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(Adnkronos) - Lando Norris 'graziato' nel Gp di Abu Dhabi, ultima gara del Mondiale 2025 di Formula 1. Il pilota britannico della McLaren, leader iridato e destinato a diventare campione del mondo, non subisce provvedimenti per una manovra a dir poco sospetta nel 24esimo giro. Norris, reduce dal pit-stop, deve superare la Red Bull del giapponese Yuki Tsunoda, compagno di squadra di Max Verstappen. Norris attacca il nipponico e lo supera portando almeno 2 ruote della monoposto fuori dai limiti della pista. Un'eventuale penalità complicherebbe molto la giornata di Norris, che con un quarto posto finale perderebbe il Mondiale in caso di vittoria di Verstappen. Gli steward esaminano l'episodio e adottano provvedimenti: 5'' di penalità, ma per Tsunoda...
(Adnkronos) - Si è svolto, a Siena, il VII Forum europeo della Qualità Alimentare, organizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con OriGIn, OriGIn Europa, Origin Italia, OriGIn France, Origen España e Qualifica-OriGIn Portugal, al quale sono intervenuti il commissario europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen, e i ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per l’Italia, Annie Genevard, per la Francia, e Luis Planas Puchades, per la Spagna. Nel corso dell’evento, il commissario Hansen ha annunciato l’avvio, a partire dal 2027, di uno specifico Action Plan europeo per i prodotti agroalimentari e vitivinicoli Dop e Igp e le bevande spiritose Ig, definito come uno degli strumenti strategici per rafforzare i diversi territori dell’Europa rurale. Il nuovo piano prevederà una serie di misure e linee di investimento dedicate al sistema delle Indicazioni Geografiche, con l’obiettivo di espandere il valore economico e culturale delle Ig e dare piena attuazione al Regolamento (Ue) 2024/1143, di cui è stato relatore parlamentare Paolo De Castro. Un settore, quello delle Indicazioni Geografiche europee, che oggi comprende 3.485 prodotti, per un valore complessivo stimato di circa 80 miliardi di euro, e che contribuisce per il 16% all’export totale del comparto agroalimentare comunitario. Per supportare le nuove politiche di settore, in occasione del Forum, le principali organizzazioni europee del comparto hanno presentato il Libro Verde 'Il futuro delle Indicazioni Geografiche', che individua otto priorità strategiche per lo sviluppo del sistema dei prodotti di qualità nei prossimi anni. I contenuti del documento - sostenuti dai tre ministri dell’Agricoltura intervenuti al Forum - sono stati illustrati pubblicamente e consegnati al commissario europeo insieme al Memorandum of Siena, il documento ufficiale che sintetizza le richieste e indica le priorità del settore. Nel corso della presentazione, Massimo Vittori, direttore di oriGIn, ha sottolineato come il Libro Verde rappresenti "uno strumento fondamentale per affrontare le complessità globali emergenti, in un contesto di crisi del multilateralismo che costituisce la base stessa del sistema internazionale delle Ig". A evidenziare il valore strategico del documento è stato anche Mauro Rosati, direttore di Qualivita, che ha rimarcato che “il libro è un contributo al Piano di azione europeo che non vuole essere soltanto un sostegno al settore agroalimentare dei prodotti Dop e Igp, ma anche una visione di una nuova Europa policentrica, fondata sui territori”, collocando così il Libro Verde al centro di un processo di sviluppo indispensabile per il futuro delle Indicazioni Geografiche. La partecipazione congiunta delle istituzioni europee, dei governi nazionali e delle principali organizzazioni internazionali dei Consorzi di tutela, conferma il ruolo centrale delle Indicazioni Geografiche come leva di sviluppo economico, coesione territoriale e tutela del patrimonio culturale agroalimentare europeo. “Il Forum organizzato a Siena per celebrare i 25 anni della Fondazione Qualivita - ha dichiarato Christophe Hansen, commissario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale - ha rappresentato un’importante occasione per lanciare l’Action Plan per le Indicazioni Geografiche. Le IG sono un pilastro dell’eccellenza europea e dobbiamo rafforzarne valore e