sicurezza Onu - ostacolata dalla Cina - alla questione climatica, dove le priorità di Brasile e Sudafrica cozzano con le economie fortemente dipendenti dagli idrocarburi di Russia, Arabia Saudita ed Emirati. Anche la proposta di una valuta comune per sfidare il dollaro è in stallo, con la netta opposizione dell'India.
(Adnkronos) - Nella giornata di oggi si è tenuto un incontro istituzionale tra Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia, appartenente al sistema di Federturismo Confindustria ed il suo direttore Antonio Barreca, e Base Balneare e il commissario europeo al Turismo, Apostolos Tzitzikostas. Durante il colloquio è stata consegnata una memoria illustrativa ufficiale contenente le istanze del comparto balneare italiano in merito alla corretta applicazione della Direttiva Bolkestein e lo stato del contenzioso italiano approdato alle Sezioni Unite sul tema della scarsità della risorsa naturale. Il documento, elaborato da Assobalneari Italia e Base balneare, evidenzia la necessità di un approccio più equilibrato e realistico parte delle istituzioni europee, che tenga conto delle peculiarità storiche, economiche e sociali del modello balneare italiano e della tutela dei diritti acquisiti dai concessionari che da decenni operano e investono nel settore. Durante l’incontro, il Presidente di Assobalneari e l'Avvocato Nicolò Maellaro per Base Balneare hanno formalmente richiesto un tavolo di confronto con le istituzioni europee competenti, con l’obiettivo di individuare soluzioni normative che garantiscano certezza giuridica, continuità imprenditoriale e salvaguardia dell’occupazione lungo le coste italiane. "Abbiamo ribadito con forza - hanno dichiarato Licordari e Maellaro - che non si può applicaE'È fondamentale che l’Europa ascolti la voce dei territori e comprenda che il sistema balneare italiano così come quello degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, rappresenta una risorsa strategica per l’economia del turismo nazionale, fatta di imprese familiari, lavoro, identità e presidio ambientale". Assobalneari Italia e Base Balneare auspicano che questo confronto possa essere il primo passo verso una nuova fase di dialogo e collaborazione con la nuova dirigenza politica dell’Unione Europea, affinché le future scelte in materia siano il frutto di una volontà politica consapevole e non delle scelte di oscuri tecnocrati che, con la loro influenza proveniente da loro ruolo di intoccabili, riescono ad indirizzare decisioni che sono più il frutto di pressioni di poteri forti a discapito dell’interesse comune, e che tengano conto della specificità e della sostenibilità del comparto balneare italiano e di quello degli altri Paesi che hanno le loro coste sul mar Mediterraneo, valorizzando coloro che nel corso degli anni hanno investito e creato occupazione inventando il modello di turismo balneare che oggi viene esportato come modello in altri Paesi del mondo.
(Adnkronos) - Arera-Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha certificato l’eccellenza del Gruppo Cap, che si è classificato primo in Lombardia e terzo a livello nazionale nella classifica annuale sulla 'Qualità tecnica del servizio idrico integrato', ricevendo un premio economico complessivo di quasi 7 milioni di euro. Lo rende noto Gruppo Cap, sottolineando il risultato straordinario, che conferma la società tra i gestori più virtuosi d’Italia. L'azienda, unica in Italia insieme a un altro gestore, è stata premiata in tutti gli indicatori previsti da Arera, senza alcuna penalità, a testimonianza dell’eccellenza tecnica e della capacità di miglioramento continuo. Un successo che l'azienda ha voluto condividere con i suoi principali stakeholder decidendo di distribuire parte del premio alle sue persone e ai comuni della Città metropolitana di Milano. Con la delibera 917/2017/R/Idr, Arera ha introdotto un sistema per valutare la qualità tecnica del servizio idrico integrato, con l’obiettivo di migliorare concretamente il servizio per gli utenti, tenendo conto delle diverse condizioni presenti sul territorio nazionale e assicurando allo stesso tempo equità tra gli operatori, trasparenza nei controlli e gradualità nell’applicazione delle nuove regole. Il sistema si basa su una serie di indicatori che misurano la qualità del servizio. Alcuni di questi sono prerequisiti fondamentali per accedere al meccanismo di premi e penalità; altri definiscono standard specifici da rispettare nei confronti dei singoli utenti, con eventuali indennizzi in caso di disservizi; infine, ci sono gli standard generali, che valutano le condizioni tecniche complessive del servizio e determinano l’assegnazione di premi o penalità economiche (indicatori M1–M6: interruzioni del servizio, qualità dell’acqua erogata, adeguatezza del sistema fognario, perdite idriche, qualità dell’acqua depurata, smaltimento fanghi in discarica). Gruppo Cap ha ottenuto risultati eccellenti su tutti i livelli previsti; nello specifico, sono stati riconosciuti 2.287.554 euro per le performance sui 6 macro-indicatori M1–M6 (interruzioni del servizio, qualità dell’acqua erogata, adeguatezza del sistema fognario, perdite idriche, qualità dell’acqua depurata, smaltimento fanghi in discarica) mentre 4.578.722 euro rappresentano il premio 'Best in Class', che certifica l’assoluta eccellenza di Cap a livello nazionale. "Questo riconoscimento -commenta il direttore generale di Gruppo Cap, Michele Falcone- rappresenta una conferma autorevole della solidità del nostro modello industriale e della capacità di Gruppo Cap di generare valore attraverso l’eccellenza operativa. Il risultato ottenuto è frutto di una strategia orientata all’innovazione, alla sostenibilità e alla qualità del servizio, resa possibile grazie all’impegno e alla professionalità delle nostre persone. Per questo l’azienda ha deciso di distribuire circa un milione di euro a lavoratrici e lavoratori di Gruppo Cap quale riconoscimento per l'impegno costante, la dedizione e la passione che ogni giorno mettono nel loro lavoro". "Il riconoscimento di Arera -aggiunge il presidente di Gruppo Cap, Yuri Santagostino- è per noi motivo di grande orgoglio, ma soprattutto un’opportunità per rafforzare il nostro legame con chi ogni giorno contribuisce al successo di Gruppo Cap. Per questo abbiamo scelto di destinare una parte importante del premio all’innovazione e a favore delle nostre persone e dei territori, secondo modalità che stiamo individuando, valorizzando il ruolo delle comunità locali che è centrale nella costruzione di un servizio idrico sempre più efficiente, sostenibile. È un gesto concreto che testimonia la nostra visione di impresa pubblica, orientata al miglioramento continuo e alla restituzione di valore alla comunità".