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(Adnkronos) - Rissa sfiorata alla Kings League Italy tra Fedez e Blur. È successo ieri, sabato 10 marzo, durante la partita, una delle più attese, tra i ‘Boomers’ capitanati del rapper e gli 'Stallions' del content creator. I due sono stati fermati grazie altri giocatori in campo, tra cui anche l’ex Juventus, Leonardo Bonucci, che sono intervenuti per placare gli animi. La Kings League Italy è un torneo di calcio a 7, nato in Spagna nel 2022 su iniziativa dell'ex-calciatore Gerard Piqué, che si disputa tra calciatori e persone note del web. La partita di ieri prevedeva la sfida per i quarti di finale dei playoff tra gli Stallions, la squadra di Blur (Gianmarco Tocco, considerato il re di Twitch), e quella dei Boomers, capitanata da Fedez con Leonardo Bonucci come wild card. Le immagini, diventate virali sui social, mostrano Fedez che scende in campo dirigendosi contro Blur. I calciatori in campo provano a ostacolarlo: "Che c**** volete?", urla il rapper di Rozzano contro tutti gli altri. Si scatena così il panico in campo. Fedez viene poi allontanato e ad aspettarlo in tribuna c’è la mamma e manager Tatiana che cerca di calmarlo: “Dai Fede, basta”, si sente dire nelle immagini virali. Il motivo sarebbe da ricercare in una serie di provocazioni nate durante la partita. L'annuncio di Bonucci tra i Boomer non era stato preso bene dagli Stallions. Poi, durante la partita di ieri, vittoria di Fedez, esultanza e reazione di Blur. Fedez interviene sui social per spiegare la sua verità e i motivi della rabbia nei confronti di Blur: "Qualche settimana fa ho chiesto una riunione con la Lega riguardo alle live di Blur durante le partite della Kings League, chiedendo se potessero attivarsi quantomeno per evitare che lo streamer, ad ogni partita, auguri il tumore e la morte a chiunque, insultando gratuitamente anche le ragazze presenti", esordisce Fedez tra le Instagram stories. "Chiarendo espressamente che se questo tipo di scenario si fosse ripresentato durante la mia partita si sarebbe potuti arrivare ad un punto limite che avrei voluto evitare”, continua il rapper. E spiega il motivo della rissa sfiorata: “Risultato: avevo Blur a fianco a me in postazione e ho dovuto sentire chiaramente lo stesso augurare la morte, usare l'epiteto "tumore" e insultare pesantemente i miei giocatori e il mio staff durante tutta la partita. Non conoscevo nessuno dei presidenti prima della Kings League e devo dire che non esiste un altro presidente che si sia mai permesso di creare un clima così di me*** come riesce a fare lui". Il rapper continua: "Ora chiedo, è così difficile da capire che se per due mesi davanti a migliaia di ragazzini il content principale offerto dal loro ‘idolo’ è questo, alla chiamata alle armi per una partita importante secondo voi quale poteva essere il tenore del tifo? Sinceramente, sono stupito di me stesso che la situazione non sia trascesa ulteriormente”. “Avevo lasciato la telefonata con lo staff della lega chiedendo se questo era il tipo di clima che volessero portare all'interno di questa competizione, in caso mi sarei comportato di conseguenza", si legge ancora. "Vedo che, a quanto pare, la linea che si è voluta prendere è questa, dunque sappiate che se esci dalla tua cameretta e vai dal primo che passa ad augurargli un tumore potrebbe succedere che, prima o poi, una pizza in faccia potrebbe arrivarti, soprattutto se incontri qualcuno che un tumore lo ha avuto davvero. Complimenti ai giocatori degli Stallions per la grande partita giocata, ci vediamo in semifinale", conclude. Anche la giornalista Selvaggia Lucarelli interviene sui social parlando dell’accaduto: "Nato per rendere tutti i posti in cui arriva dei luoghi meravigliosi (la madre che vigila su di lui come avesse 6 anni, Madonna…)". "Probabilmente sarà tutto vero", continua la giornalista riprendendo le storie di Fedez in cui ricostruisce la vicenda. "Mi fanno ammazzare due cose: la prima è che parli lui di qualcuno che crea climi tossici. Lui noto per portare amore e pace ovunque arrivi. L'idea che quello che era così amico di Lucci da promettergli regali e andare a casa sua e girava con ultras picchiatori tutti in galera, ora dia lezioni di buoni comportamenti durante le partite. Beh, comunque dai, almeno non ha detto che non c’era questa volta", conclude ironica Selvaggia Lucarelli.
