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(Adnkronos) - La dinamica del tragico incidente mortale, costato la vita a due adolescenti, lo scorso settembre, è ancora al vaglio degli inquirenti. Tuttavia i primi accertamenti avrebbero escluso che i due studenti stessero facendo giochi pericolosi con le moto, in uno dei grandi parcheggi della zona industriale di Pisa, tra l'Ikea e i cantieri navali, lungo l'Aurelia. È probabile - i periti sono al lavoro - che una delle due vittime stesse percorrendo il parcheggio e l'altra sia entrata nello stesso parcheggio, mentre stava arrivando l'amico in moto. Non ha trovato conferma in queste settimane, la polizia municipale ha sentito diversi testimoni, neppure la voce che voleva che le vittime quel giorno indossassero caschetti con una telecamera. Un dramma infinito per due famiglie e per gli amici dei due ragazzi, come ricostruisce 'Il Tirreno'. Quella sera al pronto soccorso dell'ospedale di Cisanello di Pisa decine di amici sotto choc, facevano fatica a mettere insieme i ricordi dello scontro tra le due moto. Jacopo Gambini morì subito dopo l'incidente, venne soccorso a lungo sul posto anche se gli operatori dell'emergenza sanitaria si resero subito conto che per lui non c'era niente da fare. Il cuore di Leonardo Renzoni, 16 anni, si fermò dopo qualche giorno. Ma inizialmente, per uno scambio di persona, si era creduto il contrario. Tanto che i genitori di Gambini rimasero per 48 ore a vegliare Renzoni, mentre il loro ragazzo era già all'obitorio e in quelle ore non c'era stato un riconoscimento ufficiale. Solo in un secondo momento, dal controllo del gruppo sanguigno del giovane ricoverato in rianimazione, gli stessi sanitari dell'ospedale cominciarono ad avere dei sospetti. Qualcuno, nella concitazione di quella terribile sera, avrebbe confuso i referti anche se i documenti compilati dai due mezzi di soccorso sarebbero corretti. In un primo momento dunque le vittime erano state correttamente identificate e poi trasportate al pronto soccorso. Ora i genitori di Jacopo Gambini, scrive 'Il Tirreno', chiedono di sapere di chi sia stata la responsabilità e per questo hanno presentato una denuncia querela, assistiti dall'avvocato Nicola Tamburini. Lo scambio di persona, infatti, sarebbe avvenuto quando i ragazzi sono arrivati all'ospedale. Dai primi accertamenti risulta che entrambi avessero i documenti di riconoscimento. Nella denuncia si chiede di verificare eventuali responsabilità dell'azienda ospedaliera pisana e di individuare chi abbia avuto un ruolo in questa vicenda per la mancata identificazione iniziale della salma del giovane, arrivato in pratica senza vita in ospedale e lo scambio tra i due studenti. Una tragedia nella tragedia. L'ospedale aveva subito puntualizzato: "Nell'incidente motociclistico particolarmente grave, sono stati coinvolti due minorenni, che hanno riportato gravissime ferite, la cui entità ha reso inizialmente difficile la stessa identificazione. L'azienda collabora con l'autorità giudiziaria, per quanto di propria competenza". L'indagine darà la possibilità di ricostruire i fatti.
(Adnkronos) - Renzo Iorio è il nuovo presidente di Federterme Confindustria, l’associazione che dal 1919 rappresenta il sistema termale italiano. Subentra a Massimo Caputi alla guida di un settore strategico non solo in ambito sanitario, ma anche per lo sviluppo turistico, territoriale, occupazionale e della salute termale del Paese. Nel suo primo intervento, Iorio ha ribadito il ruolo chiave delle terme come motore di benessere, coesione sociale e sviluppo locale: "Federterme Confindustria è un punto di riferimento imprescindibile per le politiche attive del settore termale. Le terme costituiscono un presidio economico e sociale insostituibile per le aree interne, generando occupazione qualificata, attrattività territoriale e servizi essenziali per le comunità locali. Sotto la mia presidenza, intensificheremo la difesa delle terme dotate di autentica acqua termale, tutelando il loro valore terapeutico esclusivo, e daremo impulso a un ambizioso programma di ricerca scientifica, con studi clinici avanzati, trials randomizzati e collaborazioni con università e istituzioni sanitarie, per validare le proprietà terapeutiche delle acque, innovare le applicazioni cliniche e posizionare il termalismo all’avanguardia della medicina evidence-based, integrandolo con turismo e benessere sostenibile". Renzo Iorio è Consigliere di amministrazione con delega alle relazioni istituzionali e associative di Terme di Sirmione Spa dal 2017, nonché Adjunct Faculty Member presso la Luiss Business School. La sua carriera vanta expertise in consulenza aziendale, finanza d’impresa, M&A e gestione di partecipazioni in Italia e all’estero. Ha guidato per oltre vent’anni l’espansione della multinazionale Accor in Italia e Sud Europa, ricoprendo incarichi dirigenziali in Ferrovie dello Stato e Anas Spa. Sul piano politico e istituzionale, è vicepresidente vicario di Federturismo Confindustria, dopo aver presieduto Aica Confindustria, Federturismo e il Gruppo Tecnico Cultura & Sviluppo; è inoltre membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Industriali di Napoli. Il Cavaliere del Lavoro Giacomo Gnutti, presidente e amministratore delegato di Terme di Sirmione Spa, ha commentato: “Formulo i migliori auguri di buon lavoro all’amico Renzo Iorio, che da anni condivide con noi le strategie aziendali. Sono certo che la sua profonda competenza del settore turistico e la sua esperienza del contesto Confindustriale e associativo, ricoprendo anche posizioni apicali, consentiranno a Federterme una nuova affermazione del termalismo italiano, patrimonio economico, sanitario e turistico, secondo in Europa dopo la Germania e quinto nel mercato mondiale”.
