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(Adnkronos) - Calcio e rap sono due mondi che spesso, specialmente negli ultimi tempi, si incontrano e si intersecano. Tanto che la passione per la musica di alcuni calciatori è sfociata in veri e propri album, che seguono le influenze della scena americana e di quella europea, mentre quella per il calcio di tanti artisti ha portato a far nascere amicizie vip. Tutto ovviamente alimentato da un contesto social che permette a calciatori e rapper di mettersi in mostra e mettere in mostra, sfruttando anche la notorietà altrui per far parlare di sé. E quindi appare normale che Capo Plaza festeggi la vittoria in Supercoppa del Milan postando sui social la chat con l'amico Leao, mentre Baby Gang e Lazza pubblicizzano la propria fede rossonera. E così anche Noah Okafor, attaccante rossonero, che ha regalato una maglia con tanto di dedica a Shiva. Ma ci sono molte altre storie di rapporti di amicizia, alcuni culminati in attività commerciali, altri in litigi, o meglio 'dissing', come si dice in gergo. Moise Kean è stato l'ultimo dei calciatori a pubblicare un album rap, proprio come aveva fatto, un anno prima Rafa Leao. La connessione tra rap e calcio insomma, non è mai stata così forte, anche in Italia, dove la scena urban è tra le più ascoltate e seguite dalle nuove generazioni. Nell'immediato post partita di Inter-Milan 2-3, finale di Supercoppa italiana, Capo Plaza ha pubblicato una storia sul proprio profilo Instagram. È una chat WhatsApp con Rafa Leao, attaccante rossonero, con cui negli ultimi anni è nata un'amicizia proprio grazie alla comune passione per il calcio e l'hip-hop. "Sei il più forte non ascoltare quello che dicono, senza di te non facevano nulla" è stato il messaggio d'incoraggiamento del rapper al portoghese, che ha risposto con un esultante "andiamo c***o". Plaza aveva già parlato del suo rapporto con Leao, in una puntata del podcast Passa dal BSMT: "Io e lui siamo molto amici. La maglia che mi ha regalato dopo che vincemmo lo scudetto è la cosa a cui tengo di più, in primis per il rapporto che abbiamo e poi perché è un campione. Lui è innamorato della cultura hip-hop così come io del calcio". E a certificare la loro amicizia è stata anche la presenza di Leao al release party di Plaza in occasione del suo ultimo disco 'Ferite', che contiene anche una barra dedicata proprio all'attaccante del Milan: "Baby, stiamo riempiendo la cassa/per i soldi corro, Rafa sulla fascia". Milano è epicentro del calcio così come della musica. Il successo in Supercoppa del Milan è stato festeggiato sui social sia da Lazza, noto tifoso rossonero e anche lui amico di Leao, che da Baby Gang, ma non solo. Nelle ultime ore l'attaccante rossonero Noah Okafor ha regalato una sua maglia autografa all'amico Shiva, con tanto di dedica "for my bro", "per mio fratello". Anche Andrea Petagna, ex attaccante, tra le altre, di Atalanta el Milan oggi al Monza, ha stretto in passato relazioni con la scena rap italiana. Il centravanti ha infatti aperto negli anni scorsi un locale, poi fallito, con Sfera Ebbasta, uno degli artisti italiani più ascoltati anche in Europa, ed era diventato amico della Dark Polo Gang, collettivo romano poi scioltosi che comprendeva anche Tony Effe. Petagna era sempre presente sui loro profili social, ma poi qualcosa si è rotto. Qualcuno iniziò a parlare di un tradimento di Petagna, forse per una questione di cuore, tanto che in molti videro un riferimento proprio all'ex Napoli nella barra di Wayne in 'Ercole Freestyle': "Infami strisciano sulla mia carta/Conosco un calciatore (ah-ah)/Voleva fare il rap (stupido)/Se fossi un calciatore (ahah)/Penserei a fare gol e stare lucido (gol)". Sempre a Milano è nata l'amicizia tra Kevin Prince Boateng e Gué Pequeno, mentre Moise Kean appariva in un video del rapper torinese Boro Boro. E che dire di Paul Pogba, amico di uno dei maggiori artisti della scena americana, Drake, mentre Karim Benzema ha postato diverse foto insieme al francese Lacrim. Dal campo alla musica. Oltre a intrattenere rapporti con diversi artisti rap, molti calciatori si sono divertiti nel corso degli anni a registrare canzoni e rilasciare veri e propri album. L'ultimo è stato Moise Kean, che sotto il nome di 'KMB', nient'altro che l'acronimo del suo nome completo Moise Bioty Kean, è uscito su tutte le piattaforme con 'Chosen', 11 brani con sonorità trap e influenze internazionali in cui si contano anche i featuring di Sey Blessed, Stunna ed Elena Manuel. Dopo il suo debutto nel 2023 con il brano 'Outfit', l'attaccante della Fiorentina sembra aver lanciato definitivamente la sua carriera anche fuori dal