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(Adnkronos) - Assicurazione auto sempre più costosa in Italia con aumenti che in alcune città arrivano all'11% rispetto all'anno scorso. Lo rende noto l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass). Il prezzo medio dell’Rc auto è di 414 euro (418 euro ad agosto 2024), in aumento su base annua del +6,8% in termini nominali (+6,1% in termini reali); in agosto la crescita nominale era stata del +6,7%. Tutte le province italiane registrano incrementi di prezzo, compresi tra il +1,3% di Reggio Calabria e il +11,0% di Roma e Caltanissetta. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 261 euro, in aumento del +6,3% su base annua e in riduzione del 40,5% rispetto allo stesso mese del 2014. Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo medio è del +9,8%, a fronte di un aumento del +6,1% per gli assicurati in prima classe.
(Adnkronos) - "Il mondo delle costruzioni e degli appalti pubblici sta affrontando nuove complessità. Dalla rilevazione mensile condotta dal nostro Centro Studi, emerge che, nel periodo tra il 15 settembre e il 15 ottobre, la patente a crediti è la principale preoccupazione per le micro imprese, mentre per le medie e grandi imprese il focus è sulla realizzazione delle opere già aggiudicate nell'ambito del Pnrr". Lo afferma Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta Soa (una delle principali società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche) e del Centro Studi, presentando l'analisi basata su un campione di oltre 400 imprese di varie dimensioni. "Per l’87% degli imprenditori non attestati Soa - spiega - l’iter per l’ottenimento della patente a crediti rappresenta una preoccupazione significativa, tanto che molti valutano la possibilità di avviare il percorso per ottenere una certificazione Soa, qualora l'azienda abbia i requisiti. La Soa, infatti, consente di partecipare a gare pubbliche, offrendo una qualificazione che esenta dall'obbligo della patente a crediti dalla terza classifica in poi, e garantisce un’operatività semplificata e stabile in un contesto normativo che è ancora in fase di assestamento". Pelazzi sottolinea che la gestione della patente a crediti costituisce una sfida maggiormente onerosa per le piccole imprese, particolarmente esposte ai cambi normativi, come già sperimentato con i bonus edilizi: "Il Centro studi di Argenta Soa, una delle principali società di attestazione per le gare pubbliche, è nato proprio per monitorare e supportare le imprese nel loro percorso di qualificazione e nella gestione delle complessità normative del settore. Dall’analisi - continua - emerge anche che il 78% degli imprenditori di medie e grandi imprese è preoccupato per il completamento entro i termini delle opere finanziate con il Pnrr. Sarà cruciale una proroga della Commissione Europea per completare i lavori. Le principali cause dei ritardi includono i tempi per la gestione delle pratiche amministrative, i costi crescenti delle materie prime e la difficoltà nel reperire manodopera qualificata". Sono 9 le Faq di Argenta Soa sulla patente a crediti per la sicurezza sul lavoro nei cantieri. 1) Che cos’è la patente a crediti per la sicurezza sul lavoro nei cantieri? La patente a crediti è un sistema obbligatorio di qualificazione che garantisce che imprese e lavoratori autonomi nei cantieri rispettino le norme sulla sicurezza. Ogni operatore riceve un punteggio basato su crediti, che può essere decurtato in caso di violazioni delle normative. 2) Chi è obbligato a ottenere la patente a crediti? A partire dal 1° ottobre 2024, la patente è obbligatoria per tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili, ad eccezione di coloro che forniscono servizi di consulenza intellettuale o che sono in possesso di una certificazione Soa di classe pari o superiore alla III. La Soa non solo esonera da questo requisito, ma rappresenta una forma avanzata di certificazione che attesta la capacità dell'impresa di partecipare a lavori pubblici di un certo livello, garantendo la qualità e l'affidabilità dell'azienda. 3) Come si ottiene la patente a crediti? La patente si richiede tramite il Portale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro. La domanda può essere presentata dal legale rappresentante dell’impresa o da un soggetto delegato. Tra i requisiti principali vi sono l’iscrizione alla Camera di commercio, la regolarità contributiva e fiscale, e il possesso del documento di valutazione dei rischi (dvr), a meno che non si possieda già una certificazione Soa. 4.) Qual è il punteggio iniziale della patente a crediti? Al rilascio, la patente viene assegnata con un punteggio di 30 crediti, che può essere aumentato fino a 100. Il mantenimento di almeno 15 crediti è fondamentale per continuare a operare nei cantieri. 5) Come si perdono e recuperano i crediti? I crediti vengono decurtati in caso di violazioni della normativa di sicurezza. Per esempio, la mancata redazione del dvr o la formazione inadeguata dei lavoratori possono causare una perdita di crediti. Il recupero è possibile tramite corsi di formazione o misure correttive, ma le imprese già certificate Soa godono di una maggiore stabilità, essendo generalmente ben strutturate per la conformità a questi requisiti. 6) Cosa succede se il punteggio scende sotto i 15 crediti? Le imprese con meno di 15 crediti non possono aprire nuovi cantieri, ma possono completare i lavori in corso. Le imprese con certificazione Soa, con classifica pari o superiore alla terza, non sono soggette a questa limitazione, godendo di un vantaggio competitivo grazie alla loro qualificazione. 7) Quali sono le sanzioni per chi opera senza patente o con meno di 15 crediti? Chi opera senza patente o con un punteggio inferiore a 15 crediti è soggetto a una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori, con un minimo di 6.000 euro. Le imprese con Soa, invece, non devono preoccuparsi di queste sanzioni se continuano a mantenere i requisiti certificativi. 8) Gli operatori stranieri devono ottenere la patente a crediti? Le imprese dell'UE devono presentare un documento equivalente alla patente a crediti. Le imprese extra UE devono, invece, richiedere la patente italiana. 9) Cosa succede dopo il 31 ottobre 2024? Dal 1° novembre 2024, non sarà possibile operare in cantiere solo con un’autocertificazione inviata via Pec. Sarà necessario essere in possesso della patente a crediti rilasciata dal portale dell’Ispettorato del Lavoro, a meno che l’impresa non sia certificata Soa, la cui attestazione facilita l'adempimento degli obblighi normativi.
