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(Adnkronos) - Frankie Dettori in bancarotta. Il fantino italiano, uno dei più famosi e vincenti di sempre, ha rilasciato un'intervista choc in cui ammette di aver dilapidato tutto il suo patrimonio, pari a 20 milioni di euro: "Negli ultimi sei mesi, i miei consulenti hanno lavorato nel tentativo di trovare una soluzione alla mia situazione finanziaria. Purtroppo non è andata bene, presenterò istanza di fallimento", ha detto a Mail Sport. "Sono rattristato e imbarazzato e consiglierei agli altri di prendere più saldamente le redini delle proprie questioni finanziarie. La bancarotta è una decisione importante e le conseguenze influenzeranno per molti anni la mia vita. Sono sollevato di poter porre fine a questa questione, questo mi consente di ripartire e concentrarmi sulla mia carriera equestre internazionale", ha concluso. Ma chi è Dettori? Frankie Dettori è figlio di Gianfranco Dettori, stella dell'ippica, che lo guida fin da bambino nella disciplina. Nato a Milano nel 1970 Lanfranco, poi soprannominato Frankie, è riuscito a superare i risultati di suo padre, diventando uno dei fantini più famosi e vincenti di sempre. Le sue prestazioni gli sono valse i favori della regina Elisabetta II, grande appassionata di cavalli, che decise di affidargli i propri purosangue. Le vittorie di Dettori gli hanno permesso così di diventare membro dell'Impero Britannico e di presenziare più volte a Buckingham Palace. La corsa prediletta di Dettori è quella di Ascot, tempio dell'ippica britannico, di cui Frankie detiene il record di sette vittorie conquistate. Non solo trionfi nella sua carriera però. Nel 2012 risultò positivo, dopo un controllo antidoping, alla cocaina e fu squalificato per sei mesi. Nel 2017 è diventato il primo nella storia a vincere cinque volte il Prix de l'Arc de Triomphe, una delle corse europee più prestigiose. Dettori annuncia il ritiro nel 2023, salvo poi tornare e proseguire la carriera negli Stati Uniti.
(Adnkronos) - "Per quanto attiene al tema delle diversità intese come disabilità noi abbiamo fatto diverse iniziative. Ad esempio abbiamo in tutte le regioni e nei coordinamenti metropolitani il 'diversity manager' che deve favorire l'inclusione, essere attenta a potenziali discriminazioni che si possono creare nel nucleo lavorativo e creare un clima di accoglienza per tutte le persone che lavorano nell'Istituto". Lo ha detto Cristina Deidda, direttore centrale formazione e Accademia Inps, intervenendo al convegno Inps a Roma 'Diversity, pari opportunità e lavoro: diritti e nuove sfide'.
(Adnkronos) - È un percorso di “responsabilità” quello iniziato da Findus nel 2017 quando fu annunciato “l'inizio di una partnership con Msc attraverso l'inserimento del marchio Msc di Pesca Sostenibile sulle referenze principali, quali bastoncini e fiori di merluzzo, con l'impegno e la promessa di arrivare al 100% di pesca sostenibile e di acquacoltura sostenibile entro il 2025” ricorda oggi a Milano Renato Roca, country manager Italia di Findus intervenendo all’evento ‘110%: il nostro percorso di sostenibilità’. Un evento organizzato dall'azienda di surgelati per celebrare il traguardo raggiunto. “Nel 2025 Findus avrà il 100% dei prodotti di pesce e frutti di mare certificati di sostenibilità da Msc per quanto riguarda il pescato ed Asc per quanto riguarda l'acquacoltura”, conferma Roca. La sostenibilità rientra nella corporate responsibility di Findus. “Siamo un'azienda leader, riconosciuta tale dai consumatori e dai partner commerciali dalla grande distribuzione - ricorda Roca - Interpretiamo la leadership anche e soprattutto in termini di responsabilità. Sostenibilità significa dare il nostro contributo a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere. Significa garantire l'accesso, la sostenibilità di scorte alimentari negli anni che verranno. Significa lavorare insieme ad altri partner per la salvaguardia degli oceani e dei mari". "Oggi parliamo di pesce, ma il nostro è un impegno che si estende a tutto il portafoglio - puntualizza - Abbiamo un programma altrettanto forte sul nostro altro caposaldo che è quello dell'agricoltura. Un programma che si estende anche all'aspetto nutrizionale dell'alimentazione attraverso scelte alimentari equilibrate e a garantire che anche le nostre operazioni logistico-produttive siano tali da migliorare la resa rispetto all'ambiente e rispetto al consumo e all'uso di risorse”, dice Roca. Assieme ai suoi partner, Findus ha inoltre sviluppato nuove iniziative in tema sostenibilità. Un esempio è la collaborazione con LifeGate con il quale l’azienda lavora “dal 2020 nell'ambito del manifesto Fish for food - fa sapere Lajal Andreoletti, responsabile progetti ambientali di LifeGate - mettendo in acqua delle soluzioni concrete ad impatto misurabile per proteggere le nostre acque dall'inquinamento da plastica e microplastiche”. Sempre con LifeGate, da questa primavera prenderà vita anche un nuovo progetto che ha l’obiettivo di contrastare gli effetti degli sversamenti accidentali di oli e idrocarburi in mare “agendo subito per un futuro più sostenibile in difesa delle nostre acque così preziose e al centro dei valori del brand Findus”, commenta Andreoletti. Nel corso dell’evento sono stati presentati i risultati di una ricerca inedita, condotta in collaborazione con Consumerismo No Profit, sull'evoluzione nel tempo dell'interesse e della consapevolezza dei consumatori italiani verso i prodotti alimentari certificati e l'influenza delle certificazioni sulle scelte d'acquisto. Dall'indagine è emerso che “i consumatori italiani sono molto più maturi e consapevoli di quanto si possa pensare”, sottolinea Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo. Per 7 italiani su 10 la sostenibilità è un driver d’acquisto importante. Il consumatore “anche nel settore ittico finalmente si avvicina alla straordinaria consapevolezza di quanto sia importante controllare bene l'etichetta e assicurarsi che il prodotto che si sta acquistando è certificato”, conclude Gabriele.