campo. Kean segue la scia di un altro attaccante della Serie A, Rafa Leao. L'attaccante del Milan ha scelto Way45 come nome d'arte: Way a indicare la strada di Almada, il distretto di Setubal da cui viene e 45 per ricordare il prefisso postale del quartiere in cui è cresciuto. Nel 2023 Leao ha pubblicato il suo secondo album 'My Life in Each Verse', 17 canzoni, tra cui una anche in italiano, che seguono il suo disco d'esordio 'Beginning', rilasciato nel 2021. Uno dei primi a registrare una canzone era stato Pierluigi Gollini, in arte Gollorius. Era il 2018 quando esce 'Rapper con i guanti', nel cui video ha voluto omaggiare anche Notorius B.I.G., icona della scena americana e uno dei suoi rapper preferiti. Nel brano anche un riferimento a due compagni di squadra nell'Atalanta: "Insieme come un branco/Ballando sopra a un palco/Ah, gioco domenica sera/Esco con Bryan e Peta”, è la barra dedicata a Cristante e Petagna. Altri esempi di calciatori rapper sono Memphis Depay e Kevin Prince Boateng. L'attaccante olandese aveva pubblicato un freestyle per celebrare il raggiungimento dei 5 milioni di follower su Instagram '5Mili', canzone che segue 'Fall Back', nel cui video si vede anche l'ex esterno della Roma Justin Kluivert. Boateng invece, in arte Prin$$, ha esordito con 'King', un brano pensato per raccontare il proprio stile di vita. (di Simone Cesarei)
(Adnkronos) - “La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti cambiamenti alle detrazioni fiscali per le famiglie, con l’obiettivo di favorire i nuclei familiari numerosi e con redditi medio-bassi. Il nuovo sistema prevede l’introduzione del quoziente familiare, che modula le detrazioni in base al reddito complessivo e al numero di figli a carico. Le modifiche introdotte rappresentano un passo significativo verso una maggiore equità fiscale, privilegiando le famiglie numerose e quelle con maggiori necessità economiche. L’introduzione del quoziente familiare segna un cambio di paradigma, mettendo al centro il sostegno concreto ai nuclei con figli e alla disabilità". Così, con Adnkronos/Labitalia, Matteo De Lise, commercialista e presidente Aiecc (Associazione italiana degli esperti della composizione della crisi), racconta le modifiche alle detrazioni fiscali inserite dalla Manovra Finanziaria 2025. Secondo De Lise, "questa scelta, sebbene penalizzi i redditi più alti, può essere interpretata come un investimento sul futuro, valorizzando il ruolo sociale delle famiglie e incentivando la natalità in un contesto di crisi demografica". "In definitiva, sono modifiche che mirano a redistribuire le agevolazioni fiscali, penalizzando i redditi più alti e i nuclei familiari senza figli a carico, e favorendo le famiglie numerose con redditi fino a 50.000 euro lordi”, sottolinea. Come spiega De Lise, sono stati inseriti limiti alle detrazioni per redditi elevati: "Per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, viene introdotto un tetto massimo alle spese detraibili. Reddito tra 75.000 e 100.000 euro: limite base di 14.000 euro. Reddito oltre 100.000 euro: limite base di 8.000 euro". "Questi importi -spiega l'esperto- sono poi moltiplicati per un coefficiente che varia in funzione del numero di figli a carico: 0,50: nessun figlio a carico; 0,70: un figlio a carico; 0,85: due figli a carico; 1: più di due figli a carico o almeno un figlio con disabilità". Ed ecco degli esempi di applicazione. "Per un contribuente -spiega De Lise- con reddito tra 75.000 e 100.000 euro, senza figli a carico: 14.000 euro × 0,50 = 7.000 euro di spese detraibili; con un figlio a carico: 14.000 euro × 0,70 = 9.800 euro di spese detraibili; con due figli a carico: 14.000 euro × 0,85 = 11.900 euro di spese detraibili; con più di due figli o un figlio con disabilità: 14.000 euro × 1 = 14.000 euro di spese detraibili". E ancora, prosegue, "per un contribuente con reddito oltre 100.000 euro senza figli a carico: 8.000 euro × 0,50 = 4.000 euro di spese detraibili; con un figlio a carico: 8.000 euro × 0,70 = 5.600 euro di spese detraibili; con due figli a carico: 8.000 euro × 0,85 = 6.800 euro di spese detraibili; con più di due figli o un figlio con disabilità: 8.000 euro × 1 = 8.000 euro di spese detraibili". Sono escluse dal computo del limite massimo, spiega De Lise, spese sanitarie, interessi passivi su mutui stipulati entro il 31 dicembre 2024, investimenti in start-up e pmi innovative. E l'esperto conclude sottolineando che dal 2025 saranno eliminate le detrazioni per figli a carico oltre i 30 anni, ad eccezione dei figli con disabilità; detrazioni per altri familiari a carico conviventi, mantenendo solo quelle per coniuge, figli e genitori.
