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(Adnkronos) - Il 2023 è stato un anno da record per la cantieristica nautica mondiale: il mercato globale ha toccato quota 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Per il 2024 si intravede all’orizzonte una stabilizzazione della crescita: le stime globali prevedono una contrazione attorno al -5%. In controtendenza il segmento premium e dei grandi yacht, con una crescita attesa del +5-10% a seconda delle fasce di mercato. Sulle performance del settore potrebbero incidere le nuove tensioni commerciali, con i dazi Usa destinati a colpire soprattutto le imbarcazioni di piccola e media dimensione. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht. Queste alcune delle evidenze di 'The State of the art of the global yachting market 2025 edition', il report realizzato da Deloitte in collaborazione con Confindustria Nautica che analizza il mercato globale della nautica. Giunto alla terza edizione, lo studio è stato presentato in anteprima presso la sede di Borsa Italiana, a Palazzo Mezzanotte, in apertura della conferenza stampa di presentazione del 65° Salone Nautico di Genova. "Lo studio di Deloitte permette di aggiornare il posizionamento dell’Italia all’interno del quadro globale dell’industria nautica: si tratta di un elemento strategico di conoscenza per gli operatori di settore, alla vigilia della presentazione dei dati di consuntivo Nautica in Cifre 2024 per l’industria nautica italiana, che saranno comunicati dal nostro Ufficio Studi a Genova, mercoledì 17 settembre, prima dell’apertura del Salone nautico internazionale", ha affermato Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica, che sottolinea inoltre "come gli operatori del comparto abbiano segnalato nelle interviste l’importanza dei saloni nautici e degli eventi di settore come fattore strategico per l’espansione del proprio business, ben rilevabile per l’industria italiana dall’importante e crescente contributo al surplus della bilancia commerciale nazionale". L’Italia è la prima industria nautica esportatrice a livello mondiale: il 90% della produzione tricolore è destinata all’export, rappresentando circa il 13% del surplus della bilancia commerciale nazionale, in forte crescita dal 3% del 2015. Nel segmento superyacht, l’Italia mantiene la leadership con il 54% degli ordini per unità e il 34% del valore, trainata dal segmento 30-60 metri: "La cantieristica nautica italiana continua a distinguersi come player globale di riferimento, combinando leadership industriale e capacità di export principalmente sui grandi yacht", ha commentato Tommaso Nastasi, partner e value creation service leader di Deloitte Italia. "Nonostante il rallentamento e stabilizzazione del mercato, si sottolinea che il comparto rileva dei fondamentali più solidi rispetto agli anni precedenti, rimanendo ben posizionato per intercettare la domanda futura di imbarcazioni di alto valore, sostenuta dalla crescita della ricchezza privata e da un posizionamento competitivo unico a livello mondiale". Nel 2023 il mercato globale delle nuove costruzioni ha raggiunto 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Il mercato ha superato la crescita del PIL globale (+2%), in linea con la crescita della ricchezza degli Ultra High Net Worth Individuals, individui con un patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari, e dei mercati azionari. Nord America ed Europa hanno consolidato la loro posizione di leadership, rappresentando il 72% del mercato finale. In generale, per il 2024 è attesa a livello globale una contrazione di circa il -5%, causata soprattutto dal calo delle imbarcazioni di piccola taglia, che, però, in parte è controbilanciato dai Premium brand e dai superyacht. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht. Dal 2019 al 2023 il segmento dei Superyacht ha registrato una crescita del fatturato del +6,5%, superando il 'lusso esperienziale' (+3,8%); la redditività del comparto ha raggiunto il 15%, sfiorando la media del lusso esperienziale (17%), ma con il più forte incremento di marginalità dal 2018 (+9 punti percentuali). Il Global order book ha toccato 696 unità nel 2023, il livello più alto dal 2009, grazie al rimbalzo post-Covid, ma dal 2024 è attesa una stabilizzazione. Il segmento degli yacht oltre i 60 metri ha rappresentato solo il 15% delle unità, ma il 57% del valore. Le consegne hanno raggiunto 212 unità nel 2023, il massimo dal 2008, spinte dalle imbarcazioni del