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(Adnkronos) - Per Papa Leone XIV e per il mondo è il giorno della sua prima messa celebrata da Pontefice. Le aperture dei siti web dei principali quotidiani internazionali sono per il successore di Bergoglio, nato Robert Francis Prevost a Chicago e con anni di missione in Perù. A cominciare dalla stampa negli Stati Uniti. "Un Papa americano cercherà di unire una Chiesa divisa", titola il Wall Street Journal. "Leone XIV celebra la sua prima Messa da Pontefice", è l'apertura del New York Times, che sottolinea come presto il nuovo Pontefice, nato a Chicago, "dovrà affrontare decisioni difficili sulla direzione della Chiesa". "Leone XIV è il primo Papa dell'America. La sua visione del mondo appare in contrasto con America First", titola Politico. "Leone XIV chiede alla Chiesa di 'costruire ponti'", è l'apertura del Washington Post. "Il Vaticano sceglie il primo americano, Robert Prevost, come nuovo Papa", scrive The Hill. In Perù, El Comercio titola in un editoriale "Il Papa più vicino: Leone XIV ha qualità sufficienti per far fronte alle sfide che ha davanti a sé". In Argentina, Paese di Papa Francesco, La Nacion titola: "'La pace sia con voi', l'elezione di Papa Leone XIV sorprende il mondo e dà continuità all'eredità di Francesco". "Leone XIV, un progressista fedele a Francesco che è riuscito a convincere fino all'ala conservatrice della Chiesa", titola El Clarin. In Francia, Le Monde titola: "Papa Leone XIV, cittadino del mondo, entra nel dibattito pubblico negli Stati Uniti". "Governo della Chiesa, crisi delle vocazioni, le urgenze che attendono il nuovo Papa Leone XIV", scrive Le Figaro. In Spagna, El Mundo apre con "Leone XIV, un Papa degli Stati Uniti per tutto il mondo". "Leone XIV, primo Papa degli Stati Uniti", scrive El Pais, ricordando che "il nuovo Papa è anche peruviano", un "missionario nato a Chicago, legato al Perù e uno degli uomini di fiducia di Francesco". Nel Regno Unito il Financial Times titola "Chicago in Vaticano, quello che il nuovo Papa americano significa per la Chiesa cattolica". L'apertura del Guardian è dedicata a Leone XIV in attesa della sua "prima messa da Pontefice". In Germania, la Bild titola in apertura: "Il Papa ora è un americano". E Der Spiegel sintetizza: "Un Papa che non è nelle corde di Trump". "Anche se Donald Trump festeggia, è probabile che si verifichino conflitti con il governo di Washington", scrive il giornale tedesco.
(Adnkronos) - "Nel momento in cui ci sarà l'elezione del nuovo Papa ci si aspetta di vedere un picco di prenotazioni, con le persone che vorranno venire nella Capitale a vedere il nuovo Pontefice. Però al momento non ne abbiamo evidenza, in questo momento le visite sui siti, sui portali, quindi Airbnb, Booking, Expedia eccetera, sono più basse rispetto allo scorso anno, quindi la domanda in questo momento è scesa". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Celani, presidente di Aigab, (Associazione italiana gestori affitti brevi) fa il punto sull'andamento delle prenotazioni per gli affitti brevi di appartamenti nella Capitale in vista del Conclave per l'elezione del nuovo Papa. Secondo Celani infatti "il 21 aprile avevamo avuto un'impennata di prenotazioni per affitti brevi di appartamenti e avevamo visto l'arrivo soprattutto da parte di troupe televisive per il funerale del Santo Padre. Invece in questo momento, sulla base dei nostri dati, possiamo dire che per i 5-6 giorni a partire da domani, quindi il periodo in cui dovrebbe essere eletto il Papa, abbiamo un tasso di occupazione nelle case di Roma del 77% mentre l'anno scorso nello stesso periodo era l'85% e tariffe che sono invece sostanzialmente più basse perché l'anno scorso erano nella stessa settimana 293 euro, quest'anno è 221", sottolinea. Quindi, secondo Celani, "in questo momento la domanda è più fiacca dello scorso anno e non c'è un effetto legato al Conclave, anzi mi viene a venire che probabilmente proprio perché abbiamo avuto quelle provocazioni più lunghe che sono state fatte negli ultimi giorni di aprile le troupe, i giornalisti che hanno prenotato hanno ottenuto prezzi migliori, e i pernotti sono infatti leggermente più lunghi". "Quest'anno il soggiorno medio è quasi 4 notti, l'anno scorso era 3 notti e 65, quindi mi sembra di dire che ci sono soggiorni più lunghi, un tasso di occupazione più basso e una tariffa sostanzialmente più bassa dello scorso anno", aggiunge sottolineando che si tratta di "una tendenza generalizzata, riguarda anche la zona del Vaticano e quelle più centrali". E Celani ricorda che solitamente maggio "è un mese molto 'pieno' per il nostro mercato a Roma, ma credo che quest'anno siano mancati un po' gli americani nella Capitale", conclude.
