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(Adnkronos) - Ha suscitato un vero e proprio dibattito, con commenti polemici e repliche a difesa, lo scatto diffuso da Meghan Markle che ritrae il marito Harry seduto a bordo di un'imbarcazione teneramente abbracciato alla figlia, la principessa Lillibet. In apparente violazione delle norme in vigore in California per i bambini di età inferiore ai 13 anni che si trovano a bordo di barche in movimento, la bambina non indossa infatti un giubbotto di salvataggio, è stato sottolineato in diversi commenti sul servizio diffuso in occasione della Giornata internazionale della donna. Nell'immagine si vede Harry - che indossa short e berretto da baseball - con in braccio la bimba di tre anni, con leggins e maglietta ma senza giubbotto. Il dibattito online ha toccato in particolare il tema delle responsabilità genitoriali e quello delle norme in vigore nello stato americano sul giubbotto di salvataggio, che - si precisa - deve essere conforme alle prescrizioni della Guardia Costiera, in buone condizioni e adatto all'attività da svolgere, indipendentemente dalle dimensioni del natante, fatte salve alcune eccezioni legate a particolari imbracature, alla permanenza in cabina o situazioni eccezionali. La mancata osservanza di queste norme può potenzialmente comportare conseguenze legali per gli operatori delle imbarcazioni, sottolinea il sito GbNews, che non manca però di far notare che i Sussex sono noti per essere genitori molto attenti con Lilibet e il fratello maggiore Archie e non esclude che il natante potrebbe essere stato ormeggiato al momento della fotografia. Malgrado ciò, sottolinea il sito, che ha cercato di mettersi in contatto con i Sussex per un commento, le reazioni degli utenti sono state anche molto allarmate: "Un bambino su una barca senza giubbotto di salvataggio mi fa rabbrividire. Abbiamo avuto diversi casi di annegamento nel nostro stato proprio per questo motivo", ha scritto un lettore. "Che cosa irresponsabile. Persino i proprietari di animali domestici mettono i giubbotti di salvataggio ai loro cuccioli quando vanno in barca", ha aggiunto un altro. Ma molti hanno difeso la coppia, suggerendo che le circostanze potrebbero essere diverse da come appaiono.
(Adnkronos) - In un periodo in cui l’Italia registra alcuni dei peggiori indicatori europei per la partecipazione femminile al lavoro - con un calo drastico nel Global gender gap report 2024, che ha visto il Belpaese scivolare al 87° posto, e in settori strategici come le Stem (Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) dove meno del 30% dei professionisti sono donne - è evidente come il divario di genere rappresenti un freno all’innovazione e alla competitività delle imprese italiane. In questo contesto, il progetto Dea-Digitale, equità e azioni, promosso da Fondirigenti e coordinato da Fondazione Piemonte Innova e Università di Torino, supportato da Federmanager Torino e Unione Industriali Torino, si è posto l’obiettivo di contrastare questa situazione con strumenti concreti e mirati, da offrire ai dirigenti italiani chiamati a governare queste tematiche. Avviato a settembre 2024, il progetto ha visto il coinvolgimento di 20 imprese piemontesi per oltre 30 manager e dirigenti impegnati in un percorso di ricerca, co-design e validazione delle strategie e delle azioni individuate. Il risultato è duplice: da un lato, la Deaction map, una raccolta di strategie e buone pratiche manageriali che spaziano dall’onboarding alla selezione, dal mentoring allo sviluppo delle competenze, volte a rendere i processi aziendali più inclusivi; dall’altro, la Dea talent guide, che definisce le competenze ibride indispensabili per una leadership innovativa e paritaria, capace di rispondere alle sfide del mercato globale. Inoltre, il progetto ha coinvolto attivamente il mondo della scuola per preparare i futuri profili professionali delle micro e piccole imprese e per recepire anche l’opinione dei giovani e delle giovani: tre scuole superiori hanno già partecipato a quattro incontri (e ne seguiranno altri), contribuendo a individuare azioni e competenze per ridurre il divario di genere in azienda e a portare un punto di vista fresco e creativo. L'evento finale, intitolato 'Ideazioni per il futuro: strategie e competenze per la parità di genere', tenutosi giovedì 13 marzo a Torino, è stata l’occasione per presentare questi strumenti pratici e stimolare un dibattito costruttivo sul tema della parità di genere nel contesto aziendale e in particolare nelle carriere Stem. Il direttore generale di Fondirigenti, Massimo Sabatini, ha dichiarato: “Con questo progetto Fondirigenti contribuisce ad aggiungere un nuovo tassello alla costruzione di una moderna cultura manageriale, favorendo l’individuazione di competenze e strumenti per affrontare una questione sempre più decisiva per il futuro delle pmi, quella della presenza femminile in posizioni caratterizzate da competenze Stem. E' una criticità che ha radici profonde, e che i manager devono saper fronteggiare in tutte le sue declinazioni in modi innovativi e con strumenti flessibili ed efficaci: per farlo devono essere sempre più competenti e motivati, e la formazione manageriale può essere la leva capace di attivare questo potenziale”. Laura Morgagni, direttrice di Fondazione Piemonte Innova, ha aggiunto: "Il progetto Dea evidenzia come un approccio inclusivo rappresenti non solo un valore etico, ma anche una leva strategica per la competitività, anche e soprattutto nel settore tecnologico. La diversità di genere è un