(Adnkronos) - Oggi, 11 maggio, è la Festa della mamma, ricorrenza che si celebra nella seconda domenica di maggio. Quando e dove è nata questa festa e perché si celebra a maggio? La storia di questa ricorrenza, ricorda 'Focus', è lunga e affascinante perché risale addirittura al mondo greco-romano: allora si festeggiavano le mamme durante le feste legate alle divinità femminili nelle quali si celebrava la fertilità. In epoca medioevale e rinascimentale furono sostituite dalle feste religiose legate alla maternità della Madonna: 'Madre di Dio', Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo. La festa di Maria, madre di Dio, era in un certo senso la festa di tutte le mamme, anche se loro non erano affatto festeggiate. La Festa della Mamma (e non la festa delle mamme) come la intendiamo ai giorni nostri fu introdotta soltanto tra l'800 e il '900 in due momenti diversi. Il primo risale agli Anni '60 e '70 dell'800 ed è merito di una pacifista americana, Ann Reeves Jarvis e di sua figlia Anna. Al termine della Guerra civile americana, Jarvis aveva promosso una serie di feste per favorire l'amicizia tra le madri di Nordisti e Sudisti. Si trattava soprattutto di picnic e di altri incontri conviviali. Sempre in quel periodo, nel 1870, la poetessa americana Julia Ward Howe scrisse la 'Mother's day proclamation', nella quale esortava le donne e le madri ad assumere un ruolo attivo nel processo di pacificazione tra gli Stati americani. Il secondo momento risale ai primi anni del '900: Anna Jarvis, figlia di Ann Reeves Jarvis, raccoglie il testimone della madre e inizia a organizzare numerosi eventi dedicati alle madri, con sempre maggiore seguito, finché il presidente americano Woodrow Wilson ufficializzò la festa nel 1914. Fu proprio il presidente Wilson a stabilire che la festa venisse celebrata la seconda domenica di maggio (visto che in quel periodo dell'anno era morta Ann Jarvis), data che venne poi adottata da molti altri Paesi. La Festa della Mamma arriva in Italia soltanto nel 1933, durante il fascismo, quando il 24 dicembre viene celebrata la "Giornata della madre e del fanciullo". Da quel momento, ogni vigilia di Natale, le mamme vennero festeggiate per motivi propagandistici: erano l'espressione della politica natalista del regime fascista e in tale occasione venivano premiate quelle più prolifiche. Soltanto nel dopoguerra, anche in Italia, la Festa della mamma ha assunto un carattere meno propagandistico. E nella seconda metà degli Anni '50 del '900 iniziarono a diffondersi due feste della mamma: una organizzata dal parroco di una frazione di Assisi per motivi religiosi, per celebrare la maternità nel suo valore cristiano; l'altra in Liguria, per motivi commerciali, promossa dai fiorai. Entrambe erano festeggiate a maggio, mese dedicato alla Madonna nella religione cattolica, e mese della primavera e periodo ricco di fiori da regalare. Dal 1959 la festa prese piede e si è celebrata per vari anni l'8 maggio, per poi passare alla seconda domenica di maggio.
(Adnkronos) - "Non sono ancora state accertate in maniera chiara e completa le cause di quello che è successo" ma "un fenomeno di una tale estensione ha una serie di cause e concause, non può dipendere solamente da un singolo evento. O meglio, il singolo evento può innescarla, ma è la fragilità complessiva del sistema che ha portato a conseguenze così estese". Così Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys, analizza con Adnkronos la dinamica di quanto accaduto lunedì con il blackout in Spagna e Portogallo anche rispetto al dibattito che in queste ore si sta concentrando sul ruolo delle rinnovabili. "Il sistema spagnolo ha delle caratteristiche peculiari, per esempio, rispetto all'Italia ha avuto uno sviluppo delle rinnovabili molto esteso - ricostruisce Marangoni - A cui non è corrisposto uno sviluppo e un rafforzamento altrettanto robusto delle infrastrutture di rete. In più è un sistema elettrico che è non dico isolato ma quasi rispetto al resto d'Europa, cioè non ha molte connessioni con gli altri Paesi europei. Cosa invece molto diversa per l'Italia che ha diverse interconnessioni estere. Quindi, sicuramente, è una questione di fragilità complessiva del sistema". Due i temi: l'interruzione in sé, e quindi ciò che ha causato l'evento, e i tempi di ripresa del sistema. "I tempi di riavvio così lunghi pare che siano dipesi in parte dalla lentezza di rimessa in moto delle centrali nucleari, fermate quando il sistema è andato in crisi. La Spagna ha anche il nucleare, non ha il peso che ha in Francia, ovviamente. Ha una quota residuale - spiega - Normalmente il termoelettrico diverso dal nucleare, quindi gli impianti a gas, per esempio, sono impianti flessibili che hanno dei tempi di avviamento più brevi mentre il riavvio del nucleare è molto più lento". Per Marangoni, quindi, "puntare il dito solo sulle rinnovabili come unica causa di tutto l'evento non è corretto; la questione è che le rinnovabili, che in Spagna coprono una quota altissima della generazione, richiedono che ci sia anche un sistema di infrastrutture, reti, stoccaggi, adeguato". "Questo è un po' il quadro complessivo. Dopodiché in questa fase ancora non sono stati chiariti tutti i dettagli tecnici, quindi, le mie considerazioni così come quelle di altri colleghi vanno prese ancora con una certa cautela", sottolinea.