(Adnkronos) - C'è una data che segna ogni anno l'inizio del nostro 'debito ecologico' nei confronti del Pianeta: è il Country Overshoot Day, calcolato dal Global Footprint Network (overshootday.org). Per il nostro Paese, nel 2025, cade il 6 maggio: questo giorno segna quindi la data in cui il bilancio annuale di biocapacità, ovvero la capacità rigenerativa, del Pianeta si esaurirebbe se tutti sulla Terra vivessero allo stesso livello di consumo dei residenti italiani. Fanno peggio gli abitanti di Qatar (6 febbraio), Lussemburgo (17 febbraio) e Singapore (26 febbraio), che si collocano nelle prime tre posizioni, in coda l'Uruguay che arriva praticamente a fine anno (17 dicembre). Per l'Unione Europea il giorno di sovrasfruttamento delle risorse cade il 29 aprile 2025. Per l'Italia si tratta di un risultato peggiore rispetto a quello del 2024 quando l'Overshoot Day italiano era caduto il 19 maggio. Un anticipo in parte dovuto ad aggiornamenti nei dati di input e nella metodologia (11 giorni) e in parte a variazioni reali nei modelli di consumo (1 giorno). I giorni di sovrasfruttamento per i singoli Paesi vengono pubblicati ogni anno nel mese di dicembre dell'anno precedente, utilizzando i dati più recenti tratti dai National Footprint and Biocapacity Accounts, gestiti dall'Ecological Footprint Initiative della York University per conto della Footprint Data Foundation (FoDaFo). Si calcolano considerando il rapporto tra l'impronta ecologica per abitante di un dato Paese e la biocapacità globale pro capite. Il 5 giugno, nella Giornata mondiale dell'Ambiente, è previsto poi il consueto annuncio della data dell'Earth Overshoot Day, il giorno in cui la domanda di risorse e servizi ecologici in un dato anno supera ciò che la Terra può rigenerare nei 12 mesi. Un bilancio globale sui nostri stili di vita e di consumo e la misura della pressione che esercitiamo sul Pianeta, ogni anno sempre più intensa. Nel 2024 è caduto il primo agosto. Ma scorrendo le tabelle disponibili sul sito dedicato relative ai passati Overshoot Day, calcolati a partire dai National Footprint and Biocapacity Accounts edizione 2023 (aggiornati, dunque, sulla base di un set di dati comune e con lo stesso metodo), è evidente che il danno arrecato alla Terra è aumentato nei decenni. Il giorno di sovrasfruttamento coincide con il 25 dicembre nel 1971, il 20 novembre nel 1981, il 20 ottobre nel 1991, il 13 settembre nel 2001 e il 6 agosto nel 2011. L'Earth Overshoot Day si calcola dividendo la biocapacità del pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell'anno, come foreste, terreni coltivabili, zone di pesca, ecc...) per l'impronta ecologica dell'umanità (la domanda per quell'anno di prodotti alimentari e fibre vegetali, prodotti zootecnici e ittici, legname, foreste per assorbire le emissioni di anidride carbonica, ecc...), espresse in ettari globali, e moltiplicando il risultato per il numero di giorni dell'anno. Risultato: uno sfruttamento eccessivo che ha come conseguenze deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nell'atmosfera.