segmento 30-40 metri, target della nuova generazione di armatori: per il 2024 sono attese circa 235 unità. I principali operatori italiani, intervistati sui risultati consuntivi 2024 e sulle previsioni per il successivo triennio, stimano per il 2024 una crescita più contenuta rispetto all’anno precedente e un rallentamento nel 2025, con una ripresa nel 2026/2027. L’attesa è che il mercato degli yacht e superyacht (>80ft) continui a trainare l’andamento complessivo del comparto. Tra i fattori critici per il futuro, gli operatori italiani intervistati segnalano l’incertezza dei dazi, con impatto su domanda e marginalità, la revisione dei listini, le conseguenze del 'destocking' dei dealer, avviato nella stagione 2024/25, e l’avvento di nuove generazioni di consumatori, sempre più attente alla sostenibilità del prodotto e del ciclo produttivo, alla digitalizzazione e a un design customizzato e orientato al lifestyle. "I dazi rappresentano uno dei principali fattori di incertezza che caratterizzano le aspettative di performance di vendite e marginalità per il 2025", ha sottolineato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia. "Per un comparto industriale come quello della nautica, che ha un peso rilevantissimo sul surplus di bilancia commerciale del Paese, risulta ancor più importante un esame critico delle strategie doganali sin qui adottate. Bisogna essere sicuri di aver beneficiato di tutti i vantaggi regolamentari disponibili oltre ad analizzare opportunità in nuovi mercati di sbocco delle esportazioni, meno esposti alle turbolenze tariffarie, o di delocalizzazione produttiva tramite alleanze con operatori internazionali. Torna di grande rilevanza, quindi, il ruolo delle fiere di settore, non solo per accrescere la visibilità dei prodotti, ma anche per instaurare connessioni strategiche tra operatori internazionali".
(Adnkronos) - Si chiama 'Ars Sine Finibus' ed è un progetto artistico transfrontaliero voluto e proposto dall’azienda Gradis’ciutta di Robert Princic e dall’azienda Ferdinand di Matjaž Četrtič che si propone di trasformare i vigneti del Collio e del Brda in un parco d’arte permanente, grazie a installazioni realizzate da giovani artisti italiani e sloveni, che hanno lavorato insieme, chiamati a immaginare un futuro sostenibile attraverso materiali naturali e linguaggi creativi. Un progetto che si inserisce all'interno del contenitore culturale di GO!2025, che vede quest'anno Gorizia e Nova Gorica insieme Capitale europea della Cultura, per la prima volta transfrontaliera: un programma nato per valorizzare il patrimonio comune, le culture intrecciate e le storie condivise di due città che, pur appartenendo a due Stati, rappresentano da sempre un’unica anima. 'Ars Sine Finibus' è un’iniziativa che fonde arte, territorio, sostenibilità e memoria storica, superando simbolicamente, ma anche concretamente, la frontiera italo-slovena attraverso la forza espressiva dell’arte e della cooperazione. Ma non solo. L’arte di Marco Nereo Rotelli, artista la cui fama internazionale è nota per la sua capacità di fondere poesia, luce, musica e materia, sarà protagonista con le installazioni 'So(g)no', due grandi sfere multisensoriali, da lui firmate. Le opere sono visitabili all’interno, hanno diametro di 4 metri e sono realizzate in acciaio Cor-Ten, materiale ecosostenibile. Il progetto, curato dal gallerista Salvatore Marsiglione, coinvolge le aziende vinicole Gradis‘ciutta di San Floriano del Collio e Ferdinand nel Brda, zone 'gemelle', e si compone di due installazioni immersive che rendono omaggio alla terra e alla poesia, partendo da un simbolo semplice: l’acino d’uva, concepito come 'casa del linguaggio'. Rotelli intarsia di poesia gli acini illuminati, coinvolgendo i poeti Aleš Šteger (Slovenia) e Valerio Magrelli (Italia). All’interno Giorgio Celiberti, celebre artista friulano con un percorso espositivo internazionale, che interviene all’interno delle opere presentando una serie di 25 ceramiche che vanno a creare un panorama, una 'Via Lucis', che dall’informale diventa forma naturale. Si celebra così l’unione e la fusione fra l’arte internazionale e la cultura del territorio, tramite il suo artista più illustre. Di grande rilievo è il contributo all’opera di Riccardo Valentini, scienziato Premio Nobel per la Pace con l’Ipcc, uno dei pionieri delle misurazioni del flusso di carbonio terrestre, che ha coordinato una rete globale di oltre 600 torri di flusso (Fluxnet) collocate in diversi ecosistemi del mondo ed è autore principale del Rapporto speciale di Ipcc sui cambiamenti climatici. Interviene in 'So(g)no' con il sistema 'Tree talking' da lui brevettato, qui installato sulle viti piantumate in prossimità delle sfere, generando una sinergia tra l’uomo e la terra, generatrice della vite e della vita. La musica che si diffonde nelle sfere è firmata da Alessio Bertallot, noto conduttore radiofonico, musicista e dj. Le poesie di Valerio Magrelli e Aleš Šteger sono disperse, immerse e frammentate in 'Remota', l’opera sonora da lui composta. Sono lampi di voci da profondità poetiche, percettibili appena come comunicazioni umane fra luoghi lontani. 