ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - "Decine di migliaia di malati e disabili e di loro familiari tirano oggi un sospiro di sollievo di fronte alla decisione della Corte Costituzionale di non aprire all’eutanasia attiva dichiarando inammissibile il ricorso con cui l’Associazione Coscioni chiedeva di riconoscere il diritto di una paziente di essere uccisa da terze persone non potendo suicidarsi in prima persona. Una scelta diversa avrebbe assestato il definitivo colpo di grazia al sistema di protezione legale dei più fragili, già gravemente leso dalla vergognosa depenalizzazione del suicidio assistito". Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, commenta i dettagli della sentenza di rigetto della Corte Costituzionale sul ricorso presentato dal Tribunale di Firenze in merito alla vicenda di 'Libera', una donna toscana di 55 anni, affetta da sclerosi multipla progressiva, completamente paralizzata e per questo impossibilitata ad assumere da sola un farmaco per procurarsi la morte. "D’altro canto, va rilevato anche come l’inciso contenuto nella sentenza su un presunto 'diritto' del malato di essere aiutato a morire con l’intervento diretto del Servizio Sanitario Nazionale dalla fase di verifica dei requisiti fino a quella dell’esecuzione pratica della procedura, passaggio peraltro privo di efficacia e vincolatività giuridica, trattandosi di una sentenza di inammissibilità, manda in crisi l’impianto del disegno di legge predisposto dalla maggioranza di centrodestra, fondato sull’illusione di poter arginare con una legge nazionale lo strabordante attivismo politico di giudici e magistrati - prosegue -. Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega devono definitivamente restare fedeli al mandato elettorale ed abbandonare la posizione remissiva sul tema del fine vita e smetterla di farsi dettare l’agenda dalla propaganda radicale, passando al contrattacco culturale con una rivoluzione politica del sistema socio-sanitario che riconosca la dignità e il valore inviolabile di ogni vita anche nella sofferenza, investendo con decisione in cure palliative diffuse e accessibili, assistenza domiciliare costante, hospice dignitosi con personale formato e aggiornato sulle migliori pratiche cliniche e terapeutiche". "Pro Vita & Famiglia rivolge un appello urgente a tutto l’associazionismo impegnato nella cura e nella difesa della vita dei più fragili, specialmente se di ispirazione cristiana e cattolica, a unire le forze in un grande movimento di opinione e di azione che racconti agli italiani l’altra storia, cioè la vera storia - conclude Pro Vita e Famiglia - quella di decine di migliaia di sofferenti e dei loro familiari che chiedono di essere aiutati a vivere e si trovano di fronte all’incubo di un dibattito politico che, invece, discute di se e come aiutarli ad uccidersi o essere uccisi".
(Adnkronos) - “Ancora una volta da Bruxelles arriva un diktat che sa di ricatto: le proposte del Governo italiano sulle concessioni balneari vengono bocciate da funzionari non eletti, che nessuno conosce e nessuno ha mai votato, ma che pretendono di decidere il destino delle nostre coste e delle migliaia di famiglie che da generazioni lavorano per dare al turismo italiano un volto umano, accogliente, vincente. Ma stavolta l’Italia non può piegarsi. Il Tavolo tecnico di Palazzo Chigi, con il lavoro di ben nove Ministeri e i rappresentanti delle regioni, lo ha detto a chiare lettere: la risorsa in Italia non è scarsa. Le nostre coste non sono un bene limitato, non c’è alcun motivo per metterle a gara e svendere il frutto del lavoro di intere comunità a multinazionali pronte a fare razzia delle nostre spiagge". Lo dichiara Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia Federturismo Confindustria. "E allora diciamolo forte: basta svendere l’Italia! Basta accettare -continua Licordari- lezioni di 'mercato libero' da chi, in realtà, vuole solo spalancare le porte ai potenti dell’Europa del Nord. Vogliono farci credere che la Bolkestein sia un obbligo? Falso! È una scelta politica. E se Bruxelles pensa di piegarci con le sue minacce, stavolta si sbaglia di grosso. L’Italia deve alzare la testa. Basta sottomettersi a un’Europa che tratta gli Stati membri come vassalli e non come popoli sovrani. Le nostre spiagge non sono in saldo. Non sono un regalo da fare a chi specula dall’estero", continua. "Sono un patrimonio nazionale, costruito da lavoratori italiani con decenni di sacrifici, tasse pagate e investimenti. Il Governo ha il dovere morale e politico di resistere: nessuna svendita, nessuna gara che distrugga l’economia balneare. Se Bruxelles continuerà con il suo atteggiamento da tiranno burocratico, Roma deve reagire. La sovranità del nostro Paese viene prima di ogni trattato, prima di ogni direttiva scritta da tecnocrati che non conoscono nemmeno la nostra realtà. Questa non è solo una battaglia per le imprese balneari. È una battaglia per l’Italia", conclude.