motore fondamentale per l'innovazione: in settori come il digitale, la cybersicurezza, l’intelligenza artificiale diventa imprescindibile una presenza paritaria delle donne nei luoghi di potere e nella governance, per evitare soluzioni che non rispondano ai reali bisogni della società e che rischiano di perpetuare discriminazioni e criticità. Gli strumenti che oggi abbiamo presentato offrono a manager e dirigenti una base solida per agire concretamente in maniera più equa e costruire una cultura aziendale inclusiva, pronta ad affrontare le sfide future". La conclusione del progetto Dea rappresenta solo l'inizio di un percorso più ampio per diffondere una cultura aziendale sempre più inclusiva e sostenibile. Gli strumenti sviluppati saranno messi a disposizione a livello nazionale per tutti gli associati di Fondirigenti, mentre le attività di confronto e formazione sul tema della parità di genere con le scuole continueranno, rafforzando l'impegno verso le nuove generazioni. Anche le imprese partecipanti continueranno ad implementare le strategie e le pratiche sviluppate, contribuendo a consolidare i risultati ottenuti e a promuovere un ecosistema in cui l'innovazione e la sostenibilità si integrino in maniera sempre più efficace. La Dea talent guide, frutto di un intenso lavoro partecipativo, delinea le competenze innovative e ibride essenziali per garantire la competitività in un mercato in rapida evoluzione. La guida va oltre le sole competenze tecniche, includendo soft skills come comunicazione interpersonale, leadership, gestione dei conflitti e problem-solving, unitamente a competenze umanistiche, digitali e operative. In questo modo, sono stati definiti nuovi profili aziendali – dal facilitatore, figura strategica in grado di connettere team interdisciplinari, al sustainability manager fino ai ruoli operativi come lean analytics e change manager – capaci di integrare aspetti umani, tecnologici e operativi per guidare la trasformazione aziendale. La Deaction map è una mappa visuale e operativa per i manager e dirigenti e raccoglie una serie di strategie e buone pratiche per rendere i processi aziendali più inclusivi. Sviluppato attraverso tavoli di confronto con le imprese, prevede interventi strutturali – quali l’anonimizzazione dei processi di recruiting e la revisione delle procedure di selezione – unitamente a iniziative culturali, come programmi di mentoring, percorsi di sensibilizzazione ai bias di genere e la promozione della leadership femminile. La Deaction map rappresenta, inoltre, un framework replicabile per il cambiamento, capace di fungere da guida per le pmi nella transizione verso modelli di business orientati all’inclusività, garantendo così anche un vantaggio competitivo in un mercato sempre più globalizzato.
(Adnkronos) - Gruppo Cap si conferma tra le eccellenze italiane nel settore delle utility, ottenendo il premio Top Utility 2025 nella categoria 'Territorio e Comunità', con la seguente motivazione "l’azienda si è distinta per la capacità di promuovere un confronto aperto, talvolta dialettico, con il territorio, conseguendo risultati positivi anche nelle altre aree di valutazione". Il riconoscimento viene assegnato all'azienda che si distingue per la capacità di creare valore condiviso nel proprio territorio, promuovendo iniziative a beneficio della comunità, investendo nella sostenibilità ambientale e sociale e rafforzando il rapporto con cittadini e stakeholder. Insieme a Gruppo Cap, tra le aziende finaliste figuravano Contarina, Iren, Nuove Acque e Publiacqua. “Attivare processi partecipativi virtuosi, fondati sull’ascolto attivo delle istanze e dei bisogni di tutti i portatori d’interesse - clienti, associazioni locali e ambientali, imprese e fornitori, istituzioni pubbliche - è la chiave per generare valore condiviso e diffuso sui territori in cui operiamo -commenta Yuri Santagostino, presidente di Gruppo Cap - Oggi le aziende, in particolare quelle che si occupano di servizi pubblici, non possono prescindere dall’attivare processi strutturati di coinvolgimento e ascolto degli stakeholder, anche per andare oltre i fenomeni Nimby che spesso agitano le comunità e i territori andando a generare conflittualità più o meno accese che non fanno bene a nessuno. Questo premio conferma il valore delle nostre iniziative, che mirano a promuovere la sostenibilità ambientale, l'inclusione sociale e la crescita del territorio”. Gruppo Cap ha avviato negli anni diversi percorsi di partecipazione che hanno coinvolto in prima persona stakeholder e cittadini su progetti di diversa natura. Ne sono un esempio: il Rab (Residential Advisory Board), un organo consultivo partecipativo che riunisce i rappresentanti dei Comuni e delle associazioni del territorio in dialogo sul progetto della BioPiattaforma di Sesto San Giovanni; la costruzione del dialogo strutturato e continuo con i comitati del territorio del termovalorizzatore di Borsano, gestito da Neutalia, società di cui Cap è socio; il protocollo con il Municipio 9 del Comune di Milano sul depuratore di Bresso-Niguarda, per raccogliere segnalazioni dirette degli episodi di molestie olfattive. Assegnato da Althesys in occasione della conferenza 'Le utility, valore per l'Italia', organizzata per presentare la XIII edizione del rapporto Top Utility Analysis, il premio riconosce le performance e le buone pratiche delle aziende di pubblica utilità italiane. L'analisi è condotta dal team di ricerca di Althesys e prende in esame parametri di innovazione, sostenibilità, comunicazione e rapporto con il territorio.