(Adnkronos) - Lo spreco alimentare è considerato uno dei principali ambiti che incidono maggiormente sul nostro portafoglio, ma per il campione di italiani intervistati, lo sperpero all'interno delle famiglie non riguarda solo il cibo. Per il 72%, la causa principale di perdita di alimenti in casa è dovuta a prodotti acquistati e non consumati in tempo, quindi scaduti, oppure agli avanzi gettati dopo i pasti. E' quanto emerge da una ricerca realizzata da Ipsos nell’ambito della piattaforma 'Impegnati a Cambiare', promossa da Altroconsumo e condotta tra 1.000 persone rappresentative della popolazione. Inoltre, il 64% segnala un utilizzo eccessivo di acqua corrente, il 62% menziona un consumo eccessivo di energia elettrica, seguito dall'uso intensivo di carburanti per il 46% e dal riscaldamento eccessivo per il 37% degli intervistati. In media, in una settimana, una famiglia butta via circa 680 grammi di cibo avanzato, scaduto o non consumato. La percentuale aumenta al centro e al Sud mentre diminuisce al Nord. Se per il campione degli intervistati le cause dello spreco sono diverse - confezioni troppo grandi, poca conoscenza su come conservare i cibi, promozioni che incentivano acquisti in più, buttare il cibo anziché riscaldarlo il giorno dopo - dalla ricerca emerge un dato importante: solo il 60% del campione intervistato guarda gli ingredienti. I criteri di sostenibilità, dunque, giocano ancora un ruolo minore nella scelta dei prodotti alimentari. "Lo spreco alimentare non è solo una importante questione ambientale - afferma Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne Altroconsumo - ma ha un impatto diretto sulle tasche delle famiglie sull’economia in generale e per l’Italia. Educare e sensibilizzare alla riduzione dello spreco indubbiamente è fondamentale per ridurre questi costi e, allo stesso tempo, contribuire alla sostenibilità del pianeta. Interventi concreti, come migliorare la conservazione degli alimenti, incentivare le donazioni da parte degli esercizi commerciali e fornire una chiara indicazione sulle etichette, possono fare la differenza sia in termini di risparmio che di impatto ambientale". Nella scelta di un prodotto alimentare, il ruolo della sostenibilità gioca un ruolo minore: il 48% degli intervistati attribuisce importanza a imballaggi sostenibili e riciclabili, il 43% presta attenzione al benessere degli animali negli allevamenti, mentre il 41% considera fondamentale che i prodotti abbiano una certificazione che ne attesti la sostenibilità, come il biologico. Inoltre, il 76% afferma di conoscere la differenza tra la data di scadenza e il termine minimo di conservazione di un prodotto alimentare. Il 78%, invece, definisce come "cibo sostenibile" quello prodotto con un uso efficiente delle risorse naturali. Nonostante le soluzioni per affrontare lo spreco alimentare non siano condivise da tutti, la maggioranza degli intervistati individua nell'educazione e nell'informazione la chiave per ridurre il fenomeno. Il 59% ritiene essenziale educare i bambini fin dai primi anni di scuola, mentre il 52% suggerisce di incentivare ristoranti ed esercizi commerciali a donare il cibo in eccesso alle associazioni benefiche. Il 50% propone di rendere più chiare le etichette, indicando meglio fino a quando il cibo può essere consumato oltre la data di scadenza. Per il 44%, sarebbe utile creare punti di raccolta per il cibo non utilizzato. Le piattaforme e le applicazioni digitali volte a ridurre lo spreco alimentare, tuttavia, sono ancora poco conosciute. Di questo tema si discute anche nella nuova puntata di Altroché, il podcast di Chora Media condotto da Francesco Oggiano, che fa parte del progetto Impegnati a cambiare e che, con la conduzione di Francesco Oggiano, vede in questa edizione la partecipazione di Andrea Fagnoni, Chief Client Officer di Ipsos e co-fondatore dell’Osservatorio Civic Brands e Lisa Casali, scienziata ambientale e scrittrice che si occupa dell’argomento sprechi alimentari da quasi vent’anni. Il podcast si può ascoltare su impegnatiacambiare.org e su tutte le principali piattaforme di audio streaming.