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(Adnkronos) - Cambielli dà un significato nuovo al Natale con un'iniziativa di solidarietà a sostegno della ricerca scientifica. L'azienda ha scelto di devolvere 100.000 euro a Fondazione Humanitas per la Ricerca e di avviare, in parallelo, una campagna interna rivolta ai propri 3.200 collaboratori: chi vorrà potrà infatti effettuare una donazione personale e l’azienda raddoppierà ogni contributo, amplificando ulteriormente l’impatto della raccolta. Con oltre 250 punti vendita e un fatturato di 1,2 miliardi di euro, Cambielli è una delle realtà più consolidate e storiche in Italia nei settori idraulica, impiantistica e arredo bagno. La scelta di sostenere la ricerca nasce dalla volontà di valorizzare il ruolo sociale dell’impresa e di condividere con tutta la comunità aziendale un progetto capace di generare beneficio per molte persone. "Abbiamo voluto che questo Natale rappresentasse un gesto concreto di vicinanza a chi ha più bisogno -dichiara il presidente Franco Cambielli-. Sostenere la ricerca scientifica significa investire nel futuro di tutti, e farlo insieme ai nostri collaboratori dà un valore ancora più grande a questa iniziativa. Ogni contributo, anche piccolo, può tradursi in un passo avanti per la salute e il benessere delle persone". "Desidero esprimere la nostra più sincera gratitudine a Cambielli e al suo management per il prezioso supporto offerto a Fondazione Humanitas per la Ricerca. La loro scelta di credere nella ricerca scientifica rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra il mondo aziendale e quello della ricerca possa generare un impatto concreto sulla vita delle persone oggi e nel futuro. Partnership come questa dimostrano quanto sia importante unire competenze e risorse per favorire l’innovazione e sostenere il progresso scientifico. Auspichiamo che sempre più realtà decidano di seguire questo modello di impegno condiviso", conclude Lucie Parizkova, vicepresidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca. Il contributo sosterrà i tanti progetti di Fondazione Humanitas per la Ricerca, che supporta ogni giorno il lavoro di oltre 600 ricercatori in 40 laboratori all’avanguardia, all’interno di un ecosistema unico che integra clinica, education e Ricerca. Le attività riguardano aree chiave come oncologia, cardiovascolare, neurologia, gastroenterologia e immunologia, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni diagnostiche e terapeutiche innovative per i pazienti.
(Adnkronos) - “Il Labor Day vuole accendere una scintilla nei giovani e avvicinarli al mondo del lavoro. Oggi i ragazzi escono dalla scuola e non sono preparati ad affrontare il lavoro. Noi vogliamo quindi aiutarli, in qualità di movimento educativo e sociale che al centro del proprio impegno ha il lavoro dignitoso. Tutto ciò tenendo conto di due pilastri: il lavoro che vale e i valori del lavoro”. E’ quanto affermato da Lidia Borzì, ideatrice del LaborDì e vicepresidente delegata delle Acli di Roma, in occasione dell’edizione 2025 di Labordì, l’evento promosso dalle Acli di Roma dove i giovani incontrano il mondo del lavoro. “Il lavoro non è un mero scambio tra prestazione e compenso, è un diritto costituzionale, quando è dignitoso il lavoro è libertà e crescita della persona e della comunità - aggiunge - Il lavoro è relazione e partecipazione. Per essere tutte queste cose, deve essere pulito, non deve uccidere, deve essere equamente retribuito, dare le giuste tutele e il tempo anche per la propria vita familiare”. “Gli orizzonti del lavoro mutano continuamente, nuovi lavori arrivano con l'intelligenza artificiale e tanti vecchi lavori muoiono - prosegue - Quindi vogliamo allenare i giovani a cercare le loro opportunità, coniugando passione e interessi con gli ambiti dove ci sono le opportunità. Oggi vogliamo dare loro anche gli strumenti ‘da mettere nei loro zaini’, insegnandogli come scrivere un curriculum, come gestire un luogo di lavoro e i propri profili social. Lo facciamo anche attraverso tanti workshop sulle competenze trasversali, come quella di saper essere assertivi e lavorare in squadra”. “Il nostro punto di forza è la rete: è qui presente tutta la comunità, dalla Chiesa alla scuola, dalle istituzioni alle aziende, fino alle organizzazioni sociali e sindacali - conclude - Siamo qui, tutti insieme, perché non possiamo più rinviare una grande alleanza per il lavoro dignitoso che metta al centro il binomio giovani e lavoro, che è un volano di speranza”.
(Adnkronos) - “La mostra ‘Oltreplastica’ racconta sia il passato glorioso della relazione tra il disegno e la produzione industriale e la plastica sia le possibilità future aperte dalle bioplastiche, nel contesto della transizione ambientale, al servizio della produzione di largo consumo”. È quanto affermato da Antonio Funiciello, responsabile Identity Management di Eni, all’inaugurazione della mostra Oltreplastica, curata da Frida Doveil e realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. “Come Eni siamo al secondo anno di nostra collaborazione con Adi Design Museum. L’anno scorso siamo stati presenti con una mostra dedicata al nostro brand, alla sua evoluzione e a come è cambiato e si è attualizzato. Quest'anno siamo qui con la mostra 'Oltreplastica' - conclude - che ha lo scopo di raccontare non soltanto il grande viaggio del rapporto tra la plastica, il design e il disegno industriale, ma anche le soluzioni che Eni, soprattutto attraverso la sua società Versalis, propone con la bioplastica, al servizio ancora una volta del disegno industriale”.