'Remota' è un’allusione all’Era dell’Intossicazione Ermetica, che ci allontana dal centro, dalla concentrazione sul senso della vita, ma ci obbliga in un labirinto di confini. Un lavoro di registrazione e composizione presentato in anteprima mondiale. 'So(g)no' vuole evocare il messaggio onirico-artistico di unità tra linguaggi tra nazioni e tra uomini. I partner progettuali di 'Ars Sine Finibus' sono Sinefinis e le aziende Gradis’ciutta e Ferdinand. Queste tre realtà sono legate a stretto filo da un rapporto di collaborazione incessante. Gradis’ciutta, storica cantina di San Floriano del Collio, la cui anima è Robert Princic, da anni rappresenta un punto di riferimento, non solo per l’eccellenza enologica del territorio, e incarna pienamente la visione di un territorio senza confini. Le sue vigne crescono su colline che parlano due lingue ma condividono la stessa terra. La cantina applica pratiche sostenibili, rispetta i cicli naturali e promuove un’idea di vino come espressione autentica del paesaggio culturale. Ferdinand, creatura di Matjaž Četrtič, rappresenta un’eccellenza della produzione enologica del Brda e una delle cantine più premiate della Slovenia. L’amicizia e l’unione di visioni fra Robert Princic e Matjaž Četrtič, nati entrambi nel 1975 e cresciuti a pochi chilometri di distanza ma separati dal confine, ha dato vita nel 2008 a Sinefinis - spumante metodo classico 'Made in European Union' - prodotto con uve italiane e slovene, un vino e una azienda che si fanno da sempre portabandiera dell’idea di superamento dei confini politici con lo scopo di ricostruire, attraverso la natura e le sue eccellenze dal panorama unico ed indivisibile. Nell’intreccio tra arte e viticoltura, le tre realtà si confermano non solo custodi della terra, ma anche promotrici di una cultura senza frontiere e di un’identità condivisa tra Italia e Slovenia, capace di generare bellezza, cultura e futuro attraverso il dialogo. Sostenere 'Ars Sine Finibus', per Robert Princic e Matjaž Četrtič, significa portare avanti un'idea di mecenatismo contemporaneo, in cui il vino non è solo prodotto ma anche medium di dialogo tra comunità, generazioni e culture. “Abbattere un confine che in fondo non è mai esistito davvero, se non sulle cartine: è questo che facciamo ogni giorno, nella nostra viticoltura, nei rapporti con le famiglie italiane e slovene con cui condividiamo i filari, e ora anche con l’arte. Siamo orgogliosi di essere partner, ancora una volta, per 'Ars Sine Finibus'. Sostenere i giovani e contribuire alla cultura transfrontaliera è per noi una responsabilità, ma anche un’opportunità. Nel corso del 2025 continueremo ad aprire le nostre porte a progetti culturali grazie a GO!2025, perché crediamo che il vino possa essere strumento di dialogo, proprio come l’arte”, affermano Robert Princic e Matjaž Četrtič. Dalle ore 17.00 di venerdì 5 settembre, la cantina Gradis’ciutta (in via Giasbana 32/a a San Floriano del Collio) ospiterà l’evento di inaugurazione delle opere e la premiazione del concorso per i giovani artisti under 35, presentato da Andro Merkù, conduttore per Radio Monte Carlo e profondo conoscitore del vino e della cultura del territorio. I giovani artisti, valutati da una giuria di esperti del settore, saranno i protagonisti della prima parte dell’evento, con il saluto di Giorgio Celiberti. Il pomeriggio sarà poi animato dalla tavola rotonda dal titolo 'I giovani e la natura ridefiniscano il futuro', a cui parteciperanno Riccardo Valentini, Marco Nereo Rotelli, Alessio Bertallot, Ales Steger, Robert Princic e Matjaž Četrtič. L’evento avrà quindi il suo culmine con la scoperta delle installazioni So(g)no di Marco Nereo Rotelli. Il progetto è realizzato con il sostegno del Fondo per piccoli progetti GO!2025 del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.