riconoscibilità. L’Action Plan Ig 2027 punta a sostenere le esportazioni, migliorare la promozione e accrescere la conoscenza delle certificazioni tra i consumatori. Il piano prevede campagne dedicate, una premiazione per le Ig e una collaborazione più forte con venditori e Gdo per aumentare la visibilità del logo e della denominazione dei prodotti certificati. Guardiamo inoltre ai mercati internazionali, con accordi di protezione e una tutela legislativa più efficace, insieme a nuovi investimenti in ricerca e sviluppo. Tutto questo perché siamo convinti che la strategia più efficace sia lavorare insieme ai produttori, veri protagonisti e motore delle nostre Ig europee”. “Difendere le Indicazioni Geografiche - ha affermato Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste - non è protezionismo, è futuro. Per i nostri produttori, per le filiere, per la sovranità alimentare europea. Dobbiamo dialogare, spiegare e coinvolgere il resto del mondo per far riconoscere il valore delle produzioni legate ai nostri territori e alla nostra identità. È una sfida che l’Europa ha già dimostrato di poter vincere e che deve affrontare con ancora maggiore consapevolezza. Le Ig sono un patrimonio unico e l’Italia è un punto di riferimento in Europa. Andiamo avanti con orgoglio, a tutela dell’identità e del valore del made in Italy”. “Le Indicazioni Geografiche - ha evidenziato Annie Genevard, ministro dell’Agricoltura francese - sono un tesoro prezioso ma fragile, che sostiene i nostri territori, tutela i saperi e crea valore per gli agricoltori. Di fronte alle usurpazioni, alle sfide sanitarie, al cambiamento climatico e alla proliferazione delle etichette, dobbiamo agire con determinazione. Occorre rafforzare la protezione delle Ig, sostenere maggiormente i Consorzi di produttori, investire in formazione e ricerca e promuovere i nostri prodotti in Europa e nel mondo, soprattutto tra le giovani generazioni”. “Le Indicazioni Geografiche e le Denominazioni di Origine - ha detto Luis Planas Puchades, ministro dell’Agricoltura spagnolo - sono fondamentali per il futuro dei nostri sistemi agroalimentari e delle aree rurali. Solamente in Spagna generano 8,4 miliardi di euro l’anno, coinvolgono oltre 330.000 agricoltori e allevatori e quasi 8.000 imprese agroalimentari. Dobbiamo continuare a rafforzarle, sviluppando nuovi strumenti che ne garantiscano la tutela, mantenendo qualità e differenziazione e assicurando un pieno riconoscimento sui mercati europei e internazionali”. Soddisfazione è stata espressa dalle organizzazioni dei Consorzi di tutela. Per Riccardo Deserti, presidente di oriGIn, "l’annuncio dell’Action Plan sulle Indicazioni Geografiche è un’ottima notizia per tutte le Ig mondiali". "La Commissione europea - ha proseguito - dimostra in questo modo grande coerenza e lungimiranza per sviluppare le potenzialità definite con il recente Regolamento Ue 2024/1143. Questo passo costituisce un punto di riferimento ed un esempio concreto per tutte le aree del mondo con potenziali di crescita della Dop economy ancora inespressi". Charles Deparis, presidente oriGIn Eu, ha ricordato che "le Indicazioni Geografiche sono una delle vere storie di successo dell’Europa, ma il loro potenziale è ancora sottoutilizzato". "Accogliamo con grande favore il progetto della Commissione europea per un piano d’azione sulle Ig a livello dell’Ue, uno strumento urgente per rafforzarne la riconoscibilità, ampliare la famiglia delle Ig e sostenere meglio i produttori. È anche il momento di intensificare la promozione, affinché i consumatori comprendano chiaramente che le Ig significano qualità, origine autentica e comunità rurali forti. Con un piano europeo ambizioso, possiamo aprire nuove opportunità e dare alle Ig il ruolo che meritano nel futuro dell’Europa". ha aggiunto. "Consideriamo un segnale estremamente positivo il fatto che il commissario Hansen abbia accolto molte delle istanze provenienti dal settore produttivo, raccolte nel Memorandum di Siena, per definire il nuovo Action Plan europeo sulle Indicazioni Geografiche. È ora necessario intervenire sul fronte dei mercati internazionali, dai dazi alla tutela legale delle Ig, e rafforzare il sostegno ai Consorzi di tutela nei