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(Adnkronos) - La Corte d'Appello dell'Aquila si è riservata la decisione sul ricorso, presentato dai legali di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, contro la sospensione della responsabilità genitoriale e l'allontanamento dei loro tre figli minori, disposto dal Tribunale per i Minorenni dell'Aquila. Il collegio avrà tempo fino al prossimo 27 gennaio per pronunciarsi sul possibile ricongiungimento della famiglia che viveva nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti. La riserva è stata adottata al termine dell'udienza documentale che si è svolta nel pomeriggio, interamente da remoto. La decisione arriverà esclusivamente sulla base degli atti depositati dalle parti. Il ricorso, presentato a fine novembre dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, punta all'annullamento dell'ordinanza del Tribunale per i Minorenni che aveva disposto l'allontanamento dei tre bambini e la loro collocazione in un centro protetto con incontri alla presenza della madre. Una misura che la difesa ha definito sproporzionata e fondata su presupposti che, secondo i legali, non troverebbero riscontro nei fatti. Con carte e testimonianze, gli avvocati della coppia anglo-australiana ribadiscono innanzitutto la presunta violazione del diritto all'assistenza linguistica, durante le fasi precedenti del procedimento, elemento che avrebbe inciso sulla piena comprensione degli atti da parte dei genitori. Al centro del reclamo anche la disponibilità manifestata da Nathan e Catherine a completare i cicli vaccinali dei figli e a sottoporli a tutte le visite mediche ritenute necessarie dalle autorità sanitarie. La difesa contesta, inoltre, le ricostruzioni relative a un presunto abbandono scolastico e a un isolamento sociale dei minori, sostenendo che tali condizioni non sussistessero. In questa direzione viene richiamata anche la scelta della coppia di accettare una sistemazione alternativa rispetto alla vita nel bosco. Nathan e Catherine hanno infatti dato la propria disponibilità a trasferirsi temporaneamente in una struttura ricettiva messa a disposizione a Palmoli dal ristoratore di Ortona Armando Carusi, in attesa della ristrutturazione della loro abitazione.
(Adnkronos) - “Il nuovo brand Magis è stato scritto e disegnato per portarsi dietro oltre 100 anni di storia. Mettere mani su Agsm e Aim è stato come mettere le mani su un monumento, quindi ho rispettato molto il passato di questa azienda portandola verso un futuro ancora più importante per tutte le persone che ci lavorano dentro, per i territori e soprattutto per dare al paese una nuova azienda per l'energia”. Sono le parole di Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario, direttore creativo e fondatore dell'Osservatorio Civic Brands con Ipsos, intervenuto a Verona durante la presentazione del nuovo brand Magis. Iabichino ha trasformato l’eredità dei due acronimi Agsm e Aim in un sistema narrativo e visivo coerente con i valori del Gruppo. "Magis è un nuovo brand che si porta dietro tutto il carattere identitario di Agsm Aim. Quindi non solo i valori e i tratti di personalità, ma anche stilisticamente si porta dietro con un nuovo pittogramma, una nuova brand identity sicuramente stilistica", ha aggiunto.
(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. (Video) Il comparto continua a investire risorse e competenze per migliorare le proprie performance ambientali e accelerare il percorso verso la neutralità climatica al 2050. Lo scorso 24 settembre, presso la Camera dei Deputati, Federbeton ha presentato la propria Strategia di decarbonizzazione, che traccia un percorso chiaro di riduzione progressiva delle emissioni tramite leve strategiche. Nella definizione della strategia sono stati individuati interventi di breve e medio periodo che sfruttano tecnologie già mature come l’impiego di combustibili alternativi e l’utilizzo di materiali sostitutivi del clinker, il semilavorato componente prevalente del cemento - spiega la Federazione del settore - La leva chiave per la decarbonizzazione del settore, con uno sviluppo a lungo termine, è la cattura della CO2, una tecnologia che richiede ingenti investimenti e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e stoccaggio. La cattura è fondamentale perché nella produzione di cemento il 60-65% delle emissioni dirette di CO2 deriva dalle stesse reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile. “Cemento e calcestruzzo sono materiali straordinari e insostituibili, che garantiscono la sicurezza e la durabilità delle nostre case, scuole, ospedali. Sono fondamentali per le nostre infrastrutture e città, alimentano la crescita economica e sociale del Paese e contribuiscono concretamente alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e durevoli - ha sottolineato Paolo Zelano, vicepresidente di Federbeton Confindustria - La nostra sfida è mantenere alta la competitività dell’industria italiana continuando a progredire sul fronte della sostenibilità, in particolare quella ambientale. Questo è possibile solo attraverso un impegno collettivo, rafforzando il legame tra industria, ambiente e società”. Il Rapporto di Sostenibilità di Federbeton, come ogni anno, mostra l’impegno, i risultati e gli ambiti di miglioramento della filiera. Emerge, fra l’altro, che il settore conferma la propria circolarità: l’industria del cemento utilizza da anni scarti di altri processi produttivi in sostituzione dell’8% delle materie prime necessarie; i produttori di calcestruzzo preconfezionato e manufatti riutilizzano in media il 29% delle acque di processo ed il 62% degli scarti di produzione, rispettivamente; inoltre, è in aumento la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta dalle aziende stesse. Il Rapporto richiama l’attenzione anche su alcune criticità che non permettono all’industria di esprimere pienamente le proprie potenzialità: “Il tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili con combustibili alternativi nel settore del cemento resta fermo al 26%, lontano dalla media europea del 56%, principalmente a causa di iter amministrativi complessi e disomogenei sul territorio nazionale. I combustibili alternativi sono una soluzione già disponibile, ma al di là dello sforzo dell’industria, è necessario un intervento delle istituzioni al fine di ottenere un’applicazione omogenea sul territorio nazionale del processo di autorizzazione”. Un’altra criticità che emerge dal Rapporto è quella relativa “all’impiego di aggregati recuperati nella produzione di calcestruzzo. Nonostante le potenzialità del settore, questa pratica resta limitata per l’assenza di un mercato nazionale per prodotti conformi agli standard dei calcestruzzi strutturali. Anche in questo caso è necessaria un’azione di sistema che coinvolga produttori, utilizzatori e istituzioni”.