(Adnkronos) - “Della filiera del riciclo, quello degli pneumatici fuori uso (Pfu) è un pilastro fondamentale: è un motore di innovazione e competitività che genera benefici economici e ambientali tangibili per l’intero sistema Paese”. Così Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus, all’Adnkronos mentre è in corso oggi a Milano la Conferenza Nazionale sul Riciclo. La conferma arriva dai numeri. “Da gennaio a fine novembre 2025, Ecopneus, società senza scopo di lucro per il tracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia ha gestito oltre 180mila tonnellate di Pfu. Un risultato pienamente in linea per superare entro la fine dell’anno il target di legge del 20%, rispondendo così alla richiesta di extra raccolta formulata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. È un traguardo che conferma la capacità di Ecopneus di operare con responsabilità, efficienza e flessibilità, mettendo sempre al centro la tutela ambientale e l’interesse collettivo”, spiega Carnimeo ricordando che, in termini di benefici tangibili, “l’attività promossa da Ecopneus permette di evitare, ogni anno, circa 95mila tonnellate di CO2 e di generare un beneficio economico stimato in quasi 75 milioni di euro”. Guardando al futuro, “le sfide che il sistema dei Pfu si trova ad affrontare si manifestano a più livelli, data la complessità della filiera, e riguardano: la frammentazione del panorama degli attori coinvolti, le coperture territoriali disomogenee e l’ingresso illegale sul mercato di una quota di pneumatici che eludono il versamento del contributo ambientale”. Per il dg di Ecopneus, si tratta di “un punto importante: ridurre il numero di operatori significherebbe favorire una concorrenza sana, assicurando al contempo una massa critica sufficiente per gestire i Pfu in modo efficace, con standard uniformi su tutto il territorio nazionale. Contrastare il fenomeno del nero e aumentare l’efficienza organizzativa sono passi chiave per rendere la filiera più equa, sostenibile ed efficace”. Inoltre, “serve una razionalizzazione del sistema, per garantire uniformità di operatività e maggiore trasparenza. In questo senso, l’avvio del Renap - il Registro nazionale dei produttori istituito dal Mase - potrà contribuire in questa direzione”. Da considerare, poi, anche “la grande sfida di aprire nuovi mercati per la gomma riciclata e quella di una profonda sensibilizzazione culturale: dobbiamo far comprendere che un Pfu non è un prodotto da smaltire, ma una risorsa strategica da valorizzare. Ecopneus, in collaborazione con università, amministrazioni e partner industriali, è in prima linea per superare queste sfide e rendere la circolarità una realtà diffusa e riconosciuta da tutti”. La gomma riciclata da Pfu può essere, infatti, impiegata in numerosi settori (applicazioni sportive, rigenerazione urbana, asfalti, isolanti acustici, ecc...). Con gli asfalti modificati grazie all'utilizzo del polverino di gomma riciclata “stiamo costruendo un'infrastruttura stradale più resiliente, sicura e silenziosa che, ad oggi, è una realtà presente su oltre 900 km di strade in Italia. L’utilizzo della gomma non solo garantisce una durata di 2-3 volte superiore all’asfalto tradizionale, riducendo significativamente i costi di manutenzione per le Pubbliche Amministrazioni, ma migliora anche la qualità della vita delle persone, diminuendo l'inquinamento acustico. È una soluzione matura e all'avanguardia che combina durabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale: un vero investimento per il Paese”.