loro sforzi di internazionalizzazione e nelle sfide legate alla sostenibilità", ha fatto notare Cesare Baldrighi, presidente Origin Italia. "Le Indicazioni Geografiche - ha spiegato Cesare Mazzetti, presidente Fondazione Qualivita - costituiscono un asset tecnico essenziale per competitività, tracciabilità e resilienza delle aree rurali europee. L’Action Plan 2027 annunciato dal commissario Hansen al Forum Qualivita rafforzerà l’attuazione del Reg. Ue 2024/1143 attraverso strumenti avanzati per tutela, governance, ricerca e sviluppo del Turismo Dop. I Consorzi di tutela consolidano il loro ruolo centrale nel presidio del sistema Ig e nell’adozione di modelli innovativi orientati a qualità e sostenibilità". Teresa Pais Coelho, direttore esecutivo Qualifica-OriGIn Portugal, ha osservato: "Le Indicazioni Geografiche sono molto più che una tutela del passato: sono strumenti di intelligenza territoriale per un futuro sostenibile che è importante salvaguardare e diffondere. Accogliamo con grande entusiasmo il Piano d’Azione europeo per le Indicazioni Geografiche, fondamentale per l’evoluzione di un modello di sviluppo equo, sostenibile e identitario, garanzia di autenticità, tradizione e qualità". "Origen España desidera riconoscere, in occasione del 25° anniversario della Fondazione Qualivita, l’importante lavoro di sostegno, promozione e documentazione che la Fondazione svolge da 25 anni. La pubblicazione del Libro Verde sulle Ig, realizzata in occasione del vertice di Siena del 5 e 6 dicembre, rappresenta un traguardo significativo per le Ig europee e mondiali. In un contesto globale in cui le preoccupazioni legate ai conflitti bellici, alle guerre tariffarie e ad altre questioni hanno spostato l’attenzione dei responsabili e dei decisori politici del nostro settore, il Forum di Siena assume un’importanza fondamentale, ricordando che il settore agroalimentare, e in particolare le Ig, costituisce un comparto strategico per l’economia e la società europee", ha affermato Federico Moncunill, segretario generale Origen España. Dominque Chambon, delegato oriGIn France, ha concluso: "Le Indicazioni Geografiche sono il risultato di una politica agricola territoriale efficace; dobbiamo esserne orgogliosi e preservarle affinché continuino a funzionare. Il regolamento europeo 2024/1143 è una prima pietra dell’edificio che rafforza il sistema delle Ig. Oggi salutiamo l’annuncio di un ambizioso piano d’azione europeo e attendiamo con entusiasmo la sua attuazione. Questo sistema virtuoso merita di essere sostenuto e valorizzato dall’Europa".
(Adnkronos) - A2A ha presentato oggi il suo primo Piano di Transizione Climatica che definisce target, leve operative e strumenti finanziari per guidare il percorso di decarbonizzazione del Gruppo verso l’obiettivo del Net Zero al 2050. Il documento strategico, pensato come strumento dinamico e trasparente, verrà aggiornato annualmente in parallelo e assoluto coordinamento con il Piano Industriale, così da riflettere costantemente l’evoluzione degli scenari energetici e macroeconomici. “La mitigazione dei cambiamenti climatici rappresenta una condizione imprescindibile per la stabilità dei sistemi ambientali, sociali ed economici. Dal 2000 a oggi, gli eventi climatici estremi hanno generato danni per oltre 3.600 miliardi di dollari e le stime indicano che i costi dell’inazione potrebbero raggiungere i 1.200 trilioni di euro, quasi il doppio degli investimenti necessari a rispettare gli Accordi di Parigi.” – ha dichiarato Roberto Tasca, Presidente di A2A - “In questo scenario, i piani di transizione climatica delle imprese rivestono un ruolo essenziale nella mobilitazione dei capitali: permettono di valutare preventivamente i rischi, individuare nuove opportunità di investimento, rafforzare la fiducia del mercato e favorire un migliore accesso al credito, contribuendo alla riduzione dei costi di finanziamento. Essi costituiscono inoltre la base delle strategie di finanza sostenibile, un ambito nel quale il nostro Gruppo è stato pioniere, con l’emissione del primo European Green Bond e del primo Blue Bond in Italia. Iniziative che confermano come la transizione verso modelli di business più responsabili possa generare