(Adnkronos) - Integrare e promuovere la sostenibilità all’interno delle filiere, è questo l’obiettivo dell’alleanza di sistema Open-es, iniziativa promossa tre anni fa, con l’intento di riunire i più importanti player del mondo industriale, finanziario, associativo ed istituzionale al fine di supportare le imprese nel processo di crescita sulle dimensioni della sostenibilità tramite un’unica piattaforma digitale, collaborativa e gratuita. (Audio) “Open-es è un'alleanza di sistema che riunisce il mondo industriale, finanziario, associativo e istituzionale per supportare le imprese nelle sfide di sostenibilità e competitività. Lo fa attraverso una piattaforma digitale, gratuita e una serie di iniziative e servizi che aiutano le imprese ad affrontare questa sfida”, spiega Stefano Fasani, Program Manager Open-es. Oggi le imprese attive su Open-es sono più di 27mila, operanti in 66 settori differenti, e altre 100mila stanno per entrare attraverso i 30 grandi partner dell’alleanza, che si riuniscono in un board decisionale. Il tutto in rappresentanza di 100 paesi. “L'idea alla base era quella di aiutare le proprie filiere, le proprie catene del valore nel percorso di miglioramento delle performance di sostenibilità ma di non farlo attraverso iniziative chiuse solo ai propri fornitori o ai propri clienti, ma con un'iniziativa di sistema per mettere a fattor comune competenze, best practices e strumenti per semplificare questo percorso”, aggiunge Fasani. Il meccanismo è quello tipico delle filiere, ogni nodo coinvolge i propri fornitori e clienti costituendo una rete collaborativa di imprese che lavorano insieme per crescere e coniugare business con sostenibilità. Ingaggiare i propri stakeholder sui temi della sostenibilità e guidarli in un percorso di miglioramento non riguarda più solo le grandi aziende o quelle che svolgono la funzione di capo filiera, ma attrae l’interesse anche di operatori economici diversi quali banche, assicurazioni, associazioni, istituzioni e persino asset manager. L’idea di base è che solo unendo le forze tra tutti i player industriali, finanziari e istituzionali si possono raggiungere rapidamente ed efficacemente obiettivi globali come l’equilibrio tra tutela ambientale, cura sociale e crescita economica. Da qui la creazione di un’alleanza di sistema aperta, cross settoriale e senza scopo di lucro, per collaborare tra grandi realtà del sistema economico e supportare con strumenti semplici e gratuiti le realtà che più hanno bisogno di aiuto in questo percorso, le micro-piccole e medie imprese. Una community interconnessa che vede la presenza anche di attori in competizione nei rispettivi settori di business ma che intende mettere a fattor comune le competenze e far convergere in un unico spazio digitale e condiviso gli sforzi sugli obiettivi di sostenibilità, evitando burocrazia e confusione, tramite una piattaforma digitale, aperta e semplice. Da un punto di vista pratico, quando un’impresa entra in Open-es, crea la propria carta d’identità Esg, basata sugli standard di rendicontazione internazionale, e la fa evolvere progressivamente nel tempo. Può far validare la propria posizione da un certificatore terzo e ricevere una valutazione direttamente in piattaforma, un feedback immediato, su cui poter indirizzare un percorso di crescita. Le imprese possono, poi, decidere autonomamente con chi condividerla tra tutti i portatori di valore con cui l’azienda interagisce: per esempio, per il posizionamento verso i propri clienti, l’accesso a servizi finanziari o la valutazione da parte degli investitori. C’è anche un’area di collaborazione dove le imprese si confrontano tra di loro e con esperti del settore risolvendo i propri dubbi e individuando esigenze comuni. Inoltre, all’interno del marketplace (il Development Hub), possono trovare soluzioni e servizi offerti da realtà specializzate per colmare i gap individuati. “Colmo i gap, aggiorno la mia carta d'identità Esg, aggiungo delle informazioni, miglioro questo tipo di caratteristiche che vengono misurate e trovo nuove azioni da mettere in campo. È sostanzialmente un circolo virtuoso”, aggiunge Fasani. Alla formazione sono dedicati il format mensile ‘Competenze Esg’, l’iniziativa dedicata alle Pmi ‘Open-es Camp’, campus laboratoriale alla sua seconda edizione, e il progetto ‘Carta d'Identità Esg Manager’, un programma formativo e certificativo di riferimento nazionale progettato da Open-es e Federmanager in collaborazione con Esgr Società Benefit, Deloitte Climate & Sustainability Società Benefit e Federmanager Academy.