(Adnkronos) - Il Gruppo Agsm Aim acquisisce, tramite la propria società controllata Agsm Aim Power, 22 impianti fotovoltaici distribuiti in varie regioni italiane e incrementa la potenza complessiva dei propri asset energetici di oltre 85 MWp. L’acquisizione rappresenta la prima operazione straordinaria di M&A dalla nascita del Gruppo Agsm Aim avvenuta nel 2021 e il primo passo nell’attuazione del nuovo Piano Industriale 2025-2030 presentato nelle scorse settimane, che prevede 508 milioni di euro di investimenti in impianti di produzione da fonti rinnovabili. L’investimento - fa sapere l'azienda in una nota - è strategico per la crescita del Gruppo e darà un importante contributo allo sviluppo di un sistema energetico più pulito, diffuso e sostenibile. Grazie a questa acquisizione, entro il prossimo triennio la potenza installata da fonti rinnovabili passerà da 45% a 56% del totale degli impianti di Agsm Aim. Infatti, con il Piano Industriale 2025-2030, Agsm Aim punta ad accrescere significativamente la potenza installata del proprio parco impianti, passando dagli attuali 348 MW a 710 MW entro il 2030, con una forte accelerazione sul solare, la cui quota salirà dal 5% al 33% del totale, superando le fonti eolica e idroelettrica. I nuovi impianti, acquisiti dalla società rodigina Aiem Green, player attivo nel settore fotovoltaico e da Blu Holding Srl, includono sia parchi già in costruzione sia progetti pronti a partire in Veneto, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio e Campania. Il portafoglio comprende impianti a terra, soluzioni agrifotovoltaiche avanzate e impianti pensati per le Comunità Energetiche Rinnovabili. La produzione annua attesa stimata è di oltre 137.000 MWh di energia, in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 50mila famiglie, evitando l’immissione in atmosfera di circa 32mila tonnellate di CO2e ogni anno. “L’acquisizione segna l’avvio concreto del Piano Industriale e conferma la visione di lungo periodo con cui il Gruppo Agsm Aim guarda alle sfide della transizione energetica. Sviluppare nuovi impianti da fonti rinnovabili significa non solo rafforzare la nostra capacità produttiva, ma contribuire attivamente alla costruzione di un modello energetico più sostenibile, a beneficio sia delle persone che abitano nei nostri territori storici sia dell’intero sistema Paese”, ha commentato Federico Testa, presidente di Agsm Aim. “Questa operazione segna l’inizio di un percorso ambizioso che punta a trasformare profondamente il nostro mix energetico. L’acquisizione di questi impianti fotovoltaici ci consente di accelerare da subito verso uno degli obiettivi chiave del Piano Industriale: raggiungere entro il 2030 il 70% di potenza elettrica installata da fonti rinnovabili, superando la media nazionale attesa del 68% e migliorando sensibilmente l’attuale punto di partenza del 45%. È il segnale concreto che stiamo trasformando la visione strategica in azione, rafforzando il nostro ruolo di attore nazionale nella transizione energetica e ambientale”, ha dichiarato Alessandro Russo, consigliere delegato di Agsm Aim.