valore finanziario per l’azienda e per tutti gli stakeholder''. “La crisi climatica richiede visione, coerenza e la capacità di agire con responsabilità nel lungo periodo. Affrontiamo questa sfida facendo leva sulle nostre competenze industriali, sull’innovazione tecnologica su cui stiamo investendo e su un modello di business che integra dimensione ambientale, economica e sociale.” - ha dichiarato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A - “Il nostro obiettivo è chiaro: raggiungere il Net Zero su tutti gli Scope emissivi entro il 2050. Il Piano di Transizione Climatica chiarisce come intendiamo farlo, definisce tappe intermedie ambiziose e amplia la nostra visione oltre l’orizzonte del Piano Industriale al 2035, pur nella consapevolezza che, per gli scenari in grande cambiamento, dovremo costantemente aggiornare traiettoria e azioni. In questo quadro, abbiamo già previsto circa 7 miliardi di investimenti dedicati a specifiche leve di decarbonizzazione: 5 per la Transizione Energetica e 2 per l’Economia Circolare''. Il Piano si fonda su uno scenario energetico che prevede per l’Italia il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050, con un ruolo rilevante delle tecnologie di cattura e stoccaggio della CO₂ (CCS) e una crescita della domanda elettrica legata all’elettrificazione dei consumi a cui si aggiunge il recente sviluppo dei data center. Nel Transition Plan l’upside di richiesta di energia da parte di questi hub digitali non è ancora stata fattorizzata; se le previsioni degli scenari nazionali più recenti verranno confermate, sarà necessario definire, dal prossimo aggiornamento, un nuovo approccio alla produzione elettrica che garantisca un carico baseload costante e sicuro. La strategia del Gruppo ruota attorno a due pilastri: 1. Elettrificazione dei consumi, sostenuta da un forte incremento delle fonti rinnovabili e dal contributo del gas naturale in impianti termoelettrici ad alta efficienza nel breve-medio periodo; 2. Economia circolare, attraverso la valorizzazione dei rifiuti e degli scarti come materia o energia, contribuendo così a una significativa riduzione delle emissioni del Paese. L’obiettivo finale è una riduzione di almeno il 90% della carbon footprint del Gruppo entro il 2050 rispetto al 2023, con compensazione delle sole emissioni residue tramite crediti di rimozione certificati. Il Piano conferma inoltre: riduzione del 50% delle emissioni dirette entro il 2035 e dell’80% entro il 2040 (rispetto al 2017); riduzione del 61% dell’intensità emissiva (gCO₂e/kWh) entro il 2035 (baseline 2017); azzeramento delle emissioni Scope 2 legate all’acquisto di energia entro il 2026; riduzione delle emissioni Scope 3 lungo la supply chain (-30%), nelle attività upstream dei vettori energetici (-60%) e nell’uso del gas da parte dei clienti (-22%) al 2035 (baseline 2023). La supply chain rappresenta una leva determinante del percorso: per questo il Gruppo ha avviato il progetto Scope 3, dedicato al supporto dei fornitori nell’implementazione di strategie di riduzione delle emissioni. Complessivamente, i circa 7 miliardi di capex al 2035 saranno allocati in particolare per: 3,4 miliardi allo sviluppo della produzione da fonti rinnovabili; 1 miliardo a soluzioni di cattura della CO2 per impianti Waste-to-Energy, recupero di calore industriale e dai data center per le reti di teleriscaldamento, elettrificazione della flotta dedicata alla raccolta rifiuti e sviluppo della produzione da bioenergie. Il Piano è sostenuto da strumenti di finanza sostenibile, come il primo European Green Bond del Gruppo e il primo Blue Bond in Italia. L’obiettivo è portare al 100% la quota di debito ESG entro il 2035 (attualmente all’82%). Elemento imprescindibile della strategia è la Just Transition: il Gruppo garantirà percorsi di reskilling e upskilling a tutto il personale coinvolto nelle attività che evolveranno nel contesto della decarbonizzazione, con programmi formativi dedicati e iniziative per attrarre nuove competenze. Parallelamente, A2A prosegue nel dialogo con i territori attraverso iniziative di ascolto, engagement e formazione rivolte a cittadini, imprese e scuole, promuovendo una transizione equa, inclusiva e condivisa.